MEMORIE
di Antonio Rufini

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Memorie di un anziano collezionista di storia postale (XL parte):

Notifiche giudiziarie fatte in proprio da avvocati

Antonio Rufini

§ 2) - Vediamo come gli atti da notificare debbano presentarsi alle Poste per chiedere codesto servizio.
Gli Ufficiali Giudiziari presentavano (e presentano) le loro buste verde agli Uffici Postali, unitamente alle ricevute già compilate Mod. 22 (poi 22-RD) ed ai Mod. 23-L pure essi compilati; l’Ufficiale Postale accetta le buste verdi già chiuse e ignora cosa ci sia all’interno; si è sempre trattato di questione di “privacy”, anche prima dell’introduzione nell’ordinamento di codesta guarentigia; faceva eccezione la spedizione con tassazione “Carte Manoscritte” con busta aperta o comunque apribile (soggetta a pagamento di diritti postali inferiori a quelli delle lettere), dato che i manoscritti debbono essere spediti in modo tale da poter essere verificati che siano tali e non già “corrispondenze epistolari”.

Per gli Avvocati la presentazione alle Poste delle buste verde da notificare segue, per legge, una liturgia diversa: a) la copia dell’atto da notificare è consegnata all’Ufficiale Postale che vi appone, in fine, dopo la relata di notifica, il bollo tondo datario, la riconsegna all’Avvocato che provvede a metterla in busta e a chiudere la busta che viene a questo punto affidata all’U.P. per la “pesa”, la tassazione e quant’altro necessario; b) l’U.P. sull’originale che resterà in mani dell’Avvocato imprime un altro bollo tondo datario, sempre dopo la relata, percepisce la tassa postale e consegna al presentante l’originale dell’atto bollato e la ricevuta di pagamento dell’operazione; c) di solito la ricevuta Mod. 22-RD consegnata al mittente, a cura dell’Avvocato viene spillata o incollata all’originale, ma non sempre.

Perché codesta disparità di trattamento? Perché si devono timbrare col bollo tondo datario delle Poste solo gli atti di Avvocato da notificare e non anche gli atti che l’U.G. presenta per la notifica?
Forse perché gli Ufficiali Giudiziari sono risultati vincitori di un concorso pubblico; gli Avvocati, quei “cattivacci”(1), no! Non fa proprio nulla che gli Avvocati abbiano superato un Esame di Stato e prestato giuramento in Tribunale e Corte di Appello di bene e fedelmente adempiere alla loro funzione (io tre volte!), se tanti Avvocati (migliaia) siano abilitati anche alla rappresentanza avanti alla Corte Costituzionale, alla Cassazione e alle Magistrature Superiori; se alcuni svolgano le mansioni di Procuratore della Repubblica Onorario o di Giudice Onorario anche in Cassazione; se altri siano Docenti Universitari in materie giuridiche; se altri ancora siano ex Magistrati andati in pensione col grado di Presidente di Sezione di Corte di Cassazione; se, in fine, gli Avvocati facciano i Presidenti di Seggio Elettorale (elezioni politiche, amministrative, referendum), mentre talvolta gli Ufficiali Giudiziari non sono nemmeno laureati in Giurisprudenza. Non conta nulla! In somma: tutto ciò che l’Ufficiale Giudiziario fa parrebbe “in odore di santità”(2) ma non è così per l’Avvocato che, si sa tutti, è un inaffidabile da tenere sempre sotto stretta sorveglianza; perché? Perché è un quasi senza vergogna e privo di pudore che difende i lazzaroni, gli stupratori e gli omicidi tentando si sottrarli alle maglie della Giustizia; e tanto basti! Quindi deve essere controllato; come? Per le notificazioni col bollo tondo datario della Posta, perché è quello che dà autenticità ed ufficialità all’atto da notificarsi, non la firma dell’Avvocato. Ohibò!

Mi fermo qui sorridendoci sopra e invitando anche i lettori a sorridere della mia ingenua comicità e se non avessi dovuto spiegare come le buste verdi per notifica debbano presentarsi alla Posta, avrei “sorvolato” dato che un mezzo sangue cattivo, su tale questione, già me lo feci nel 1994(3). In effetti e qui non tento alcuna comicità, l’Ufficiale Giudiziario fa parte dell’Amministrazione delle Giustizia, dell’Ordine Giudiziario e quindi, nonostante tutto ciò che fa, come predetto, sia in odore di santità, un piccolo “fermo” alla sua attività ce lo ha; il fermo è dato dal “territorio” dato che l’U.G. è tale solo nel suo Distretto ma è un semplice cittadino fuori del Distretto; l’Avvocato, che ha competenza universale su tutto il territorio della Repubblica, fuori del proprio Distretto può compiere, con alcune cautele e piccole limitazioni, atti che all’U.G. sono preclusi. Pari e patta, pareggio a reti inviolate? Lo decidano i lettori. Io che sono parte in causa mi tiro fuori, mi astengo riconoscendo il “conflitto di interesse” implicito.

Gli atti notificati da Avvocati (citazioni, intimazioni di testi post D.L. 14/3/2005 e L. 14/5/2005 n. 80, convalide di sfratti esecutive, sentenze, diffide e messe in mora stragiudiziali, etc.) passati per Posta e con bollo tondo datario della Posta, a mio giudizio fanno parte “di diritto” della Storia Postale, visto che di Storia si parla anche per le cartoline e i depliant e delle Poste e per i “calendarietti” distribuiti (olim) dai portalettere; i lettori tengano presente che gli atti di Avvocato notificati a mezzo posta sono di certo più “postali” delle corrispondenze in corso particolare (oggi autoprestazione) perché non hanno il solo bollo postale ma sono veramente circolati nei canali normali delle Poste e dalle Poste sono stati distribuiti ai destinatari (anche se in busta verde……).

Certo attualmente gli atti notificati da Avvocati, pur essendo “comuni” (in 27 anni ne sono stati prodotti a decine di migliaia) non circolano tra i collezionisti; il motivo è sempre lo stesso, la privacy.
Circola, invece, un certo numero, maggiore di anno in anno (ma ancora basso), delle relative buste.
Sono certo che nel 2070 o giù di lì, quando i problemi di privacy per persone fisiche saranno di fatto cessati per i decenni trascorsi, gli atti notificati da Avvocati potranno circolare nel web e saranno offerti da siti dedicati al commercio e allo scambio, quali eBay e Delcampe (se ci saranno ancora); per adesso non se ne trovano affatto; sì avete letto bene: nell’anno 2070; ma per allora i bambini nati nei reparti di maternità degli ospedali italiani nell’anno 2000, oggi ventunenni, avranno molto più di mezzo secolo d’età! Più di mezzo secolo è pur sempre più di mezzo secolo!

Rientro nel seminato e mostro gli oggetti postali in questione (quelli che “posso mostrare” senza temere denuncia).


















Antonio Rufini
05-08-2022

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