IL POSTALISTA

8 marzo 2022

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8 marzo: è vera festa per la donna?

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Sergio De Benedictis
8 marzo: è vera festa per la donna?


Festa: “Solennità di interesse collettivo, motivata da una ricorrenza religiosa, civile, famigliare, o da un fausto avvenimento.”

Pur nel suo clima di armonia e di felicità che avvolge questa giornata non possiamo dimenticare i diversi avvenimenti anche tragici che hanno fatto nascere questa ricorrenza.

E in questi giorni che la Storia non ci risparmia avvenimenti tragici il nostro pensiero deve anche andare alle donne ucraine e noi le ricordiamo filatelicamente, affinché possa giunger loro questo omaggio e possa farle sentire meno sole.

In questo breve racconto risalterà anche evidente come ci sia un profondo legame tra il popolo ucraino e quello russo, cosa che sicuramente fa apparire ancora più folle questa guerra!

Nel primo periodo filatelico che va dal 1918, quando l’Ucraina divenne indipendente a seguito della rivoluzione d’ottobre, al 1923 quando entrò a far parte delle Repubbliche Sovietiche, ritroviamo un solo soggetto femminile effigiato postalmente: la dea Cerere.

Ceres era dea della fertilità e protettrice del raccolto, ma sovraintendeva anche alla nascita, di fiori frutta ed esseri viventi, insegnando agli uomini la coltivazione dei campi. Quindi la donna a simboleggiare la vita!

Dobbiamo a questo punto fare un grosso salto temporale ed arrivare al periodo della rinascita dell’Ucraina come Repubblica indipendente il 24 dicembre 1991, uno status che ci auguriamo mantenga.

Oltre ad una emissione del 1992 che riproduce nuovamente Cerere, nello stesso anno per i Giochi Olimpici estivi di Barcellona vediamo ritratta una atleta nella disciplina della ginnastica ritmica. E anche in campo sportivo la donna si è saputa imporre dimostrando più tenacia e spirito di sacrificio rispetto all’uomo.


In un successivo bel foglietto nello stesso anno vediamo invece la donna nel suo ruolo importante all’interno del nucleo familiare mentre accudisce i suoi figlioli o festeggia con la danza una giornata particolare.


Nel 1995 l’Ucraina ha voluto ricordare Lesja Ukrainka (1871-1913) una poetessa che attraverso la sua opera sostenne l'indipendenza culturale del suo paese. Una donna quindi sensibile alle arti letterarie ma anche alla libertà.


La leggenda vuole che fu una donna, insieme ai suoi tre fratelli a fondare Kiev, capitale oggi purtroppo alla ribalta delle cronache. Parliamo di Lybid qui “dentellata” insieme a loro in questo bel foglietto del 1997.


Ed ancora due eroine del passato: la principessa Olga di Kiev (879-969) e la sultana Roxelana ( 1502-1558).


La prima è stata indubbiamente nella prima parte della sua vita una donna violenta e feroce in quanto, rimasta vedova, difese ad oltranza e col sangue il trono per preservarlo al giovane figlio Svjatoslav. Si convertì poi al Cristianesimo e alla sua morte fu riconosciuta santa. Una delle tante donne riconosciute dalla Chiesa.

Nata a Rohatyn vicino Leopoli, rapita da mercanti tatari di Crimea, Aleksandra Anastazja Lisowska, conosciuta semplicemente come Roxelana, fu venduta al sultano dell’impero ottomano Sulimano e divenne la favorita del suo harem. Tanta fu la sua influenza sul sultano che ne divenne moglie, cosa insolita ai quei tempi e durante le assenze di Sulimano la corte rimaneva sotto il suo potere. Ma usò il suo potere anche al fine di portare avanti diversi progetti come la costruzione di nuovi quartieri e di diversi ospedali.

Roxelana fu una delle donne più istruite e colte del tempo: quindi la dimostrazione di una donna che riuscì, riscattandosi dalla schiavitù, con la sua intelligenza e tempra a conservare un ruolo importante nel periodo storico del suo tempo.

Altre donne hanno avuto l’onore di essere ricordate come la cantante lirica Solomija Amvrosiïvna Krušel'nyc'ka (1872-1952) e Anna Jaroslawna (1032-1079) nota come la “regina russa di Francia” un falso storico che fu sfruttato da Putin, sempre lui, per dimostrare come le relazioni russo-francesi fossero molto più profonde grazie alla moglie del re di Francia Enrico I, dimenticando che forse le sue origini non erano certo moscovite, visto che Mosca nemmeno esisteva a quel tempo, ma proveniva da Kiev.

Questo 8 marzo oltre a festeggiare tutte le donne rivolgiamo un pensiero particolare alle donne ucraine, così indifese e sofferenti in questi momenti.

Sergio De Benedictis
www.esculapiofilatelico.it
27-02-2022