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      Buongiorno, 
      sono il signor Tamiello Lucio dalla provincia di Vicenza e volevo chiedere 
      come posso fare x sapere dove era ubicato in Roma l'ospedale militare di 
      riserva "Principe di Napoli" e se per caso si conosce un annullo postale 
      riferito ad esso. 
      Ringraziandovi anticipatamente per le informazioni che mi potrete dare vi 
      auguro un buon anno. 
      Cordiali Saluti  
      Tamiello Lucio 
      
       
      ho consultato il mio archivio e ho fatto una ricerca in Internet ma ho 
      trovato solo dei piccoli indizi. 
      Posso confermare che l'ospedale militare di riserva "Principe di Napoli" 
      di Roma ha operato nel corso della prima guerra mondiale, come testimonia 
      da questo documento: 
       
      Sammarchi Giuseppe, di Gaetano, caporale nel rifornimento Areostieri, 
      nato a Monzuno nel 1895, dimorante a Monzuno, morto per bronco-polmonite 
      nell'ospedale militare "Principe di Napoli" a Roma il 19 settembre 1918. 
      Meccanico. Ammogliato, lascia tre orfani, due maschi e una femmina. 
      caporale 
      09 set 1918 
       
      Non ho trovato nessun riferimento all'ubicazione dell'ospedale. 
      So solo che a Roma esisteva una caserma intitolata al "Principe di 
      Napoli", che faceva parte di un complesso di 3 caserme che si affacciano 
      nell'odierno Viale delle Milizie e che nel corso della Grande Guerra può 
      essere stata adibita a ospedale militare. 
      Relativamente alla caserma, ho trovato questo cenno: 
       
      Il progetto di massima delle Caserme Regina Margherita - l'attuale 
      Caserma Manara, sede del distretto militare di Roma (ndr) - e Principe di 
      Napoli, disposte ai Prati, sul proseguimento della Caserma Vittorio 
      Emanuele, venne compilato nel 1882 e quello particolareggiato nel 1884. Il 
      progetto definitivo pervenne all'esame del Comitato d'Artiglieria e Genio 
      soltanto nel maggio 1886, a lavori iniziati. Nella progettazione si 
      prefigurò un impianto articolato in distinti corpi di fabbrica per gli 
      uffici, per i tre battaglioni e per i servizi. Fu messa in conto la 
      necessità di un coordinamento con la caserma Vittorio Emanuele già 
      costruita. 
       
      Infine, ho scoperto che l'ospedale militare di riserva "Principe di 
      Napoli" di Roma ai primi del '900 ha pubblicato un opuscolo: "La giornata 
      del soldato cristiano. Piccolo manuale di preghiere". Purtroppo io non ce 
      l'ho in catalogo, ma è reperibile in Internet. 
       
      Mi spiace non aver potuto rispondere al quesito del sig. Tamiello in 
      maniera più esaustiva. 
      Penso che per indicazioni più precise potrebbe contattare l'Ufficio 
      Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito -
      
      http://www.esercito.difesa.it/Storia/UfficioStoricoSME/Storia/Pagine/default.aspx 
      , che tra l'altro ha sede in una delle 3 caserme citate sopra citate, in 
      via Damiata, Caserma "Nazario Sauro", Roma (tel. 06/4735.7558). 
       
      Con i più cordiali saluti 
  
      
        
      
      
      Studio Bibliografico Ofi 
      
      
      di Seno Paolo 
      +39 342 0976727 
      
      www.bibliofi.it 
       
   
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      un parere su due francobolli degli Antichi Stati 
      Gentilissimo 
      dottor Monticini,  
      sono ammirato dalla grande, stupefacente cultura filatelica del dottor 
      Moscadelli. Fin dall'infanzia ho collezionato francobolli e cartoline e 
      ora che sono solo un medico pensionato ho tanto tempo a disposizione per 
      entrare un pò di più nel merito della conoscenza di questo mondo stupendo 
      che è la filatelia. Vorrei oggi sottoporvi alla visione questi due 
      frammenti di antichi stati per saperne di più sulla loro autenticità e 
      valore venale. Sarei lieto di veder pubblicata la risposta che un vostro 
      esperto vorrà darmi. Inoltre vorrei sapere se è stato pubblicato il 
      catalogo Sassone specializzato delle varietà di Repubblica di Carraro e 
      co. e come lo posso acquistare on line. Ringrazio fin d'ora per la vostra 
      risposta ed invio i miei più cordiali saluti.  
      Marcello Cecinato. 
      
        
      
        
      
      Egregio sig. Cecinato la ringrazio per i complimenti.  
      Purtroppo dalla foto inviata del francobollo modenese (non ad alta 
      definizione) e a cui mancano molti particolari, penso che debba trattarsi 
      di una riproduzione del francobollo tipo da una lira bianco con il punto 
      grosso dopo la cifra e cioè falso, (anche se sarebbe meglio una visione 
      dal vivo per il riconoscimento dei metodi di stampa). 
      Per quanto riguarda il 10 centesimi di Sardegna sembrerebbe un bistro 
      arancio del 1862. Non si nota bene l’incisione a rilievo del sovrano, 
      l’impronta azzurrata poco nitida e l’imitazione della sigla del perito 
      Diena non mi convincono, per cui anche in questo caso una visione in 
      originale sarebbe ottimale per escludere manipolazioni. Il valore venale 
      del primo francobollo è nullo o forse potrebbe interessare per pochi €uro 
      alcuni collezionisti di falsificazioni, di prove e saggi; invece l’altro 
      esemplare, anche se su frammento e in ottimo stato di conservazione, 
      potrebbe spuntare al massimo 10/15€uro. 
      Il catalogo specializzato di Repubblica, uscito a fine dicembre, può 
      acquistarlo direttamente alla Sassone editrice inviando la richiesta ed il 
      recapito postale al seguente indirizzo mail:
      sassone@nettuno.it.  
       
      Un cordialissimo saluto, Franco Moscadelli  
      www.francomoscadelli.it  
       
       
  
       
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      uso dei Baci Perugina espresso 
      
      Chiedo aiuto! 
      Sono riuscito ad entrare in possesso di un “espresso Perugina” assai 
      curioso. 
      Non sono in grado essendo solo un vecchio collezionista, e non un perito, 
      di emettere un giudizio su questo “frammento”. 
      Mai venuto, nonostante numerose indagini, a conoscere la data d’emissione 
      (all’epoca non la dichiaravano) e i cataloghi glissano. 
      L’annullo, come potete constatare, non è chiaro: pare 1 aprile 1925. 
      Sarà un pesce d’aprile di qualche buontempone bolognese? 
      Oppure abbiamo scoperto una presunta data? 
      Ho questo dubbio. 
      Grazie 
       
      giviesse@clypeus.it 
  
      
        
      
      Gent.mo sig. “giviesse”, come da mail inviata, il suo 
      frammento è regolarissimo e per la data opterei per il 7 aprile 1925 (ore) 
      11. Nessun dubbio! Non mi pronuncio per l’originalità dell’annullo che 
      andrebbe controllato sempre dal vivo e non da una foto in video. Il 60 
      centesimi espresso “Perugina” fu venduto occasionalmente a scopo 
      filatelico dai primi mesi del 1925 (gennaio) ed è noto regolarmente 
      passato per posta su molti documenti, mentre il 20 centesimi “Columbia”, 
      approntato anch’esso per il gennaio del 1925, fu venduto invece solo per 
      collezione nel 1944. L’utilizzazione di detti francobolli risultò poco 
      pratica, in quanto per la spedizione della corrispondenza all’estero si 
      doveva staccare la vignetta pubblicitaria e perciò ebbero breve esistenza. 
      Di questa emissione alcuni rari valori sono appunto ricercati per l’alto 
      valore venale, sia allo stato di nuovi che usati.  
      Cordiali saluti,  
       
      Franco Moscadelli 
      www.francomoscadelli.it  
       
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      Andromeda cartolina di Poste Italiane 
      Salve. 
      Sono un profano della filatelia, per cui mi scuso se mi rivolgo alle 
      persone sbagliate ed uso termini errati... 
      La questione è che sono venuto in possesso di una cartolina postale, 
      emessa da Poste Italiane per la celebrazione di un'associazione onlus (Andromeda 
      per l'esattezza). 
      A tergo della cartoline vi è un francobollo annullato col relativo timbro, 
      che viene riportato anche sul campo destinato alla scrittura a mano. 
      Colui che mi ha regalato la cartolina mi avrebbe detto che l'oggetto, ed 
      in particolare il timbro, ha un valore filatelico, poichè è raro e datato 
      già 2002. 
      Come posso fare a sapere se quest'informazione è esatta? a chi posso far 
      visionare la cartolina, per sapere se e quanto valore oggi possiede? 
      Infine, dove potrei trovare eventuali collezionisti interessati al suo 
      acquisto? 
      Grazie,  
      Giacomo Silvestrini 
  
      
        
        
      
      Si tratta di una delle tante cartoline edite (ma non 
      “emesse”) da Poste Italiane, spesso per iniziative locali, come in questo 
      caso in cui si celebra l’associazione di volontariato Andromeda, nella sua 
      sezione bolognese. La cartolina è stata poi utilizzata per applicarvi il 
      francobollo celebrativo emesso il 28 maggio 2002 per il vertice Nato – 
      Federazione Russa su cui è stato apposto un bollo promozionale degli 
      incontri nelle scuole della stessa Andromeda. L’interesse per questi 
      oggetti è soggettivo e relativo e, il pregio, nel caso specifico, mi pare 
      trascurabile. Ma visto che la richiesta di informazioni è venuta da 
      persona che si dichiara profana della filatelia, desidero aggiungere che 
      il pregio e il relativo valore collezionistico/commerciale dipendono 
      essenzialmente dall’interesse dei collezionisti, spesso transitorio e 
      umorale oltre che influenzato dalla moda e dall’emulazione, e non certo 
      dall’età dell’oggetto. Se bastassero pochi anni per concretizzare un 
      valore, noi vecchi filatelisti saremmo tutti straricchi. 
       
      Carlo Sopracordevole 
       
  
       
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      Teramo 27 febbraio 1944 
      
      spero di non chiedervi troppo con una seconda domanda, ho 
      con me una busta di Teramo sulla quale ho alcuni dubbi perché vedo che 
      alcuni francobolli sarebbero stati aggiunti più tardi nella giornata e 
      anche il datario non e'sempre lo stesso puo' qualcuno dei vostri lettori 
      darmi qualche informazione sui miei quesiti? 
      grazie 
      Mattia (un vostro fan dal Canada) 
      
        
      
      Gent.mo sig. Guida 
      la busta in questione, se così vogliamo chiamarla, oltre a non essere 
      viaggiata, presenta varie applicazioni in tempi diversi del guller di 
      Teramo (arrivi e partenze, stazione) ed i francobolli RSI applicati hanno 
      fortissime ossidazioni. Valore venale nullo alla stregua dell’usato come 
      su frammento malamente conservato.  
      Cordiali saluti.  
      Franco Moscadelli 
       
   
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      in Canada il ritrovamento dei tondo-riquadrati di BAGALADI 
      (RC) e CARAFFA DEL BIANCO (RC) 
      
      Sono interessato ad avere delle informazioni su questi due 
      bolli. 
      Sono in possesso di una cartolina del1912 da Bagaladi (bollo tondo 
      riquadrato normale) a Caraffa del Bianco (bollo tondo riquadrato con 
      doppio cerchio- cerchio interno fra nome localita' e data) 
      Non ho trovato traccia dei due timbri nel nuovo Gaggero ne' ho mai visto 
      prima un tondo riquadrato a doppio cerchio. 
      Puo'qualcuno dei vostri lettori illuminarmi su questi due annulli? 
      grazie 
      Mattia (un vostro fan dal Canada) 
      
        
      
      risponde Paolo Vaccari editore de "Il nuovo Gaggero": 
      
      il bollo Bagaladi è tra i nuovi ritrovamenti che abbiamo 
      per la nuova edizione, Caraffa del Bianco non lo ho mai visto, ma comunque 
      esistono di quella foggia. 
       
  
       
      
       
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      Buongiorno, nello scusarmi per la mia abissale ignoranza in materia vorrei 
      sottoporvi alcuni annulli e timbri postali nella valanga di lettere e 
      francobolli che mio padre conservava non so bene a che titolo e che, 
      superato il primo impulso di avviare al macero senza pensarci, ho 
      cominciato ad osservare con un po' di attenzione. Si tratta di una serie 
      di annulli e timbri degli anni '60 con vari temi, da quello pubblicitario 
      a quello celebrativo e di educazione stradale. La domanda è questa: ha 
      senso conservarli e nel caso come catalogarli, per anno, per tema o in che 
      altro modo? Fra l'altro ci sono anche centinaia di buste provenienti da 
      ogni parte del mondo (anni '30-'70); esistono criteri generali, oltre a 
      quello puramente estetico, per stabilire se sono di interesse o meno?  
      Grazie per l'attenzione e cordialissimi saluti 
       
      Emilio Santa Maria 
      
        
      
        
      
        
      
        
      
        
      
      Gentilissimo sig. Emilio, 
      dalle foto inviate le posso assicurare che non ci sono francobolli di 
      pregio sulle buste, ma interessanti annullamenti pubblicitari in 
      targhetta, figurativi ed altri, molto in voga negli anni 60. Esiste un 
      catalogo degli stessi, il catalogo dell'editore Ornaghi che può acquistare 
      da un commerciante filatelico o tramite una fornita libreria. Per le altre 
      buste e cartoline mondiali non le resta, anche in questo caso, acquistare 
      un catalogo di francobolli ed iniziare la catalogazione. Può cominciare 
      intanto dall'Italia, proseguire con gli stati europei e passare poi agli 
      altri stati del mondo. La filatelia oltre ad essere puramente un hobby 
      porta anche a conoscere la storia postale, di cui il nostro paese ne è 
      veramente ricco. Un pò di cultura in più non fa mai male e dalle sue 
      parole sento che la filatelia ormai la incuriosisce. Non sa se potrà 
      rintracciare nella collezione di suo padre qualcosa che abbia un certo 
      valore venale... non le resta che provare! 
       
      Cordiali saluti,  
      Franco Moscadelli  
      www.francomoscadelli.it
       
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      Sign.ri ,
       
      sono con la presente a richiedere il Vostro aiuto in merito ad alcune 
      marche da bollo recuperate in cantina. 
      Probabilmente non hanno nessun valore , ma gradirei comunque una Vs. 
      valutazione. 
      Ho provato a cercare ma certi valori della marca non sono riuscito a 
      trovarli , che siano dei falsi ????? 
      Allego una foto , ed in attesa di un Vs. riscontro , colgo l'occasione per 
      ringraziarvi. 
      Valter Menegazzo 
  
      
      
        
      
      La domanda posta dal sig. Valter Menegazzo interessa uno 
      dei temi più discussi e controversi della storia postale del 
      Lombardo-Veneto ovvero l’utilizzo delle prime marche da bollo, emesse il 
      1/11/1854 con lo scopo di sostituire la carta bollata, per il pagamento 
      della tassa di porto-lettere. Su questo fenomeno tutto sommato sporadico 
      sono state formulate diverse teorie, alcune molto verosimili almeno per 
      ciò che concerne i motivi che spinsero i rivenditori autorizzati a 
      favorirne lo smercio o i mittenti a farne uso, ma scarsamente supportate 
      da fonti primarie. Sicuramente, allo stato attuale delle conoscenze, è 
      ancora da sciogliere il dilemma riguardante l’accettazione per lungo 
      tempo, ben oltre un anno, da parte dei postali di lettere con simili 
      affrancature in periodo successivo alla circolare del 7 novembre 1854 che, 
      appena pochi giorni dopo la comparsa delle marche, già vietava l’uso 
      postale per il pagamento della tassa di porto. Altro tema ancora da 
      chiarire è il loro utilizzo su ricevute di ritorno e come pagamento del 
      diritto di raccomandazione: essendo queste operazioni svolte direttamente 
      dagli impiegati postali è da ritenere che per un determinato periodo 
      queste marche furono reperibili all’interno degli uffici di posta stessi. 
      Una precisazione a quanto già scritto in letteratura filatelica: mentre è 
      pacifico che solo una lettera completa può dare la certezza che la marca 
      sia servita per pagare il porto, o almeno ci sia stata l’intenzione del 
      mittente poi non avallata dai postali che annullarono la marca ma poi 
      tassarono la lettera, non altrettanto si può dire sull’affermazione che 
      “tutte le marche da bollo con timbri postali furono usate postalmente”. 
      I pezzi di cui si chiedono informazioni non rientrano comunque nella 
      casistica citata: i valori da 15, 30, 50 e 75 fanno parte della I 
      emissione destinata al Lombardo-Veneto, costituita da 21 tagli diversi di 
      cui solo 7 vengono fatti rientrare nella categoria degli “usati 
      postalmente”. Nel caso in questione il loro uso fu sicuramente fiscale 
      essendo stati annullati come prescritto dal §3 dell’Ordinanza del 28 marzo 
      1854: “… si attaccherà la marca in un luogo, su cui debbasi scrivere a 
      mano, di modo che almeno una riga della scrittura, con cui si riempie la 
      stampiglia, abbia a passare sulla marca”. In particolare il valore da 75 
      centesimi venne annullato con timbro amministrativo di una Deputazione 
      Comunale. 
      I valori in Kreuzer fanno invece parte dell’emissione del 1/11/1858 e 
      successive: quelle in colore rosa erano destinate al Lombardo-Veneto, 
      quelle in bruno al resto dell’Impero. Vennero utilizzati comunemente per 
      pagare l’imposta di bollo, quindi per uso fiscale come nei casi mostrati 
      (vedi tipologia di annullamento), e su lettere di accompagnamento di 
      pacchi spediti per posta.  
      
      Francesco Luraschi 
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