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I bolli dell'Ufficio Postale di Siena dal 1860 ai tondo-riquadrati - 4^ parte (pag. 104)
Il bollo ottagonale a sbarre (1890-1893)

Come è noto, col 31 Dicembre 1889 fu abolito il sistema di annullamento dei francobolli col bollo numerale. Per qualche anno continua a essere usato da solo il bollo tondo grande, che già dall’anno 1890 (ma non nell’U.P. di Siena) viene gradatamente sostituito col tondo-riquadrato (d’ora in avanti indicato T.Q.), eccetto che in pochi Uffici dove, chissà perché, questo nuovo bollo non fu mai introdotto.

Nello stesso periodo, alcune Direzioni Provinciali, fra le quali quella di Siena, furono fornite di un bollo ottagonale formato da 17 sbarre sottili, con tre “finestre”: quella superiore e inferiore rispettivamente con la data e l’ora, quella centrale con il nome della località2.

Del bollo di Siena, a 17 sbarre, abbiamo trovato le prime date nel mese di Luglio 1890, ma è possibile che sia stato introdotto anche un po’ prima, mentre ci risulta che sia stato usato fino a circa la metà del 1893. Dal materiale esaminato crediamo di poter affermare che vi fu un unico timbro, in cui nel corso del 1892 venne rifatta la dicitura SIENA, mentre gli altri caratteri della data e dell’ora ebbero diverse modifiche: infatti le prime impronte hanno le linee sottili e nitide, mentre quelle dal 1891 in poi sono via via meno regolari e più spesse. Oltre al fatto di essere parecchio adoprato, l’usura fu certamente dovuta alla qualità della lega metallica, per cui la superficie del bollo subì anche una leggera deformazione del suo perimetro. Crediamo che a questo sia dovuta l'apparente diversità fra le impronte del 1890 e quelle del 1893, come si può vedere qui sotto.

La differenza più evidente fra le due diciture SIENA è nell’altezza delle lettere, che è di mm 4 nella prima contro i mm 3,8 della seconda. Questa è la nostra interpretazione, anche se qualcuno sostiene trattarsi di due timbri distinti.


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2
Su un totale di 69 Direzioni Provinciali, ne furono fornite 44. Pare che la prima impronta conosciuta sia quella dell’ U.P. di Massa, nel Febbraio 1890. I primi bolli avevano 17 sbarre, posteriormente al 1891 compaiono quelli a 15 sbarre. Anche questi bolli furono incisi da Lodovico Josz.


P.S.
Ultimamente ci è capitato di leggere nel sito internet www.filateliaefrancobolli.it l’articolo “Il bollo nominale a sbarre (o bizzarro)” di G.B. Re, in cui si conferma che il bollo compare a Siena nel Luglio 1890 (specificando la data di fornitura: 14 Luglio) e indica come data estrema il 27 Dicembre 1894, che sarà anche reale, ma che a noi pare poco probabile.

Riporta che i primi uffici a riceverlo furono quelli di Lucca, Ferrara e Pesaro (11 Marzo 1890); che l’ultimo fu quello di Grosseto (Gennaio 1891); che il suo uso cessò ufficialmente col 31 Dicembre 1895); e altre notizie, oltre a una interessante tabella riassuntiva di tutti gli U.P. che lo usarono.

Qualcuno però ci dovrebbe spiegare perché questo bollo venga chiamato “bizzarro”.


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