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Storie di caduti in Russia

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Giovanni Battista Molon, geniere alpino
(XI parte)

Samuel Rimoldi

La corrispondenza prosegue con una lettera non affrancata e tassata in arrivo per 50c. inoltrata attraverso l’ufficio di Posta Militare n. 108 in data 18.8.42 e giunta a destino, come da indicazione manoscritta, l’8.9.

PM 6 18.8.42

Cara mamma,
ti ho scritto ieri e spero che la mia parta stamane con l’aereo delle ore 9. Domani parte un altro aereo e per questo mi sono accinto a riscriverti. Forse quando ti arriveranno queste mie avranno tutti fatto ritorno alla base. Parlo del babbo di Berto della Nena ed Ottone Spero che questi pochi giorni di svago abbiano giovato a loro almeno nello spirito.
Ieri nella mia ho incluso l’indirizzo di un mio compagno ed amico di stazione. Si tratta dell’autista della macchina ove è installata la stazione. SI chiama Glauco Zanardi. Abita in via Paracelso 5, costì a Milano. CI siamo messi d’accordo io e lui in modo che se ad una delle due famiglie mancassero notizie nostre, può chiedere all’altra se nel frattempo ha ricevuto qualche lettera. Via Paracelso è sita nei paraggi di Porta Venezia. Forse sarebbe bene che tu andassi a fare una visitina a casa di sua mamma. Oppure se la Nena è già ritornata, dille che ci faccia una scappatina. Son sicuro che sua mamma sarà ben lieta di ricevervi.
Da quando mi sono purgato, i dolori di pancia sono spariti. Ed ho osservato che ad eccezione dell’effetto della purga, e cioè da ieri alle 6, non sono più corso al gabinetto. Buon segno questo!
Nella tua ultima, del 1 agosto, mi dici che tanto la Nena che Ottone mi hanno scritto più volte. Ho ricevuto però solo una lettera di entrambi. Una di Ottone ancora tempo fa ed una della Nana alla vigilia (scritta) della sua partenza per Padova. Anzi la Nena ha scritto d’avermi mandato una lettera contenente delle sigarette, due credo. Io non ho ricevuto niente.
Sono sempre in forse se cambiare indirizzo o no” ho paura a cambiarlo per il semplice motivo che se cambiamo comando d’aggregazione, più che facile che la posta che può arrivare quaggiù mi vada persa. Certo però che quella che mi spedite, tardo molto ad averla. Credo che adesso la compagnia disti 700 km da noi, e non so neanche di previso dove. Quaggiù l’aereo parte tre volte alla settimana e di preciso la domenica, il martedì ed il giovedì. Quindi l’unica cosa che posso fare è quella di scrivere tre volte alla settimana e, di preciso, il giorno prima della partenza dell’aereo. Piuttosto sarebbe bene che in ogni lettera che tu mi scrivi, oppure che mi scrivono altri, aggiungeste uno o due francobolli da 50 cent. Ne sono sprovvisto, e tempo che se anche scrivo sopra: tassa a carico del destinatario e posta aerea in grande, ho paura che venga inoltrata a voi a mezzo via normale, impiegando un tempo troppo lungo. Ci troviamo sempre a Rycovo, aspettando di giorno in giorno che il comando si sposti avanti. Domenica, io ed il caporale, sottocapostazione, ci sia gustati un concerto bandistico. Organizzato dal comando di presidio di questa zona. C’era la banda di un regg. di artiglieria. Hanno suonato diversi bei pezzi. Lo spettacolo è stato significativo. Eravamo in una piazza zeppa di gente. Vi si trovavano militari di tutte le specie, tedeschi ed italiani, ufficiali lo stesso, di tutti i gradi, e sparsi per la piazza parecchi civili russi i quali vestono in una maniera tutta particolare. Tutte le donne portano un fazzoletto di colore vario in testa il quale è messo a cuffia e le copre le orecchie, il vestito è dei nostri dell’epoca del 900. Con i tacchetti alti e sottili e le punte alle scarpe. Tutti in calzini. Gli uomini portano camicie bianche a collo grande e tutte merlettate in rosso. Poi ad un lato della piazza vi è una fabbrica dalle grandi ciminiere, per metà distrutta. Introno delle case, l’uniche grandi case della città, di cui però non rimane che lo scheletro.
Ieri sera ho terminato di fare un accendisigari di mia costruzione. È molto ben riuscito. L’ho fatto con una pallottola o meglio con il bossolo scarico di una palla di moschetto. Se non ci fosse il tubetto a lato con la rotella, uno che la prende in mano, la prenderebbe per una bomba. Ci ho lavorato dietro diversi giorni. Ma sono soddisfatto del lavoro. Le pietrine si trovano in gran quantità al Bazar (mercato del luogo). Con mezzo marco ne ho acquistate tre. La rotella lo stesso l’ho comprata al Bazar. Ti mando tanti cari bacioni e baci a gli altri se sono ritornati. Tu GBattista.

L’autiere milanese Glauco Zanardi non risulta tra i caduti in Russia.


a novembre 2025

Samuel Rimoldi
12-10-2025