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LA MITICA PREMIER

di Valiano Moretto

Premessa (a cura dell'AICAM):

L'articolo pubblicato qui di seguito costituisce un'anteprima di quelli che appariranno sul prossimo numero di AICAM NEWS (n. 94), in uscita a Gennaio 2020.

Tra i vari articoli si segnalano i seguenti:

FEDERICO FELLINI - 20 GENNAIO 2020 CENTENARIO DELLA NASCITA (Paolo Padova)
COSA MANGIARE QUANDO PAPA' E MAMMA NON SONO A CASA (Filippo Carella)
DA DUE IMPRONTE AUDION ALLA SAGA DELLA FAMIGLIA CAPROTTI (Pietro Pirazzoli)
L' "UNIVERSAL 5" LA MACCHINA "PIU' RARA" DELLA MECCANOFILIA CLASSICA ITALIANA
MASERATI NON SOLO AUTO (Renato Morandi)
MOTTA, CENTO ANNI NELLA CASA DEGLI ITALIANI. (Michele Nebuloni)
BAYREUTH, LA CITTA' DI RICHARD WAGNER (Valeriano Genovese)
SALUTI E BACI, PAGA LA TASSATA E TACI (Giancarlo Rota)

 

LA MITICA PREMIER

Una moto da 500 c e soli 3,5 CV? Oggi diremmo che c’è qualcosa di rotto, mentre nel 1913 non era una cosa assurda e lo dimostra questa Premier 3,5 HP Competition della collezione del Museo Nicolis a Villafranca di Verona.

Questa moto è nata in un’azienda inglese che si chiamava Hillman, Herbert & Cooper ed aveva lo stabilimento a Coventry. Si fece notare nel 1885 per la produzione di una bicicletta con particolare sistema di leve denominata Kangoroo (anche questa esposta al Museo Nicolis). Nel 1891 la Società venne trasformata in Premier Cycle Company Limited e divenne la più grande fabbrica di biciclette del mondo. Nel 1908 all’ Esposizione di Londra, presso il Crystal Palace, compare la prima motocicletta PREMIER, con motore “White & Poppe” di 427 cc. Dal 1909 al 1914 una piccola squadra corse Premier è sempre nella classifica inglese, pur senza ottenere alcun successo.

Nel 1921 la Casa viene assorbita dalla Singer.Motors (casa automobilistica britannica fondata nel 1905 a Coventry, in Inghilterra). Le Premier continuano però ad essere costruite in Cecoslovacchia fino al 1933.
L’impronta qui riprodotta è proprio di quell’ultimo anno.


L’esemplare esposto al Museo Nicolis venne acquistato il 21 maggio 1913 da Adolfo Petracchi per l’insistente figlio Torquato, alla cifra di 1.180 lire. Le raccomandazioni a non correre sono inutili; Torquato non resiste alla tentazione di raggiungere i 40 km orari e così, arrivato in città superando i limiti consentiti, finisce in Pretura.

Il 13 ottobre dello stesso anno, l’incorreggibile ragazzo, sempre in preda alla velocità, investe il malcapitato 70enne Angelo Ceroni e l’incidente gli costa un processo che lo condanna a 250 lire di multa, mentre l’anziano si prende 60 giorni di prognosi.

Quel giorno, il padre Adolfo confisca la moto al figlio e questa Premier – non restaurata, ma conservata – resta nascosta da amici di famiglia e così è arrivata ai giorni nostri.

 

Valiano Moretto
16-12-2019

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