IL POSTALISTA

8 marzo 2021

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Perchè si celebra l'8 marzo?

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Indice di tutti gli articoli pubblicati 2019-21

 

 

 
Lorenzo Oliveri
Perchè si celebra l'8 marzo?

All'inizio del '900 alcuni movimenti, soprattutto di ispirazione socialista, posero il problema del ruolo sociale e politico della donna. Nonostante in diversi Paesi la rivoluzione industriale avesse portato ad occupare nelle fabbriche una numerosa manodopera femminile, i diritti di queste lavoratrici erano del tutto misconosciuti. Non è che la maggior parte degli uomini godesse di condizioni particolarmente favorevoli, ma almeno una parte di essi, a seguito di grandi lotte, era riuscita ad ottenere condizioni di lavoro meno umilianti (non dimentichiamo che a fine ottocento a Marsiglia si scioperava per avere un orario di lavoro giornaliero di "sole" 14 ore!) e, via via, sempre un numero crescente godeva anche del diritto di voto. La battaglia per l'estensione del suffragio fu una delle prime portate avanti da gruppi organizzati femminili, appunto le "suffragette", che in buona parte provenivano dai ceti più agiati e istruiti delle società maggiormente progredite.

Vorrei qui ricordare un personaggio poco noto, ma che fu il primo a tentare di far inserire in un documento ufficiale la parità di diritto fra uomo e donna: si tratta della francese Olympe de Gouge (al secolo Marie Guoze), assai attiva politicamente con i cosiddetti Girondini, che nel 1791 pubblicò la Déclaration des droits de la femme et de la citoyenne. Però le sue convinzioni politiche, liberali e, purtroppo per lei, molto moderne, non collimavano perfettamente quelle di Robespierre, e, alla faccia del motto rivoluzionario LIBERTÈ, EGALITÈ, FRATERNITÈ, il 3 novembre 1793 venne ghigliottinata a Parigi.

È opinione abbastanza diffusa che la data dell'8 MARZO sia stata scelta per ricordare un gravissimo episodio accaduto a New York a inizio secolo: la morte di oltre 100 donne nell'incendio di una fabbrica di camicie. Se è vero che a inizio Novecento nella Grande Mela si registrarono centinaia di incendi in stabilimenti di quel tipo (con migliaia di vittime), non sono mai stati trovati riscontri su quello che l'8 marzo 1908 avrebbe coinvolto la ditta Cotton, anzi, è probabile che sia stata fatta confusione con quello divampato il 25 marzo 1911 all'interno della ditta di camicie "Triangle". In questo terribile evento i morti furono oltre 140, per la quasi totalità donne, molte delle quali, non potendo salvarsi per le scale (venivano tenute chiuse a chiave dei padroni!), scelsero di lanciarsi nel vuoto dal decimo piano del palazzo. Fra esse una quarantina erano emigrate italiane.

In effetti, molto più probabilmente la nostra "festa" ricorda invece l'8 marzo 1917, quando a San Pietroburgo furono proprio le donne a guidare una grande manifestazione contro la guerra, segnando così l'inizio alla Rivoluzione Russa di Febbraio.
Per molti anni la festa dell'8 marzo rimase una ricorrenza celebrata perlopiù dalla sinistra, almeno fino al 1975, quando l'ONU proclamò l'ANNO INTERNAZIONALE DELLA DONNA. Da allora, senza più connotazioni partitiche, l'8 MARZO è diventata la festa di tutte le donne.


Un ultimo appunto: sul sito dell'ANPI ho trovato un articolo di Marisa Cinciari Rodano, in cui si racconta che negli anni '50, durante il governo Scelba, offrire un mazzetto di mimosa l'8 marzo era considerato un atto sovversivo che portava al sequestro dei fiori e all'identificazione dell'offerente da parte della polizia. Almeno per questo fiore da allora un po' di strada l'abbiamo fatta...

Lorenzo Oliveri
04-03-2021