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Brevi note sull'affrancatura del Touring, un Club che divenne una Consociazione

di Marino Bignami ( www.postaesocieta.it )

 

La salvaguardia dei francobolli negli anni Trenta del secolo scorso dava evidentemente problemi all'amministrazione del Touring Club Italiano. Riguardando la mia collezione di perfin su corrispondenza, ho rilevato che la perforazione del Touring Club Italiano (sigla di perforazione C.T.I.) presenta delle anomalie e diversità in funzione degli anni d'uso. Partendo dal 1933 (la corrispondenza fa fede) inizialmente la sigla in perforazione è completa anche se a volte si presenta speculare, successivamente (dal 1937) nella parte bassa si nota che la perforazione non è completa, mancando dei tre fori della T centrale e a volte anche del secondo foro della C.

In effetti ad un esame al microscopio si nota che la tranciatura è avvenuta forse incompleta ma non è stato espulso il dischetto. Altre volte si presenta completa ma ad una ispezione approfondita al microscopio, la perforazione risulta con sfrangiature e non netta, ciò fa pensare a un taglio con strappo. Dal Settembre 1939 a causa malfunzionamento il perforatore è stato sostituito con un disegno di perforazione diverso, realizzato con un minor numero di fori e di diametro minore, con orientamento dal lato maggiore (Fig.4). Una coppia di francobolli (l'unica in mio possesso) sembra suggerire una leggera diversità di diametro delle rispettive perforazioni e la loro posizione speculare; anche se può far pensare ad una coppia solidale, al microscopio rivela essere un caso incredibile di un perfetto allineamento casuale.

Per un maggior controllo di spesa e per evitare problemi di perforazione dal 1941 (?) la corrispondenza del Touring risulta affrancata meccanicamente con una impronta rossa con fasci e l'era fascista. Nel dopoguerra da tale macchina affrancatrice (stesso numero di serie!) sono stati scalpellati i fasci e tolta l'era fascista dal datario. Successivamente troviamo la corrispondenza in periodo repubblicano con un nuovo punzone affrancatore arricchito dal noto marchio della ruota di bicicletta con fronde d'alloro e la bandiera italiana con la sigla C.T.I. nella parte centrale, emblema che caratterizza da sempre la corrispondenza della benemerita associazione.

Sono riprodotte le perforazioni dei francobolli sottostanti, rispettivamente da sinistra Fig.1, Fig 2, Fig 3
e sotto la coppia di valori con la perforazione in direzione verticale riprodotta in Fig.4 .

Ingrandimenti al microscopio del campione a sinistra tipo Fig1 e a destra tipo Fig.3 .

Coppia di valori con perforazione rifatta in uso dal 1939 (?)

Quando nel 1938 ci fu il periodo di massima "rivoluzione" nazionalistica e il fascismo si ispirava alla romanità; un articolo di Bruno Cicognani pubblicato sul Corriere della Sera. in cui considerava il "lei" un retaggio della dominazione spagnola, mentre nei fasti del passato romano "La Roma repubblicana non conobbe che il tu e la Roma cesarea poi conobbe il voi". I dirigenti fascisti lo fecero proprio ed imposero la sostituzione del lei con il voi oppure con il "virile" tu, perchè consideravano l'uso del lei espressione "borghese" da biasimare; successivamente si ebbe anche l'abolizione della stretta di mano che appariva anglofila, sostituita dal saluto romano. In quel periodo ci si spinse anche all'italianizzazione dei nomi stranieri di persone, di cose e di città. La parola bar fu sostituito da "mescita", il tennis divenne "pallacorda" ecc. nomi come Walter o Wanda furono scritti con la V. Sui documenti era obbligatorio, oltre all'anno della data, scrivere l'"era fascista" in numeri romani. Alcune località della Val d'Aosta con nomi francesi furono ribattezzate con nomi italiani (La Thuyl per esempio divenne "Porta Littoria"; Brusson divenne "Brussone" e Saint Vincent "San Vincenzo della Fonte". In provincia di Bolzano (zona bilingue da sempre ) si preferì utilizzare solo i nominativi italiani. Anche le associazioni si dovettero adeguare e il vetusto Touring Club Italiano fondato nell'Ottocento come "club ciclistico e turistico" divenne, per mantenere le stesse iniziali, Consociazione Turistica Italiana con la sigla C.T.I. Nel dopoguerra pur utilizzando inizialmente le rimanenze della vecchia carta da lettere del periodo fascista si riprese la vecchia denominazione di "Touring Club Italiano" e la sigla T.C.I..

Filigrana della carta da lettere del Touring

Una busta del 1941 con fasci ed E.F. ed una del 1946 con lo stesso punzone N° 19881 scalpellato

Cartolina anni Cinquanta con emblema a stampa e al centro della "rossa" la bandiera del Touring
 
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