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Storie di caduti in Russia

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Alpino Sottotenente Del Guasta Alberto

Samuel Rimoldi

 

Cartolina in franchigia affrancata con 2x25cent. Imperiale per assolvere la tariffa per l'invio aereo, inoltrata il 17.9.42 dall'ufficio di Posta Militare n. 202.
Il mittente è il Sottotenente Alberto Del Guasta dell'8° Reggimento Alpini, Battaglione Cividale, 115^ Compagnia armi d'accompagnamento.

Nel testo:

15 sett 42 ore 12
Mia cara mamma, ci stiamo riunendo tutti a poco a poco. Iermattina a un rapporto del Comandante di Reggimento ho rivisto molti miei amici che si trovano nelle file del Bgl Gemona. In nessuno di noi manca la serenità e uno spiccato senso di sicurezza che non c'era dato di avere in Italia: lo stesso Comandante con suo compiacimento l'ho potuto rilevare. La vita che conduciamo fornisce questa nostra disposizione di spirito. Le nostre occupazioni giornaliere sono ripartite tra l'assestamento dell'accampamento e qualche ora d'istruzione. La prossimità della stagione fredda non si fa minimamente sentire. Non so capire come la tua posta mi arrivi così a rilento. Ringrazia tanto zia Dina delle sue cartoline, mandami l'indirizzo di Beppe. Ti bacio con tanto affetto tuo Berto.

Il Battaglione Cividale parte per la Russia tra l'8 e il 9 agosto 1942, giungendo a destinazione nella seconda metà del mese. Dopo un periodo trascorso nelle retrovie, durante il quale la 115^ Compagnia armi d'accompagnamento aggiunge alle sua dotazioni due pezzi anticarro russi. Tra ottobre e dicembre il battaglione è trasferito in linea nei pressi del fiume Don tra gli abitati di Dolschnik e Duchowoje dove scava trincee e ricoveri difensivi.

Gli ufficiali della 115ª Compagnia Armi Accompagnamento


In seguito al cedimento del fronte tenuto dalle divisioni Cosseria e Ravenna, tra il 16 e il 18 dicembre, il Cividale è trasferito nel settore del Kalitwa per tamponare la falla creatasi, rimanendo però sempre in seconda linea, dietro al Btg. Tolmezzo impegnato direttamente nei duri scontri. Il 4 gennaio il Cividale combatte duramente per riconquistare la quota 176,2 abbandonata da un reparto tedesco: il risultato è ottenuto al costo di gravissime perdite. La posizione è poi mantenuta solo fino al giorno successivo, quando un nuovo assalto russo costringe gli alpini al ripiegamento. Altri contrattacchi da parte italiana ci consentono di riconquistare la collina: 110 sono i caduti e 400 i feriti. La quota è quindi ribattezzata "Quota Cividale" in onore ai suoi eroici alpini; per questa azione sono state conferite 3 medaglie d'oro e 29 medaglie d'argento al valor militare.

La posizione è mantenuta sino al 17 gennaio quando tutto il Corpo d'Armata Alpino inizia il ripiegamento. Il Cividale si ritira con ordine, a piedi tra il freddo e la neve, scontrandosi con le truppe nemiche che hanno già occupato i paesi delle retrovie: Novo Kalitwa, Popowka, Novo Postolajaovka, Postojali, Nova Georgevski. In quest'ultima località il battaglione è sorpreso e catturato dai russi, chiudendo la sua esistenza sul fronte orientale: solo alcuni sparuti gruppi o singoli uomini riusciranno a raggiungere la salvezza.

Il nostro Alberto segue le sorti del suo reparto facendosi onore durante i combattimenti tanto da meritare una medaglia di bronzo al valor militare.


Secondo i dati presenti nell'archivio dell'UNIRR, Alberto scompare durante gli ultimi combattimenti del 22 gennaio (Nova Georgevski). Secondo invece Carlo Vicentini nel suo libro "Il Sacrificio della Julia in Russia", Alberto Del Guasta è catturato il giorno 22 gennaio e muore nelle marce verso i campi di prigionia in una data imprecisata.


Samuel Rimoldi
11-11-2021