LA POSTA DEI PRIGIONIERI DI GUERRA
Campi alleati in Sicilia per prigionieri di guerra
di Giuseppe MARCHESE

Dopo l’uscita dell’articolo sui campi per prigionieri di guerra italiani in Nord Africa mi ha scritto varie volte il nostro socio Mauro Miressi inviandomi un lungo elenco per aggiornare i dati pubblicati.

Tra le varie fotocopie ve ne erano alcune che destarono il mio interesse: si trattava di missive provenienti da prigionieri italiani in campi situati in Sicilia.

Era un elemento troppo ghiotto per lasciarlo sfuggire e ho quindi pregato il sig. Miressi di inviarmi tutta la documentazione in suo possesso.

Dall’esame della documentazione si evince che vi è un gruppo di messaggi senza numero di campi; un altro gruppo con numeri che vanno da 1 a 7, e un’altra serie di campi con la numerazione 301, 302, 308 e 309.

Per quanto riguarda i campi anonimi e quelli con numerazione, da 1 a 7, si dirà in questo articolo, mentre per la numerazione della serie 300 rimandiamo a una prossima noterella.

Ritengo che non basti la data dal luglio al settembre 1943 per stabilire che questi campi erano installati in Sicilia. Occorre anche altra indicazione significativa.

Con queste premesse esaminiamo i vari documenti.

Fig.1: comunicazione di cattura di militare dip. dal 427° Btg. cost. dipendente dalla 202^ div. costiera. L’unità era dislocata tra Mazara del Vallo (TP) e Sciacca (AG) e venne disarmata da forze USA della 7^ Armata. Il militare venne quindi trasferito “altrove” in mano inglese. Non può localizzarsi in Sicilia.
Fig.2: comunicazione di cattura di militare dip. dal 122° regg. cost. dipendente dalla 206^ div. costiera. L’unità era dislocata tra Siracusa e Melilli e venne investita da reparti inglesi. Possibile la localizzazione in Sicilia.
Fig.3: comunicazione di cattura di militare dip. dal 104° btg. terr. del 4.8.43. Il reparto non mi risulta tra quelli presenti in Sicilia. Impossibile la localizzazione.
Fig.4: biglietto di prigioniero di guerra del 5.9.43 con la annotazione man. “7th. Army” poiché la 7^ Armata USA era dislocata in Sicilia la localizzazione è positiva: Sicilia.
Fig.5: Cart. franch. ritagliata datata 29.7.43. Il mittente scrive “sono stato fatto prigioniero”. La lettera arriva a Grotte (Agrigento) il 27.9.43. La cart. viene spedita in un periodo di interruzione dei servizi postali tra la Sicilia e il continente. Possibile la localizzazione in Sicilia o Pantelleria.
Fig.6: biglietto postale da c.50 con annullo di censura inglese e tedesco. Il mittente indica “prigioniero di guerra ospedale Torre Bianca Trapani”. La data è del 26.7.43. Localizzazione certa.
Il documento è interessante, oltre che per la localizzazione, per il momento storico (Trapani venne occupata dalle forze USA il 25 luglio) e per il fortunoso avviamento, tramite Lisbona o Ginevra, fino a Centobuchi (A.P.) il 29.11.43. (Collezione Dr.Tonino Perrera).

 

Gruppo con indicazione del campo

A mio sommesso parere non si tratta, almeno non sempre, della indicazione del campo ma talvolta del reparto di cui il militare faceva parte (in questo caso “C” sta per Compagnia).

Ho espresso i miei dubbi a Miressi che mi ha così risposto il 31 maggio: “Per quel che riguarda i campi da 1 a 7 posso aggiungere: le fotocopie n.2 e 3 indicano chiaramente che i militari in oggetto sono internati nel campo n.1, ubicato in Sicilia, per cui anche la “C” delle fotocopie 4 e 5 deve riferirsi al numero del campo e non a quello di una compagnia; inoltre, alla fotocopia n.4 è indicato anche il numero del “settore” che è una parte ben specifica del campo di prigionia e non certo della compagnia”.

Nella stessa lettera il Sig. Miressi afferma che i campi da 1 a 7 e anche i campi della serie 300 non possono essere ubicati in Nord Africa o in Egitto in quanto mancano della annotazioni relative (M.E.F....Egitto ....o Middle East”.

Alla luce di quanto sopra si possono trarre le seguenti conclusioni.

1) l’accertamento del numero del campo è possibile con certezza solo quando nel formulario è predisposta questa dizione e ciò non era previsto per le cartoline di comunicazione della cattura. E’ possibile altresì che la dizione “campo” manoscritta sia erronea.

2) Non necessariamente la formulazione del numero si riferisce a un solo paese. Se si individua il campo n.ro 1 in Sicilia i n.ri 3, 4 e 7 non sono automaticamente localizzabili nella stessa regione. Ricordo che gli americani inviarono in USA una gran massa di prigionieri, adibiti a mano d’opera agricola, e che la numerazione dei campi in USA partiva dal n.ro 1.

Fatte queste premesse esaminiamo i documenti proposti da Miressi (figg.7-10) e i miei (figg.11-12):

Fig.7: cartolina del 28.8.43 con le indicazioni manoscritte “1° campo” e “Sicilia”. Cancellate le altre diciture. Localizzazione certa.
Fig.8: cartolina del 26.8.43 con l’indicazione “C. 3 sq. 40” e “Sicilia” parzialmente cancellato. In questo caso che si tratti di campo o di compagnia è ininfluente. Localizzazione certa.
Fig.9: cartolina del 26.8.43 con l’indicazione “C.IV Sq.4”. Sulla base della sola data e del “campo o della compagnia” non è possibile localizzarla “per assimilazione” Impossibile la localizzazione.
Fig.10: biglietto del 5.7.43 con l’indicazione “Campo n.7”. In questo caso l’unica localizzazione possibile “per assimilazione” sarebbe Pantelleria (gli alleati sbarcarono in Sicilia il 10 luglio). Escludo che a Pantelleria possano essere istallati 7 campi in così breve tempo. Ritengo si tratti di campo negli States.

Figg.11 e 12: due cartoline di prigionieri di guerra negli USA, una dal campo n.5 Ogden e l’altra dal campo n.4 Como.

Il discorso può essere ripreso portando argomentazioni valide.