Il 12 agosto il nostro Giovanni Battista scrive una lettera “per via aerea” ma senza affrancarla e riportando l’indicazione “tassa a carico del destinatario zona operazioni”. Impostata presso l’ufficio di Posta Militare 108 in data 13.8.42” giunge a Milano il giorno 1.9 dove viene tassata per 50 centesimi. È quindi trattata come una posta ordinaria e non per via aerea.
Secondo le disposizioni dello Stato Maggiore dell’Esercito, la corrispondenza ordinaria spedita non affrancata, purché munita di bollo di PM o inoltrata per mezzo di un comando militare, gode dell’applicazione della tassa semplice. Secondo invece la Circolare n. 107180 del 31.12.41, per ovviare alla carenza di francobolli nelle zone di operazione, la corrispondenza munita di indicazione “zona sprovvista di francobolli” può godere del recapito in esenzione di tassa, anche di quella semplice. Tale esenzione è espressamente ribadita alle missive provenienti dai militari dell’8^ Armata in Russia, nella lettera dello SMRE n. 215001 del 24.7.42. Nel nostro caso però tale disposizione risulta disattesa.


PM 6 12.8.42 XX
Miei cari,
per ragioni di servizio non ho potuto scrivere ieri, di conseguenza sono in ritardo di un giorno.
Siamo sempre in attesa di partenza forse fra tre giorni ci spostano più avanti. La linea di fuoco si allontana sempre più da noi. Ci separano circa 600km.
Quaggiù sempre bene. La salute è ottima solo ogni tanto qualche dolorino di ventre, causato dall’acqua poco potabile che beviamo.
Da una settimana circa non riceviamo più posta. Arriverà tutta in una volta, allorchè dalla compagnia si decidano a portarcela. La decade di metà luglio, dell’ultima metà, ho provveduto a farvela mandare a ½ vaglia. Due giorni or sono il comando ha fatto proiettare in una ex chiesa russa, adibita dai bolscevichi a scuola per aviatori, il film italiano “Voglio vivere così”. L’ingresso per noi militari era gratuito. Ad eccezione di un telegrafista, ch’è rimasto a guardia della stazione, e che ha fatto servizio, tutti ci siamo recati a goderci lo spettacolo. Hanno proiettato anche un ricco e lungo documentario Luce, sulle operazioni in corso sui diversi fronti. Mi sono proprio molto divertito. In quelle poche ore mi sono chiesto se proprio ero in Russia!
Vi sembrerà impossibile, ma questa domanda ce la rivolgiamo anche tra compagni più volte. Chi direbbe che tante migliaia di Km ci separano dalla nostra bella Italia? Solo la miseria di questi luoghi ci chiama tosto alla realtà viva e vera delle cose.
L’altra notte ce n’è capitata una di bella. Eravamo in servizio io ed un telegrafista, un caporale genovese di 22 anni, un gran buon ragazzo. Montiamo in due alla notte, uno per farci compagnia, in secondo luogo come misura precauzionale. Saranno state le undici circa. Era un buio che vi so dire. Il mio compagno trasmetteva un telegramma, e di conseguenza il rumore del motore a scoppio che alimentava la stazione copriva tutti i rumori della notte. Appena terminato di trasmettere, io che non avevo la cuffia in testa mi parve di udire fuori qualcuno che si muoveva. Tendo l’orecchio, eppure mi sembrava di non sbagliarmi. Anche il mio compagno all’ora si toglie la cuffia di testa e si mette in ascolto. Non ci sbagliavamo. Qualcuno si muoveva. Togliamo i moschetti dalla rastrelliera, togliamo la sicura, e con le dovute cautele, cercando di non fare eccessivo rumore e tenendoci per quanto possibile riparati, ci decidiamo ad andare incontro all’intruso. Scendiamo dal camion ed il mio compagno dopo un attimo di silenzio, dà l’alto là. Nessuna risposta! (avevamo una paura addosso che non vi so dire). Il caporale visto che nessuno rispondeva, chiede la parola d’ordine. Ancora nessuna risposta. Due secondi dopo sentiamo in prossimità della casa muoversi ancora qualcosa. Io ho puntato il moschetto in direzione della provenienza del rumore ed ho fatto fuoco. Ho fatto un centro magnifico. Allo sparo è seguito un latrato ed una serie molto lunga di guaiti. Forse se era di giorno in centro simile non lo avrei fatto. Nel frattempo si sono alzati gli altri, ed alla lice di una pila, abbiamo potuto vedere un cane danese ch’era qualcosa di meraviglioso per grossezza e bellezza. La palla gli era entrata in bocca e si capisce che aveva offeso qualche organi vitale tanto da causargli la morte. Non potete immaginare la risata che ne è seguita. Abbiamo riso forse con più gusto per la paura provata qualche istante prima.
La Nena è andata a Padova? E One? E Berto? Proprio non vedo l’ora che mi portino la posta per avere vostre nuove, per sentire come state, come vanno le cose in famiglia ecc. Vi mando tanti cari bacioni. GBattista”.
 a settembre 2025 |
Samuel Rimoldi
19-07-2025 |