LUIGI SIROTTI

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LA CENSURA POSTALE IN SICILIA
DALL'AGOSTO 1943 AL DICEMBRE 1945

 
 
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Gli uffici di censura che utilizzarono i bolli dell’Amministrazione del Regno

Fra la fine di novembre del 1943 e il dicembre del 1944 diversi uffici di censura operarono utilizzando i bolli della dotazione dell’Amministrazione del Regno. L’ufficio di Catania fece anche uso di nuove versioni del bollo lineare “VERIFICATO PER CENSURA “ in uso durante l’Amministrazione del Regno.

Manca in merito una documentazione ufficiale; probabilmente furono iniziative delle singole Prefetture giustificate da motivi di sicurezza.

Sono di seguito elencati (e in parte anche riprodotti) i bolli di censura identificativi dell’ufficio nel periodo del Regno; non sono invece elencati i numerosi bolli speciali e quelli personali dei censori.

1) - Dalla fine di novembre 1943 al 15 febbraio 1944
- Gli uffici di Catania e di Trapani utilizzarono alcuni bolli e fascette in dotazione durante la precedente amministrazione del Regno. L’ufficio di Trapani ne fece uso fino ai primi giorni di febbraio, mentre l’ufficio di Catania oltre a quelli già in dotazione utilizzò anche uno dei bolli a doppio cerchio dell’ufficio di Trapani (dal quale era stato scalpellato il toponimo) continuando ad usarli anche dopo il 15 febbraio 1944.
- Nel mese di dicembre riprese l’attività anche l’ufficio di Enna che utilizzò il precedente bollo con riquadro rettangolare “VERIFICATO PER CENSURA”.
- Nel mese di gennaio del 1944 l’ufficio di Caltanissetta riprese l’attività rimettendo in uso il bollo lineare “C.L.”.
- Nel mese di gennaio del 1944 riprese l’attività anche l’ufficio di Ragusa che utilizzò il precedente bollo con riquadro rettangolare “VERIFICATO PER CENSURA”.

2) – Dal 16 febbraio 1944 al 30 settembre 1944.
Gli uffici di Agrigento, Catania, Ragusa e Siracusa che fecero uso anche del bollo “A.C.S.” e per Agrigento anche del bollo a “ponte” l’uso sulle corrispondenze di questi ultimi escludeva quelli della precedente Amministrazione del Regno. Quanto constatato nell’esame del numeroso materiale di confronto, fa ritenere che si trattasse di due uffici di censura diversi della stessa provincia.
- L’ufficio di Catania continuò ad operare utilizzando i bolli e le fascette del Regno aggiungendo anche nuove versioni del bollo lineare su una e due righe con riquadro “VERIFICATO PER CENSURA”.
- L’ufficio di Ragusa continuò ad operare con il bollo riquadrato “VERIFICATO PER CENSURA”.
- L’ufficio di Siracusa Dopo la metà di febbraio iniziò ad operare l’ufficio di Siracusa rimettendo in uso il bollo lineare “VERIFICATO PER CENSURA” e nel mese di agosto il lineare su tre righe con riquadro “ENTRATA..... VERIFICATA PER CENSURA USCITA.... “.
- L’ufficio di Enna continuò ad operare e dal marzo 1944 utilizzò una nuova versione del bollo lineare su e due righe con riquadro “VERIFICATO PER CENSURA”.
- L’ufficio di Agrigento mise in uso dal marzo 1944 il bollo lineare “VERIFICATO PER CENSURA AG”.

Ecco in particolare qualche dettaglio in più e qualche esempio

Agrigento
Dal marzo 1944

fig. 22
2 marzo 1944. Cartolina da Sciacca per Palermo.
Sul frontespizio il bollo lineare "Verificato per censura AG" e cerchio col numero del censore.

Caltanissetta
Dalla metà di gennaio alla metà di febbraio del 1944. Il bollo di seguito illustrato, fa parte di un gruppo di cinque con gli stessi caratteri “C. L.” (uno con doppia sottolineatura e tre all’interno di un cerchio di diametri diversi fra loro) che erano in uso dal 1940 su corrispondenze delle località sia della provincia di Enna sia della provincia di Caltanissetta.

Data anche la breve distanza fra i due capoluoghi (30 chilometri) e la casistica del materiale esaminato si ritiene che i due uffici di censura abbiano, sotto alcuni aspetti, operato di concerto.

fig. 23
27 gennaio 1944. Modulo del Comune di Catania per il podestà di Calascibetta, affrancato con un 25 centesimi A.M.G.O.T. .
Sul frontespizio il bollo “CL” dell’ufficio di censura di Caltanissetta.


Catania
Fece uso dal 9 dicembre 1943 delle fascette prestampate “VERIFICATO PER CENSURA”.

Dalla fine di dicembre del 1943 al gennaio del 1944 utilizzò il bollo a doppio cerchio con la dicitura “VERIFICATO PER CENSURA” e al centro il numero “56”: era probabilmente un bollo in dotazione ai censori dell'ufficio di Trapani che, trasferiti all'ufficio di Catania, continuarono ad usarlo con il nome della provincia scalpellato.

Dal gennaio al luglio del 1944 utilizzò anche quattro bolli lineari “VERIFICATO PER CENSURA“ in cartella rettangolare di caratteristiche simili a quelle in uso durante l’Amministrazione del Regno.

Tutta la corrispondenza doveva recare l'indirizzo del mittente altrimenti non aveva corso. Questa norma molto severa venne in qualche caso attenuata ritardando soltanto la consegna. La norma venne divulgata anche a mezzo di timbri applicati dagli uffici di censura.

Oltre al bollo riprodotto ne sono noti altri con diciture diverse fra cui "RITARDATA DALLA CENSURA PER MANCANZA DEL MITTENTE IN SEGUITO SARA "TOLTA DAL CORSO" in azzurro.



Enna
Dal dicembre 1943 fece uso, anche come sigillo, del bollo "VERIFICATO PER CENSURA" lineare su due righe con riquadro rettangolare e di quelli a piccolo cerchio con il numero del censore che aveva in dotazione durante l’Amministrazione del Regno. Di questi bolli si conoscono poche impronte

fig. 24
Cartolina postale da 30 centesimi (Imperiale), usata come supporto cartaceo, affrancata con due esemplari del 15 centesimi A.M.G.O.T. da Grottacalda (Enna) a Caltanissetta. Sul frontespizio il bollo “VERIFICATO PER CENSURA” con riquadro rettangolare dell’ufficio di Enna.

 

Ragusa
Fece uso dal gennaio al giugno 1944 del bollo "VERIFICATO PER CENSURA" e dei bolli a piccolo cerchio con il numero del censore in dotazione durante l’Amministrazione del Regno

Siracusa
Fece uso dal dicembre 1943 delle fascette prestampate “VERFICATO PER CENSURA”; dal maggio del 1944 utilizzò anche due bolli lineari “VERIFICATO PER CENSURA“ uno dei quali in cartella e il bollo “ENTRATA … VERIFICATA PER CENSURA USCITA …” lineare su tre righe in cartella in uso durante l’Amministrazione del Regno.

fig. 25
Avviso di ricevimento da Lentini (Siracusa) il 14 agosto 1944 per città.
Timbro rettangolare "ENTRATA ... USCITA" dell'ufficio di censura di Siracusa.


Trapani

Dalla metà di novembre del 1943 alla metà di febbraio del 1944 utilizzò il bollo a doppio cerchio con la dicitura "VERIFICATO PER CENSURA – TRAPANI" con il numero del censore al centro e quelli a piccolo cerchio con il numero del censore in uso durante l’Amministrazione del Regno.

 

fig. 25
Lettera da Catania 19 febbraio 1944 a Jonia Marina. Presente la fascetta "Verificata per censura" il bollo rettangolare" Verificato per censura e al retro il bollo su sette righe "UFFICIO CENSURA - Questa lettera è stata ritardata dalla censura per mancanza del nome e dell'indirizzo del mittente a tergo della busta. Da oggi tutta la corrispondenza che non ha esternamente l'indirizzo e il none del mittente sarà distrutta".Di questo bollo sono noti vari tipi, anche con diciture diverse , in uso presso altri uffici.

 

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