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una fotocopia dipartimentale
di Edoardo Paolo Ohnmeiss

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Di lettere dell'epoca napoleonica ne ho viste tante, ma tante. Potrei fare una statistica di tutte le curiosità reperite fra migliaia di scritti insoliti: intestazioni, date, contenuti bislacchi, furberie di frodi. E stranezze nelle bollature: doppie, triple, azzoppate, fasulle ecc. ecc.
Ma ciò che ultimamente mi è capitato fra le mani, sinora non lo avevo visto mai. Poiché è mia abitudine informare quanto prima gli amici studiosi dell'epoca e condividere con loro cose serie e facete, mi appresto a descrivere un documento che sicuramente stupirà.
Si tratta di una "fotocopia", realizzata per riproduzione grafica manuale, voluta quanto più possibile simile all'originale di una lettera, spedita dalla Francia il 27 dicembre 1809 (fìg. l)


Come si può constatare, essa partì dal Dipartimento metropolitano numero 30, detto dell'Alta Garonna (Haute Garonne), e precisamente dalla città di TOLOSA (Toulouse). Destinazione STAZZEMA però con ferma a Pietrasanta, in Fermo Posta. Il mittente palesemente influenzato da francesismi, poiché usa la forma Posta Ristante equivalente al loro Poste Restante. Anche il nome della cittadina risente della pronuncia alla francese Stasseme, così come il suo Pierà Santa ricorda la dizione del bollo napoleonico PIETRA-SANTA.
L'interno della lettera ci spiega il perché di tutto questo traffico (fìg. 2): "Carissimo mio Padrone Antonio Silìcani (nell'indirizzo il nome era Agostino ed il cognome aveva due "e") da dopo quattro lettere che vi ho spedito non ancora ricevuto una delle vostre io credo che non le avete ricevute ma se non le avete ricevute io spero che riceverete questa (è chiaro che la forma è di cortesia: non è possibile che ben quattro lettere fossero andate smarrite. La Posta all'epoca funzionava molto bene.) Dunque vi prego di mandarmi venti monete (da un franco Luigi Filippo l'una) perché ho molto bisogno. Quando metterete il denaro alla Posta Militare (il ben noto "Mandato di Pagamento" per i soldati) lo dirigerete a Tolosa nel Terzo Reggimento DeAltanepre e nella 17. Compagnia a Tolosa in Francia Dipartimento OteGaronne (fonetica toscana di Haute Garonne). E se non mi mandate questi denari anderà male per voi - io servo volentieri (ma) se non mi mandate questa somma di Filippi venti alii mio superiore, faremo venire vostro figliolo, e perché cene stato degli altri che ano fatto queste cose... “.

Ecco il motivo di questa astuta combinazione: il milite Bartolomeo Tomagnini è andato sotto le armi al posto del figlio del Silicani, cosa che all'epoca era possibile. I poveri contadini lo facevano dietro un forte compenso di denaro: mandavano sotto le armi un proprio figlio in luogo di quello del loro padrone. Ai francesi ciò non importava niente, purché si trattasse di un uomo robusto e ben piantato; a farne un buon soldato ci avrebbero pensato loro. Pertanto il Tamagnini minaccia il padre di colui che avrebbe dovuto essere di leva, e gli propina un bel ricatto: o mi mandi i soldi o denuncio tuo figlio, onde venga richiamato. E poiché non si fida più, sicuramente copia una seconda lettera per il Sindaco di Stazzema (che funge anche da ufficiale postale) pregandolo di consegnare al suddetto Silicani questa copia, in tutto identica all'originale della sua ultima (la quinta) che gli ha indirizzato. Il quale finora ha fatto orecchie da mercante ma che ora dovrà o pagare o subire. Il Sindaco (Mere) Tacchelli diligentemente conferma che essa è Confronta con tutto il suo originale (bollatura e segno di tassa, 10 décimes, compresi. Questa è la mia, alquanto probabile, spiegazione di tale strana procedura. Qualcuno ne ha una migliore?

 
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