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Doppia sfida... marittima

Oggigiorno, il collezionista che vuole conoscere il percorso di lettere spedite “via di mare” nel corso del XIX° secolo dispone di numerosi ed utilissimi strumenti di ricerca. Fino agli anni 1850-60, la quasi totalità delle rotte marittime transoceaniche è percorsa dai soli piroscafi inglesi le cui tabelle di marcia sono state ricostruite da parecchi autori: ad esempio R. Kirk per la compagnia P&O verso l’Estremo Oriente, nella collana della British maritime postal history; P.J. Kenton e H.G. Parsons per la Royal Mail Steam Packet Cy verso i Caraibi.


Con lo sviluppo delle compagnie francesi ed italiane, le rotte marittime si moltiplicarono, ma l’odierno collezionista può disporre di una letteratura meno fornita, anche se di grande qualità: citiamo Raymond Salles per la Francia o Alessandro Arseni per l’Italia.

La rete ci offre allora una risorsa supplementare: vari paesi, attraverso le loro biblioteche o archivi nazionali, hanno digitalizzato registri portuari che forniscono preziose informazioni per conoscere il percorso di una nave o di un bastimento commerciale o di un piroscafo postale. Sono anche talvolta disponibili giornali e periodici dell’800: questo servizio è talvolta stato parzialmente pagato (in Francia o in Inghilterra) o interamente libero (Stati-Uniti, Australia, Singapore, Austria,…) e, a chi ha la pazienza di consultare e sfogliare decine o centinaia di pagine, permette di poter disporre di un fonte insostituibile di necessarie risorse!

E se la vostra lettera è stata spedita a Penang, nello stretto di Malacca? Nessun problema, Kirk vi dà la risposta e vi permette di individuare i 3 vapori della P&O che l’hanno potuta inoltrata: Euxine, Colombo e Singapore!


Questo significa che il collezionista deve costituirsi una biblioteca di storia postale marittima, ed essere sempre alla ricerca di fonti digitalizzate che sono talvolta di non facile reperimento…


PRIMA SFIDA...


 

Il nostro lettore si chiederà ora perché abbiamo intitolato la nostra cronaca “doppia sfida marittima”… finora si tratta soltanto di raggiungere, con una o parecchie navi, un destinatario cui indirizzo “terrestre” è stato precisato sulla soprascritta della missiva… ma una lettera indirizzata ad un ufficiale della marina da guerra il cui bastimento è partito in missione? Siamo sicuri che avrà potuto ritirare la lettera nel porto indicato sulla soprascritta?
Ecco, dunque la nostra “doppia sfida”: seguire la lettera… ma anche il destinatario nel suo viaggio per poter determinare dove, ma soprattutto quando, i due si sono incontrati

 

 

 

 

Accettiamo la sfida con questa lettera:

La missiva è stata scritta a Quimperlé il 7 ottobre 1862 ed indirizzata al comandante della fregata imperiale francese La Sémiramis. Il mittente ha precisato in alto “via Suez” e in basso a destra “par Marseille”, precisando il porto di sbarco: “Singapour”. Questa lettera è allora stata inoltrata a Marsiglia per un imbarco a bordo d’uno steamer inglese della P&O, seguendo così la China Line della potente compagnia inglese:

Tre successivi piroscafi postali l’hanno portata verso l’Oriente: Euxine fino ad Alessandria d’Egitto, Candia fino a Galle e Singapore fino a destinazione… ma il giorno 13 novembre 1862, La Sémiramis era presente al rendez-vous?

SECONDA SFIDA…

Presentiamo ora la Sémiramis: un imponente corvetta a vela ed elica, lunga 77 metri, armata da 30 canoni, con un equipaggio di 475 uomini! Varata l’8 agosto 1861, compì la sua prima missione nella primavera del 1862…

La Sémiramis ancorata in un porto cinese nel 1864 (Musée Guimet, Parigi)


A dire il vero, è stata una missione piuttosto originale quella dell’anno 1862, un’ambasciata giapponese era stata inviata in Europa. I Giappone aveva aperto all’occidente da pochi anni, e agognava di essere riconosciuto come una vera potenza per non subire la sorte della Cina sconfitta dopo le Guerre dell’oppio.

I quattro principali ambasciatori della delegazione fotografati
dal famoso fotografo francese Nadar (Gallica – BnF).


Il viaggio attraverso il “Vecchio mondo” doveva permettere d’incontrare i capi di Stato di Inghilterra, Francia, Russia, Germania,… nonché di rinegoziare le condizioni dei trattati firmati nel 1854. A Parigi, la delegazione fu ricevuta da Napoleone III e dall’imperatrice Eugénie, nel palazzo delle Tuileries, domenica 13 aprile 1862. L’imperatore francese aveva allora proposto, a missione compiuta, di mettere a disposizione della delegazione giapponese un bastimento da guerra francese per rimpatriare gli ambasciatori… la nave scelta fu, beninteso, la Sémiramis!


Proponiamo, per chi conosce la lingua francese, uno degli articoli dedicati a questa notizia dalla stampa francese dell’epoca.
Salpata da l’île d’Aix il giorno 7 giugno 1862, la Sémiramis, dopo più di 3 mesi di navigazione, sostò a Suez per attendere gli ambasciatori che avrebbero raggiunto l’Egitto da Marsiglia, dopo aver portato a termine la loro missione europea.

Non siamo riusciti a trovato le date precise degli scali, ma la nave circumnavigò il continente africano con tre scali: Gorée in Africa occidentale francese (oggi il Senegal), Cap Town allora colonia inglese, e la Riunione, isola francese. Purtroppo, invece d’imbarcare a Marsiglia alla fine del mese di settembre, gli ambasciatori preferirono proseguire il loro viaggio verso… il Portogallo, dove rimasero fino alla metà di ottobre! Non era possibile, per la Sémiramis, aspettare parecchie settimane in più, la sua missione dovendo portarla a partecipare alla conquista dell’Indocina.

In nero, la data di partenza, in azzurro le date d’arrivo della Sémiramis.

Allora si decise a Parigi di far salpare la nave senza gli ambasciatori, che si imbarcarono finalmente a Suez a bordo di un altro bastimento da guerra francese, L’Européen, alla fine del mese di ottobre. La Sémiramis proseguì la sua rotta e la consultazione della stampa digitalizzata francese ci ha permesso di ricostituire il suo percorso con i relativi scali.

EPILOGO

Rimane le nostra domanda: la Sémiramis era al rendez-vous della lettera partita da Marsiglia il 12 ottobre 1862 ed indirizzata a Singapore? Ecco una cartina che riepiloga in rosso il percorso della lettera e, in nero, quello della nave e del suo comandante:

Vediamo così che il comandante Le Couriault du Quilio raggiunge Singapore il 25 novembre e la lettera lo aspettava da soli 12 giorni: così le notizie erano ancora piuttosto fresche [*]. In queste situazioni, l’ufficio postale consolare, di solito inglese, affidava la posta destinata agli equipaggi della Marina imperiale al console francese che attendeva lo scalo delle navi per consegnare le missive ai marinai e agli ufficiali.

FONTE

Questo testo è un estratto dell’articolo pubblicato dall’autore nella rivista francese Timbres Magazine, nei mesi di luglio-agosto 2021, e dedicato allo studio dell’inoltro della posta agli equipaggi della flotta da guerra francese durante il Secondo Impero di Napoléon III.

La Gloire, prima fregata corazzata al mondo,
concepita dall’ingegnere francese Dupuy de Lôme per la Marina imperiale
(modello esposto al Musée de la Marine, Parigi).

 

NOTE

[*] Dodici giorni sono veramente pochi, sono in possesso di una lettera spedita da Marsiglia ad Hong-Kong nel 1858 che giunse nel porto cinese un mese e venti giorni prima del passaggio del bastimento da guerra comandato dal destinatario!

 

Laurent Veglio
14-06-2021