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Posta Militare

Le Brigate di Fanteria

Brigata Gaeta
di Samuel Rimoldi dagli appunti di Giuseppe Marchese

Cartolina del 263° Reggimento Fanteria, edita alla fine del 1918 o primi 1919 in quanto sono riportati i fatti d’arme per tutta la campagna di guerra.

Origini

Costituita il 17 febbraio 1917 con i Reggimenti: 263° 264° e sciolta nel settembre 1920.

Campagne di guerra e fatti d'arme - I GM 1915/18

1917: il 22 maggio, allorché è in pieno sviluppo l'offensiva di primavera, la Brigata è nel e trincee del Debeli e il 23 attacca con il concorso della Brigata Bergamo e della II Brigata Bersaglieri le posizioni nemiche di q. 144, q. 92 e del vallone di Jamiano; il 24, con un vigoroso assalto, conquista la linea Komarje - q. 100. Il 25 maggio le viene affidato il compito di superare le trincee del Flondar, occupare il margine orientale di q. 146 e le sue pendici fino alla strada di Brestovizza per proseguire contro l'Hermada. All'ora stabilita gli uomini della Brigata muovono di slancio e superano con impeto le difese avversarie irrompendo nelle trincee ed obbligando il nemico ad arrendersi. Quindi proseguono nella brillante avanzata e, mentre sulla sinistra reparti del 263° Reggimento Fanteria si impadroniscono delle munitissime doline a sud - est di q. 146, sulla destra il 264° riesce a portarsi su una linea parallela alle espugnate trincee di Flondar. Verso sera, tuttavia, il nemico, riavutosi dalla sorpresa e protetto dall'artiglieria, contrattacca arrestando l'avanzata. Gli uomini della Brigata, ridotti nel numero a causa delle ingenti perdite subite e battuti dall'intenso fuoco, arretrano ordinatamente sul versante orientale di q. 100 che viene mantenuto saldamente. In questi scontri la Gaeta ha perso 42 ufficiali e 1.445 soldati. Sostituita in linea dalla Brigata Pistoia attende al suo riordinamento e il 1° giugno torna in linea sulle posizioni del Debeli. Dopo un periodo di riposo e riordinamento la Brigata, con successivi spostamenti, viene trasferita e, in luglio, è destinata in linea nella zona di Gorizia dove si schiera lungo il tunnel di Castagnevizza, Rusic, T. Corno, q. 126, Casa Bianca sostituendovi i reparti della Brigata Emilia. Con questa brigata si alterna sino alla metà di agosto quando partecipa all'undicesima battaglia dell'Isonzo.
In relazione alle operazioni offensive che si devono svolgere sul fronte della 2^ Armata, alla Brigata viene affidato il compito di completare in primo tempo, sul fronte della 24^ Divisione, la conquista di q. 126, occupare Grazigna e quindi, successivamente, avanzare decisamente su Na Mokrin collaborando all'avanzata di altri reparti sul San Daniele e verso il torrente Liak. Nella notte tra il 17 e il 18 le truppe della Brigata assumono le posizioni prestabilite e alle prime ore del 19 i suoi reparti scattano all'attacco irrompendo nelle posizioni nemiche e non arrestandosi di fronte al nutrito fuoco di sbarramento operato dall'avversario invadono la prima linea nemica. Tuttavia non sorrette dalle ondate successive, fermate sulle posizioni di partenza dal tempestare dell'artiglieria austro - ungarica, devono indietreggiare. Nonostante le notevoli perdite subite i reparti della Brigata si riordinano e tornano nuovamente all'attacco superando la linea nemica e giungendo sulla sommità di q. 126. Anche questa volta sono costretti a ripiegare. Solo il giorno successivo riescono ad attestarsi su q. 126 senza però riuscire a dilagare sul versante opposto. Dal 23 al 27 gli uomini della Brigata provvedono al rafforzamento delle linee preparandosi a nuovi attacchi. Il 28 riprendono le operazioni e il 264° deve attaccare e superare la linea del Casone di Grazigna e q. 126, ma lo scatto delle fanterie è accolto da forti raffiche di mitragliatrici poste su q. 163 e sul costone di S. Caterina. Numerosi sono i tentativi che ottengono parziali successi a prezzo del sacrificio di molti uomini: 62 ufficiali e 1.492 soldati sono il totale delle perdite della Brigata in questi combattimenti.
Fino al 27 settembre la Brigata rimane in linea alternando i propri reparti, e dopo un breve periodo di riposo, il 13 ottobre torna nella consueta linea nella zona di Gorizia. L'offensiva austro - tedesca trova la Brigata schierata dalla mulattiera di Val Cava, a destra di Salcano, fino alla strada del Bersaglio. I1 28 riceve l'ordine di ripiegare e il 29 inizia lo spostamento portandosi a Viscone prima e poi a S. Andrea sostenendo continui attacchi con pattuglie nemiche. Attraversato il Tagliamento la Brigata sosta fino al 2 novembre a S. Vito al Tagliamento ove riordina i propri reparti.
Il 17 novembre la Brigata viene trasferita e mentre il 263° viene avviato sul Monte Grappa ove disloca i suoi reparti, il 264° e il Comando proseguono per Fletta da dove raggiungono Monte Brental schierando i propri reparti in linea (M. Pallone, Brental, Monte Pizzo, Osteria del Monfenera, q. 1239, Valle Archeson). Alle dipendenze della Brigata viene posto il 140° Reggimento Fanteria (Brigata Bari). Nella zona di Campodarsego la Gaeta si riunisce successivamente e vi trascorre il resto dell'anno.

1918: torna in linea in aprile sostituendo la brigata Trapani nella zona del Monfenera con la quale si alterna. Durante l'offensiva austriaca, il 16 giugno, la Gaeta è inviata nella zona di Carpane dove occupa la linea arretrata dei colli asolani. Dopo alcuni spostamenti la Gaeta è nuovamente sul Monfenera dove si alterna con la Trapani fino ad ottobre. Partecipa all'offensiva finale prima come riserva divisionale, quindi avanzando per la stretta di Quero verso Sanzar spingendo l'avanguardia fino a S. Vittore catturando armi e prigionieri. Il 2 novembre giunge sulla destra del Cismon, all'altezza di Arsiè. Il 3 è tra Tomo e Porsen, quindi a Farra dove la raggiunge l'armistizio. Finita la guerra la Brigata rimane in vita fino al settembre del 1920, data in cui viene definitivamente sciolta.

Post prima guerra – Zone Occupazione

1918/19: dall’1.2.1919 al 20.6.1921. in zona di occupazione, in Dalmazia, fino alla data del suo scioglimento. La posta militare 78 funziona ufficialmente fino al 31.7.1920, ma è accertata attività postale nel corso del 1921.


POSTA MILITARE UTILIZZATA DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE


Illustrazioni della Brigata

Cartolina di franchigia spedita da militare del 263° Reggimento Fanteria della Brigata Gaeta con annullo della posta militare 31 del 12.8.1917, assegnata alla 24^ Divisione. La Brigata nel corso dell’offensiva di Caporetto protesse la ritirata della 2^ Armata.

Cartolina postale cent. 10 Leoni spedita da militare del Comando della Brigata Gaeta di cui porta il bollo in gomma, spedita con annullo della Posta Militare 78 A del 3.3.1919, assegnata alla 24^ Divisione dislocata in Dalmazia, nella zona di Dernis (attuale Croazia).

Cartolina illustrata affrancata cent. 5 + cent. 10 leoni, quest’ultimo soprastampato “10 centesimi di corona” spedita da militare del 264° Reggimento Fanteria della Gaeta con annullo della Posta Militare 78 A in data 3.6.1919. Interessante l’uso in affrancatura mista dei francobolli del regno e quelli soprastampati. In questo periodo solo gli uffici postali in Dalmazia potevano utilizzare i francobolli soprastampati, posti fuori corso nell’aprile 1919 nel Trentino e nella Venezia Giulia.

Cartolina reggimentale del 263° Fanteria della Brigata Gaeta affrancata cent. 10 e annullo dell’Ufficio Postale italiano di Sebenico del 2.1.1919. Il mittente è il tenente Mario Franco figlio del direttore della Posta Militare Emanuele Franco (verso della Cartolina Reggimentale di inizio pagina)

Cartolina in franchigia affrancata cent. 40 soprastampato “40 centesimi di corona” e annullo della Posta Militare 78 in data 28.3.21 a firma di Paolo Anfossi generale comandante della Brigata Gaeta. Malgrado i testi storici dicano il contrario, la permanenza della Brigata in Dalmazia viene confermata fino al marzo 1921.
L’uso dei soprastampati della 4^ emissione fu possibile, dopo l’aprile 1919, soltanto nella residua parte della Dalmazia italiana.

 

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