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LA SENTENZA DEL 22 FEBBRAIO


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Ancora documenti che scagionano la FILATELIA

di Giuseppe BUFFAGNI (Coordinatore Gruppo di Modena)

 

Cari amici,

come potrete notare lavoriamo anche durante l’estate. Grazie a Paolo Gazzera vi invio il testo di alcuni documenti importantissimi ai nostri fini.

Il primo del 10 febbraio 1919 documenta come anche i collezionisti si rivolgessero ai Sindaci per chiedere francobolli o lettere per completare le loro collezioni. Questo vuol dire che la cosa era possibile. Sarebbe interessante sapere se ci fu mai risposta a questa lettera.


Il secondo è di un commerciante filatelico che si rivolge al Cancelliere della Pretura per chiedere francobolli “..specialmente i valori da 5 e 10 lire...”
Evidentemente, anche qui la richiesta era possibile e supponiamo lecita. Anche in questo caso sarebbe interessante leggere la risposta se mai fu scritta.



Infine l’ultima lettera della CRI dove chiaramente e senza alcuna ombra di dubbio, si dice che debbono venire regolati e recuperati “... gli scarti degli archivi...” e, se non richiesti da filatelisti e non hanno interesse storico, passeranno al macero.


Se qualcuno avesse gli emails dei Signori archivisti italiani e dei Sovraintendenti ect ect, passi pure questa documentazione ad ulteriore conferma che le lettere che possediamo sono di provenienza regolarissima.
NON SONO DEMANIALI e quindi il loro commercio è più che legittimo.
Vale sempre la mia premessa fatta sempre e comunque che quando c’è furto documentato e provato i ladri ad accertamento avvenuto vanno puniti. Ma se, come sempre accade, le denunce di furto sono generiche e non è identificabile il materiale sottratto, non si può incolpare nessuno.
E soprattutto l’onere della prova spetta all’accusa e non all’accusato.

Saluti a tutti,

Giuseppe Buffagni - Coordinatore del Gruppo di Modena



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