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1866 - S. Maria Maddalena da ufficio postale a collettoria

di Paolo Fabrizio
(gent. concessione "Bollettino Prefilatelico e Storico Postale" n. 162 novembre 2010)




fig. 1 - Da Ponte S.M. Maddalena a Padova, il 25 ottobre 1866

La lettera, spedita da Ponte S.M. Maddalena il 25 ottobre 1866 e diretta a Padon, entrata casualmente nella mia coHezione oltre trent'anni fa, aveva creato in me e successivamente in Lorenzo Carra, forti dubbi sull'effettiva chiusura dell'ufficio il 21 ottobre 1866, data riferita da tutta b letteratura dell'epoca.
   Sebbene segnalata a Bazzi durante il lavoro di preparazione della sua fondamentale "guida" (v. in Bibliografia),venne solo indicata come ultima data conosciuta, uso occasionale dopo la chiusura. Da parte mia ritenevo risolutivo quanto desunto dal"Bullettino Postale n. 10" dell'ottobre 1866, in cui nell'"elenco degli Uffizi delle Provincie Venete" al n. 64 compare funzionante l'ufficio di Occhiobello e non c'e traccia del nostro.
   Non riuscivo a far cambiare idea a Bazzi, perchè mi faceva notare che l'elenco (come si potrà vedere) era ricco di errori, menzionando uffici inesistenti come al n. 96 "5. Pietro degli Schiavi" (sarà aperto solo il 10 novembre 1874 con il nuovo nome di S. Pietro al Natisone) 0 dimenticando uffici come "Paluzza" e "5. Lucia in Venezia", non menzionava inoltre uffici come Mogliano 0 Preganziol, ma la cosa non meravigliava perchè si sapeva che non erano uffici ma collettorie già in periodo austriaco. Non ho avuto l'accortezza di accorgermi dell'errore che si trascinava dai tempi di Carozzi e Guttmann (1937) attribuendo un annullatore a punti "2677" all'ufficio di Mogliano Veneto ma in realà assegnato il l° luglio 1867 all'omonimo in provincia di Macerata.
   L'autorità di Gabriele Serra ha avuto l'effetto di mettere le cose al giusto posto nel suo "Trattato Storico Postale" edito in collaborazione con Daniele Zanaria. Nello scambio epistolare che ebbi con Bazzi, prima di pubblicare nel lontano 1976 assieme ad Adriano Cattani il Catalogo degli annulli veneti e friulani, egli mi confermo di avere in collezione una lettera simile alla mia del 22 ottobre 1866, sempre dello stesso archivio e mi consigliò di omettere la prima e l'ultima data conosciute d'uso e di segnare in nota "ufficio chiuso nell'ottobre 1866", lasciando ad altri i1 compito di trovare la data di chiusura. La cosa rimase irrisolta per anni.
   Il catalogo Sassone degli "antichi stati" per anni ha continuato a ripetere l'errore macroscopico di Mogliano e quello di Ponte S. M. Maddalena, pur sollecitando da parte mia la correzione (sono arrivato a spedire le mie osservazioni per raccomandata alla redazione del catalogo e copie consegnate a mano presso 10 stand della "Sassone" ad un convegno di Verona).
 





figg. 2 e 3 - Dal "Bollettino Postale" n. 10 del 1866, in due versioni:
la 1° con aggiunte e correzioni d'espoca: la 2°, intonsa


   L'uscita dei volumi di Lorenzo Carra, con paginetta di pubblicità della ditta Vaccari nel catalogo "Sassone", ha sortito l'effetto magico, creando quanto suggerito da anni, cioè una doppia valutazione per l'uso degli annulli lombardo veneti sui francobolli italiani precedenti o successivi al maggio 1867 e ponendo fine a quasi tutti gli errori e le omissioni. In nota al nostro ufficio comparve nell'edizione 2006 del catalogo la dizione gia da me adoperata nel 1976.
   Finalmente la documentazione prodotta da Carra nel suo lavoro del 1998 illustra l'iter burocratico relativo all'Uffizio di S. M. Maddalena.
   Per dirla con Vito De Lapa, dal suo articolo pubblicato su "Francobolli" n. 117 del gennaio 1981: "E Ponte S. M, Maddalena? Perduto l'ufficio postale, viene declassato a collettoria di seconda classe e cosi le rimane il primato di essere la prima collettoria postale italiana istituita nel Veneto, aggregata all'ufficio postale di Occhiobello, naturalmente! Perde anche la ...testa di 'Ponte' ritornando alla vecchia dizione che aveva prima del 1862 e cioè 'S. M Maddalena'; ma non è finita qui, cede all'ufficio postale di Occhiobello il vecchio timbro austriaco, ormai logoro, di raccomandazione in stampatello diritto in cartella: è il colmo!". Fin qui De Lapa, ma a noi rimane la soddisfazione di poter leggere grazie a Carra oltre al carteggio ufficiale perfino le minute tra il delegato speciale per le poste venete Vaccheri e la direzione generale.
   Nella sua ufficiale del 24 settembre 1866 scrive:
"Compiutesi Ie pratiche circa il progetto d'istituzione di una Collettoria postale nel villaggio di S. Maria Maddalena, in sostituzione dell'Uffizio postale, che verrebbe trasferito ad Occhiobello, Capoluogo di Distretto il sottoscritto si onora rassegnare al ministero il risultato. Al novello Uffizio in Occhiobello, come già si annunciò nel rapporto del 25 agosto n. 466 verrebbe nominato commesso l'attuale Reggente di quello di S. Maria Maddalena, signor Eugenio Cesare Moratelli".
 



fig. 4 - Da Ponte S.M. Maddalena a Padova, il 22 ottobre 1866



Fig. 5 - Raccomandata del 1845: il bollo di raccomandazione è quello
che troveremo successivamente ad Occhiobello.
Nel toponimo non esiste "Ponte", che comparirà solo nel 1861



fig. 6 - Frammento di raccomandata in data 19 febbraio 1867 da Occhiobello a Padova.
Il bollo di raccomandazione, pur deteriorato, è riconoscibile per quello già in dotazione a S.M. Maddalena


   In una minuta della Direzione Generale di risposta alla lettera precedente si precisa: "Si spediranno in seguito i bolli di cui dovranno essere provveduti i due uffici e frattanto il collettore stesso applicherà sulle corrispondenze il timbro dell'attuale ufficio di S. M. Maddalena". La istituzione di una collettoria postale ...potrebbe aver luogo col primo novembre prossimo, propone il Vaccheri.
   Il 3 ottobre 1866 arriva Ia risposta del Direttore Generale delle Poste: "Si approva il trasferimento dal 1° novembre prossimo (giovedi) in Occhiobello dell'ufficio postale di S. M. Maddalena e la contemporanea istituzione in quest'ultima località di una Collettoria rurale".
   Ufficialmente quindi sappiamo che il nostro ufficio è stato soppresso per rinascere il 1° novembre 1866 sotto altra veste. Dal punta di vista storico postale quindi le lettere affrancate datate 22 e 25 ottobre sono le ultime conosciute, pur essendo nato l'annullo usato in arrivo il 29 dello stesso mese.
   Gli annulli sono stati apposti nel locale di "generi di privativa con negozio" in centro di S. M. Maddalena gestito dal sig. Ferdinando Negrini o in Occhiobello.
   Dopo il commento di questi importantissimi documenti, Carra precisa: "Dopo la chiusura dell'ufficio postale, non ho più trovato traccia del bollo austriaco 'Ponte S. M. Maddalena', che sarebbe stato da usare da parte del collettore medesimo in attesa di quello apposito italiano".


   Cosa si può rispondere a Massimo Moritsch che mi chiede lumi tramite il Direttore del nostro Bollettino, relativamente alla lettera in suo possesso datata 21 ottobre 1866 (domenica)? Alianello, Bazzi, Bernardelli, Carra (con dubbio, prima della consultazione presso l'Archivio Centrale dello Stato di quello della Direzione Generale delle Poste), De Lapa, Fabrizio (con dubbio) e via via ogni specialista gli avrebbe risposto: è il primo giorno della collettoria, che adopera il vecchio annullo austriaco sui francobolli perchè così era abituato a fare il gerente dell'ufficio postale. Ora invece gli rispondo che la lettera dal punto di vista filatelico e storico postale è molto interessante, in primis perchè conosco solo un secondo caso di doppio porto, sempre proveniente dal medesimo archivio, in secondo luogo perchè sono tutte rare le lettere spedite negli ultimi giorni di ottobre (finora 4 note nei giorni 20, 21,22, e 25). Infine c'è l'incertezza che circonda questi documenti, che difficilmente potrà essere chiarita.
   L'annullatore e stato adoperato in via ufficiosa e provvisoria forse da Occhiobello, visto che ha ereditato il bollo di raccomandazione, assieme a tutti gli altri che potevano esistere in un ufficio. Certamente ci tornerebbe utile trovare l'inventario redatto al momento della dismissione del primo ufficio e del trasporto dell'intero arredo, compreso il mobilio, nella località definitiva, come è capitato al sottoscritto e a Carra in archivio di Stato a Belluno relativamente alla presa di possesso dell'ufficio postale di questa località da parte dell'Amministrazione italiana.

 

 BIBLIOGRAFIA

- Amministrazione delle Poste, Raccolta dei bollettini postali pubblicati negli anni 1866-1867-1868-1869. Torino Tipografia Ceresole e Panizza.
- Albino Bazzi, Guida per la collezione degli annullamenti del Veneto e del Mantovano sui francobolli d'Italia e loro valutazione 1866-1879, Edirore A.S.I.F. -Torino 1969.
- P. Fabrizio - A. Cattani, Gli annulli del Veneto e del Friuli (1876-1879) e loro valutazione, Aldo Ausilio Editore, Padova, 1976.
- Daniele Zanaria - Gabriele Serra, Trattato Storico-Postale d'Italia, Regno di Vittorio Emanuele II, Editrice "La storia postale d'Italia", 1986.
- Lorenzo Carra, 1866 - La liberazione del Veneto, Vaccari Editore,1998.
- Paolo Fabrizio, Gli annulli del Veneto, del Friuli e del Mantovano (1866-1879) e loro valutazione, Editrice Elzeviro - Padova, 2000.

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