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1915: FRANCOBOLLI PER UNA GUERRA
DIVENTATA MONDIALE…

(seconda parte)

Dopo i primi francobolli di beneficenza del 1914 concepiti nell’emergenza, le varie amministrazioni postali emittenti, spesso nel 1915, decisero di creare vignette con apposite effigi. Possiamo individuare tre tendenze: la prima consisteva, come già fatto da Francia ed Austria nel 1914, nell’ utilizzare motivi iconografici da tempo conosciuti dagli utenti delle Poste, ripetuto l’utilizzo dello stemma dello Stato od il viso del monarca già presente sulle serie ordinarie. Il Belgio, appunto per questo, accanto ad un altro motivo (il monumento di Mérode) scelse di conservare un disegno molto simile all’ordinaria in distribuzione agli sportelli (fig.1).

 

Fig.1 – Disegno dei francobolli emessi con l’effigie del re Albert:
emissioni pro Croce rossa (ottobre 1914, poi gennaio 1915) e ordinaria (1915).


Il secondo tipo di disegno, con motivi simbolici e patriottici, è illustrato dalla scelta fatta per i francobolli emessi in Italia: la bandiera tricolore e l’aquila con lo stemma della Casa Savoia (fig.2).

Fig.2 – I due tipi emessi fra novembre 1915 e marzo 1916.

La terza opzione è quella interpretata dall’emissione decisa a Vienna.

RAFFIGURARE LA GUERRA

Dopo il successo della prima emissione del 1914, con 30 milioni di francobolli venduti, l’amministrazione postale sollecitò ancora una volta l’artista Koloman Moser, ormai ben conosciuto dai nostri lettori. Per il Ministero e la Staatsdruckerei (Stamperia di Stato di Vienna), questo nuovo progetto si doveva diversificare dal precedente: invece del solito viso del monarca, o dell’aquila asburgica, l’artista doveva rappresentare le principali armi dell’esercito: fanteria, cavalleria, artiglieria, flotta da guerra ed aviazione.
L’Archivio postale di Vienna, di questa emissione, ha conservato una parte dei disegni preparatori dell’artista, permettendo così di ricostruire il suo modus operandi. Per ottenere il più grande realismo possibile nell’aspetto e, se necessario, nei movimenti, Moser studiò varie fotografie, adattando o modificando l’immagine. La prima fase fu l’elaborazione del quadro.

Fig. 3 – Bozza con la prova di due valori d’affrancatura diversi: 35 e 5 heller.

Su una carta, che possiamo presumere quadrettata (fig.3), il Moser ha concepito una cornice di alloro stilizzato con, nella parte inferiore, l’ammontare del sovraprezzo in un cerchio centrale inquadrato da due cartelli dedicati al valore d’affrancatura. Nella parte centrale incavata, era quindi possibile inserire i vari motivi. Vediamo sotto la bozza definitiva del disegno concepito per l’imperiale e regia marina (fig.4) e per la fanteria (fig.5).

 

Fig.4 – Un incrociatore austriaco nell’Adriatico.


Fig. 5 – Soldati in una trincea.

Per la vignetta dedicata all’artiglieria, l’Archivio postale di Vienna dispone di due realizzazioni: un primo lavoro di bozza ed il disegno finalmente adottato (figg.6-7).

Figg. 6-7 – La prima bozza è direttamente disegnata su una fotografia
sforbiciata, da un giornale viennese, dall’artista stesso!

Emessi alla fine del mese di aprile 1915, questi cinque nuovi francobolli (fig.8) furono utilizzati fino al 30 settembre 1916.

Fig.8 – Francobolli nei colori e nei valori definitivi.


FRANCOBOLLI STRAORDINARI… PER UN USO ORDINARIO!

Sul piano postale, il primo scopo fu di coprire le tariffe interne più usuali, per favorire l’uso il più ampio possibile di questa emissione. Poi l’ammontare del sovraprezzo “pro vedove ed orfani” doveva comparire chiaramente sulla figurina ed essere proporzionale al valore d’affrancatura del francobollo:



L’originalità di queste vignette stimolò anche i collezionisti ad acquistare l’intera serie e quindi inviarla ai loro corrispondenti. Questo tipo di buste non è raro e non è dei più interessanti nell’ambito storico postale, presenta però un aspetto piuttosto piacevole (fig.9).

Fig.9 – lettera filatelica per la Germania, impostata a Vienna l’8 maggio 1915.

Molto più interessanti sono gli aspetti connessi alla sola e semplice utilizzazione postale o filatelica. Ne osserviamo qui due esempi: il primo illustra l’ambiguità del regolamento postale. Previsti per l’affrancatura delle corrispondenze indirizzate in Austria-Ungheria, Bosnia e Germania, l’uso di questi francobolli fu anche tollerato verso i paesi neutrali o “amici” (Svizzera, Scandinavia, Impero ottomano, Bulgaria). Questa tolleranza non sembra però essere stata evidente a tutti gli addetti postali (fig.10)!

Fig.10 – Lettera impostata a Vienna il 10 agosto 1915 ed indirizzata a Copenaghen,
è affrancata alla giusta tariffa UPU (25 heller, lettera per l’estero).
L’addetto postale annulla uno dei francobolli, prima di ricredersi e di cancellare il secondo
a matita azzurra, iscrivendo poi la “T” di “lettera a tassare”. Si ricrede una seconda volta,
cancellando stavolta la “T”. A tergo troviamo il timbro apposto in arrivo
in Danimarca il giorno 13, senza tassazione per il destinatario!

I motivi scelti, nonché l’azione di beneficenza pro orfani e vedove, induce anche a comporre affrancature patriottiche, destinate a glorificare l’esercito austro-ungarico ed i suoi combattenti (fig.11)…

Fig.11 – Lettera raccomandata per la Germania (infatti l'Alsazia francese fu annessa dai prussiani nel 1871). Impostata a Zwodau il 25 maggio 1915, è affrancata in giusta
tariffa con un singolo valore di 35 heller: 10 h. (lettera semplice per l’interno o la Germania) + 25 h. (diritto di raccomandazione). Il mittente ha aggiunto varie vignette di beneficenza, notevolmente una gran parte della serie Welttkrieg 1914 dedicata ai capi dell’esercito austro-ungarico.
A tergo: timbro della censura apposto a Praga e bollo di arrivo a Mulhouse il 31 maggio.

 

BIBLIOGRAFIA:

FECHENBAUER Ulrich, Österreich 1867-1918, Handbuch und Spezialkatalog, Vienna, 2008.

LIND Armin, “100 Jahre Kriegswohltätgkeitsausgaben (…)” in Die Briefmarke, n° 11.14, 4.15 e 5.15.

Koloman Moser, nella collana “Schätze aus dem Postarchiv” (Tesori dell’Archivio postale austriaco), Vienna, 2012.

DOCUMENTI POSTALI VIAGGIATI:

Collezione dell’autore.