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Storia postale della
Venezia Giulia


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AL MIO INDIRIZZO
(sulle orme di Ljudmila Habjanič-Tatjana, 1942-45)
una collezione di Veselko GUŠTIN

Retroscena filatelico

Oltre alla corrispondenza inviata durante la 2a guerra mondiale dalla Germania, dall' Italia e dalla Provincia di Ljubljana (Provinz Laibach), che si erano a quei tempi divise il territorio sloveno, molto interessante è la posta dell'Esercito di liberazione nazionale (NOV) e Dipartimenti partigiani sloveni (POS).

Già nel 1941 e fino alla fine della guerra la Posta Partigiana era funzionante e ben organizzata. Le stazioni slovene stabili dei corrieri avevano il simbolo P per la Primorska, G per la Gorenjska, S per la Štajerska, K per la Koroška e TV (Terenski vod) per Notranjska e Dolenjska al quale si aggiungeva il numero. I collegamenti erano mantenuti regolari, grazie a postazioni segrete. I corrieri trasportavano la corrispondenza da stazione a stazione solitamente in busta, sul retro veniva segnata la data e l'ora del ritiro. Sulle buste doveva essere indicato, con inchiostro nero, l'indirizzo del destinatario sul davanti e del mittente sul retro. Già nella seconda metà dell'anno 1944 era possibile anche inviare denaro e pacchi. Nelle spedizioni con denaro doveva essere indicato il valore nell'angolo inferiore sinistro. Le spedizioni urgenti erano contrassegnate con »RR« o »EX« e venivano inoltrate velocemente. All'inizio non si usavano bolli succesivamente sono apparsi anche su queste spedizioni. Le stazioni dei corrieri (relejne postaje) della Primorska utilizzavano timbri circolari, fatti a Trieste.

I percorsi erano ben definiti e il corriere partiva abitualmente dalla stazione una volta al giorno. Dopo l'anno 1943 la stazione TV-15 diventa »posta centrale« dal momento che qui si incrociavano tutte le strade (linee). Non vi era una tariffa. Gli indirizzi erano in cifre. Gli ospedali si chiamavano col nome del medico fondatore (dr. Peter Lunaček) IGOR, è stato il principale ospedale militare partigiano sloveno (SCVPB) nel Kočevski Rog.

Scopo della collezione

Con gli invii di lettere che giungevano a vari indirizzi della »Ljudmila Habjanič« vogliamo raccontare la storia di una delle molte donne e ragazze slovene che hanno vissuto la sorte di carcerate o internate e più tardi di combattenti nelle unità dei POS. Particolarmente interessante è la Posta partigiana che operava ufficialmente e illegalmente sull'intero territorio sloveno occupato. La posta militare partigiana è rara perchè i destinatori, una volta letta, la distruggevano.

Breve biografia di Tatjana

Arrestata il 23/5/1942 durante l'azione di propaganda OF (Fronte di Liberazione) è condannata dal tribunale militare di Ljubljana a 12 anni e 3 mesi di carcere, pena che sconta nel carcere »Casa penale femminile di Venezia«., successivamente, il 26/3/1943, viene trasferita al »Carcere giudiziario di Rovereto«. Scarcerata nel dicembre 1943, torna a casa, dove, all'inizio dell'estate, entra a far parte dei reparti partigiani della »Brigata Prešeren« e collabora al transporto dei feriti nel Kočevski Rog. Durante la ritirata si ammala e viene transportata al Babno Polje e più tardi nel SCVPB nel Kočevski Rog. Ha atteso la fine della guerra alla tipografia »Partizanska – 15«.

Piano della collezione:

1. Lettere dall'Italia e Germania a Venezia, maggio 1942 - marzo, 1943;
2. Lettere dalla Germania e dalla Provincia di Ljubljana a Rovereto, marzo - dicembre, 1943;
3. Lettere dall'Italia e dalla Provincia di Ljubljana, dicembre 1943 - giugno 1944;
4. Lettere dalla Brigata Prešeren a »IGOR«, luglio – dicembre, 1944;
5. Lettere nell'amministrazione SCVPB – gennaio 1944 – maggio 1945;
6. Lettere nella Velika Nedelja e Maribor, fino alla fine del 1945.

Bibliografia

-, Kliče glavni štab, Ljubljana, 1972.
Rado Zakonjšek, Partizanski kurirji, Ljubljana, 1985.
Maks Burger, uno dei corrieri ancora viventi della TV-15, collezione personale, 2004.


Veselko GUŠTIN
07-08-2020