Torna alla Posta Militare
pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori
Le affrancature della posta militare in Egitto (1940-1942)
di Giuseppe MARCHESE (Vita e valore del collezionismo 181/1981)

Il 13 Settembre 1943 truppe italiane oltrepassano il confine egiziano.

In avanguardia reparti del XXIII C. d'Armata e della la Divisione libica.

Seguono a scaglioni le altre truppe che opereranno in Egitto fino al 14.12.1940.

In questa prima offensiva le truppe italiane raggiungono e presidiano Sidi El Barrani (settore avanzato); Bug Bug (settore d'arresto e servizi); Sollum (base di retrovia).

Restano su queste posizioni fino al 7.12.1940 quando vengono sloggiati dagli inglesi che partono in quarta e non si fermeranno che il 10.2.42 addirittura a Sud di Bengasi.

Il 13.4.41 gli italiani, questa volta assieme ai tedeschi, ci riprovano ritornando fin sotto Bug Bug e con presidi a Sollum. Il contrattacco inglese del 15.5.41 fa perdere il settore di Bug Bug e la piazza di Sollum anche se fino al Novembre '41 la Divisione Savona tiene la zona di confine libico-egiziana. L'anno seguente Rommel tenta anche lui, alla testa di ingenti forze italo-tedesche.

L'offensiva termina con il raggiungimento delle posizioni di El Alamein/Al Quattara. Il 23.7.42 viene occupata l'oasi di Siwa. Naturalmente tutte le località dietro questa linea del fronte vengono tenute dalle forze dell'Asse.

Questa è una breve sintesi delle operazioni militari ed ha lo scopo di dare un quadro d'insieme delle nostre truppe che operano in Egitto nella 2a guerra mondiale (e di cui a parte si dà una panoramica d'insieme).

Detto questo passiamo alla parte che ci interessa e cioè alle affrancature adoperate dalle truppe italiane operanti in Egitto.

Un breve inciso sulla Posta Militare.

Ogni grande unità (dal livello della divisione in poi) aveva a disposizione anche un ufficio postale militare che la seguiva nei suoi spostamenti e provvedeva alla raccolta ed allo smistamento della posta. Oltre questo organismo ve ne era un altro, questa volta dislocato presso il comando dell'Armata, chiamato Intendenza.

Questo organismo aveva alle dipendenze gli uffici postali militari delle Divisioni e degli altri corpi dipendenti; era a conoscenza delle loro dislocazioni, le forniva di tutto quanto era necessario per il loro funzionamento, compreso il rifornimento di francobolli.

Ed è proprio quello dei francobolli il tema cruciale.

Le truppe italiane sono in Egitto «truppe di occupazione» che in forza di un fatto d'arme provvisorio stavano in quel paese; non potevano avere cioè ingerenza nella vita civile della comunità locale. Non potevano quindi adoperare, e infatti non li adoperarono, i francobolli egiziani, neanche soprastampandoli.

Il comando del Corpo di spedizione, ligio a un codice di comportamento che probabilmente era l'emanazione di qualche ordine superiore, diede disposizione all'Intendenza dell'Armata di fornire francobolli italiani agli uffici postali militari operanti in Egitto; ciò evidentemente anche per evidenziare che la forza occupante era italiana.

Che questa non sia un'ipotesi campata in aria lo dimostrano le corrispondenze provenienti dall'Egitto. Delle diverse centinaia di documenti esaminati non ne ho trovato ancora nessuno che portasse francobolli di Libia.

Naturalmente nessuno impediva al soldato Telmon Maurizio della 27a batteria T.M. di portarsi appresso i francobolli della Libia e con questi affrancare le proprie corrispondenze, ma questa tolleranza non inficia quanto abbiamo detto.

Tutto quanto sopra esposto contrasta in maniera vistosa se prendiamo in esame i famosi francobolli soprastampati «Sollum 14 IX 40». E' convinzione di due notevoli calibri della filatelia che questa soprastampa sia «in regola» ed ufficiale.

Io, trovando ospitalità nella rivista di Cesco Giannetto, non posso che dissentire da tali giudizi, ritenendo privata questa emissione per quello che segue.

Mi domando: «Se i francobolli di Libia non avevano «normalmente» corso in Egitto, possono questi francobolli essere soprastampati per celebrare un avvenimento militare come la conquista di una cittadina, neanche tanto grande, come Sollum?».

E ancora: «può un colonnello o un generale che comanda un raggruppamento indigeno avere il potere di autorizzare una soprastampa avente carattere di ufficialità in un paese straniero, ovvero questo potere, che implica dei problemi politici, non sia domandato ad altri molto più in alto nella scala gerarchica di un generale di divisione?».

Io sono propenso a rispondere «no!» alle due domande e quindi a credere che la soprastampa di Sollum sia una soprastampa privata e che il bravo tenente Ugo Coppola se li sia soprastampati a suo uso e consumo.

La tesi sostenuta della «non preparazione a scopo filatelico» o che «se l'emissione avesse avuto carattere filatelico, certamente sarebbe stata affrancata con una serie completa» non pare reggere alla prova dei fatti e, d'altra parte, non mi pare che colga il succo della sostanza.

Il problema centrale non è se questi francobolli soprastampati siano in tariffa ovvero siano stati stampati in fogli interi o poche spezzature; ciò che importa è se il ten. Coppola o chi per esso avesse l'autorità per soprastampare tali francobolli e farli diventare a corso legale, perché se non si dimostra questo mi pare evidente che la soprastampa in questione sia molto prosaicamente una soprastampa privata.

Infine un'ultima considerazione. Sia il francobollo da c. 50 di cui fa cenno il Dr. Alberto Diena, sia la busta affrancata con la coppia da v. 50 illustrata dal Dr. Chiavarello, portano date posteriori alla occupazione di Sollum e, dato ancora più importante, partono da Tripoli nel 1941 (se si tratta dell'XI Conventr.) o da Bengasi (se si tratta del XII C.), mentre la busta è stata annullata a Tobruk il 9.11.1940 dalla P.M. 210 sez. A che in quella località aveva la propria sede.

Provengono quindi tutte e due da località libiche e questo fatto è sintomatico. Se la soprastampa fosse stata ufficiale niente di più naturale di un uso a Sollum o in altre località egiziane.

Passando alla valutazione dei francobolli adoperati dalla posta militare italiana in Egitto premetto che la scala delle valutazioni e la valutazione degli interi postali è ripresa dal mio volume «la posta militare italiana 1940-1943»; mentre la tabella delle valutazioni dei francobolli e delle «miste» l'ho compilata per questo articolo.

Con questo rendo un omaggio a Cesco Giannetto che anni or sono, trattando della posta militare asseriva che la posta militare andava ricercata anche nei francobolli oltre che negli annulli.

I collezionisti si renderanno conto che una bella affrancatura ravviva una collezione di soli annulli della posta militare e a queste affrancature è bene guardare con occhio più attento di quanto si è fatto fin'ora.

 

Bibliografia:

«Filatelia» n. 13 del 1964 pagg. 18/19;

Giovanni Chiavarello - Egitto 1940 occupazione italiana;

«Filatelica» Dicembre 1963 pagg. 40/47

Alberto Diena - Libia posta militare 1939-1943. In «Il Collezionista-Italia»;

«Il Nuovo Corriere Filatelico» n. 25 Ottobre 1979 pagg. 271/6

Giuseppe Marchese - La posta militare in territorio egiziano 1940-1942

«Filatelia» Agosto 1964 pag. 36.

Vittore Petrella - Ancora sui francobolli di Sollum. In «Filatelia» n. 14

Catalogo Enciclopedico Italiano - II° volume - 1981. pag. 84.

Filatelico Nico Trapani 1981

Giuseppe Marchese - la posta militare italiana 1940/3 - Edizioni Studio.














 

pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori