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Bollettino pacchi a cartellino o targhetta
di Marino Bignami

seconda parte

 Questi nuovi bollettini erano realizzati con cartoncino dai colori differenti secondo il tipo di spedizione che si intendeva effettuare e rispecchiavano i precedenti usati: pacco ordinario (colore bianco) , pacco ordinario con assegno (colore arancione) , pacco valore (colore verde). Il "pacco valore dichiarato" era praticamente una assicurazione e come anche i cartellini con il numero delle assicurate postali era di colore verde. La dichiarazione del valore da segnare sul cartellino era simile perciò all'assicurazione delle buste e l'affrancatura da applicare era proporzionale al valore "dichiarato" per ottenerne il rimborso in caso di perdita.

 


Fronte di invio con valore dichiarato e assegno da rimborsare con vaglia (notare che il valore dichiarato è inferiore all'assegno, forse il venditore conscio che secondo la norma la cifra assicurata non può essere superiore al valore di mercato, ha assicurato il valore del suo acquisto) A sinistra tracce della ricevuta del vaglia inviato al mittente che è stata asportata.

 



Fronte e retro di cartellino di servizio Mod. 251 con valore dichiarato di lire 20.000 per una calcolatrice.

 

Della stesso tipo e dimensione, ma con scritte diverse, furono creati anche cartellini di servizio Mod. 251. ad uso dagli uffici postali, portavano l'intestazione: "Pacco di servizio bollettino di spedizione" con possibilità di scegliere il tipo di spedizione (logicamente in franchigia) e soggetti alle stesse regole degli utenti privati.

Era tollerato, sui pacchi di forma regolare (per esempio l'invio di libri) e ben sigillati, di fissare i bollettini all'involucro con nastro adesivo senza utilizzare corde che chiudessero il pacco.



Fronte e retro di cartellino di fabbricazione privata con stampato il nome del mittente, del contenuto, dell'autorizzazione a godere di tariffa ridotta e delle indicazioni di spedizione; anche la striscia di carta Mod. 253 con il numero del pacco é sostituita con uno spazio a stampa. Notare l'affrancatura meccanica con doppia impronta, la seconda è rimasta sulla ricevuta . Da notare inoltre l'uso del nastro adesivo per l'applicazione del cartellino, in questo caso usato come etichetta.

Come con i precedenti documenti di spedizione, gli addetti postali controllavano che i cartellini fossero completati in ogni parte, che il peso corrispondesse all'affrancatura applicata, numeravano la spedizione sia al retro del cartellino che sul registro Mod. 260 (in caso di rispedizione l'ufficio dava un nuovo numero al pacco). Per la numerazione dell'invio incollavano sul fronte del cartellino una striscetta di carta (Mod. 253) su cui era prestampato un doppio numero del pacco, posizionandola a cavallo della linea di separazione delle due parti del bollettino (il colore della striscetta corrispondeva anch'essa al tipo di spedizione: bianca per pacco ordinario e per il valore dichiarato oppure arancione per il pacco in contrassegno). Staccavano la parte destra del cartellino tagliandola con le forbici seguendo la traccia prestampata (qualche volta anche incisa) e la consegnavano al mittente come ricevuta.


fine seconda parte

prima parte

seconda parte

terza parte

quarta parte

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