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  Le corrispondenze conosciute da e per il campo di concentramento di Villa Oliveto
di Roberto Monticini e Samuel Rimoldi

PERCORSO: Campi di Prigionia, di internamento e di concentramento nell'aretino > Campo di concentramento di Villa Oliveto > questa pagina > Lettera di uno studente internato a Villa Oliveto

Aggiornamento del 23-06-2020: busta del 13.12.1941 diretta a Istambul, segnalazione di Seref Bornovali.

Le corrispondenze inviate dai campi di concentramento italiani o ricevute in quegli stessi campi, tutti comunque ospitanti una media inferiore alle cento presenze, sono considerate molto rare. La valutazione è in rapporto non solo al numero delle presenze degli internati, ma anche agli anni di “SERVIZIO” reso dallo specifico campo.
Riferite al Campo di Villa Oliveto ne sono state riscontrate solo 71 (1).

Abbiamo catalogato tutte quelle ufficialmente conosciute ed il loro numero è risultato esiguo, per questo abbiamo deciso di pubblicarle tutte e di chiedere, gentilmente, a chi eventualmente ne possedesse ulteriori altre, di volercele cortesemente segnalare.

La prima, redatta in ordine cronologico, è la cartolina pubblicata sul libro di Luciano Previato (2):

segue poi:

Cartolina diretta a Reggello del 19 luglio 1941
(Ex coll. Emanuele Gabbini)

la successiva ha la medesima destinataria:

Cartolina diretta a Reggello del 9 settembre 1941
(Ex coll. Pasquini)


13-12-1941 - Dattiloscritto il mittente e la sua domiciliazione presso il Campo di concentramento, il suo nome non figura negli elenchi, giunti fino a noi, degli internati, il cognome suggerisce che potrebbe trattarsi di internato di nazionalità indiana, pakistana o singaporiana, al tempo colonie inglesi. Si tratta probabilmente di un internato politico di paese nemico, in quanto la busta è priva di contrassegni del Campo e ha viaggiato come posta ordinaria.
La lettera diretta ad Istambul (la Turchia era paese neutrale) è stata impostata all'ufficio di Arezzo - Ferrovia e affrancata per £ 7 (3). È presente il bollo meccanico di transito di Sofia, il bollo di arrivo a Istambul, assenti esternamente i timbri di censura del Campo.


Lettera diretta alla Croce Rossa Internazionale a Ginevra del 30 marzo 1942
(Ex coll. Pasquini)


Lettera diretta alla Croce Rossa Internazionale a Ginevra del 20 maggio 1942
(Coll. Monticini)

 

 


NOTE E BIBLIOGRAFIA:

1. Carlo Spartaco Capogreco, I campi del duce. L'internamento civile nell'Italia Fascista, Einaudi, Torino, 2006;

2. Luciano Previato, L’altra Italia. Carceri, colonie di confino, campi di concentramento durante il ventennio fascista, Centro Italiano Filatelia Resistenza, Bologna 1995;

3. L'affrancatura non è di facile interpretazione: nel tariffario del 31/03/1935 le lettere dirette all'estero pagano £ 1,25 per i primi 20 gr. di peso e £ 0,75 per tutti gli scaglioni successivi di 20 gr. Il Foglio d'Ordini n. 26 del 1° marzo 1941 stabilisce una sopratassa di posta aerea di £ 1, per ogni scaglione di peso di 20 gr. Pertanto: a 20 gr. corrispondeva una tariffa di £ 2,25, a 40 gr. di £ 4, a 60 gr. di £ 5,75, a 80 gr. di £ 7,50. La busta sembra non aver avuto un contenuto di così grosso peso.