i lettori ci chiedono


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le domande dei lettori
 

 

Gent.mo Dott. MOSCADELLI, Le invio foto di buste che a me sembrano particolari:
1 - Busta AZIMUT - come classificarla ?
2 - Busta " Primo giorno" avanti e retro
3 - Busta " Primo giorno" con due bolli timbrati in date diverse ?
Tali buste, possono avere un valore ?

RingraziandoLa , anticipatamente , L e porgo cordiali saluti.

CORRADO da Ferrara
 

Gent.mo sig. Corrado, la prima è una busta preparata per l’invio come “dispaccio straordinario per New York” in occasione della traversata atlantica del motoscafo d’altura Azimut, stampata in centinaia di esemplari, le altre non sono altro che buste “cavallino” delle Poste con applicati i francobolli ed annullati nel giorno di emissione. La busta con i due francobolli annullati a Bressanone hanno due date perchè i detti francobolli sono stati emessi rispettivamente: il 22 marzo del 1966 quello del centenario dell’unione ed il 21 luglio del 1966 quello del centenario della battaglia di Bezzecca. Sicuramente il possessore della busta era un collezionista di buste “1° Giorno”. Il valore venale di tali buste è di pochi centesimi in quanto comunissime.
Cordiali saluti,

Franco Moscadelli
www.francomoscadelli.it
 




passando tra le bancarelle di un mercatino locale sono stato incuriosito da questa cartolina. Volevano pochi euro e l'ho presa. Davanti c'è la città macedone di Adrianopoli e sul retro è affrancata con francobollo italiano più annullo "Posta Militare 161" data 30-1-1919. Ho la casa piena di cataloghi, ma questa posta militare proprio non l'ho trovata. La vostra cortesia è ormai ben nota. Potete aiutarmi?
Con i più cordiali saluti.
Alfredo Garbarino

 


posta militare 161
ufficio aperto dal 1-1-19 al 31-5-19 in Bulgaria
punteggio punti 9 (scala 1-13 R)

NB
vedi anche l'articolo di Marchese sulla Brigata Ivrea:
http://www.ilpostalista.it/pm_46.htm
Ciao
Bruno Travella

 


 

 

egregio postalista, è possibile conoscere le località degli annulli p.m. con riferimento il numero d'appartenenza nel bollo dell'allegato ?,
cordiali saluti,

Chessari Biagio
 



da mie fonti, mi risulta che tale reparto mitraglieri alpini nel novembre del 1917 si trovava in combattimento sul Monte Grappa.
Bruno Travella
 

 


 

 

Un timbro IMPortante?

Caro Monticini cari amici vi giro un quesito al quale non ho saputo rispondere.
In un archivio privato, durante gli studi per gli eventi del 48, sono state trovate due lettere identiche per periodo, partenza ed arrivo, che recano sul retro un timbro singolare.
Vi invio la copia migliore. Si tratta, come potete vedere, di un corsivo puntato di colore nero. Al confronto pare indicare l'abbreviazione "IMP." anche se sopra la "p" si intravede un residuo di impronta incostante, nelle due copie, di dubbio significato. Non ritengo sia toscano, non mi risulta che ve ne fossero di equivalenti nel Lombardo-Veneto, non è un timbro di archiviazione.
Forse è solo una curiosità ma poiché i collezionisti sono soprattutto dei curiosi, rimango in attesa di vostre valutazioni.

Un saluto Cordiale

Carlo Innocenti
 

 

Il timbro IMP è molto comune: veniva apposto al verso delle lettere in cui il mittente pagava in anticipo la tassa di porto. Infatti IMP è l'abbreviazione di IMPOSTAZIONE che in questo è di 5 bajocchi siglati proprio in corrispondenza del timbro e che servivano a pagare il tragitto fino al confine. Al destinatario invece toccarono 6 crazie per la tratta toscana. La lettera è infatti in porto mediato.

Il timbro completo è  Imp.ein caratteri corsivi con il punto e la E finale.
Allego una lettera esplicativa con il timbro in chiaro:


 

1846 Ravenna-Schwiz - La lettera, scritta da un ufficiale svizzero della gendarmeria di Ravenna alla moglie di famiglia nobile, venne avviata a destinazione per la via di Milano e tassata 5 bajocchi per la tratta interna fino al confine pontificio come confermato dal bollo di impostazione. I due si scrivevano regolarmente e intensamente, numerando le lettere per ovviare, rispondendo, ai problemi di incrocio e ritardo in viaggio. Questa, ad esempio, è la lettera 196. Certo Ravenna allora doveva essere un luogo poco accogliente e l'ufficiale ad ogni giorno di posta andava con il pensiero alla casa. La caserma della gendarmeria, dove anche l'ufficiale doveva avere il suo alloggio, sorgeva in centro città dove ora sorge il teatro e, particolare curioso, proprio di fronte alla posta.

La tassa di 8 è a carico del destinatario.

 

Francesco Luraschi

 


 

 

Spett.le Ditta,
vorrei cortesemente sapere se sono esistiti degli annulli postali, nella fattispecie timbri tondi, con la dicitura "Gruppo Straordinario" (usati negli anni '20).
Che tipo di spedizione riguardavano?
Grazie mille per una cortese risposta e cordiali saluti.

Alfredo Garbarino

Gent.mo sig. Garbarino ho visto l’impronta in questione con l’abbinamento dei BLP gemelli e non conosco l’origine di questo guller. La cosa strana è che ho notato l’utilizzo alle 3 di notte! La grandissima maggioranza dei timbri postali ha l’uso in ore più o meno diurne: dalle 6 alle 24. Se non indicato nel documento stesso, non saprei quale ricordo o avvenimento abbia potuto creare questo annullo particolare. Bisognerebbe scoprire se le direzioni provinciali avessero libertà nel decidere la denominazione dei loro annulli postali, gli standard usati ecc. Escluso “l’errore manuale dell’ora” il tutto sembra originale ed inedito. L’ipotesi più credibile, forse, che si voglia identificare “gruppo” come “turno” straordinario oltre i consueti. Mi complimento per il raro ritrovamento.

Cordiali saluti,
Franco Moscadelli
www.francomoscadelli.it

Primo, non capisco la meraviglia per le ore tre del mattino: gli uffici movimento hanno sempre (specie una volta) lavorato di notte, altrimenti come facevano a preparare i dispacci da far partire con il primo treno della mattina o le bolgette per i portalettere? Semmai mi avrebbe meravigliato un "ore 15", quando non c'era niente da fare, dato che i dispacci dei vari ambulanti arrivavano alla sera.
Il "Gruppo straordinario" poi, dovrebbe senz'altro essere una chicca genovese (e forse anche a Napoli) e collegata al trasporto della posta con le navi. Capitava che nella stessa giornata si concentrassero più partenze e tutti erano mobilitati a preparare i dispacci, anche gli addetti degli altri uffici, onde la formazione dei "gruppi straordinari". Del resto basta ricordare l'articolo autobiografico "La mia posta" di Enrico Veschi, dove racconta che quando appunto si verificavano queste concomitanze, anche lui, benché laureato e non so con quale grado nell'organigramma, era chiamato al bancone di Genova Porto per preparare i dispacci, che assolutamente dovevano essere pronti in tempo utile, perché magari la nave successiva era dopo un mese. E per quanto riguarda la dicitura, abbiamo ormai imparato che ogni economo provinciale faceva secondo la sua ispirazione, quando bisognava provvedere timbri per usi particolari, anche perché era un po' impossibile prevederli tutti e repertoriarli.

Un caro saluto,

Alcide Sortino
(vicepresidente ANCAI)
 

Da “L’Annullo” n. 183 - ottobre 2011 - notiziario ANCAI


 

Gent.mo MONTICINI ,

in allegato le invio la scansione di alcuni bolli ritrovati in cantina in vecchie corrispondenze.
Sembrano bolli del 1863: due su frammento ed uno su foglio di carta e non su busta.
Dalla colorazione, sembrano due diverse tirature (Londra e Torino).
Possono avere valore filatelico ?

Grato di una sua risposta, le porgo cordiali saluti,

Corrado

 

E’ vero, sig. Terzi, questi francobolli della emissione “Cifra” del dicembre 1863 sono comunissimi in quanto su busta completa ed in ottime condizioni di conservazione si trovano a meno di due euro per quanto riguarda la tiratura di Torino (come in questo caso). Invece le buste affrancate con i francobolli della tiratura di Londra sono più ricercati ed hanno naturalmente un discreto plus valore venale.

Cordiali saluti,

Franco Moscadelli
www.francomoscadelli.it
 


Buongiorno,

allego la fotografia dei dettagli di due annulli:

1 - GRIGNANO - MIRAMAR a del 22.07.1914 (Impero austriaco)
2 - GRIGNANO - MIRAMARE TRIESTE del 18.07.1921 (Regno d'Italia)

Grignano e Miramar(e) sono entrambe piccole località costiere a nord-ovest di Trieste, site all'interno del territorio comunale del capoluogo.
Entrambe all'epoca degli annulli erano dotate di proprie distinte stazioni ferroviarie e tutt'ora lo sono.
C'è qualcuno che mi sa dire se si tratta di annulli ambulanti (ferroviari o marittimi?) o se l'ufficio postale portava il nome di entrambe le località?

Grazie e cordiali saluti.

Paolo Balbi

 

Egregio sig. Balbi,

per incarico del comune amico Paolo Rupena, fornisco di seguito le spiegazioni richieste.

Non si tratta di annulli ferroviari, ma piuttosto dell'ufficio postale di Grignano, che negli anni ha subito i seguenti cambiamenti:

1. Apertura ufficio GRIGNANO in data 1/11/1860
2. Spostamento ufficio a MIRAMAR in data 1/5/1902
3. Cambiamento denominazione in GRIGNANO-MIRAMAR in data 29/11/1911
4. Ripristino denominazione iniziale GRIGNANO in data 11/6/1923
Gli annulli rispecchiano tali mutazioni.

Si noti inoltre che e' esistito un ufficio postale HOFPOSTAMT MIRAMAR aperto anteriormente al 1890 e chiuso ovviamente nel 1918 ed inoltre la collettoria CASTELLO PARCO MIRAMARE dipendente dall'ufficio di GRIGNANO attiva fra il 1926 e il 1932.

cordiali saluti
Sergio Visintini
 

 


Caro Postalista,
 

 il 15 maggio scorso ho acquistato, a Torino, nel mercatino che si tiene in via San

Donato, sulla “balconata” di fronte al numero 70, una modesta collezione di francobolli.

Naturalmente non speravo di scoprire pezzi rari, però ho avuto una sorpresa.

Presumo che essi siano francobolli della Russia ma non li ho trovati  neppure

nel catalogo Unificato.

Posso sperare in qualche aiuto? Grazie.

Roberto Pastore

 

GLI AFFAMATI DI ODESSA ovvero la truffa del 1922
 

L’avvento della dittatura bolscevica in Russia fu realizzata nel dolore.
Rifiutando il collettivismo imposto, i contadini della zona del Volga, subirono nel 1922-23 una carestia terribile, organizzata da un regime punitivo che causò milioni di morti.
Approfittando di questa situazione, una - non ben definita - “Società Filatelica Italiana” (?) fece stampare, nella primavera del 1922, sette etichette private che furono spacciate come francobolli destinati a sostenere quel popolo di affamati perché, dissero, il reddito sarebbe stato a loro devoluto.
I presunti valori postali, dalla grafica moderna e modesta, piacquero ai filatelisti e la vendita, ai soliti collezionisti sprovveduti, fu straordinaria.
La serie, dentellata (era offerta anche non dentellata), definita “Affamati di Odessa” rese, agli sconosciuti truffatori, un guadagno, duplice e notevole per quei tempi.
Nessuno dei denutriti mugik ottenne un kopek!
Diversi collezionisti, beffati, perché avevano creduto di dare un modesto aiuto a quei miseri contadini, furono amareggiati e decisero di abbandonare la filatelia.
I commercianti furono danneggiati e tra di loro si mormorò che i disegni erano di un certo Grassi, che la tipografia, era di proprietà di un generale, anti bolscevico - comandante di una “Armata Bianca” (forse albanese) - ma mai identificati.
Gli spacciatori, che avevano distribuito le loro figurine a tutti i negozianti del tempo, scomparvero.
Sicuramente terminarono i loro, agiati, giorni in qualche lussuosa villa, in provincia d’Imperia o nella vicina Provenza.

giviesse
 

 


 

Artemide Pozza del Circolo Filatelico di Aosta, chiede:

Ho acquistato un lotto e mi sono ritrovato un francobollo strano, dentellato e gommato, ma sulla stampa del francobollo non viene riportato né il paese, né l'anno , né altre diciture per poterlo identificare.
Dal tipo di stampa sembrerebbe dei paesi dell'EST, ma non sono arrivato a capo di nulla.
Chissà se può darmi un piccolo aiuto ? Le allego la scansione.


Gent. Signore

Si tratta dell'appendice al francobollo della DDR anno 1963 , catalogo Yvert n. 688

giviesse


 

 




Il signor Renato Cavaliere di Lucera (Foggia), scrive:

Ho ereditato da uno zio un vecchio polveroso album francese pieno di francobolli, per la maggior parte rotti.
Preciso che è da molti anni che raccolgo i bolli ma questo non mi era mai capitato di vederlo.
[allego l’immagine]
Nei cataloghi non lo trovo, è forse raro?
Può per piacere spiegarmi chi è il raffigurato e quale è lo stato?
La saluto e resto in attesa.
 

Gentile signore,

Mi spiace: non è raro e neppure un francobollo in quanto non venne emesso.
La persona che appare sulla vignetta era un principe di casa Savoia che per circa un anno fu il sovrano di Spagna come Amedeo I.
Questo “bollo” è opera del senor Eugenio Julià Jouer, incisore (gabrador) della Casa della Moneda di Madrid.
Stampa tipografica nella Fábrica Nacional de los Sellos nel 1873.
Esistono prove dentellate e non. Le tre righe significano “rifiutato”.
Unisco immagini delle prove citate ed altra, delle Filippine, pure non emesso.
 

Non faccia raccolta di “bolli” ma collezioni francobolli!
Spero di aver soddisfatto la sua curiosità.
Cordiali saluti.
 

giviesse

 

 


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