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UNA TASSAZIONE CUMULATIVA MOLTO SPECIALE

Maurizio Zuppello (Bollettino ASP - FVG n. 24)

A seguito del decreto n. 1854 del 3 ottobre 1929, l'Amministrazione delle Poste e dei Telegrafi ebbe la facoltà di concedere, agli utenti interessati, l'apertura di un conto di credito speciale.

I titolari del conto, principalmente imprese private, potevano ricevere “lettere, buste e fascette” non affrancate che, se affrancate all'atto della impostazione, sarebbero state soggette alla tassa semplice ovvero alla “tariffa base per la spedizione di lettere, cartoline ed altri oggetti di corrispondenza”.

Inizialmente l'Ufficio Postale di destinazione provvedeva alla riscossione della tassa dovuta, ovvero della tariffa ordinaria, con segnatasse applicati singolarmente su ciascun oggetto postale.

Con un decreto datato 9 febbraio 1942, si dispose che “a risparmio di tempo e minor consumo di carte valori”, la tassazione venisse effettuata cumulativamente mediante l'applicazione dei segnatasse su un apposito modulo.

Il “Modello N. 32 (Ediz. 1941-XIX)” sotto riprodotto (fig. 1) ci dice che il Banco di Napoli, filiale di Bologna, titolare di un conto di credito speciale, in data 22 marzo 1944 aveva ricevuto due lettere (tariffa ordinaria L. 0,50), una lettera entro il distretto (tariffa L. 0,25) e due cartoline postali (tariffa L. 0,30).

L'Ufficio Postale di Bologna centro, applicando sul Modello 32, compilato giornalmente, segnatasse per L. 1,85 addebitò alla banca l' importo della tassa semplice non pagata dai mittenti.

Fig. 1

Durante la Repubblica Sociale, a causa della iniziale sospensione del servizio dei pacchi postali, poi ripristinato con molti limiti nel febbraio del “44, si era molto ridotto l'uso dei bollettini di spedizione. Perciò in alcuni Uffici Postali, a causa della mancanza dei segnatasse, si pensò di utilizzarli per riscuotere la tassa dovuta e di allegarli al Modello 32.

Il primo a segnalare questo “uso speciale” dei bollettini di spedizione è stato il generale Sergio Colombini con un articolo comparso nel n.69, dicembre 1998, della rivista dell'Unione Filatelisti Interofili “L'INTERO POSTALE”.

Scrive Colombini che nel periodo maggio/settembre 1944 l'Ufficio Postale di Conselve sostituì “in tutto o in parte, l'importo della tassazione - dimostrata normalmente con i segnatasse - con il valore nominale di bollettini per pacchi postali (usati come supporto) integrati con francobolli applicati sul fronte del bollettino ed annullati contestualmente ai bollettini. L'insieme … risulta obliterato col lineare ANNULLATO, applicato a tappeto, assieme al guller datario”.

Un utilizzo dei bollettini simile a quello sopra descritto si ebbe nel periodo giugno/luglio 1944 nell'Ufficio Postale di Cordenons (fig. 2).

A Cordenons furono usati bollettini, tipo Giubileo e tipo Impero, di grosso taglio (L. 12,50, 16,00, 18,00) e forse per questo motivo non fu necessario integrare con francobolli il valore nominale dei bollettini che, anche in questo caso, vennero obliterati col lineare ANNULLATO, applicato a tappeto, assieme al guller datario.

Fig. 2

E' interessante notare che, mentre i francobolli con l'effige del re furono dichiarati fuori corso a partire dal 15 marzo 1944, i bollettini di spedizione ebbero validità fino al 14 agosto 1944.