Miei cari genitori - Mi trovo prigioniero

AFRICA ORIENTALE ITALIANA
di Maria MARCHETTI



Fig. 6 – Foglio lettera inviato dal campo n. 360 di Ndarugu, in Kenia, alla moglie internata in uno dei campi di Dire Daua, con timbro postale in partenza del 13 febbraio 1942.


8 febbraio 1942

Miei carissimi,
ho, come vi scrissi, ricevuto vostre notizie, e cioè una lettera da costì del 7 gennaio e vi ripeto ancora con quanta gioia abbia appreso che state bene. Io pure sto bene in salute. Ieri ho appreso anche, ed ho visto, un radio messaggio del 21 o del 27 dicembre 1941 di mio padre a me ed un altro alla Rosalia. Egli mi dice di aver ricevuto vostre notizie. Oggi gli scrivo ragguagliandolo sulle mie condizioni e sulle vostre. Invio e rinnovo auguri alla Rosalia per il suo compleanno ed auguro a me e a tutti voi di poter festeggiare tutte in una volta e come si deve le ricorrenze che cadono in questo periodo per me quanto mai triste non solo in quanto riguarda la mia persona, ma anche e soprattutto per voi ai quali avrei voluto veramente dare una vita ben diversa da quella che il destino ci ha, invece, riservato. Spero che ci rivedremo presto, miei cari, e che Iddio, al quale ho sempre rivolto le più fervide preghiere, ci assista come ci ha assistito finora dandoci la possibilità di godere un po di pace. Datemi notizie degli amici e scrivete ben chiaro. Vi penso sempre con tutto l'affetto e con tutta la tenerezza che tu specialmente, Rosa, puoi immaginare. Vi bacio tanto, tanto affettuosamente e vi raccomando di scrivermi spesso. Vostro Cosimo

Fig. 7 – Foglio lettera inviata dall'Evacuee camp n. 1 di Tabora in Tanganika, diretta a Firenze. Sono presenti i segni della censura tedesca di Monaco di Baviera e la strisciata del reagente chimico per la ricerca di scritture nascoste, a dimostrazione della mutata situazione politica dell'Italia, divisa in due, con il Nord sotto il controllo militare tedesco.

6 agosto 1943

Carissimo zietto Foficchio
la posta attraversando qualche zona calda di questa fascia tropicale si liquefà: questa è la conclusione a cui sono giunto dopo matura riflessione per trovare un motivo plausibile a l'inspiegabile mancanza di notizie!! Immagino che altre lettere mi avrai inviato dopo quella del 18 marzo u.s. Però nessuna mi è pervenuta.
Con la mia precedente a te inviata ti pregavo di farmi invio dei 2 poliglotta tedesco ed inglese, e torno ancora oggi a scusarmi per la mia sfacciataggine: se tu fossi presente (però non te lo auguro!!) vedresti la mia faccia arrossire mentre ti sto scrivendo, però è tanto grande il desiderio di emulare Pico della Mirandola che non ho esitato a domandarti ciò. Pensa un po' la sorpresa di tutti se tornando a Firenze fossi in grado di parlare correttamente oltre all'italiano, il francese, il tedesco, l'inglese e...perché no...il swahili!! È da essere certi però che, nonostante tutto, ciò che parlerò sempre con maggior disinvoltura sarà il nostro simpatico vernacolo fiorentino!!
Dopo un lungo sforzo mentale mi sono ricordato che oggi è, nientemeno, che il mio 23° compleanno: s'invecchia, eh?!! Sono partito da Firenze quando ancora non avevo 20 anni ed in questo periodo di 3 anni ho passato tante vicissitudini che se fossi intenzionato a scriverle ne scapperebbe fuori un bel romanzo molto...romanzato!!
Il complesso dei tanti scherzetti di cui sono stato attore ha fatto sì che già diversi capelli bianchi adornano la mia, più o meno, eccelsa...cervice!!!
L'augurio che mi faccio in questa occasione è che il prossimo compleanno possa trascorrerlo nuovamente unito a tutti voi: sono modesto..no?!! La mia salute si mantiene buona anzi adesso sono ingrassato..solo nella faccia... e da una parte sola a causa di un dente matto!!!
Lo spazio è finito ed il resto ad un'altra volta!! Con la preghiera di salutare tutti i componenti la cabila Guicciardesca invio a te i miei pensieri più affettuosi   tuo Sergio

Fig. 8 – Modulo predisposto dalla British Military Administration dell'Eritrea, utilizzabile per l'Italia al costo di 50 cent. in valuta di occupazione, spedito con dispaccio viaggiante a bordo delle “navi bianche” che, con 3 missioni, rimpatriarono le donne, i bambini e gli invalidi nel periodo fra aprile '42 e agosto '43. Colei che lo scrisse era una donna, probabilmente titolare del “cinema Augustus”, come compare nell'indirizzo del mittente, una di quelle che non riuscirono a rimpatriare. Si può notare come la censura sia intervenuta ritagliando una frase.

Fig. 9 – Foglio lettera scritto il 24 dicembre 1945 dal campo n. 5 di Fort Victoria, nella Rodesia del Sud. Da altra corrispondenza dello stesso mittente si ricava che nell'ottobre del 1946 era ancora nello stesso campo in attesa del rimpatrio.

Carissimi tutti miei
È la notte della vigilia di Natale. Fra un'ora circa le campane di tutta Italia suoneranno la nascita di Gesù e tutti i familiari saranno riuniti, magari sofferenti, per i patimenti fisici, ma moralmente felici, di vedersi, di aiutarsi, di confortarsi. A noi manca proprio questo. Ormai sono quattro Natali che faccio nei reticolati ed il quinto quello di Addis Abeba con Mari che mi svenne durante la Comunione che facemmo insieme. Si vede che meritavo tutto questo. Il Natale del '46 lo passeremo insieme? Non sono sicuro. Vedo ormai tutto così scuro che ho perso molta fiducia. Almeno che voi possiate stare bene, questo io spero e mi auguro, sopra tutto. Vi arriverà questa mia? Non so, ricevo così poco da voi, che scrivete così spesso. Speriamo di si. Tanti tanti baci e auguri a tutti dal vostro Carlo