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Le cartoline in franchigia di preda bellica:
Prima Guerra Mondiale (1ª parte)

Samuel Rimoldi


In ogni conflitto, dall’epoca antica ai giorni nostri, è consuetudine per i militari degli eserciti in lotta, soprattutto se vincitori, di portarsi a casa dei souvenir dai campi di battaglia a ricordo delle esperienze vissute. In epoca classica gli oggetti più ambiti erano elmi, spade e scudi, in epoche più moderne sono bossoli e schegge di granata ma anche elmetti, distintivi e medaglie dell’esercito avversario: non mancano certo souvenir in campo filatelico quali francobolli e cartoline in franchigia. Queste ultime sono oggetto di questa serie di articoli.

Cerco, come mia consuetudine, di far parlare gli oggetti in modo da creare un quadro il più possibile esaustivo sull’argomento.
Esaminiamo quindi alcuni esempi relativi al primo conflitto mondiale, sul versante italiano

Feldpostkorrespondenzkarte (cartolina in franchigia) austriaca spedita da un militare italiano addetto ad un ospedale da campo, inoltrata a mezzo della Posta Militare nel 1915. Purtroppo i timbri, sia quello dell’ospedale che quello della PM sono male impressi risultando quindi poco leggibili. La cartolina è indirizzata a Londra e quindi vi è apposto in rosso il timbro di censura Posta Estera di Bologna. Nel testo “Vi spedisco una cartolina in franchigia austriaca. Ciò vi sia di prova che i soldati italiani sono ora in territorio austriaco, sempre valorosi e forti per la grandezza della patria ed il trionfo della civiltà. […]

 

Feldpostkorrespondenzkarte austriaca spedita da soldato italiano del 65° Fanteria dall’ufficio postale di Cividale il 2.6.15. Nel testo: “[…] con questa cartolina postale conquistata al fuggiasco nemico […] Qui siamo sempre in vigile attesa su questi monti conquistati, concentrandoci per la prossima nostra avanzata […]

 

Cartolina in franchigia in caratteri ungheresi (Tabori Postal Levelzolap) spedita da soldato italiano del 67° Fanteria che cancella a matita le scritte e il simbolo dell’esercito rivale per disegnarvi uno scudo sabaudo e la scritta “R. Esercito Italiano”; è inoltrata attraverso l’Ufficio di Posta Militare 27^ Divisione in data 27.11.15. Nel testo: “[…] Sono in prima linea e la mia mitragliatrice ha già funzionato anche qui speriamo di poterci rivedere […]”.
In quei giorni il 67° Reggimento Fanteria combatteva sul Monte San Michele.


Feldpostkorrespondenzkarte austriaca con scritte per le truppe di lingua cecoslovacca, spedita il 7.2.16 da militare italiano del 13° Gruppo Bombardieri, affrancata per 10c. poiché diretta a militare in quanto la franchigia non era valida per la corrispondenza tra militari.
Nel testo: “[…] Ieri siamo discesi a riposo. Siamo sempre in seconda linea, ma non più in trincea. Forse a giorni lasceremo questa zona, per trascorrere qualche mesetto in una località qualsiasi della zona di guerra. […]

 

Feldpostkorrespondenzkarte austriaca con scritte cancellate a penna, spedita da ufficiale d’artiglieria attraverso la Posta Militare in data 17.8.16: il timbro postale è muto cioè è senza indicazione dell’unità di appartenenza, ad esempio una Divisione o un Corpo d’Armata; questa tipologia di timbri muti è stata in uso da giugno a novembre del 1916.

 

Feldpostkorrespondenzkarte austriaca affrancata per 10c. in quanto indirizzata in Svizzera, spedita da militare italiano di fanteria attraverso l’ufficio di Posta Militare n. 83 in data 1.9.17.
Nel testo: “Z.d.G. 31.8.17 Carissimi genitori, non crediate, col pervenire la presente, che io sia prigioniero. No! È una delle tante cartoline in franchigia trovate a pacchi in un comando austriaco caduto in nostre mani. Ora, dopo nove giorni di prima linea, in continua avanzata, (Altopiano della Bainsizza) siamo venuti nelle retrovie a passare forse un po’ di riposo! Salute ottima! non vi parlo della nostra guerra perché già molto è stato detto nei comunicati e corrispondenza. Scriverò ancora! Bacioni Giulio.”

Pur presentando sul fronte i segni del controllo della censura, l’indicazione in chiaro della località di combattimento, la Bainsizza, non è stata cancellata come avrebbe dovuto.

 

Cartolina in franchigia con i volti dei regnanti degli “Imperi Centrali” utilizzata come semplice cartolina, affrancandola per 10 centesimi, da ufficiale italiano del 23° Reparto d’Assalto (Arditi) attraverso la Posta Militare 167 in data 30.5.18. Nel testo “29 maggio Carissimi su questa cartolina prelevata agli austriaci, vi invio le mie ottime notizie e i miei baci affettuosi, vostro Arturo.

Il 23° Reparto d’Assalto opera in quei giorni nella zona di Capo Sile, lungo la linea del Piave, ed ha sostenuto nei giorni 20 e 26 maggio sanguinosi combattimenti: è proprio in quest’ultimo scontro che il mittente, il Sottotenente Arturo Torrali da Livorno, guadagna una medaglia d’Argento al valor militare, quale comandante di sezione lanciafiamme.

 

Cartolina in franchigia italiana spedita da ufficiale del 4° Rgt. Alpini Battaglione Monte Cervino in data 19.5.17. La preda bellica è il timbro di un reparto austriaco apposto sulla cartolina e precisamente “K.u.K. Landsturmluft. Rgt. Nr. 409…” seguito da un numero di battaglione illeggibile.

Il mittente della cartolina è il Capitano Federico Saudino, comandate del Battaglione Cervino, nato a Caravino (TO) e farmacista di professione, caduto in combattimento sul Vodice il 28 maggio 1917, pochi giorni dopo aver scritto questa cartolina.
È decorato con tre medaglie di bronzo e due d’argento al valor militare.

martedì 4 agosto

Samuel Rimoldi
07-07-2020