falsi in filatelia


 

 










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falsi in filatelia
DOPPI CERCHI PERICOLOSI

di Lorenzo OLIVERI (prima parte - L'ANNULLO n. 203 rivista A.N.C.A.I.)

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SORDEVOLO*
Sordevolo, insieme a Mollia e Larvego (tutti aperti nel 1862), è uno dei soli tre uffici dell’ex Regno di Sardegna che ricevettero bolli di tipo sardo-italiano (distribuiti in Lombardia), con le quattro freccette in basso al posto della rosetta a sei petali; è possibile che le desinenze dei nomi li abbiano fatti scambiare per uffici lombardi. Comunque nulla a che fare con i francobolli della seconda e terza emissione, che, evidentemente, non sono mai stati usati a Sordevolo. Per la cronaca il 2° pezzo raggiunse i 120 euro.

SPEZIA*
Eccezionale! Un set di 8 francobolli annullati il primo gennaio 1851, giorno d’emissione. Se ci fossero stati noti all’epoca della pubblicazione del Catalogo, il Fontana (forse?) non sarebbe stato così drastico nel voler pubblicare in copertina la busta primo giorno col bollo di Spezia e il francobollo annullato a penna; si trattava di una busta appartenente a un suo amico, grande collezionista di Sardegna, ma sulla quale avevo qualche perplessità, perché in archivio conservavo un ritaglio della rivista “il Collezionista” dove si annunciava il ritrovamento e si capiva che nel corso degli anni il francobollo si era fatto una… passeggiatina sulla busta. Chi vuole saperne di più può leggersi quanto in merito pubblica Vaccari sul suo ottimo Catalogo degli Antichi Stati (e, già che ci siete, leggetevi anche le altre notizie sui francobolli di Sardegna, che sottoscrivo in toto, così avrete la possibilità di evitare tante “porcherie” che circolano con Cerificati di Garanzia, Certificati Finanziari di Qualità e Certificati Peritali). Il secondo dei 40 centesimi realizzò 201 euro.

TORINO CONSEGNE*
Questa busta, in origine una prefilatelica con tassa a carico del destinatario, un vero obbrobrio marcofilo e storico-postale, realizzò 150 dollari.

TORINO
L’ufficio di Torino aveva in dotazione due tipi di bollo a doppio cerchio: qui ne riproduco uno solo perché il secondo differisce unicamente per i caratteri del mese, che sono in stampatello diritto, anziché inclinato. Comunque nulla a che fare con i falsi qui illustrati. Molti di questi pezzi sono stati aggiudicati su eBay a cifre oscillanti fra gli 80 e i 120 euro.
L’ultimo dei 40 centesimi della seconda emissione è stato certificato da un perito al quale mi rivolgevo con fiducia, perché aveva una dote, per me importantissima, ma rara fra i periti: l’umiltà di restituirmi spesso (e senza parcella) dei francobolli, dicendomi di non avere sufficienti elementi per esprimere un giudizio certo. Un particolare che non posso tacere, e che testimonia l’ignoranza del falsario, la 'C' in basso! Sicuramente se fosse apparsa nel francobollo certificato, il “mio” perito non si sarebbe lasciato trarre in inganno: errare è umano, può succedere a tutti, ma perseverare...

TORINO PERIOD.FRANCHI*

TORINO SUCCURSALE (3)*
La data (1855) dice tutto: i francobolli non esistevano ancora e la terza succursale di Torino fu aperta nel 1861.

TROMELLO*

TUNISI POSTE SARDE*
I francobolli furono venduti rispettivamente a 147 e 54,88 euro. Attenzione! Sono in circolazione anche molti francobolli annullati col falso bollo che appare in basso “PIROSCAFI POSTALI ITALIANI”, impresso sovente anche con inchiostro azzurro.

VALENZA*
I tre francobolli da c.40 della 3^ emissione superarono i 150 euro.

VENTIMIGLIA*
I primi cinque francobolli furono tutti aggiudicati a cifre attorno ai 120 euro, mentre il 3 Lire, molto corto in alto, raggiunse 77 euro.

VILLAGRANDE
Il secondo pezzo del 3 Lire venne venduto a 140 euro. Villagrande, a discapito del nome, contava appena un migliaio di abitanti e sicuramente all’ufficio postale non fu somministrato l’alto valore della serie.

AMB.TE VEMTIMIGLIA GENOVA
La linea Genova-Ventimiglia venne aperta nel 1872… Il primo bollo reca una data degli anni ’90!

POSTE AMB.I TRA TORINO E GENOVA (N.2)*

R. POSTA MIL.E SARDA (N.10)*


Al termine di questa lunga carrellata rivolgo un invito ai Soci: se avete altre notizie sui bolli falsi a doppio cerchio sardi, comunicatelo. Solo così si potrà proseguire la lotta contro chi continua a cercare di rovinare il nostro hobby e le nostre tasche. Per gli altri annulli falsi di Sardegna, in particolare per quelli a cerchio semplice, rimando (per il momento!) a quanto già scritto sui numeri 174 e 175 della Rivista.

Per concludere, consentitemi un ricordo del Ragionier Fontana (così lo chiamavano i filatelici genovesi), perito filatelico della locale Camera di Commercio: firmava poco, non era la sua professione, e solo pezzi di Sardegna e di eccellente qualità (a Genova, allora, per definire un pezzo molto bello, si diceva “qualità Fontana”). Abbiamo trascorso innumerevoli e piacevolissime giornate nella sua casa di Albaro a discutere di annulli di Sardegna, nostra passione comune, mentre la governante, con cronometrica cadenza, ogni 2 ore ci serviva un caffè... A volte capitava che mi presentasse una sequenza di francobolli di Sardegna, chiedendo il mio parere. Finito l’esame, sorridendo, mi diceva: “Questi li ho sottoposti ieri a uno che aveva fatto domanda alla Camera di Commercio per diventare perito e ho fatto bene a bocciarlo, visto che ha fatto più errori di lei”; considerata la Sua severità, mi è sempre rimasto il dubbio che, in fondo, non si trattasse di un complimento… Da Lui ho imparato veramente tantissimo e spero che, da Lassù, non mi faccia troppe tiratine d’orecchi per questo articolo.