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Le truppe di occupazione in Croazia 1941-1943
di Giuseppe MARCHESE (La Posta Militare 74/1996)

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Le principali operazioni militari

Tra il 1941 e il 1943 le truppe italiane vennero impegnate in tre grosse operazioni antipartigiane, tutte e tre col concorso, o assieme, a truppe tedesche e croate.

La prima operazione antipartigiana venne effettuata dal 7 settembre 1941 e aveva come scopo lo sgombero del territorio e l’occupazione di Drvar. Vi concorsero quasi interamente le Divisioni “Sassari” e “Bergamo”, il 6° regg. bersaglieri e il VII battaglione CC.NN. Le forze tedesco-croate avevano compiti di copertura. L’obiettivo venne raggiunto il 25 settembre.

Intanto i tedeschi avevano iniziato un vasto rastrellamento contro i partigiani in Serbia. Per impedire a questi lo sconfinamento in Croazia venne iniziato un movimento di forze verso il limite di demarcazione tra la zona controllata dall’Italia e quella controllata dai tedeschi. Vi parteciparono il V e il VI Corpo d’Armata con l’appoggio del XIV Corpo d’Armata in Montenegro.

Il V C.A. con le Divisioni Re e Lombardia e la 1^ e 2^ Divisioni celeri si mossero verso il settore Nord-Est con direttrici Karlovac-Topusko; Slunj-Vrnograc; Bihac-Otoki.

Il VI C.A. con le Divisioni Sassari, Marche, Bergamo e Cacciatori delle Alpi nel settore Sud-Est con direttrice la rotabile Donji Lapac-Kunen Vakuff-Bos Petrovak-Velagici-Sanski Most.

L’operazione iniziò il 9.10.41 e si protrasse, per alcune unità, fino al 9 Novembre ‘41.

Il XIV C.A. (Montenegro) si assunse il compito del controllo del settore di Foca. La Divisione Pusteria si spinse nella Valle Drina con presidi a Foca e Goradze. Faceva parte della Divisione il 1° Gruppo alpini Valle.

La seconda operazione antipartigiana, denominata “Trio” iniziò il 20 aprile per terminare il 15 giugno ‘42. Vi presero parte le Divisioni “Taurinense”, “Cacciatori delle Alpi”, “Pusteria”, I Gruppo alpini Valle. Le forze tedesche erano costituite dalla Divisione 718^ e un reggimento della 737^. Le forze croate disponevano di 10 battaglioni di Dobromani (soldati regolari) e ustasci.

Le operazioni si svolsero nell’alta valle della Drina ed avevano come obiettivo l’eliminazione dei partigiani operanti nella zona. Si conclusero con un parziale successo e la rioccupazione di Foca.

La terza operazione antipartigiana venne chiamata “Weiss” si svolse dal 15 febbraio a tutto aprile ‘43. Per gli jugoslavi si trattava della “4^ offensiva nemica”. Vi presero parte le divisioni “Lombardia”, “Re”, “Sassari”, quest’ultima in partenza per l’Italia, con alcuni reparti già imbarcati. I tedeschi operarono con la 7^ Divisione SS, la 717^ e la 718^ Divisione e aliquote della 714^ + un reggimento della 187^ Divisione. Le forze croate ammontavano a 2 brigate.

L’obiettivo era quello di “rastrellare l’intera area compresa tra la ferrovia Karlovac-Ogulin-Knin e la rotabile Bos Novi-Sanski Most-Kljuk” e snidare e distruggere radicalmente le forze partigiane che vi operavano. Le forze partigiani ammontavano a 2 corpi d’armata (I bosniano e I croato) con una forza di 19 brigate.

I partigiani riuscirono a forzare l’accerchiamento e dopo una epica marcia su sentieri di montagna a portata di tiro delle artiglierie, tra il Monte Prenj e la Naretva, si diressero verso la Drina (Fig. 3), (Fig. 4).

Fig. 3 - Cartolina franchigia da militare del 1° reggimento artiglieria alpina del gruppo Susa, Divisione Alpina Taurinense, che utilizza la P.M. 10 sezione B localizzata a Sarajevo mentre la P.M. 200 della Divisione si era spostata a Mostar. La città di Sarajevo era situata nella zona di occupazione tedesca, in Serbia.

 

Fig. 4 - Cartolina franchigia con annullo della Posta Militare N. 200 sez B del 25.2.1943 localizzato a Visegrad, in Serbia. Il Battaglione Aosta era stato inviato in Serbia a sostegno delle operazioni antipartigiane condotte col concorso delle truppe tedesche.

 

3) Gli uffici postali militari

Nel presente articolo si tenterà di dare una più selettiva localizzazione della corrispondenza proveniente dalla Croazia distinta per:

a) zona A (territorio croato d’influenza tedesca) con le città di Zagabria, Sarajevo, Trnovo e la confinante Serbia;

b) zona B territorio croato (dal confine zona tedesca alla linea demilitarizzata);

c) zona C territorio croato (dalla linea demilitarizzata al confine dalmato)

Così come per gli altri scacchieri la corretta individuazione della provenienza della corrispondenza si può così riassumere:

I) Ufficio Postale e Reparti documentalmente stanziati in analoga posizione: tutta la corrispondenza è individuata proveniente dal settore;

II) Ufficio Postale nelle retrovie; Reparti in zone avanzate: tutta la corrispondenza è individuata proveniente dal settore;

III) Ufficio Postale e Reparti nelle retrovie; parte dei reparti in zone avanzate: la provenienza dal settore deve essere dimostrata (località in chiaro, reparto individuato in una data zona; altre indicazioni di provenienza).

Nel presente articolo non si danno valutazioni commerciali, ma è indubbio che la corrispondenza proveniente dalla zona c) sia più comune di quella proveniente dalla zona b), mentre quella proveniente dalla zona a) è veramente rara perché adoperata solo in occasioni di operazioni congiunte antipartigiane in Croazia e Serbia.

 

4) L'organizzazione postale

Il concentramento postale che sovrintendeva ai collegamenti da e per la Croazia era il concentramento posta militare di Bologna che provvedeva poi a smistare la posta tramite Trieste e Fiume per i collegamenti terrestri e via mare, e a Ancona per i collegamenti via aerea.

Da Fiume in poi era l’Intendenza della 2^ Armata che provvedeva al trasporto della posta. Quella via ferrovia veniva trasportata sulle tradotte militari e a questo proposito era stato istituito un servizio di messaggeria Fiume-Spalato e viceversa.

L’intendenza della 2^ Armata si occupava anche del trasporto della posta per i reparti dislocati in Montenegro, pervenuta via di terra; si occupava inoltre del trasporto della posta per i nostri presidi minori in Serbia e Bulgaria, nonché della Croazia.

 

I collegamenti.


a - I collegamenti stradali.

I collegamenti a breve raggio per la posta tra le divisioni viene effettuata con i camion per via stradale.

Anche i collegamenti con il XIV C.A. in Montenegro e la 9^ Armata in Albania vengono effettuati sfruttando la rete viaria stradale.


b - I collegamenti ferroviari.

La precarietà dei collegamenti marittimi e aerei tra la costa Dalmata e l’Italia imponeva alle truppe di occupazione della Dalmazia, della Croazia e del Montenegro un collegamento capace di assicurare rifornimenti di mezzi, personale e della posta.

L’unico mezzo capace di assicurare ciò era la ferrovia. La linea ferroviaria interessata era la Fiume-Spalato di km. 320, tortuosa e con notevoli dislivelli, soggetta a periodiche interruzioni per neve e per i continui atti di sabotaggio dei partigiani. Si snodava tra Fiume, Moravice, Ogulin, Vhrkovice, Gospic, Gracac, Knin e Spalato, in territorio Croato della zona demilitarizzata.

Oltre a questa linea è di preminente interesse la linea Lubiana-Zagabria, sede del Governo croato.

La manutenzione della linea viene affidata al Genio Ferrovieri italiano.


c - I collegamenti marittimi.

Prima dello scoppio della guerra la Dalmazia era collegata all’Italia, via mare, per mezzo della linea di navigazione Ancona-Zara della società Adriatica con cadenza giornaliera.

La linea era stata abilitata al trasporto della posta.

Nell’adriatico operavano due compagnie di navigazione: una italiana, la “Adriatica” e l’altra jugoslava, la “Jadranska”. L’Adriatica si occupava dei collegamenti tra l’Italia e la Dalmazia, la Jadranska tra i porti dalmati e l’Albania

Durante il conflitto rimasero attive le seguenti linee:

Adriatica:

linea 41: Venezia, Trieste, Zara, Gravosa. Prima bisettimanale e poi settimanale;

linea 42: Venezia, Dalmazia, Albania, Bari. Settimanale;

Jadranska: (compagnia nazionalizzata)

linea 9: Sussak, Sebenico, Spalato, Dubrovnik, Cattaro, Dulcigno, Durazzo;

linea 49: Spalato, Trau;

linea 41: Spalato, Vrboska;

linea 44: Spalato, Vrboska, Vis, Velaluka;

linea 18: Sussak, Malinska, Aleksandrovo;

linea 19: Sussak, Baska;

linea 51: Spalato, Makarska, Metkovic.

Per i collegamenti vennero impiegati le navi:

Adriatica: Dalmatia L., Duino, Stampalia, Diana, Merano, Abbazia, Campidoglio.

Jadranska: Sebenico, Carlo Margottini, Lissa, Cherso, Eneo, Enrico Baroni, Corfù, Ragusa, Spalato, Cost. Borsini (in gestione alla Fiumana). (7)

Alcuni collegamenti navali vennero in seguito modificati poiché nel 1942 la posta veniva trasportata per via navale settimanalmente da Trieste a Spalato. (8)


d - I collegamenti aerei.

Il collegamento aereo tra Ancona e Zara, giornaliero, è il solo mezzo per far giungere con rapidità la posta alle nostre truppe dislocate in Dalmazia.

Tuttavia il servizio pare abbia subito diverse interruzioni dato che si ha notizia di posta avviata a Ragusa, Sebenico e Zara per il tramite del collegamento aereo Brindisi-Tirana.

Il servizio aereo Ancona-Zara venne poi “ripristinato” con voli per 5 giorni la settimana dal settembre 42.

Dal 6 Giugno 42 il collegamento venne esteso alle truppe del VI e XVIII C.A. operanti in Croazia. (9)

Dall’1 Agosto 42, a causa dell’eccessivo traffico postale, si trasporta solo corrispondenza privata affrancata con la soprattassa aerea e quella urgente di servizio.

Nel Marzo 42 si inizia un collegamento aereo locale (trisettimanale) tra Cattaro e Ragusa. A questo scopo venne attivato a Cattaro prima una sezione staccata dell’Ufficio P.M.39 del VI C.A. e poi la Sezione C della P.M.10 della 2^ Armata. La corrispondenza pervenuta a Ragusa veniva poi smistata alle divisioni dipendenti per via terrestre.

Attraverso Cattaro era possibile un avviamento aereo/auto tramite Brindisi-Tirana (servizio aereo giornaliero); Tirana-Scutari-Antivari-Cattaro (a mezzo di camion militari) e Cattaro-Ragusa (servizio aereo locale trisettimanale), ma si ritiene che solo saltuariamente si sia adoperato tale mezzo.

Nell’inverno 1941-42 e nel maggio 42 vennero effettuati dei lanci di rifornimenti e di posta con velivoli SM 81, SM 82 e Caproni Ca.111 verso nostri presidi in Croazia rimasti isolati o impegnati in operazioni antipartigiane. Impossibile distinguere tale posta da quella normale. (10)

Riassumendo i collegamenti tra l’Italia e le truppe di occupazione in Croazia erano i seguenti:

Via terra (ferrovia): Bologna, Fiume, Spalato; Bologna, Fiume, Lubiana. Servizio giornaliero per la posta ordinaria;

Via mare: Linea 41; Venezia, Trieste, Zara, Gravosa. Prima bisettimanale e poi settimanale; in seguito Venezia-Trieste-Spalato settimanale per la posta ordinaria;

Via mare: è da segnalare un servizio tra Sussak e Spalato con cadenza irregolare con le navi della compagnia di navigazione “Jadranska”.

Via aerea: linea Ancona-Zara, giornaliero (meno la Domenica) per la posta aerea; linea Ancona-Spalato, trisettimanale per la posta aerea.

I collegamenti con il Montenegro, l’Albania, la Bulgaria e la Serbia sotto occupazione tedesca venivano compiuti tramite:

Zara-Niksic Podgorica-Cettigne;

Ragusa-Cattaro-Antivari-Scutari-Podgorica-Cettigne (via aerea e via terrestre).

Collegamenti con la Serbia: a Belgrado era funzionante prima un nucleo staccato della P.M.10 e poi l’Ufficio Posta Militare 700. Il collegamento avveniva tramite ferrovia da Fiume a Karlovac e Belgrado.

Collegamento col Montenegro: i collegamenti con la Divisione Taurinense si avvaalevano della ferrovia Fiume-Karlovac-Belgrado e poi via stradale da Belgrado a Visegrad fino a Priboj.

 

NOTE

(7) F .Ogliari, L.Radogna, A.Rastelli, A.Zenoni, Trasporti marittimi di linea. Vol. V La Marina mercantile italiana dal 1932 al 1945, pagg.1546-48 e 1675/78.

(8) B.Cadioli - A. Cecchi, La Posta Militare Italiana nella seconda guerra mondiale, pag.855.

(9) B.Cadioli - A. Cecchi, La Posta Militare Italiana nella seconda guerra mondiale, pag.295.

(10) E. Brotzu, M.Caso, G. Cosolo Aerotrasporti italiani nella 2^ Guerra Mondiale, pag. 17 Ed. Bizzarri, Roma 1974.

 

5) I francobolli

Dato lo status particolare delle truppe operanti in Croazia, la 2^ Armata non si occupò della posta civile che era di pertinenza del Governo croato.

La corrispondenza trasportata con la posta civile, sia di militari che di civili italiani, veniva affrancata con francobolli del governo locale in corso con le specifiche tariffe.

Gli uffici di posta militare adoperarono i normali francobolli di dotazione (imperiale, altri valori, interi postali del regno) con le tariffe emanate per la posta militare (analoga alla posta civile in partenza dall’Italia).

L’uso di francobolli del regno Croato veniva tollerato, ma era abusivo e contravveniva anche alle disposizioni emanate per impedire l’individuazione della missiva nel caso di cattura da parte delle forze avversarie.

Nel maggio 1943 vennero distribuiti in Croazia i francobolli dell’imperiale soprastampati PM.

Tuttavia l’uso di questi francobolli è sporadico. I valori della 2^ emissione sono rarissimi usati in territorio croato (Fig. 5), (Fig. 6).

Fig. 5 - Cartolina postale da 1 k. + 1 k. Da Ricice (Croazia) diretta a Genova. La corrispondenza è presumibilmente spedita da militare italiano che eccezionalmente si appoggia alla posta civile croata.

 

Fig. 6 - Lettera affrancata q.5 Albania e d.1,50 Jugoslavia sovrastampato Regno di Croazia e spedito con l’annullo della posta militare 32 il 6.10.1941. La P.M. 32 era in carico alla Divisione Marche dislocata nella zona di Dubrovinik (Ragusa). L’uso di francobolli di due stati esteri è inconsueto; tuttavia la busta è stata inoltrata senza alcun segno di tassazione.

 

 

6) Le censure postali

Le uniche censure che si possono riscontrare su corrispondenze provenienti dalla Croazia sono quelle delle Grandi Unità, effettuate in partenza o in arrivo.