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L'ITALIA RIPARTE IL FALSO TI ASPETTA
Nicola Luciano Cipriani risponde a Enzo Laurici

Gent.mo signor. Laurici,

la ringrazio per il suo apprezzato invio in cui mi palesa i suoi dubbi sulla autenticità del francobollo emesso nel 2021 in occasione de “L’Italia riparte” che mi ha inviato in affrancatura. Si tratta di una serie di sei francobolli raffiguranti il monumento caratteristico di altrettante città italiane. In particolare ho ricevuto da lei il valore relativo a Firenze rappresentata dalla chiesa monumentale di Santa Croce.

La serie ha una struttura identica per ciascun francobollo con in basso una fascia di colore verde in cui compaiono scritte sia bianche, in negativo sul verde, che blu, sovrapposte al verde; come di consueto, in nero quelle in ditta. L’immagine che rappresenta il monumento è stata stampata con colori pressoché simili per tutti gli esemplari, ma la monotonia cromatica lega molto bene la serie, ma ciascun esemplare è ben distinto dall’opera rappresentata.

Questi francobolli sono stati stampati con due differenti metodi, il rotocalco e l’off-set. Il rotocalco è stato utilizzato per la fascia verde con le scritte blu. In particolare questi due colori consentono di riconoscere il metodo di stampa per il bordo non netto, dovuto ad un innumerevole numero di punti rotocalcografici sovrapposti/accostati che conferisco al bordo delle parti stampate un aspetto leggermente irregolare. L’immagine di ciascun monumento è, come detto, in off-set; tale metodo si riconoscere per essere composto da una serie notevole di punti di colore molto vicini tra loro che risaltano le differenze cromatiche attraverso la prevalenza di uno, o più, dei quattro colori della quadricromia. Come si può notare la quadricromia off-set ha un leggerissimo fuori registro non visibile a grandezza naturale.

In soldoni, se lei osserva con una lente a 10x il francobollo si rende conto che la rotocalcografia copre bene le parti a colore, ma in modo leggermente chiazzato ma pieno, mentre l’off-set non riempie l’area a stampa essendo composto da punti di colore, benché molto vicini, non accostati tra loro.

In quanto alla fustellatura, il Poligrafico e Zecca dello Stato ha adottato da alcuni anni ed in modo saltuario una fustellatura a dentoni “canini” come li ha giustamente definito lei. Anche io ho avuto il dubbio della autenticità quando ho visto la prima emissione con questa caratteristica.

Due considerazioni per eliminare ogni dubbio:

1- Un falsario non si doterebbe mai di una macchina costosa come quelle del Poligrafico che possono stampare con più di un metodo di stampa. Un falsario userebbe tranquillamente la sola stampa off-set, a punti o a tratto pieno, che ha un costo macchina ed un costo di produzione molto basso rispetto a macchine più complesse.

2- Le fustellature utilizzate dai falsari sono sempre state, almeno sino ad ora, abbastanza irregolari nel senso che le dentature fustellate presentano poca costanza di forma e dimensioni. Le fustellature del Poligrafico sono perfette.

A presto risentirla per una nuova avventura

Luciano Cipriani