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L'inusuale timbro di "recapito fuori cinta" in mano al fattorino
proposto da Pierpaolo Prearo

Ciao Roberto,

ti segnalo questo annullo su busta, per una eventuale pubblicazione:

Note di Marino Bignami

Dopo il vivace e garbato scambio di idee sulla difficile interpretazione delle regole per la consegna degli espressi e dei telegrammi fuori dal limite dal normale perimetro cittadino con Martino La Selva, Roberto mi invita a commentare questo documento inviatogli dal signor Pierpaolo Prearo.

E' una lettera modesta, anzi piuttosto malridotta, che sicuramente non piacerà ai cultori di cose rare e belle ma è indicativa di un servizio poco presente nelle nostre collezioni. Consideriamolo alla stregua di un frammento del passato che brilla non per la bellezza, ma per la rarità intrinseca di questo servizio postale eseguito da personale pagato a parte e in contanti.

La lettera è stata inviata dalla provincia di Udine ed è diretta a Borgo Roma, Via Scuderlando, in provincia di Verona. E’ questo un quartiere di Verona che dista circa 2 km dal centro Cittadino e Via Scuderlando 193 è la parte vecchia del quartiere che al tempo non era stata ancora unita alla città, lo sarà dopo gli anni Cinquanta acquistando la qualifica di quartiere).

Il latore del messaggio partito da “VERONA FERROVIA RECAPITO ESPRESSI”, per la consegna incasserà Lire 48 come è specificato al retro con matita rossa, all’interno di un timbro che recita:

PER IL RECAPITO FUORI CINTA COMPETE AL FATTORINO UN COMPENSO SUPPLEMENTARE DI LIRE 48

Il timbro menziona anche il chilometraggio che però non è stato definito, ma che si può dedurre dalla cifra globale di 48 lire in due chilometri; infatti il tariffario dell’epoca specifica: Lire 12 per ogni 500 metri come massimo.

Marino Bignami
11-02-2020