Francobolli "di famiglia" 
  
      
      
      di 
      Daniela TESTA 
      
       
        
        
       È infrequente che la filatelia celebri personaggi 
      famosi appartenuti ad una stessa famiglia, eccezion fatta per nobili 
      dinastie e case regnanti. Costituisce quindi una curiosità scoprire che un 
      padre e suo figlio abbiano trovato posto nell’album dei francobolli. 
       In 
      Francia, nel 1960, per la serie Persone famose, fu emesso un unico 
      francobollo con l’effigie di Jean-Martin Charcot. Neurologo tra 
      i più rappresentativi della sua epoca, influenzò profondamente lo sviluppo 
      della neuropsichiatria della seconda metà dell’Ottocento. 
      J-M Charcot nacque a Parigi il 29 novembre 1825; suo padre, carrozziere 
      dalle limitate risorse finanziarie, volle comunque permettere 
      un’istruzione superiore al più studioso dei suoi quattro figli. Fu così 
      che Jean-Martin poté frequentare prima il liceo e poi, a 20 anni, entrare 
      all'ospedale della Salpêtrière, tempio della medicina francese. Intrigato 
      sin dall’adolescenza dalla biologia e dalla esplorazione del corpo umano, 
      Charcot si dedicò con passione allo studio delle malattie neurologiche e 
      nel 1862 divenne responsabile del reparto delle “convulsionarie” dove era 
      ricoverato un numero impressionante di donne che allora erano 
      semplicemente dette “folli”. Fine osservatore in grado di cogliere le 
      piccole differenze in quadri clinici in apparenza simili, distinse le 
      malate affette da epilessia da quelle isteriche, e a quest’ultime si 
      dedicò con particolare interesse curandole, con alterno successo, con 
      l’ipnosi. Celeberrime divennero le lezioni tenute alla Salpêtrière da 
      Charcot, vere e proprie rappresentazioni sceniche dove a volte le malate 
      interpretavano loro stesse sotto la sua sapiente regia. Vi assistevano non 
      solo gli studenti ma anche 
       illustri medici di altre Università, come 
      Sigmund Freud, interessato proprio agli studi di Charcot 
      sull’isteria. Dotato anche di rilevante talento per il disegno, Charcot 
      pubblicò, nel trattato in sei volumi “Leçons sur les Maladies du Système 
      Nerveux“, accurate descrizioni delle malattie, corredandole di disegni che 
      riproducevano l’anatomia e i dati autoptici.  
      Molte sono le malattie che gli devono la loro identità; tra queste non 
      ultima la sclerosi laterale amiotrofica, oggi nota anche ai non addetti ai 
      lavori per le campagne di sensibilizzazione tra cui l’estiva “fatti una 
      doccia ghiacciata“. La sua opera ha contribuito alla nascita della 
      neurologia moderna di cui Charcot è a buon diritto considerato il padre. 
      Morì a Montsauche-les-Settons il 16 agosto 1893. 
       
         
       
      Maggiore fortuna filatelica, e fama nazionale, ebbe suo figlio 
      Jean-Baptiste che già nel 1938 e nel 1939 veniva commemorato 
      dall’emissione di due francobolli francesi. Svariati anni 
      dopo la filatelia ne celebrava ancora le gesta. 
      
       
       
       
       
  
      
        
        
       
      Nato a Neuilly-sur-Seine il 15 luglio 1867, J-B Charcot seguì le orme 
      paterne laureandosi in Medicina e lavorando anch’egli all’ospedale della 
      Salpêtrière. Tuttavia altri erano i suoi sogni. Infatti, fin da ragazzino 
      manifestò una incontenibile esuberanza, un indomito spirito d’avventura e 
      la vocazione a esplorare il mondo; nulla sembrava appagare la sua 
      curiosità. Scrisse per un giornaletto illustrato “Le avventure di un 
      tre-alberi in Patagonia”; visitò con il padre molti Paesi tra cui Spagna e 
      Marocco che favoriranno la sua intolleranza ai climi caldi; fisicamente 
      dotato, praticò vari sport come boxe e rugby (vincerà il campionato di 
      rugby nel 1896) e soprattutto si dedicò alla sua grande passione: il mare 
      e la vela. Conquistò la medaglia d’argento ai giochi olimpici di Parigi 
      del 1900. 
       Nel 
      1892 acquistò la sua prima imbarcazione a vela e fece rotta verso il mar 
      del Nord raggiungendo l’Islanda. Nel 1893, dopo la morte del 
      padre, acquistò il suo primo Pourquoi Pas?. Da allora la sua vita fu il 
      mare e un susseguirsi di esplorazioni, soprattutto sulle rotte polari, con 
      imbarcazioni che risposero sempre al nome Pourquoi Pas? e che furono 
      sempre meglio equipaggiate fino ad essere dotate di laboratori e di una 
      biblioteca. Tra il 1904 e il 1910 compì due spedizioni verso il Circolo 
      Polare antartico che gli permisero di precisare la carta nautica 
      dell’arcipelago Palmer e di scoprire una regione cui diede il nome di 
      “Terra di Charcot” in onore del padre, regione che nel 1929 sir Hubert 
      Wilkins provò essere un’isola, circumnavigandola.  
       Uomo di mare, lasciò 
      all’esploratore norvegese Roald Amundsen il privilegio di 
      conquistare, solo l’anno dopo, il Polo Sud. 
       Allo scoppio della 1° Guerra Mondiale Jean-Baptiste fu richiamato come 
      medico militare ma, data la sua esperienza nelle spedizioni per mare, 
      ottenne, prima dall’Ammiragliato britannico e poi dalla Marina militare 
      francese, una nave per la caccia ai sottomarini. Ricevette infine le Croci 
      di Guerra britannica e francese.  
      Tornata la pace, Charcot riprese le 
      esplorazioni realizzando importanti ricerche nautiche, metereologiche e 
      microbiologiche e nel 1928 andò in cerca, purtroppo invano, 
      dell’idrovolante Latham 47 di Roald Amundsen, partito a sua volta alla 
      ricerca del dirigibile Italia di Umberto Nobile. 
      Il 16 settembre 1936 il Pourquoi Pas? IV, al ritorno da una missione in 
      Groenlandia, era in navigazione al largo dell’Islanda quando venne colpito 
      da una violenta tempesta e naufragò: Jean-Baptiste morì in quel freddo 
      mare polare che tanto aveva amato. La Francia lo celebrò con un funerale 
      solenne nella Cattedrale di Notre Dame a Parigi. 
  
      
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