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il frazionario: il caso singolare della
provincia di Salerno (parte 1ª)

di Sergio MENDIKOVIC (da l'Occhio di Arechi n. 32 dell'A.S.F.N.)

Nel 1889 venne abolita la numerazione degli uffici postali italiani tramite l'utilizzazione degli annulli numerali prima quelli a punti ed in seguito a sbarre, applicando i modelli francese ed inglese. Ma nei primi anni del novecento venne ripresa la adozione della numerazione degli uffici postali. Questa metodologia venne usata allorquando nel 28 Maggio 1905 si insediò una commissione di studio sulla rimodulazione delle Casse di Risparmio affinché si evitassero errori dovuti ad omonimie e da interpretazioni dello scritto. Si ricorda che i registri ed ogni documento erano redatti amano ed in corsivo.
La struttura applicata fu un codice matricolare frazionario in cui le prime due cifre identificavano la provincia e le altre tre l'ufficio postale. La numerazione frazionaria nacque solo ed esclusivamente per i servizi a denaro, quindi per quei uffici che godevano di autonoma contabilità e dipendenti da una Direzione Provinciale.
Le 69 province del regno vennero numerate seguendo l'ordine alfabetico:
1 Alessandria, 2 Ancona, 3 Aquila (L'Aquila), 4 Arezzo, 5 Ascoli Piceno, 6 Avellino, 7 Bari , 8 Belluno, 9 Benevento, 10 Bergamo, 11 Bologna, 12 Brescia, 13 Cagliari, 14 Caltanissetta, 15 Campobasso, 16 Caserta, 17 Catania, 18 Catanzaro, 19 Chieti, 20 Como, 21 Cosenza, 22 Cremona, 23 Cuneo, 24 Ferrara, 25 Firenze, 26 Foggia, 27 Forlì, 28 Genova, 29 Girgenti (Agrigento), 30 Grosseto, 31 Lecce, 32 Livorno, 33 Lucca, 34 Macerata, 35 Mantova, 36 Massa Carrara, 37 Messina, 38 Milano, 39 Modena, 40 Napoli, 41 Novara, 42 Padova, 43 Palermo, 44 Parma, 45 Pavia, 46 Perugia, 47 Pesaro, 48 Piacenza, 49 Pisa, 50 Porto Maurizio (Imperia), 51 Potenza, 52 Ravenna, 53 Reggio Calabria, 54 Reggio Emilia, 55 Roma, 56 Rovigo, 57 Salerno, 58 Sassari, 59 Siena, 60 Siracusa, 61 Sondrio, 62 Teramo, 63 Torino, 64 Trapani, 65 Treviso, 66 Udine, 67 Venezia, 68 Verona, 69 Vicenza.
A tale elenco mancano le province, ancora non costituite di Trento, Venezia Giulia e Zara. La numerazione afferente i numeri 70, 71, 72 e 73 attendeva: uffici postali all'estero, navi ed uffici consolari ma lacunose sono le notizie in merito.
Ovviamente le province che di seguito si formavano avevano la numerazione a seguire ma sempre solo ed allorquando si insediava un reparto ragioneria della relativa Direzione Provinciale delle Poste.
Dal confronto dei singoli frazionari la prima informazione che si ha è se un ufficio postale ricade nella prima serie e quindi istituito all'inizio del 900.
Nell'anno finanziario 1914/15 la numerazione frazionaria venne estesa a tutti gli uffici postali avendo il suo apice verso il 1924/25 per poi essere sostituiti dopo il 1934 da bollatori contenenti l'indicazione del capoluogo di provincia, ma non mancano usi tardivi dei precedenti guller.
A differenza della univocità dei timbri dell'ottocento le impronte dei timbri contenente il frazionario erano di fogge diverse in quanto il compito di eseguire le incisioni era stato demandato alle singole Direzioni Provinciali.

Le difformità si rilevavano nell'incisione delle parole, nei numeri e nelle simbologie introdotte a separazione delle parole stesse, lasciate all'estro artistico dell'incisore (stelle a cinque punte, dischetti rotondi, piccoli quadrati, quadrifogli ed ecc..). Nei singoli bollatori capitavano delle omonimie di località poiché frazionario era di chiara comprensione solo da parte degli addetti postali, quindi per l'utenza era difficoltoso sapere la provenienza della missiva. La difficoltà era maggiore allorquando l'impronta non recava il capoluogo di provincia oppure riportava il numero frazionario con il nominativo dalla provincia senza la sede dell'ufficio postale.
L'uniformità di foggia ottocentesca riappare solo di recentemente con l'inserimento nell'impronta del guller del Codice di Avviamento Postale.
Ma nella provincia di Salerno accade qualcosa di molto singolare.
Nell'articolo apparso sul notiziario n°13 del giugno 2005 ''Quiz filatelico: Qual'è il giusto CAP?'' in cui si evidenziava un paradosso postale: due uffici postali uno di Battipaglia (SA) ed altro di Donoratico (LI) riportavano sui rispettivi guller il medesimo numero di Codice Avviamento Postale il 57024. Ovviamente solo uno di essi è il giusto CAP, quello livornese, mentre l'altro è semplicemente il numero frazionario identificativo dell'ufficio postale.

Questa singolarità tutta salernitana è stata resa possibile allorquando gli uffici postali della provincia di Salerno, alcuni anni or sono, sono stati forniti dei nuovi bollatori con la scritta POSTE ITALIANE al centro su due righe e con l'indicazione della città preceduto dal numero identificativo dell'ufficio postale: il FRAZIONARIO.
La attribuzione del frazionario è ancora oggi attribuito a penna in un libro mastro, ad ogni pagina corrisponde una provincia, presso la Divisione Rete Territoriale.
Vista questa peculiarità sul sito delle poste italiana alla voce ''cerca ufficio postale'' si possono ricavare ufficio per ufficio tutti i numeri frazionari della provincia di Salerno. Ma siamo proprio sicuri che, grazie a tale disguido interno alle poste, esista per ogni ufficio postale un solo frazionario?
Semplicemente no! Ogni ufficio postale ne possiederebbe un altro in quanto gli uffici stessi espletano anche il servizio recapito delle raccomandate, il cui frazionario non è elencato sul sito delle poste.
Di seguito si riportano esempi di due frazionari dello stesso ufficio postale: Mercato San Severino sito al Corso Armando Diaz n°130: Il frazionario di tale ufficio è il 57/112, ricavabile sul sito delle poste, mentre dell'ufficio recapito è il 57/373 e dell'ufficio di Battipaglia il cui frazionario è il 57/702 ed il 57/354 come ufficio Recapito.


Ma le poste italiane ci riservano sempre delle piacevoli particolarità. Tutti gli habitué delle poste centrali sono memori degli ammodernamenti intervenuti nelle sale del palazzo delle poste. Dove prima era collocato momentaneamente l'ufficio postale succursale n°1 ora, nel 2010, tale locale è adibito come ufficio a servizio delle imprese locali – ''POSTEIMPRESA''. Ovviamente dotato di timbro proprio il quale dovrebbe riportare il Codice d'Avviamento Postale.
Da non credere!!!!!!!!!!!!!!!
La figura sottostante attesta che il timbro tale nuovo ufficio non riporta il giusto CAP ma il nuovo numero frazionario identificativo dell'ufficio: 57/406, come è riportato dal sito delle poste italiane! Quindi si riconferma che la attribuzione dei frazionari identificativi dell'ufficio postale è tuttora viva e che la fornitura dei guller salernitani è fedele alla sua singolare tradizione: non presentare il CAP ma il FRAZIONARIO.

Altra particolarità che scaturisce dalla comparazione dei frazionari assegnati ai singoli uffici è quella che si possono individuare quei uffici postali che hanno avuto una nuova attribuzione del numero frazionario che sostituisce l'originario precedente in quanto contabilmente non più dipendente dalla Direzione Provinciale ma da altro Ufficio. La nuova numerazione è in questo caso alfa numerica con l'introduzione della lettera ''A''. Si riportano di seguito l'elenco (estrapolato nel 2007 dal sito delle poste) degli uffici postali della provincia di Salerno che hanno ricevuto il nuovo frazionario identificativo:

Al prossimo frazionario.


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