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Le varietà C17 (B8),
F20 (C9), |
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Le "divise uniformi" degli impiegati delle Poste Granducali - 1835 |
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In un articolo apparso in precedenza in questa sede, abbiamo discusso della ricorrenza della varietà C17 (B8) nella posizione 68 del quadro di stampa, per i francobolli granducali di Toscana su filigrana del Secondo Tipo. Abbiamo anche mostrato come la varietà F20 (C9) ricorresse nella posizione precedente, la 67. In quella circostanza non abbiamo avuto modo di descrivere in dettaglio le caratteristiche di queste due varietà. Vogliamo quindi dedicare questa pubblicazione alla loro caratterizzazione, assieme ad una terza, la P5 (E13), presente in uno dei pezzi che mostreremo e ad una quarta la A9 (H1). Ricordiamo che le varietà sono denominate riportando prima il codice assegnato dal manuale di Calcagno-Morani e poi, tra parentesi, quello assegnato da Luigi Guido, rispettando l'ordine temporale di apparizione dei rispettivi lavori.
La varietà C17 (B8) è caratterizzata da cinque dettagli dei quali la forma caratteristica dell'ultimo carattere 'O' della Dicitura 1 è quello più evidente e famoso, che ricorda la lettera greca Θ (theta) (Dt296 in figura 1). Altre caratteristiche distintive sono le due interruzioni del Segmento 2 della cornice esterna, una all'altezza del primo carattere 'O' della Dicitura 1 (Dt298) e una all'altezza del secondo carattere 'O' della stessa dicitura (Dt297). Se l'inchiostrazione non è troppo eccessiva, è possibile notare una piccolissima falla puntiforme in basso prima del carattere 'P' della Dicitura 2 (Dt295). In uno stadio successivo compare anche l'interruzione del Segmento 3 della cornice esterna, che si presenta con inclinazione di circa 45°.
Nella figura 2 che segue riportiamo un esemplare del valore da 2 crazie su filigrana del Primo Tipo, annullato con un bollo PD in nero, nella varietà C17 (B8) al Secondo Stadio. In questo caso non è visibile la piccola falla di colore che abbiamo denominato Dt295, molto probabilmente perché questa interverrà solamente in una ulteriore evoluzione dello stereotipo, in quello che potremmo definire come Terzo Stadio.
Nella figura 3 che segue mostriamo un francobollo del valore da 1 quattrino, su filigrana del Primo Tipo, annullato in nero con un bollo circolare, probabilmente un datario strada ferrata, nella varietà C17 (B8). In questo caso lo stereotipo è al Primo Stadio in quanto non sono presenti né il dettaglio Dt294 e neppure il Dt295.
Nella composizione grafica di figura 4 che segue, riportiamo cinque multipli ognuno contenente un francobollo nella varietà C17 (B8). I pezzi sono stati disposti in modo che tutti i francobolli in questa varietà siano allineati verticalmente, come indicato dalla corrispondente freccia rossa. I multipli sono, partendo dall'alto, una striscia orizzontale di quattro esemplari del valore da 1 crazia su filigrana del Secondo Tipo, che abbiamo già presentato in un articolo precedente, una coppia orizzontale del valore da 1 quattrino su filigrana del Secondo Tipo, annullata in rosso, anch'essa già descritta in precedenza, i due francobolli del valore da 1 quattrino provenienti dalle posizioni 35 e 36 del blocco nuovo da 80 esemplari (blocco superiore), una coppia orizzontale del valore da 9 crazie su filigrana del Primo Tipo e una striscia orizzontale di tre esemplari del valore da 1 crazia su filigrana del Primo Tipo annullata con quattro impronte del PD in cartella ottagonale in nero.
Nell'immagine di figura 5 che segue, abbiamo affiancato la porzione in alto a sinistra di quattro dei francobolli appena descritti. Si noti come il dettaglio Dt295, ovvero la piccola falla di colore prima del carattere 'P' della Dicitura 2, sia visibile solamente nei francobolli dei valori da 9 crazie, 1 crazia su filigrana del Primo Tipo e da 1 quattrino su filigrana del Secondo Tipo.
Nella figura 6 che segue, riportiamo la porzione della Dicitura 1 di quattro esemplari nella varietà C17 ( B8), dove si possono osservare le interruzioni del Segmento 2 della cornice esterna, denominati Dt297 e Dt298.
Quattro dei multipli mostrati in figura 4 contengono un francobollo nella varietà F20 (C9) e in tutti e quattro questa si trova esattamente alla sinistra della varietà C17 (B8). Come abbiamo detto per i tre casi della striscia orizzontale di quattro esemplari del valore da 1 crazia, per la coppia del valore da 1 quattrino annullato in rosso e per quella del blocco nuovo da 1 quattrino, si tratta di una Posizione Ricorrente in 35, mentre nel caso della coppia orizzontale del valore da 9 crazie, verosimilmente si tratta di una rara coincidenza. La caratteristica che più contraddistingue la varietà F20 (C9) è il dettaglio Dt299, ovvero una ammaccatura dello Spigolo 2, che risulta in una vasta interruzione della Cornice esterna. Il dettaglio Dt300 riguarda invece il Segmento 2 della cornice esterna e consiste in una caratteristica interruzione obliqua della stessa all'altezza dei caratteri 'LO' della Dicitura 1. Il Segmento 2 della cornice esterna risulta deformato anche nell'estremità inferiore, leggermente schiacciato verso l'interno del francobollo per tutta la lunghezza dell'Ornato 1 (Dt301, figura 7).
Ulteriori deformazioni tipiche della varietà F20 (C9) sono riportati in figura 8. Si tratta di un arrotondamento o leggera schiacciatura dello Spigolo 3 (Dt302), una piccolissima scalfittura esterna del Segmento 4 della cornice in corrispondenza della congiunzione dell'Ornato 3 e del rettangolo che contiene la Dicitura 3 (Dt303). Caratteristiche sono le forme dei caratteri 'ANO' della Dicitura 3, che abbiamo definito come Dt304.
Infine segnaliamo il dettaglio Dt305, ovvero una falla di colore presente nella porzione superiore sinistra dello scudo, che abbiamo riprodotto in figura 9 e codificato come Dt305.
Nella figura 10 che segue riportiamo un multiplo orizzontale di tre esemplari del valore da 1 crazia su filigrana del Primo Tipo, annullata con due impronte in nero di un muto a cinque barre, che mostra ampiamente un interspazio di gruppo in alto. Nell'esemplare di sinistra della striscia possiamo riscontrare molti dei dettagli appena descritti della varietà F20 (C9). Da notare l'assenza dell' interruzione del Segmento 2 della Cornice, ad indicare verosimilmente uno stato precoce dello stereotipo responsabile di questa varietà.
In figura 11 riportiamo un francobollo del valore da 2 crazie su filigrana del Primo Tipo nella varietà F20 (C9). Questo francobollo è stato già presentato in un precedente contributo nel quale avevamo mostrato come utilizzare la filigrana come riferimento per la ricostruzione grafica di quartine. Il francobollo, annullato in nero con il muto a sigillo di Seravezza, è parte di una coppia orizzontale ed affrancava per un totale di otto crazie una missiva in partenza per la Svizzera. Nella figura 11 abbiamo evidenziato tre dei dettagli visibili tipici della varietà.
Nella composizione grafica di figura 4 i multipli presentati sono stati allineati in modo da evidenziare come i francobolli nella varietà F20 (C9) si trovino tutti sulla stessa colonna, sempre alla sinistra della varietà C17 (B8) come abbiamo già evidenziato. Nella figura 12 che segue, abbiamo affiancato la porzione superiore sinistra di quattro dei francobolli, per mostrare come appaiano i dettagli Dt299 e Dt300. Si noti inoltre che nel francobollo del valore da 1 crazia, il dettaglio Dt300 è assente, ovvero la cornice non risulta interrotta nel Segmento 2, dimostrando come in questo caso lo stereotipo fosse ancora al Primo Stadio.
La figura 13 mostra invece il dettaglio Dt301, come appare negli stessi quattro francobolli. In questo caso non si osservano sostanziali differenze tra i diversi esemplari.
Differenze si notano invece nel dettaglio Dt302, come possiamo osservare in figura 14. Negli esemplari dei valori da 1 e 2 crazie su filigrana del Primo Tipo, lo Spigolo 3 appare arrotondato, mentre negli esemplari da 9 crazie su filigrana del Primo Tipo e da 1 quattrino su filigrana del Secondo Tipo si osserva un leggero appiattimento, che crea una linea di circa 50° rispetto all'orizzonte. Analoga osservazione vale per la scalfittura Dt303, assente nei primi due esemplari e presente nei secondi due (figura 14).
La figura 15 mostra invece in le deformazioni tipiche della varietà F20 (C9) che interessano gli ultimi tre caratteri della Dicitura 3, 'ANO', che abbiamo definito come Dt304.
Infine, nella composizione grafica di figura 16 riportiamo una comparazione di parte dello scudo dei francobolli nella varietà F20 (C9). Come si può osservare, la piccola falla denominata Dt305 è visibile solamente negli esemplari da 9 crazie e da 1 quattrino, mentre non sembrano essere presenti negli altri due.
L'esemplare di destra del multiplo orizzontale di tre esemplari del valore da 1 crazia su filigrana del Primo Tipo riportata in figura 4, è nella varietà P5 (E13). Il dettaglio che più contraddistingue questo tipo di francobolli granducali, è la caratteristica ammaccatura dello Spigolo 3, che abbiamo codificato come Dt306 e che mostriamo ingrandita in figura 17.
Questa varietà mostra anche una caratteristica deformazione del carattere 'R' della Dicitura 1, come mostrato in figura 18 (Dt307).
La varietà P5 (E13) porta anche una deformazione della linea orizzontale che chiude il rettangolo della Vignetta alla base, grosso modo all'altezza della zampa anteriore sinistra del leone. Tale deformazione può risultare appena accennata, oppure essere una interruzione netta come quella riportata in figura 19 (Dt308).
Ulteriore caratteristica della varietà P5 (E13) è una leggera deformazione del Segmento 5 della Cornice del francobollo, dall'alto verso il basso, che evidenziamo in figura 20 (Dt309).
Nella figura 21 che segue, riportiamo in dettaglio l'esemplare del valore da 1 crazia nella varietà P5 (E13), mettendo in evidenza i dettagli che la contraddistinguono.
Per completezza, mostriamo anche la filigrana del multiplo che porta il francobollo nella varietà P5 (E13), nella quale si osserva una linea verticale che abbiamo colorato in azzurro e gran pare di una delle dodici corone che componeva la filigrana di Toscana del Primo Tipo, le cui linee abbiamo ritracciato in rosso (figura 22).
Quella che si osserva nella filigrana di questa striscia è la Corona 2, mentre la linea verticale è quella che separa le Corone 1 e 2. L'impronta della filigrana è infatti osservabile al Verso dei francobolli e le corone sono chiaramente Dritte (VD), il che ci suggerisce di riferirsi alla tavola S01 per determinare le posizioni che gli esemplari occupavano nel quadro di stampa, che, come dimostrato nella figura 23 che segue, erano le 41, 42 e 43.
Vogliamo infine cogliere l'occasione di questa pubblicazione per descrivere una ulteriore varietà, quella che il manuale Calcagno-Morani definisce come A9 e quello di Luigi Guido H1. Questa varietà è inconfondibile in quanto caratterizzata da una macroscopica fessurazione orizzontale, posta a metà altezza, che interessa metà francobollo, intaccando il Segmento 2 della cornice, la Dicitura 1 e la Vignetta, andando a lambire la gola del leone (Dt310, figura 24).
Un esemplare in questa varietà era già stato mostrato in occasione di una pubblicazione precedente e faceva parte di una coppia del valore da 2 crazie su filigrana del Primo Tipo annullata in nero con il muto a sigillo di Seravezza (figura 25).
Con questo contributo abbiamo descritto quattro varietà in cui si possono trovare i francobolli granducali di Toscana, la F20 (C9), la C17 (B8), la P5 (E13) e la A9 (H1). Ricordiamo che le varietà sono denominate riportando prima il codice assegnato dal manuale di Calcagno-Morani e poi, tra parentesi, quello assegnato da Luigi Guido, rispettando l'ordine temporale di apparizione dei rispettivi lavori.
© Tiziano Nocentini 2025 Riferimenti 1. Granducato di Toscana - I francobolli e le varità di cliché, Emilio Calcagno, Vittorio Morani, 2014, edizioni Unificato 2. Il Marzocco e i difetti costanti, Luigi Guido, 2019, edizione privata 3. Sito di riferimento per la Filatelia Toscana: I Cinquecento Leoni di Toscana
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