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Al mittente: Non ammesse le Assicurate

 

Una anomala assicurata per gli U.S.A., partita da Mosso Santa Maria, è datata 20 febbraio 1929 ed è ritornata al mittente.

Premesso che nell’aprile 1921 fu approvato il nuovo ordinamento delle ricevitorie e delle collettorie. Le ricevitorie erano sempre divise in tre classi e, a seconda dei servizi offerti, potevano essere postali, telegrafiche, telefoniche o fonotelegrafiche.

Mostro un ritaglio dell’elenco delle ricevitorie del 1926 preso dall’archivio dell’ISSP, dove si legge che Mosso Santa Maria provincia di Novara (*), nel 1929 (data di spedizione dell’assicurata) aveva una ricevitoria di seconda classe postale (anche una, sempre di seconda classe, telegrafica); da quanto sono riuscito a trovare questa categoria poteva spedire in assicurazione fino a lire 5000.


(*) - Mosso Santa Maria il 12.01.1927 passa dalla provincia di Novara a quella di Vercelli.

Dal primo gennaio del 1926 le tariffe postali per l’estero erano:

Porto £ 1,25 fino a 20 Gr., più 0,75 per ogni porto successivo.
Raccomandazione £ 1,25
Assicurazione ogni £. 300 o frazione £ 1,25

La chiusura è stata eseguita secondo le norme: cinque suggelli rossi applicati dal mittente e due suggelli neri delle poste (parzialmente presenti) a sigillare la cucitura. Manca sul fronte il peso iniziale dell’invio con i sigilli del mittente e il peso totale dopo cucitura e sigillatura della busta. Sono presenti altri numeri che penso non siano di origine postale.

La lettera è assicurata per £ 500 (cinquecento, tradotti come da norma in franchi oro) e affrancata per £ 4,50 con tre valori: floreale da 2,50 , 1,25 e 0,75. Pari a: £ 4,50 , mentre doveva essere:

Porto ……1,25 + 0,75 ……...…£ 2,00
Raccomandazione………….…. “ 1,25
Assicurazione 1,25 x2 …..…..” 2,50
Totale ……………………............” 5,75

Allo stato attuale pesa gr. 17, tenendo presente l’asportazione del contenuto e la caduta parziale dei suggelli postali neri, sicuramente era di peso superiore ai gr.20 quindi era almeno di due porti ed è sottoaffrancata. La normativa richiedeva che il verificatore postale alla frontiera completasse l’affrancatura se in carenza, mettendola poi a carico dell’ufficio postale mittente che aveva controllato e preso in carica l’oggetto, (posseggo documenti in tal senso), per poi procedere all’invio a destino. Dato lo stato dell’oggetto perché invece è stata rimandata al mittente con l’annotazione “non ammesse le assicurate”, era per caso una situazione particolare legata ad eventi internazionali collegati agli U.S.A.? Oppure per altro motivo? C’è qualche specialista che mi sappia spiegare la ragione?

Grazie anticipate,

Marino Bignami

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