il telegrafo

Le "Istruzioni sul servizio"
del 1952

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VELOCITÀ E TEMPI DI TRASMISSIONE

di Marino BIGNAMI

Il “tempo reale” oggi è applicato all’elettronica e si definisce in millisecondi il tempo impiegato dagli elaboratori per dare una risposta. Anche nella comunicazione il progresso tecnico ha modificato il tempo reale fra messaggio e risposta, infatti fino alla scoperta dell'elettricità mandare notizie è sempre stato essenzialmente un trasporto fisico dei messaggi di carta, sia che si effettuasse con mezzi meccanici o muscolari, i tempi erano determinati dal percorso che si poteva ridurre nei tempi con l’organizzazione della consegna o con i mezzi meccanici. Con la scoperta dell'elettricità e delle onde prodotte dai fenomeni elettrici e dalle onde radio, si è aperta l'era delle veloci comunicazioni a distanza, e il “tempo reale" è sceso a livelli ridottissimi, oggi con l’elettronica e l’assenza di intermediari che interpretano i messaggi siamo arrivati a livelli di secondi o poco più fra i comunicanti.

Il fine principale del telegramma è stata la rapidità della trasmissione del testo, quindi alla presentazione del messaggio, che deve essere sempre scritto, viene segnato il giorno e l’ora di presentazione e la qualifica: se normale, urgente o urgentissimo; stessa indicazione alla ricezione dove è segnata la data, l’ora di ricezione sul Mod. 30 poi l’ora di consegna al fattorino nella parte esterna sul lembo di chiusura per il recapito espresso. Il tempo totale è determinato dalla distanza, che richiede la trasmissione e le ritrasmissioni, con sincronie e precedenze (di altri messaggi che arrivano dai vari canali) che si intralciano ad ogni passaggio. La necessità di abbreviare il tempo totale ha fatto eliminare le buste di consegna, i sigilli e l’introduzione dell’apparato HUGHES nelle stazioni delle città più importanti; così il messaggio stampato direttamente su strisce di carta gommata era incollato direttamente sul modulo e ha fatto sorgere il servizio urgente e urgentissimo con le precedenze a pagamento, ma anche applicate ai servizi istituzionali, precedenze che devono essere rispettate per accordi internazionali da tutti gli aderenti e determinano alla fine il tempo totale della comunicazione. Naturalmente le comunicazioni di Stato e di Servizio hanno la precedenza ma sono spesso in franchigia.

Per il pubblico pagante di una normale trasmissione il costo base è commisurato alla distanza, però se è urgente (D o DD) ha un costo triplo e se urgentissimo (UGS) addirittura quintuplicato.
Tali norme verranno modificate nel secondo dopoguerra (1952) sia nelle sigle in urgente (“urgent” per l’estero) e al solo raddoppio del prezzo negli urgenti e triplicato (?) negli urgentissimi (di solo uso interno).

Le più rilevanti modifiche furono, oltre all’utilizzo dell’apparato HUGHES nelle stazioni delle città più importanti, anche l’uso delle TELESCRIVENTI, sistema che permetteva la trascrizione letterale direttamente sul modulo telegrafico con risparmio di tempo e sicurezza nel testo.




















con "Interazioni tra telegrafo e telefono"