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Storie di caduti in Russia

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Giovanni Battista Molon, geniere alpino
(XII parte)

di Samuel Rimoldi

La corrispondenza prosegue con una lettera non affrancata e tassata in arrivo per 50 c. inoltrata attraverso l’ufficio di Posta Militare n. 108 in data 24.8.42 e giunta a destino, come da indicazione manoscritta, l’11.9.

PM 6 22.8.42

Miei cari,

domani mattina parte il postale e mi affretto a scrivere.
La mia salute è sempre ottima, i dolori di pancia, con le sue conseguenze, è sparito (sic).
Mi trovo sempre bene. Siamo sempre in attesa che il comando alpino cui siamo aggregati si sposti. Qui a Rycowo ci se la passa proprio bene. Anzi mi son sempre dimenticato di chiedervi, se alla sera sentite la radio del combattente? Trasmette dalle 19 alle 22. Noi la sentiamo ogni sera in onde corte, trasmessa da Roma 2RO. Qualche sera sentitela anche voi. Mi sembrerà così di esservi più vicino. Siccome so che voi babbo e mamma piace molto la mattinata di Leoncavallo, adesso a mezzo cartolina la richiedo. Sono sicuro che la radio del combattente, nell’ora della radioposta me la trasmette. Noi ogni sera dopo il rancio ci divertiamo assai con la ricezione di questa stazione. Interrompiamo l’ascolto solo in quei pochi momenti in cui il nostro servizio ci impone d’entrare in collegamento con le altre stazioni in nostre corrispondenti. Domani mattina bagno. Sono stato nominato dalla comunità, bagnino e fuochista.
Ieri per risparmiare qualche marcho (sic)io ed il caporal mio amico ci siamo messi d’accordo di lavare noi la roba. Non l’avessimo mai fatto. I miei calzini azzurri hanno perso tutto il colore, son diventati marrone sbiadito; la mia camicia che prima mi era abbastanza giusta, piuttosto grande, si è tanto raccorciata che le maniche mi arrivano a metà braccio, ed il colletto non mi si chiude più. A lui oltre che ad essersi rimpicciolita, la camicia si è anche tutta strappata. Forse abbiamo sbagliato a fare il bucato. Noi abbiamo messo la roba dentro ad un secchio, l’abbiamo ricoperto d0acqua, ed abbiamo buttato nell’acqua cinque o sei pugni di soda, trovata al Bazar. Il tutto l’abbiamo fatto bollire per circa un quarto d’ora. Non vi so dire le risate che abbiamo fatto oggi quando ci siamo provati la roba. Pazienza! Sbagliando si impara! Sono tre giorni che ci nutriamo oltre che con il rancio solito, con panini imbottiti con burro, miele, ricotta e marmellata. Il nostro sergente maggiore è riuscito ad ottenere questi generi a mezzo del comando italiano che li preleva presso i tedeschi che presidiano questi territori i quali a loro volta li ritirano ai russi.
Preleviamo tutto a pagamento. Oggi a mezzogiorno ci ha portato a casa ½ kg di burro ch’è qualcosa di buono, proprio pura panna, e ½ kg di miele. Credo abbia pagato tutto con cinque marchi e pochi cent il che diviso in nove risulta una miseria come prezzo mentre invece viene un etto e più di merce a testa. Nelle divisioni siamo tutti uguali. Ci dividiamo la roba a cucchiaiate a testa per volta, perché le misure vengono più precise. Siamo proprio diventati dei bambini. Compreso il sergente maggiore ch’è ammogliato ed ha un figlio. Ha però 24 anni. C’è in stazione uno che chiamiamo papà. È del 1906. Si trova ancora sotto le armi per il semplice motivo che è uno specialista. Abita nelle vicinanze di Milano.
Siete andati a casa di Zanardi, spero avrete ricevuto la lettera ove vi parlavo di lui. Se ciò non fosse, vi ripeto qui ciò che già vi ho scritto. Qua con me in stazione vi è l’autista della macchina ove è installata la stazione ch’è milanese ed abita nei pressi di Porta Venezia. SI chiama Zanardi Glauco abita in via Paracelso n.5. è un gran buon ragazzo. Ha 22 anni. Proprio ieri sera ho saputo che mentre era in Albania, durante il conflitto, gli è morto a casa il papà. Ci siamo messi d’accordo che se ne caso o voi o sua mamma foste senza notizie, potrete chiedervele reciprocamente. Piuttosto sarà meglio che andiate a fare prima una visitina a casa sua. Questo per evitare che stiate in pensiero per noi. Se dovesse succedere qualcosa ad uno dei due, l’altro provvede immediatamente con più lettere a farlo sapere a casa sua ove i suoi provvederanno in merito. Queste sono però misure precauzionali, fin che condurremo questa vita sarà ben difficile che ci succeda qualcosa. Anzi per il fatto che ove si porta il nostro corpo d’Armata, di pericolo non ne esiste. Sono due mesi che non sento il rumore di un apparecchio nemico in incursione. Anche perché i Russi hanno altro da fare. Si sono dati all’atletica leggera, ed in special modo alla corsa piana ad ostacoli (Caucaso).
E così vi siete divertiti, parlo ai ritornati inseno alla famiglia. Immagino che tutti abbiano fatto ritorno. Aspetto con impazienza la posta dalla campagna. Sono desideroso di vostre nuove. Avete sentito che non potete per il momento più spedire pacchi! È vero che in Italia son state razionate le sigarette? Vi mando cari baci G.Battista.

Sappiatemi dire quando impiegano le mie lettere senza francobollo.
Unite alle vostre lettere qualche francobollo.
Siete al corrente della battaglia del Mediterraneo? Che batoste!
E su quella delle isole Salomone?

a dicembre 2025

Samuel Rimoldi
16-11-2025