IL POSTALISTA

8 marzo 2021

La forza delle Donne

Giovanna

La nostra emissione 2021 è dedicata a...

Studio Grafico ERRE GI 

L'8 marzo è anche per loro: LE SUFFRAGISTE

Maria Grazia Dosio

Estia, la dea del focolare. Oggi come allora

Rosa Lenoci

Con questi inizi la strada non poteva che essere lunga

Elisa Gardinazzi 

L'Iconografia femminile nei francobolli

Sergio DE BENEDICTIS

Perchè si celebra l'8 marzo?

Lorenzo Oliveri

Indice di tutti gli articoli pubblicati 2019-21

 

 

 
Elisa Gardinazzi
Con questi inizi
la strada non poteva che essere lunga

 

Dal Bullettino telegrafico di marzo 1874

AGLI IMPIEGATI DEGLI UFFICI TELEGRAFICI
POSTI SUI CIRCUITI AI QUALI TROVANSI ADDETTE LE DONNE

Il Governo, nell’intento di migliorare per sua parte le sorti della donna nella società nostra, pur giovando agl’interessi dei contribuenti alle pubbliche gravezze, ha ammesso le donne, prima negli uffici di 3ª categoria come Incaricate, e poi in quelli di 2ª come Aiutanti, ed in quelli di 1ª come Ausiliarie.

E così, mentre ha aumentato le scarse situazioni che si offrono alle donne di civile condizione per avere dal lavoro mezzo onesto di sostentamento, ha potuto retribuire l’opera della quale abbisognava, in misura insieme modica e sufficiente.

Né da ciò è venuto nocumento agl’impiegati dell’altro sesso verso i quali l’Amministrazione aveva contratto impegno qualsiasi, perocchè, per far posto alle donne nessuno di loro è rimosso, nessuno vede menomati i suoi vantaggi presenti o ristretto l’orizzonte dell’avvenire. Chè anzi, molti fra loro possono dall’ammissione delle proprie congiunte al servizio telegrafico in vari modi avvantaggiarsi.

I posti che le donne occupano ed occuperanno, o avrebbero dovuto retribuirsi meglio di che le condizioni dell’erario consentano, o sarebbero stati occupati da uomini i quali, se onesti, si sarebbero rassegnati ad una vita di stenti per mancanza di energia a percorrere una delle molte vie che la società offre ai volenterosi. Al che è bene che l’Amministrazione non alletti.

L’ammissione della donna nella telegrafia non è fatto dell’iniziativa italiana: noi seguiamo in questo l’esempio delle altre dotte nazioni, e lo seguiamo, conosco abbastanza i miei dipendenti per ripromettermelo, non solamente senza dubbio che la prova riesca meno fra noi che altrove, ma con convincimento che fra noi debba meno che altrove lamentarsi l’effetto delle imperfezioni inerenti a qualsiasi istituzione.

Essi sapranno rendersi meritevoli della fiducia che in loro ha riposto il Governo nel dar loro collaboratrici oneste e civili fra le quali possono contare le proprie sorelle e figliuole o quelle dei propri compagni. Non durerebbe nella famiglia telegrafica chi facesse eccezione.


ALLE SIGNORE E SIGNORINE AMMESSE AL SERVIZIO TELEGRAFICO

L’ammissione della donna negli uffici telegrafici ha fatto buona prova in parecchi paesi civili. Il servizio telegrafico richiede pazienza, precisione, delicatezza, assiduità, e l’organismo della donna vi ha perciò attitudine speciale. Richiede altresì disciplina, resa facile alla donna dalle sue abitudini, e discrezione, che, nella parte più essenziale, torna men difficile alla donna per la sua alienazione dalle gare e lotte d’interessi e di partiti.

Insieme il compito della donna nel servizio telegrafico è disposto in modo da richiedere poco sforzo e disagio e da consentire ad intervalli la geniale occupazione dei lavori muliebri e della lettura. Tutto ciò ha indotto il Governo a dare adito alle donne nelle diverse categorie degli uffici telegrafici con condizioni e limitazioni adatte, le quali ultime è probale che scemino col bene avviarsi dell’istituzione.

E, così oprando, non tanto esso si è proposto un risparmio di spesa, quanto il benefico scopo di offrire alla donna di civile condizione maggiore facilità di trovare nel proprio lavoro mezzo onesto di sussistenza. Né ha voluto distrarvi dalla vostra naturale missione nella società; ma sì bene darvi modo di adampirla con minore preoccupazione della sorte vostra.

Questo primo esperimento che si fa in Italia, su scala abbastanza estesa, di benevoli intendimenti e di giuste idee a vostro riguardo, potrà essere tanto più fecondo di maggiore sviluppo quanto migliore sarà la sua riuscita. Ed io non dubito che voi nulla intralascerete perché essa sia ottima e perché faccia evidente come la vostra collaborazione negli uffici, prima esclusivamente riservati agli uomini, non riesca che ad un risultato di ingentilimento.

Da mia parte amo di credere che vorrete dare alle mie cure la sola ricompensa che ambisco, quella cioè di vederle fruttar bene nello interesse vostro ed in quello della Amministrazione. La quale sarà perciò inesorabile nel liberarvi da chi fosse riuscita ad eludere la diligenza da essa posta a costituirvi in onorevole e pregevole corporazione.

Il Direttore Generale
E. D’Amico

Suffraggette americane durante una manifestazione nel 1914. La condizione femminile andava evolvendosi con forza.

Elisa Gardinazzi
28-02-2021