Seconda edizione

Riveduta, corretta ed ampliata

Pubblicazione didattica del CIFO - Collezionisti italiani di francobolli ordinari
 

LESSICO FILATELICO ITALIANO

 Vocabolario dei termini e dei modi di dire del linguaggio filatelico italiano

  

A cura di Giovanni Riggi di Numana

Copyright ©2003 Giovanni Riggi di Numana


     
il postalista

PREMESSA

Lettera
"A"
"B"

"C"
 "D"
"E"
"F"
"G"
"H"
"I"
"J"
"K"
"L"
"M"
"N"
"O"
"P"
"Q"
"R"
"S"
"T"
"U"
"V"
"W"
"X"
"Y"
"Z"

 

 

 

"R"

 

RACCOLTA – Sostantivo - Insieme di molti oggetti, talvolta affini tra loro accostati senza un ordine preciso o sistematico. La raccolta di francobolli è un termine generico per indicare un insieme di francobolli non ordinati. Il termine è spesso confuso con "Collezione", termine col quale si indica un insieme di francobolli ordinati tra loro secondo uno schema preciso (cronologico, tematico, ecc.). I due termini comunque si confondono nel linguaggio corrente e devono essere accompagnati da una specificazione degli oggetti che sono raccolti o collezionati (p.Es. di pipe, di quadri, di francobolli, di fondi ecc.). In un altro intendimento di più antica estrazione, il termine può indicare anche l'atto del raccogliere. La raccolta della Posta era il frutto del giro che dovevano fare gli addetti postali per svuotare le buche delle lettere.

RACCOMANDATA – Aggettivo, spesso sostantivato - Nel linguaggio filatelico e storico postale che ci interessa in genere come sostantivo indica un invio postale di qualsasi tipo che, dietro il pagamento di un diritto, oltre il porto ordinario, viaggia e viene recapitato con particolari garanzie, con maggiore sicurezza e che viene accettato e consegnato secondo particolari procedure.
La raccomandazione postale risale al tempo degli antichi stati e può essere ricondotta alla primitiva "assicurazione di consegna" che veniva garantita a chi pagava un porto postale più elevato rispetto all’ordinario, che non aveva garanzia di consegna. Con le regole postali nate ovunque tra il 1850 ed il 1860 in tutta Europa, l’assicurazione di consegna fu ribattezzata "Raccomandazione" e nel giro di qualche anno, fu distinta dalla vera "assicurazione" che garantiva il rimborso totale o parziale del valore dichiarato sull’involucro del contenuto delle corrispondenze perdute o mancanti a destino. La "raccomandazione" nel significato moderno, rimasto praticamente intatto dopo oltre 150 anni dalla sua istituzione, è un servizio postale aggiuntivo che, contro il pagamento di un diritto postale piuttosto elevato, richiede una accettazione, una registrazione, alcuni controlli della posta così accettata durante i successivi passaggi di mano tra gli operatori del servizio postale e una firma di ricevuta da parte del destinatario. In termini più tecnici la raccomandazione quando fu inventata e per lungo tempo, indicava che l’oggetto all’accettazione era “descritto” e “registrato” ad ognipassaggio di nmano in modo di poterlo sempre individuare in qualsiasi punto del suo viaggio per scoprire ove si era eventualmente perduto. Col passare degli anni e delle successive gestioni postali però "la descrizione" ha assunto un significato molto più generico e molto meno efficace a garantire la certezza dell’arrivo, perché per accelerare la lavorazione della posta che era contemporaneamente cresciuta di volume, molti controlli sono stati aboliti. Attualmente la raccomandazione richiede una registrazione in partenza e una firma di ricevuta in arrivo, essendo nei passaggi postali solo descritta la bolgetta che contiene tutti gli oggetti raccomandati diretti allo stesso luogo. La mancanza di descrizione è quindi parziale perchè all'accettazione l'invio è descritto (la Posta consegna una ricevuta) e all'arrivo, la consegna richiede una firma di ricevimento del destinatario su un registro dei portalettere. La "descrizione" totale dei passaggi di viaggio e di transito non è più effettuata sulle raccomandate dal 1975, quando gli invii che richiedevano maggiore sicurezza, furono serviti dall’"Assicurata Convenzionale per L.10.000" che ammette il trasporto di documenti pregiati (come gli assegni bancari o io denaro virtuale) ma non di valori per i quali esistono altri tipi di invio con vari livelli di Assicurazione (ordinaria, contro i rischi di forza maggiore, internazionale) e che garantiscono controlli effettivi, tutti descritti nei vari passaggi, dal momento dell'accetttazione a quello della consegna a destino. Attualmente anche l’assicurata convenzionale è stata abolita la la raccomandata in cui possono esser inseriti gli stessi oggetti di valore virtuale è servito da un nuovo sistema di rintracciamento informatico (tracking e Tracing) che teoricamente può seguire le raccomandate lungo tutto il loro viaggio.

RADIOTELEGRAFIA - Sostantivo. Sistema di trasmissione di segnali, parole, messaggi effettuato secondo la combinazione sequenziale di uno speciale codice (il codice Morse) trasformati in impulsi elettrici, trasmessi a distanza via etere attrarverso onde elettromagnetiche, ossia di segnali radio. Fino al 1970 circa era il sistema principale adottato dalle navi in alto mare per trasmettere messaggi ed anche posta urgente, dal famoso SOS alle lettere da trascrivere, traducendo i segnli morse in lettere alfabetiche e quindi in parole, della stazione ricevente sulla terraferma e da spedire i forma cartacea ai destinatari (marconigrammi, telegrammi, lettere radiomarittime ecc.). Il sistema non è più in uso in quanto è stato sostituito dalle trasmissioni radio in viva voce o da altri sistemi, di prevalente tipo informatico. Nella nostra storia i grandi trasatlantici degli anni '20 e '30 sulla rotta per le Americhe disponevano di un servizio postale che traduceva in linguaggio Morse le lettere e le faceva pervenire via radio in Italia ad un ufficio dislocato a Genova che le trascriveva in chiaro e le spediva ai desinatari in Italia e all'estero per via postale normale, affrancandole con francobolli correnti secondo le tariffe ordinarie vigenti. Il costo della spedizione radio postale era piuttosto elevato, si pagava all'ufficio postale della nave e comprendeva anche l'ammontare della tariffa  necesaria per la spedizione in Italia o altrove, nonché il costo dei tempi della trascrizione in dattiloscritto, carta compresa effettuato a Genova.

RAFFRONTO - Sostantivo. Sistema per tipizzare gli oggetti e classificarli secondo dei modelli fissi. Ogni cosa è di un certo tipo se è simile o diversa da un'altra di confronto, assunta da tutti come tipo. Il metodo del confronto o del raffronto è l'unico certo per definire e classificare francobolli e posta e viene utilizzato quotidianamente dai periti filatelici per accertare l'originalità o la falsità degli oggetti filatelici loro affidati per controllo.

RAGGIO - Sostantivo dai molti significati. Nel caso postale indica una distanza in miglia, leghe o chilometri da un limite di confine o da un centro postale importante ad un'altro contenuto all'interno di un cerchio il cui centro è la località di partenza o il confine stesso. I raggi furono inventati dalle amministrazioni postali degli antichi Stati per regolamentare le tariffe delle lettere interne tra le varie località (in questo caso la parola "distanza"- 1m, 2da e 3za distanza - era preferita a raggio) o per le corrispondenze che uscivano dal territorio nazionale e si inoltravano in territori limitrofi appartenenti ad altre nazioni, in modo da stabilire la tariffa degli invii postali per ciascuna delle due amministrazioni confinanti che si scambiavano posta. In relazione alla distanza del luogo di destino dal confine di stato, l'amministrazione postale ricevente, pretendeva dall'amministrazione postale mittente un ammontare crescente quanto maggiore era la distanza dal confine. I raggi o le distanze erano in genere tre (R1,R2,R3) variabili da nazione a nazione nell'ambito compreso tra i 10 ed i 25 km.,o equivalenti, dalla citta' di partenza o dal confine per il primo raggio, tra i 50 o dei 75 km. per il secondo raggio e oltre  i 75 km. (resto del territorio) per il terzo raggio.
Chi spediva lettere internazionali andava all'ufficio postale ed insieme all'impiegato esaminava le distanze tra il punto di partenza e quello di arrivo e, in relazione al calcolo della distanza ed alla convenzione postale esistente, poteva pagare in denaro o in francobolli (dalla nascita del francobollo in poi)l'intero ammontare del porto. In molti casi però pagava il porto della lettera fino al confine della propria nazione (secondo tariffe variabili in relazione alle distanze interne) e lasciava insoluto il porto oltre confine, ma se pagava tutto il percorso, la nazione accettante doveva versare all'amministrazione postale confinante l'ammontare del porto già incassato per la tratta estera. Nel caso di porto totale a destino le amministrazioni postali confinanti contraenti disponevano di un conto di compensazione da calcolare sullo scambio giornaliero o settimanale di corrispondenze in credito o in debito. Ciò valeva anche per le spedizioni postali effettuate “per tramite” ossia verso nazioni con le quali non esisteva una convenzione postale ed era quindi necessario utilizzare la convenzione di un altro stato amico che fcaeva da tramite. Il "raggio limitrofo" era un raggio speciale che corripondeva ad una distanza molto breve nei pressi dei confini e valeva per ambedue le nazioni confinanti per scambiare corrispondenza tra città e paesi appena al di qua e al di la della linea di confine in relazione a distanze concordate dipendenti dalle strade che le collegavano.
In caso di corrispondenze internazionali le lettere, oltre al suddetto raggio limitrofo, disponevano di tariffe postali differenziate in relazione ai raggi di ciascuna nazione e rispetto al confine di stato ove si effettuava lo scambio postale. Per distanze notevoli tra le citta di partenza ed arrivo, poteva verificarsi l'impiego della tariffa del terzo raggio (o distanza) interno e del terzo raggio estero con l'espressione della tariffa internazionale massima, ma era possibile ogni combinazione tra R1,2,e,3 della prima nazione con R1,2,e,3 della seconda. In caso di nazioni di piccola superfice, i raggi interni non esistevano o ne esistevano solo 2 invece di 3. Secondo questo sistema si scambiò molta posta tra stati europei confinanti che disponevano di una convenzione postale nel periodo compreso fra il 1840 ed il 1860. La questione ebbe grande rilevanza in Italia in quel periodo poichè gli antichi stati erano molti, i confini erano vicini e gli scambi postali iniziavano all'epoca a farsi frequenti. Le Collezioni di storia postale devono tenere ben presente la questione dei "raggi" per poter spiegare le tariffe postali impiegate sulle lettere contenute.

RAID – Sostantivo di origine inglese. Indica un itinerario di un lungo viaggio effettuato da un gruppo organizzato per dimostrare l’affidablità dei mezzi impiegati e la resistenza e l’abilità dei partecipanti. In un altro intendimento indica un’operazione bellica rapida e veloce (spesso aerea) in territorio nemico per poi tornare alla base di partenza. In filatelia è la denominazione di alcuni voli militari e civili, effettuati nel periodo eroico e primigenio dall’aviazione italiana con i quali fu anche trasportata della posta. (Raid su Vienna 1919 – raid Brindisi Atene, Creta, Atene, Brindisi, 1920 ecc.). La posta trasportata è attivamnete ricercata dal collezionismo aerofilatelico e detiene in molti casi un alto valore commerciale.

RARITA' - Sostantivo che indica una qualità degli oggetti che si esprime nella loro scarsa frequenza e disponibilità sul mercato dello scambio. Se legato ad un aggettivo (piccola, media, grande e simili) segnala la grande frequenza, la media o la scarsa frequenza dell'oggetto nelle collezioni o sul mercato. Nel collezionismo filatelico, il materiale di grande rarità è pochissimo, si vede e si scambia molto saltuariamente e corrisponde a valutazioni di mercato molto elevate. Quello di bassa o scarsa rarità è piuttiosto comune e non vale molto denaro. Per classificare la rarità del materiale si usano spesso in letteratura filatelica delle sigle o delle formule convenzionali che corrispondono non solo al un livello di rarità ma anche ad una quotazione di mercato e molto spesso è definita da un punteggio espresso in numeri o in lettere dell'alfabeto. I punti che si assegnano a bolli, francobolli o ad altri oggetti postali specifici esistenti in multipli, sono in genere crescenti dall'1 al 13; in questa graduatoria redatta dagli esperti dei vari settori di qualche decennio fa, più è alto il numero, maggiore è il valore dell'oggetto. Punti 1,2,3,4......10,11,12,e 13 affiancati ai pezzi o ai bolli in alcuni cataloghi, indicano quindi spesso il grado di rarità del materiale. Tali cataloghi sono corredati in genere da una tavola di conversione del punteggio in un valore in denaro, compilata, anno dopo anno inseguendo l'inflazione, o la rarefazione del materiale (p.es. per lo stesso oggeto Punti 4 = L. 30.000 nel 1971 e Punti 4 = L. 50.000 nel 1980) in modo da assegnare ad ogni pezzo un valore di scambio aggiornato nel tempo. La grande rarità però sfugge a questa semplice classificazione numerica e per convenzione richiede una ulteriore scala definita molto spesso solamente con una lettera dell'alfabeto : la "R" (da Rarità) indica materiale che supera i 13 punti massimi consentiti dalla scala numerica ; “RR” indica una rarità ancora maggiore e “RRR” il massimo di rarità possibile, che in genere però non corrisponde ad una equivalenza in denaro, essendo il valore inestimabile  o occasionale. Le scale di rarità e di valore corrispondenti hanno avuto nel tempo anche altre espressioni in lettere e punteggi, ma seguono in genere i principi qui descritti e risultano indispensabili per la scambio di alcuni tipi di materiale filatelico,la cui classificazione è ormai da anni patrimonio del collezionismo.
In qualsiasi caso le classificazioni di rarità in punti e lettere non possono prescindere dalla qualità estetica e dalla conservazione del materiale. Con ciò si vuole dire che le quotazioni corrispondenti ai punteggi di rarità possono divenire ulteriormente variabili in relazione alla qualità e allo stato di conservazione del materiale scambiato. Le classificazioni sono relative a materiale mediamente ben conservato, perfettamente leggibile e di buona presentazione complessiva. Materiale degradato o eccezionalmente bello possono avere richieste di scambio molto inferiori o molto superiori ai valori segnalati dalle classificazioni di rarità di cui abbiamo detto.In conseguenza qualsiasi punteggio di rarità può ulteriormente essere accompagnato da altre sigle che indicano lo stato di presentazione e conservazione del materiale. Viene ad esempio utilizzata la lettera "B" per indicare che il pezzo è "Bello","BB" per indicare che è "molto bello" e "BBB" per dire che è "bellissimo o splendido". Il massimo del valore è dunque assegnato al materiale classificato "RRR"+"BBB".

RARO - Aggettivo qualitativo che indica il grado di frequenza con cui un oggetto o un fenomeno si può incontrare. Gli oggetti rari si vedono in casi sporadici ed eccezionali e il loro valore economico sale quanto minore è la possibilità di trovarli o di reincontrarli. In filatelia un francobollo o una busta si dicono rari o rarissimi quando la frequenza della loro disponibilità sul mercato è molto bassa o molto saltuaria.(vedi Rarita').

RASOIO - Sostantivo. Strumento manuale da taglio, in genere impiegato per radere la barba degli uomini, o per taglire i peli a chiunque, animali compresi, composto da una impugnatura ed una lama d'acciaio molto affilata. I tagli provocati dall'impiego di queste lame sulle superfici, tra cui la pelle umana e la carta, sono molto netti, senza sbavature e in genere lineari. Grazie a questa caratteristica, alcuni segni di stampa colorati occasionali, talvolta presenti su alcuni francobolli ma che nulla hanno a vedere col disegno delle vignette, sono denominati “Tagli di Rasoio” perchè appunto il segno appare netto, lineare e diritto come se il foglio fosse stato tagliato con una lama di rasoio e dalla linea si fosse perduto del liquido colorato che si espande ai suoi lati come fosse sangue da una ferita.
In realtà i tagli di rasoio sono sovrapposti alla stampa del francobollo, sono colorati con l'inchiostro di uno dei colori impiegati nella vignetta ed appaiono come delle macchie espanse e degradanti di intesità a destra e a sinistra di un vuoto di colore lungo e lineare di piccolo spessore in genere verticale od ortogonale alla vignetta (in relazione allo scorrimento della carta durante il processo di stampa). Hanno inoltre una lunghezza variabile, in genere contenuta in qualche centimetro, qualche rara volta in qualche decimetro e possono essere impressi in qualsiasi parte del foglio, bordo compreso, colpendo spesso piu' esemplari contigui. La presenza di queste tracce vivacemente colorate sui francobolli è spiegata da uno sbuffo di inchiostro fuoriuscita da una fessura laminare della macchina da stampa ancora rifornita di un solo tipo di inchiostro. Le due bande colorate parallele hanno colorazione molto intensa sul lato che le vede affiancate, ma sfumano nello spazio di 3/5 mm. sui lati opposti. I francobolli che presentano il taglio di rasoio non sono comuni e sono classificati come varietà pregiata. Questa varietà era sconosciuta nei francobolli italiani prima dell'acquisto da parte del Poligrafico dello Stato delle macchine Goebel della serie 300 e 500 e quindi nel panorama delle varietà sono piuttosto recenti (dal 1960 al 2003)ma con la nuova sostituzione avvenuta nel 2003 di tutte le macchine da stampa, i tagli di rasoio non sono più comparsi nella produzione più recente. Alcune classificazioni preferiscono denominare la varietà "Taglio chirurgico" riferendosi più idoneamente agli esiti di un bisturi che al rasoio del barbiere, ma il significato è lo stesso e la definizione perfettamente sovrapponibile (vedi anche la parola "Chirurgico"). 

RASTRELLARE - Verbo. Raccogliere sul terreno con un rastrello foglie o detriti caduti, in modo da ripulirlo bene. In linguaggio figurato significa raccoglere qualsiasi tipo di materiale su qualsiasi terreno con un lavoro sistematico anche lungo nel tempo. Il termine è usato anche in filatelia nel cercare materiale filatelico, francobolli, buste o altro, di un certo tipo, raccogliendolo sistematicamente per disporre della maggior parte dell'esistenza, nei limiti della propria capacità, al fine di realizzare una collezione più completa possibile o allo scopo di controllare il prezzo di mercato.                               

RAZZO - Sostantivo. Sebbene il termine sia  molto antico per alcuni tentativi di lanciare proiettili a distanza sfruttando la spinta di una reazione chimica o fisica, i razzi hanno avuto sviluppo e sperimentazione soltanto dal 1800 in poi e solo nella seconda metà del ventesimo secolo un impiego stabile e continuo per lo sviluppo di alcune branche della scienza, soprattutto al servizio di esigenze belliche e spaziali. I razzi sono dei veicoli spinti da un motore a reazione a combustibili liquidi che possono essere lanciati da un luogo per giungere molto rapidamente in un altro, anche molto distante, trasportando dei pesi. Tra i pesi possibili già lanciati con i razzi, non solo ci sono stati esplosivi o testate nucleari, ma anche posta o altri materiali recuperabili. Malgrado l’esistenza di posta trasportata precedentemente da palle di cannone, soltanto nel 1928 per il lavoro dell'Ing Schmidl, austriaco, i razzi furono utilizzati per trasportare posta. Il principio inizialmente usato fu quello della pressione del vapore dell'acqua bollente improvvisamente liberato da una caldaia, la cui spinta orientata verso il basso, poteva far alzare nel cielo qualche kg. di peso. Soltanto però tra il 1930 ed il 1945, grazie anche alla spinta bellica, la scienza produsse razzi che potevano percorrere molti km., trasportando pesi sempre maggiori. L'acqua calda fu sostituita con reagenti chimici o anche con esplosivi e la gittata dei razzi fu rapidamnente portata a centinaia di km. e negli anni '60 anche a migliaia di km. con sempre maggiore precisione su bersagli stabiliti. La "Posta per Razzo" è oggetto di collezionismo specializzato nell'ambito dell'Astrofilatelia, classe filatelica internazionale a se stante, esistente dal 1980. Le lettere trasportate con i razzi postali non sono molte ma sono distribuite su circa 1000 voli tra il 1928 ed il 1965 effettuati da alcune nazioni con qualche tipo di riconoscimento postale. Le nazioni rilevanti per questo genere di posta sono l'Austria, l'Australia, l'India, la Germania, l'Olanda e Cuba, ma molte altre nazioni, compresa l'Italia, hanno effettuato esperimenti e lanci ripetuti con alterno successo. La posta degli anni 1928/45 è rara e ben valutata, quella successiva non solo è quantitativamente maggiore ma è anche stata in molti casi prodotta a scopo e per il mercato filatelico. La posta per razzo in qualsiasi caso precorre la posta spaziale e cosmica che potrebbe avere un futuro molto grandioso se l'interesse postale si sposterà dalla terra alle stazioni orbitanti nello spazio e ai pianeti del nostro sismena solare.

RECAPITARE/TO/TA - Verbo e aggettivi derivati, sinonimi di consegnare/to/ta specialmente quando riferito alla consegna a domicilio dei pacchi e delle corrispondenze.

RECAPITO - Sostantivo. Luogo preciso ove si possono consegnare o ritirare oggetti o anche trovare persone. Non solo può rappresentare l'indirizzo postale o comunque il luogo di riferimento di una persona, ma può essere sopratutto un luogo ove convergono cose e persone per effettuare o ottenere un servizio di pubblica utilità, per esempio il luogo di raccolta delle merci di un corriere o della posta. In alcuni luoghi poco trafficati e poco abitati le Poste italiane nel correre degli anni hanno istituito degli uffici speciali denominati "Recapiti postali" ove la popolazione poteva trovare ad ore stabilite il servizio di ritiro e di consegna della Posta. In tempi più recenti (intorno agli anni '30) furono anche istituiti Recapiti Postali riservati all'uso di particolari utilizzatori come banche, aziende, ospedali, sanatori,colonie ecc, che avevano la necessità, per motivi di localizzazione, di isolamento o di particolare traffico, di avere un ufficio postale interno (anche con servizi ridotti) al proprio esclusivo servizio (e del proprio personale) in modo da failitare le procedure postali di inoltro e di ricevimento postale in luoghi disagiati. Questi speciali uffici portavano e portano ancora, ove ancora esistenti, nelle diciture dei bolli postali in dotazione le parole "Recapito postale" che li rende diversi e più ricercati della maggior parte dei bolli postali correnti. Esistono infatti collezioni apposite dedicate solo ai recapiti postali e ad altri uffici che li precorsero o comunque assimilabili per funzioni e dislocazione.

RECENSIONE - Sostantivo. Denominazione di un breve testo letterario, in genere datato e firmato, che contiene dati, informazioni e talvolta critiche favorevoli o negative sul contenuto di un altro testo letterario o più genericamente di un'opera letteraria scritta da altri. Le recensioni, quando obiettive e ben fatte sono utilissime per comprendere rapidamente i contenuti di scritti e di opere artistiche e letterarie al fine di sceglierne l'acquisto o la visione. Se mal fatte o tendenziose sono estremamente pericolose. Il lavoro del recensore è molto ambito ed è richiesto dalla maggior parte delle riviste e dei giornali di informazione che fanno delle recensioni una rubrica apposita temuta o gratificante per tutti gli autori di opere intellettuali o artistiche di qualsiasi tipo. Il favore o il disprezzo con cui le opere letterarie o artistiche vengono commentate dagli autori delle recensioni condizionano il mercato delle scelte dei lettori, condizionano il mercato e talvolta distruggono gli autori. Non sempre le critiche sono obiettive, perché il gradimento o lo sfavore contenuto nelle recensioni possono essere a loro volta condizionate da esigenze di mercato o dalla simpatia ed antipatia tra critico ed autore, ma si spera sempre che il critico sia obiettivo, asettico e indipendente per evitare ingiuste condanne o esagerati apprezzamenti delle opere letterarie ed artistiche recensite. Molto spesso il tempo modifica significativamente la recensione effettuata all'epoca di nascita dell'opera e riabilita o condanna l'opera e l'autore. Mai come in filatelia le recensioni sono utili ai collezionisti e di conseguenza non esiste giornale filatelico che non possieda una rubrica apposita, che, come per il resto della cultura, esprime tra le righe il parere del recensionista che non sempre è obiettivo e asettico.

RECIPROCITA' - Sostantivo. Comportamento di due persone (o di due gruppi di persone) che agiscono identicamente l'una verso l'altra, nel bene o nel male o in qualsiasi occasione. In genere comportamenti di reciprocita' si hanno quando le persone o i gruppi hanno interessi comuni o, al contrario, quando esistono dissidi profondi e nopn sanabili. In filatelia, a parte i contrasti ed i rancori tra persone e gruppi, la reciprocita' viene spesso adottata nello scambio paritario delle pubblicazioni, degli scritti, delle informazioni tra associazioni. In questa ottica è anche una voce di bilancio poichè le spese sostenute per sostenere qualche reciprocità non hanno contropartita contabile, ma hanno solo un ritorno ideologico e culturale spesso espresso col ricevimento di riviste o giornali per i quali non si paga l'abbonamento.

RECLAME – Sostantivo di origine francese sinonimo di “pubblicità”. Indica un sistema di propaganda fatta pubblicamente a mezzo di stampa o di scritti o di mezzi audiovisivi per indurre persone a preferire un prodotto o ad assistere ad uno spettacolo o a favorire una vendita. La pubblicità a stampa è stata scoperta come mezzo di penetrazione delle vendite già molti secoli fa, ma l'uso e l'abuso di reclame stampate si è incrementato anche per via postale e/o attraverso i francobolli dalla fine del secolo scorso grande intesità e con alterna fortuna. Buste parlanti (1877), francalettere (1878/1900), cartoline di pubblicità(1878/1900), biglietti reclame (1914), BLP (1921/ 1922),francobolli pubblicitari (1924/25), cartoline postali del regno e della repubblica con tasselli publicitari nonchè francobolli celebrativi di aziende e di enti del regno e del periodo repubblicano d'Italia, sono tutte espressioni della pubblicità nella filatelia e nella posta del nostro paese che sono oggetto di attivo e non economico collezionismo. La parola Reclame è riportata sui rarissimi biglietti pubblicitari del 1914 che erano venduti dalle poste al 50% del costo dell'affrancatura (p.es. a 2,5 cent. contro un'affrancatura già applicata da 5 cent. assolta in genere con un esemplare da 5 c. Leoni). I francobolli applicati erano tutti perforati con la dicitura "RDM" per poterli riconoscere i caso di riutilizzo o di spostamento su altre corrispondenze senza contenuti pubblicitari. In Italia la reclame ha anche avuto intensa promozione postale attraverso le bollature poiché una grandissima quantità di bolli, detti a targhetta, dell’intero secolo scorso, o contengono pubblictà alese o subliminale, oppure sono completati con la pubblicità grafica di aziende, marchi, oggetti di consumo, e perfino di opere letterarie ed artistiche come libri e film.  (vedi anche pubblicita' e voci simili).

RECLAMO - Sostantivo. Documento scritto con cui si esprime una protesta, una lagnanza, un ricorso, verso una amministrazione pubblica o privata, per ottenere una revisione di una procedura o un rimborso. Il reclamo deve essere scritto e deve contenere oltre alla descrizione del fatto anche tutte le ragioni per cui si protesta. I reclami possono essere accolti o respinti in forza delle ragioni espresse o delle regole violate. Anche verso l'amministrazione postale pubblica o privata chiunque può indirizzare un reclamo secondo delle regole stabilte dai regolamenti postali e può ottenere soddisfazione se le ragoioni portate hanno un fondamento e la prcedura innescata gli danno ragione. Il reclamo postale è scritto o su moduli appositi consegnati direttamente agli sportelli postali o spediti per posta in buste indirizzate alla Direzione provinciale delle Poste locali. In quest'ultimo caso le lettere non devono essere affrancate e devono riportare chiaramente al posto del francobollo la parola "Reclamo", una delle poche franchigie postali ancora ammesse dal 1998 in poi. I reclami postali hanno raramente esito favorevole al cliente perchè le regole sono sempre state concepite per proteggere l'amministrazione pubblica, ma con la privatizzazione attualmente  ancora in corso, è possibile che la situazione si modifichi e che le ragioni dell'utenza nel futuro abbiano maggiore peso che in passato.

RECUPERO/ATO/A - Sostantivo e aggettivi derivati da recuperare,verbo. Azione atta a ritrovare cose perdute o trattenute da altri ingiustamente. Le cose recuperate sono inn genere ritrovate attraverso un lavoro di ricerca fatto appositamente spesso con fatica. A differenza del ritrovare che può essere enche casuale, il recuperare indica appunto una azione fatta appositamente per ritrovare cose. In filatelia la parola e i derivati vengono ad esempio usati in relazione al ritrovamento di posta dopo un disastro di un qualsiasi mezzo che la trasportava e che ha provocato una dispersione e talvolta dei danni alla posta stessa. La posta recuperata da disatri aerei, ferroviari, marittimi,da incendi,ecc. in genere porta su di se le tracce dell'incidente(strappi, macchie, stropicciature,segni di bruciature ecc.)e sul frontespizio vengono applicati dalle Poste alcuni bolli lineari che giustificano con brevi frasi idonee lo stato in cui è stata ritrovata. Si dice che la posta così ritrovata proviene da "Crash" ossia da disastri dei mezzi di trasporto,ed è ricercata dalla filatelia perchè è poca ed ha un valore maggiore della posta non incidentata. In relazione all'epoca e ai mezzi di trasporto impiegati i disastri sono : di tipo marittimo (affondamento della nave, naufragio ecc.), per la quale è stata utilizzata la denominazione di “posta inondata” ossia bagnata ed asciugata, spesso priva di francobolli perduti nell'acqua e con indirizzi appena visibili a cui è stato applicato un bollo lineare con la dicitura “Naufragio” ; di tipo aereo con strappi e stropicciature evidenti e bolli lineari spesso in cartella con l'indicazione del volo e la data dell'incidente ; di tipo ferroviario in genere con strappi e con diciture “recuperata dall'icidente ferroviario del...”; di incendio,con visibili bruciature e carbonizzazioni della carta e con bolli lieari “recuperta dall'incendio di.... del....”. Questo tipo di posta ha numerosi collezionisti, letteratura specializzata che facilita la ricerca del materiale e la costruzione delle collezioni,ha un periodo classisico che va dal 1880 al 1960, ma non ha più sviluppi moderni ed attuali perché il numero di incidenti si é recentemente fortemente ridotto e sono cambiate le abitudini postali che consegnano ai destinatari la posta incidentata e recuperata all'interno di altre buste dell'Amministrazione postale contenenti,oltre alla corrispondenza recuperata,anche una lettera di scuse, specialmente se l'incidente ha origini postali.

REDATTORE - Sostantivo. Persona che redige, che compila,che scrive un testo. In genere un redattore fa parte dello staff di un giornale e scrive pezzi ed articoli, ma la parola può avere altri riferimenti come ad esempio indica colui che redige un verbale, una multa o comunque un documento. Anche per i giornali filatelici i redattori sono i firmatari degli articoli nelle riviste; dipendono da un dirigente, il capo redattore, che coordina il loro lavoro. Tutti, ma specialmente il capo, rispondono al direttore del giornale, che è il responsabile legale della testata e del suo contenuto ideologico e che deve anche rispondere alla proprietà e all'opinione pubblica, sopratutto se il giornale non ha il successo di vendita desiderato.

REDAZIONE - Sostantivo. Sinonimo di compilazione, ossia l'atto di redigere qualcosa. In un intendimento più comune indica un Gruppo di persone che redige un giornale o, in un significato più esteso, un documento, giudate da un Capo redattore (vedi "redattore"). In alcuni casi indica anche il luogo ove si scrive un giornale. Il senso della frase in cui la perola è contenuta, preferenzia l'uno o l'altro significato.

REFERENDUM - Sostantivo. Forma di partecipazione dei cittadini di uno stato (o di un gruppo di persone), prevista da molte Costituzioni nazionali, con cui tutti gli aventi diritto possono esprimere un voto in favore o contro una legge, una scelta o uno stato di fatto esistente o in fieri. In Italia i referendum si indicono con particolari procedure, dopo aver raccolto l'opinione di una parte della popolazione (con la raccolta di un numero stabilito di firme) e coinvolge tutta la popolazione avente diritto al voto o specialmente di quella parte di persone coinvolte dalla legge o dalla norma contestata. Il referendum è ed è stato spesso un atto pubblico di grande rilevanza per la vita di molte nazioni. In un significato più semplice e per similitudine al senso principale della parola,i referendum possono anche essere delle semplici indagini per conoscere l'opinione di altri intorno a qualche argomento. Nel campo filatelico il referendum più noto in Italia è quello che attraverso il voto dei lettori delle riviste e dei collezionisti, stabilisce ogni anno qual’è il  francobollo più bello emesso nell'area italiana nell'anno.

REGGENZA - Sostantivo. Dal verbo reggere. E' la denominazione di un sistema di guida e di comando temporaneo di uffici, di cariche, ed anche di governi, indicante che il potere decisionale (fino ad un certo limite) sta nelle mani di qualcuno che non è il vero titolare, in alcuni casi ancora da nominare, ma un sostituto provvisorio che provvede alla gestione in attesa dell'arrivo di colui che lo avrà definitivamente. Tra i casi più importanti verificatisi in passato, bisogna annoverare la reggenza di un trono, o di un potere pubblico, da parte di una persona importante e degna in attesa, p.es., della maggiore età dell'erede al trono o del re che temporaneamente impossibiltato a governare. In casi di minore rilevanza accade spesso che un ufficio pubblico, compresi gli uffici postali, o privato venga guidato da un impegato di vecchia esperienza, ma senza titoli, in attesa o di una sua nomina o della nomina di un altro a capo ufficio. In alcuni casi passati alcune occupazioni militari hanno provocato uno stato di "reggenza" di territori limitati, durato qualche tempo, in cui furono emessi ed usati francobolli stampati o sovrastampati in loco, riconosciuti anche da qualche stato sovrano. Per l'Italia abbiamo l'esempio della "Reggenza italiana del Carnaro" a cui appartengono alcune emissioni di francobolli di Fiume sovrastampati nel 1920 e altre preparate per le isole di Veglia ed Arbe nello stesso anno, utilizzate per pochi mesi.

REGIONALE - Aggettivo. Oltre ad un significato generico che non interessa la filatelia, qualifica la competenza territoriale di un servizio o di un ufficio che ha giurisdizione su un’area geografica piuttosto ampia, come una regione, e che quindi ha un potere maggiore di un equivalente la cui competenza si esprime su un’area più piccola, come le città o le provincie, ed inferiore ad un'altro che ha carattere nazionale. Nei sistemi postali di tutte le nazioni la capacità di servizio dei vari uffici o il loro potere giurisdizionale è suddiviso secondo aree geografiche via via più ampie che consentono, in questa struttura piramidale, di servire meglio la popolazione e il territorio. Non sempre però la suddivisione amministrativa, politica e geografica del territorio coincide con quella postale poichè l'efficacia del servizio si esprime meglio in funzione alle linee di comunicazione, alle strade, all'orografia del paese e quindi, anche se uffici postali possono avere classificazione regionale, in realta'la divisione politica del territorio non coincide con quella postale. Nella stessa ottica si esprime l'efficacia dei servizi postali che seguono la suddivisione giurisdizionale dell'amministrazione postale. Ad esempio il servizio "Prioritario" che da un certo momento in poi ha avuto alle origini carattere "regionale", in realtà non servì alcune città contenute nella regione, ma in molti casi ne servì altre al di fuori dei confini regionali strettamente geografici in relazione alla facilità o alla difficoltà di raggiungerle rapidamente con i mezzi postali. In questa stessa ottica nel 19° secolo gli uffici postali di confine disponevano di tariffe minori o maggiori in relazione alla distanza della destinazione nel territorio della nazione confinante (raggio limitrofo), indipendentemente dalla giurisdizione che in questo caso apparteneva addirittura di due Amministrazioni postali diverse e sovrane.

REGISTRARE/TO/A - Verbo e aggettivi derivati. Oltre al più comune significato di riprodurre su nastro, filo, disco ecc. musiche e parole per poterle risentire successivamente nel tempo con dei riproduttori appositi, in un significato più generale e più vicino alle cose filateliche, significa prendere nota di fatti, di avvenimenti, di documenti, di atti pubblici o privati ecc., al fine di avere una memoria storica delle vicende passate che devono essere ricordate. Per le Amministrazioni pubbliche e private il registrare è uno strumento di lavoro e di controllo di enorme importanza, al punto che sono stati creati uffici appositi, detti del Registro, presso i quali si possono trovare elencati, in appositi registri garantiti dalla legge, in ordine numerico e/o cronologico l'elenco degli atti, dei documenti,delle variazioni di proprietà ecc. che possono interessare la storia delle persone fisiche e giuridiche. Anche la posta più importante viene "registrata" su appositi modulari e registri : le assicurate,i contrassegni e le raccomandate, ma anche anche altri documenti postali, come i versamenti, i pagamenti, le multe, le infrazioni, gli incassi ecc., numerati e datati, vengono trascritti su appositi registri in dotazione agli uffici postali o più recentemente memorizzati da computers e immessi in gigantesche banche dati. Se la registrazione è pubblica, anche nel caso postale, chi ha il compito di registrare deve rilasciare una ricevuta o un documento che dichiara l'avvenuta registrazione. Tutti i talloncini (di vario colore e/o modello) rilasciati dalle poste all'accettazione delle corrispondenze pregiate, sono la documentazione, in copia, della registrazione effettuata, servono a ricostruire storie di viaggio e di trasmissione in caso di smarrimento o sottrazione della posta (sistema tracking e tracing) e sono documenti postali adatti ad accompagnare le corrispondenze nelle collezioni filateliche.

REGISTRAZIONE/TO/TORE - Sostantivi e aggettivo derivato. Vedi "registrare". La registrazione e' l'atto del registrare ed il registratore è la macchina o lo strumento con cui si registra. (vedi "registrare")

REGNO - Sostantivo. Stato sovrano retto da un regime monarchico o, in altro intendimento, anche un periodo di tempo durante il quale un paese è stato governato da un Monarca, un Re, un Sovrano, il cui potere in genere è dominante o addirittura assoluto sulle altre cariche dello Stato. La monarchia assolutista è una forma di governo ovunque superata, anche se esistono ancora alcune nazioni rette da Re o Regine ; le monarchie moderne per avere anocora la fiducia dei cittadini hanno dovuto modificare la loro struttura e limitare il proprio potere, in genere affidato, in accordo e in coordinazione, ad altre istituzioni come i Parlamenti, i ministri ecc., e in cui i Sovrani rappresentano la stabilità e la continuità dello Stato, della storia, della cultura e delle vicende nazionali. Ciò ha trasformato i regni da assoluti ad illuminati e democratici, più adatti e comprensibili al mondo di oggi. L'Italia è stata a lungo un Regno (dal 1861 al 1946) per poi passare alla Repubblica attraverso un referendum popolare contestato ma definitivo. Per la filatelia i "francobolli del Regno" sono quelli emessi durante il periodo di governo Monarchico, ivi compreso il periodo di passaggio tra la monarchia e la repubblica, ossia la Luogotenenza, anche se alcuni francobolli considerati Repubblicani nacquero prima della definitiva cessazione della Monarchia. Tutti i successivi sono ovviamente francobolli della Repubblica. I Franc. del Regno sono circa 1000 (servizi compresi, colonie escluse) diluiti in circa 85 anni, mentre quelli repubblicani sono circa 3500 (servizi compresi), emessi in circa 60 anni.

REGOLA/REGOLAMENTO - Sostantivi dai diversi significati (dal religioso all'economico). In filatelia la regola è il modo codificato e stabilito con cui si deve procedere per collezionare ed il regolamento è il complesso di regole che permettono di realizzare bene e universalmente le collezioni da concorso. Anche se tutti possono collezionare francobolli senza regole e sistemi, la possibilità di mostrare le proprie collezioni in manifestazioni organizzate aperte al pubblico è legata al rispetto di alcune regole generali e di molte altre più specifiche dedicate ai diversi settori in cui la filatelia è stata suddivisa, concordate tra tutte le associazioni filateliche e le Federazioni filateliche delle singole nazioni del mondo. La filatelia segue dunque nelle esposizioni, nei concorsi e nelle manifestazioni pubbliche ufficiali un Regolamento generale ed un Regolameneto di classe o di specialità sempre vigenti e, se necessario, anche un ulteriore regolamento particolare, non in contrasto con i due precedenti, ma spesso più limitativo, pubblicato a cura dei comitati organizzatori con forte anticipo sulla data della manifestazione. I risultati ottenuti dalle collezioni in queste manifestazioni, in genere affidati a giurie di esperti, hanno un riconoscimento universale. Nelle Manifestazioni pubbliche non ufficiali, o meglio non patrocinate dalle Federazioni nazionali, il regolamento generale e di classe viene dato per scontato o perfino trascurato e non richiesto, per seguire spesso un regolamento particolare voluto e scritto dal comitato organizzatore, ma i risultati di merito ottenuti dalle collezioni esposte non hanno alcun valore pubblico. Dopo un periodo piuttosto lungo in cui le regole ed i regolamenti da concorso furono applicati con molta elasticità in tutto il mondo, con giudizi sopratutto legati a opinioni e non su dati obiettivi delle commisioni giudicatrici, dal 1990 circa le regole ed i regolamenti sono stati modificati e sono divenuti universali perchè i giudizi sono stati  vincolati a dei punteggi, ciascuno derivato dall'analisi di diversi aspetti della collezione (Costruzione, sviluppo, rarità, aspetto, conservazione, ecc.). Il giudizio assegnato a ciascuna collezione, espresso su un massimo di 100 punti, attualmente, è molto vicino alla media matematica della somma delle valutazioni di ciascun aspetto della collezione espresse dal collegio dei giudici. Il numero finale ricavato, compreso fra 0 e 100, con pochi aggiustamenti operati per bilanciare il confronto tra collezioni, viene spesso anche convertito in un premio rappresentato da medaglie di vario metallo (bronzo, argento, oro) secondo tabelle stabilite dalle Federazioni filateliche nazionali e dalla Fed. Mondiale di Filatelia. Dato che i regolamenti ufficiali sono stati creati da esperti in anni di elaborazioni e di modifiche, dovrebbero esser letti e seguiti anche da chi non ama confrontarsi in pubblico (al fine di migliorare il proprio sistema collezionistico) e possono ottenerli gratuitamente semplicemente chiedendoli alla propria Federazione nazionale.

REPARTO - Sostantivo. Parte di una struttura immobiliare o amministrativa o comunque operativa, adibita ad una specifica funzione all’interno di un sistema produttivo. Reparto di una officina, reparto di una biblioteca, reparto militare, ecc, sono esempi di luoghi o di persone che sono adibite ad una funzione precisa all’interno di una struttura. Nella suddivisione amministrativa delle nostre poste, il reparto è un’unità di persone dislocate in un ufficio apposito o in un immobile per fornire un servizio postale o per espletare una funzione particolare. I reparti che nell'amministrazione postale italiana hanno una numerazione (primo, terzo, dodicesimo ecc.) progressiva, dipendono da Divisioni compartimentali (divisione servizi postali, div. Bancoposta, filatelia ecc.) che ne coordinano il lavoro e ne stabiliscono le funzioni. In realtà i reparti sono il cuore pulsante dell'attività postale del nostro paese e tali sono rimasti anche successivamente alla grande trasformazione postale avvenuta nel nostro paese alla fine del II millennio. Questa definizione infatti ha avuto valore fino al 1997/98, anni di trasformazione del sistema postale italiano che da pubblico è diventato privato ma che è ancora oggi (primo decennio del 2000) ancora in fase di trasformazione per ottimizzare la suddivisione del lavoro.

REPERTO - Sostantivo. E' un oggetto ritrovato e catalogato, proveniente dal lontano passato ed è pertanto una parola dell'archeologia, ma in un significato più moderno è anche utilizzato per indicare un oggetto recente o recentissimo, trovato in uno scenario delittuoso che serve come prova o documento giudiziale nei processi. Il termine è comunque utilizzabile in contesti di altra natura, compresa la filatelia, intendento che l'oggetto identificato con questo termine, è un oggetto ritrovato importante, adatto a sostenere un argomento, una tesi o semplicemente un concetto e che perciò è perfettamente classificato, rilevante e spesso non comune.

REPUBBLICA - Sostantivo. Tipo di Stato o di Governo guidato da un Presidente dai poteri limitati, eletto, di solito, per un periodo a termine da un Parlamento e che, a differenza del re, non trasmette la carica al suo successore per via dinastica, ed esercita il suo potere in relazione alle disposizioni di molte leggi e di una Costituzione; in altre forme repubblicane esistenti in nazioni di grande rilevanza mondiale può essere eletto direttamente dal popolo o da alcuni suoi rappresentanti (repubblica presidenziale). In filatelia per "Repubblica" o per "Periodo repubblicano", con una trasposizione di termini, si intende tutto il materiale filatelico emesso in tempo di Repubblica. Non sempre però le date delle emissioni filateliche e la posta con queste affrancata corrispondono perfettamente alle date storiche di inizio o di termine dei diversi periodi, poichè l'efficacia delle leggi della nuova forma di governo ed i suoi simboli hanno bisogno di tempo per avere la loro espressione pratica. In Italia ad esempio alcune emissioni filateliche avvenute durante il Regno (o la sua ultima forma, la Luogotenenza) sono considerate repubblicane perchè facenti parte di emissioni che hanno avuto una completamento dopo la caduta del Regno. Inoltre, specialmente nel caso di valori come francobolli e monete,le variazioni istituzionali, hanno sempre la necessità di tolleranze temporali per evitare sprechi, periodi di vuoto e proteste del popolo che ha tesaurizzato i valori del passato. I tempi tecnici del passaggio da Regno a Repubblica hanno consentito quindi in Italia l'uso di francobolli e di altri valori del regime precedente durante la prima parte della nuova forma di governo. Dal punto di vista filatelico la Repubblica Italiana inizia per convenzione con l'emisisone denominata "Democratica" i cui primi esemplari videro la luce il 1.10.1945 mentre per la Storia la Repubblica nacque il 2.6.1946. Dal punto di vista postale il Presidente della Repubblica, come il re durante il regno, ha goduto della franchigia postale attiva e passiva, ma dal 1998 la prerogativa della franchigia presidenziale è cessata. (vedi "Franchigia")

REQUISIRE/TO - Verbo e aggettivo relativo. Indica una azione di forza dell'autorità pubblica o di quella temporaneamente dominante, verso persone e su cose necessarie per effettuare servizi o per soddisfare bisogni reputati di pubblica utilità. La requisizione di proprietà private e perfino di denaro ha talvolta carattere preventivo per impedire sottrazioni o alienazioni in una questione ancora da definire. A parte le requisizioni pareggiabili ad appropriazioni indebite effettuate con la forza e le armi da autorità militari, da occupanti o da banditi, in genere nella storia d'Italia furono requisiti temporaneamente dalle autorità per vera utilità pubblica oggetti e beni di persone o di enti solo in momenti difficili o in emergenze sociali per fronteggiare bisogni primari della popolazione, mentre la requisizione legale di beni mobili e immobili in momenti di pace è in genere solo di tipo giuridico per stabilire le ragioni di rivendicazioni di proprietà private. In Italia in tempi di guerra e di emergenza bellica e postbellica, al fine di soddisfare le necessità dei trasporti postali, considerati di interesse primario,molti mezzi di trasporto privati sono stati temporaneamente requisiti per adibirli ai collegamenti postali per poi restituirli ai legittimi proprietari a emergenza terminata, talvolta accompagnati anche dal  pagamento di un affitto o da un risarcimnento per l'ammortamento e per i danni patiti durante l'uso. In storia postale sono noti alcuni bolli amministrativi e postali di navi, non comuni, contenenti la parola "Requisito/a", applicati a corrispondenze e a plichi, che ricordano la requisizione temporanea della nave effettuata per necessità pubblica.

RESIDENZA - Sostantivo. E' la denominazione burocratica del luogo ove una persona abita, o meglio dove è registrata la sua abitazione per l'autorita' pubblica. E' abbastanza normale che il luogo di residenza coincida con l'abitazione, ma in molti più casi di quanto si possa immaginare la residenza non è il luogo in cui la persona abitualmente abita. Anche se la legge dice che il tempo annuo di permanenza in una città stabilisce la residenza (6 mesi + un giorno),le persone trovano motivi sufficienti e validi per risiedere in un luogo ed abitare in un altro indipendentemente dalle imposizioni di legge, senza commettere reato. In genere per motivi di tasse o di recapito postale, di nascita, di servizi connessi o anche di semplice comodità, molte persone risiedono in una città ove dispongono di un indirizzo di reperimento, ma abitano stabilmente in un'altra. La possibilità del possesso di due o più indirizzi, uno di abitazione, un’altro di residenza ed un terzo, ad esempio, di recapito, è facilmente comprensibile solo in casi di lavoro permanente, disagiato e lungo, lontano dalla famiglia o dalle radici. Per la legge e per le Poste la residenza è prevalente sull'abitazione ed è il dato che viene sempre richiesto nei modulari per comunicare con le persone o utili agli uffici e alla cosa pubblica. Per il recapito delle corrispondenze, al contrario, residenza, abitazione e recapito postale  possono esser tutti utilizzzati dalal stessa persona senza problemi e la loro diversità concettuale e legale non impedisce alla posta di essere spedita e portata esattamente a destino.

RESPINTO/TA - Aggettivo dal verbo respingere ossia rispedire indietro, non accettare. Aggettivo utilizzato dal gergo postale per indicare la posta non accettata dai destinatari per essere rimessa d'ufficio ai mittenti o in caso di impossibile restituzione, per esser distrutta. Questa posta viene siglata ancora oggi dalle Poste con diciture manuali o con bolli lineari conteneti la parola "Rifiutata" o "Respinta". In passato la posta non gradita ai destinatari o anche semplicemente tassata, veniva spesso respinta e/o rifiutata e restava nelle mani delle poste con impossibile rivalsa della tassazione vantata, perchè senza indicazioni del mittente. Le corrispondenze non consegnate, tra cui quelle respinte e rifiutate, portano applicate sul frontespizio  delle etichette o anche dei bolli lineari in genere in inchiostro nero con la parola respinta o rifiutata in bella evidenza. E' possibile trovare anche lettere raccomandate con la rispettiva ricevuta di ritorno rifiutate e respinte al mittente. Nel lontano passato, all'inizio del nostro ordinamento postale (fino al 1870 circa) le lettere rifiutate o respinte tornavano al mittente per ottenere il pagamento della tassa (in caso di francatura mancante o insufficiente) e quello del viaggio di ritorno (tassazione per il viaggio di andata e di ritorno). Attualmente, salvo casi particolari, non è più possibile respingere le lettere per causa di tassazione   perchè la tassazione dal 1998 è stata abolita, data dalla quale tutte le lettere non affrancate o sottoaffrancate possono essere tolte di corso ed inviate la macero.

RESTAURARE - Verbo. Riportare in buono stato oggetti del passato rovinati dal tempo e dall'incuria dell'uomo per conservarli ancora a lungo, attraverso il lavoro di specilisti di vari settori dell’arte e della scienza. I restauri conservativi permettono di ricomporre l'unità dell'oggetto rovinato con riparazioni manuali molto attente ed accurate di due tipi. In un caso si tende a sostituire le parti mancanti o fortemente rovinate con materiali simili a quelli originalima moderni,ricostruendo un’unità il cui restauro è poco o per nulla visibile, nell’altro caso, secondo un'ottica più moderna, le riparazioni o le sostituziani di parti sono perfettamente visibili e riconoscibili per far vedere la diversità dei materiali originali da quelli aggiunti per ricostruire l'unità. Anche la carta e quindi la posta e i francobolli possono subire restauri, anche se spesso il restauro viene confuso con un inganno subdolo e nascosto. Stando comunque nel lecito e nel dichiarato, la riparazione conservativa di buste,posta e carta, è lecito e consigliabile se il materiale non è comune,se si presenta male, se è sporco, rotto e quindi poco presentabile. Il restauro (aggiunte di carta per sostituire quella mancante) deve comunque esser visibile e/o dichiarato. Qualsiasi restauro filatelico di francobolli (p.es. aggiunta di dentini mancanti) è da considerare una riparazione. Se la riparazione è nascosta e non dichiarata, lo scambio o la vendita e' da considerare una truffa subdola per ottenere un vantaggio economico ed è perseguibile dalla legge.

RETE - Sostantivo. Strumento per la caccia o la pesca costituito da fili o cordicelle intrecciate e annodate tra loro a maglie di diversa misura. Tale struttura (intreccio di linee) è stata presa a simbolo ideale e teorico di sistemi inventati e costruiti dall'uomo per coprire di controlli, servizi e funzioni territori sempre più vasti. La "rete postale", la "rete postale notturna" ecc. sono l'espressione pratica di questo concetto. Come per la pesca, le maglie di minor misura tendono a catturare pesci piccoli, anche per le poste una rete postale con nodi tra loro vicini tende ad effetuare un servizio più dettagliato, rapido e preciso. In qualsiais caso un’amministrazione postale effettua un servizio tanto migliore quanto più fitto è l'incrocio dei fili della sua rete di trasporti di collegamenti e di sedi sul territorio. L'Italia ha emesso due francobolli nel 1965 per festeggiare l'inaugurazione della rete aerea postale notturna( senza oneri di portio aggiuntivi) che all'epoca completava la rete postale italiana e che consentiva consegne più rapide sulle grandi distanze (Maglie più lontane).

RETROATTIVO - Aggettivo del linguaggio giuridico, connesso in genere con l'applicazione delle norme, delle leggi, dei provvedimenti in una data precedente a quella della loro pubblicazione e notorità. Una legge, un provvedimento retroattivo indica che le conseguenze della norma scritta hanno validità e applicazione con data antecedente a quella di pubblicazione della legge stessa. La retroattività di norme postali non ha a nostra conoscenza mai avuto applicazioni postali o filateliche. Sotto questa luce deve essere ricordato che il bollo postale non può essere retroattivo o meglio retrodatato, ossia non può essere applicato con una data precedente a quella dell’impostameno o della presentazione agli sportelli postali. E’ una norma fondamentale del codice postale perchè la bollatura ha valore legale, ed è la testimonianza perfetta del tempo che corre e non può quindi subire variazioni nascoste rispetto alla realtà. Una delle frodi filateliche più frequenti è proprio legata a questa norma poichè alcuni filatelisti, in molti casi in accordo con impiegati postali, gestori esclusivi dei bolli postali, dopo essersi accorti dell'importanza di certe date, dell'impiego di certi francobolli i certi periodi e del valore economico che possono assumere alcune corrispondenze del passato, costruiscono a posteriori con strumenti autentici delle corripondenze che all'epoca non ebbero corso. Ciò può essere effettuato anche con strumenti e materiali antichi recuperati negli archivi o ricostruiti (bolli, carta, ecc.) riproducendo documenti postali simili a quelli veramente esistenti per immetterli nel mercato collezionistico a caro prezzo. Purtoppo, per l'abilità attuale dei falsari o per l’uso di maeriali d’epoca recuperati sui mercatini, spesso nemmeno i periti riescono a riconoscere molti bolli postumi, specialmente quando la frode è stata effettuata poco dopo le date importanti per la filatelia e la storia postale. Anche se talvolta questo materiale in un primo momento porta su di se il crisma del dubbio, purtroppo col passare del tempo viene "Canonizzato", tende cioè ad essere considerato autentico ed entra facilmente nel commercio e nelle collezioni.

RETRODATO - Aggettivo obsoleto ma di notevole interesse postale in quanto era la dicitura prodotta da un bollo applicato alle lettere negli anni centrali del 1800 per indicare che la corrispondenza così marcata doveva essere "data indietro", ossia ritornata al mittente non solo per restituire ciò che la posta non aveva potuto recapitare ma sopratutto per ottenere il pagamento del viaggio di andata e di ritorno in caso di pagamento a destino oppure di pagamento del viaggio di ritorno in caso di porto pagato in partenza. I bolli "retrodato" non sono comuni, specialmente di alcune località, e vengono cercati appunto in associazione ai bolli di partenza e di arrivo che danno spesso significato di rarità all'insieme.

RETTIFICA/CATO - Sostantivo e aggettivo derivato. Sinonimo di "modifica" e "modificato" ma con un significato leggermente più burocratico. Se dichiarazioni verbali trascritte o veri e propri documenti scritti devono subire nel tempo modifiche o semplicemente correzioni di errori effettuati da coloro che li stilarono, per lasciare una traccia della variazione, si registra sui documenti stessi che la dizione è stata "rettificata" in una data successiva alla loro iniziale compilazione. Anche alcuni documenti o segnalazioni postali hanno richiesto nel tempo o possono tuttora richiedere una "rettifica" ; ad esempio nel lontano passato esisteva un bollo lineare la cui impronta recitava "rettificato/a" che correggeva la tariffa o meglio all'ammontare della tassa pagata o addebitata in più o in meno a chi doveva o avrebbe dovuto pagarla. Tale lineare veniva applicato sui frontespizi delle corrispondenze accettate con una tariffa prevista per es. per un certo tipo di instradamento e poi, per questioni varie, correvano su un diverso percorso, piu' lungo o piu' corto, per il quale era richiesta una tassa maggiore o minore. In questi casi (prevalentemente con pagamento di tassa a destino) la tassa sul frontespizio veniva modificata e segnalata con il bollo "rettificata" per richiedere al destinatario una cifra diversa da quella pattuita all'accettazione, manoscritta sul fronte, che veniva annullata in genere con due tratti orizzontali a penna. Le rettifiche potevano anche essere relative a tariffe errate per errori di trascrizione o di lettura, ma il significato ed il risultato finale era equivalente. I molti casi però il bollo non veniva applicato e la cifra errata o modificare si sbarrava apenna e, accanto, veniva riportato il valore corretto.

RICERCA - Sostantivo. Studio approfondito talvolta anche scritto, per quanto possibile sistematico, per conoscere un argomento, anche ristretto, dello scibile. Questa definizione può avere significato anche in filatelia poichè per realizzare una buona collezione è necessario studiare a lungo e con sistematicità i francobolli, la storia, il periodo, le regole e le tariffe postali e, in una visione complessiva tutto ciò che interessa anche marginalmente la materia compiendo una ricerca lunga  ecomplessa. Ciò si può fare semplicemente leggendo la letteratura esistente, esaminando le leggi ed i decreti del periodo interessato, confrontando i cataloghi, scrivendo ad altri specialisti ed acquistando materiale comune e raro in quantità o anche stendendo un testo riassuntivo che consideri tutti capisaldi della storia che si persegue. Quando si effettua una ricerca filatelica è opportuno tenere una serie di appunti e di scritti datati, di lasciare per se e per altri traccia del percorso di studio effettuato e di elencare sempre la bibliografia esaminata.

RICEVERE - Verbo. Accettare, accogliere ciò che viene portato, recapitato ecc. di qualsiasi cosa si tratti. Ricevere la posta significa prendere dalle mani di un portalettere o di un messaggero o anche ritrovare in buca delle lettere e delle corrispondenze aperte e chiuse, esattamente indirizzate, ossia destinate ad una persona fisica o giuridica dislocato in un edificio o in una struttura conosciuta dal sistema relazionale e pubblico esistente.

RICEVUTO/A - Aggettivi o, al femminile, anche sostantivo. Dal punto di vista filatelico e storico postale è rilevante solo "la Ricevuta" che genericamente indica un documento scritto che garantisce l'avvenuta e certa consegna di qualcosa a qualcuno o a qualche ufficio, e che su richiesta o su necessità può essere esibito per dimostrare la certezza della consegna (per esempio la ricevuta di una raccomandata, rilasciata dalle poste dopo l'accettazione della raccomandata stessa). La Ricevuta postale  più importante è la "Ricevuta di ritorno", nome specifico di un oggetto postale realizzato per documentare l'avvenuto ricevimento di un invio pregiato raccomandato o assicurato (la "Ricevuta di ritorno" è oggi detta anche "Avviso di ricevimento"). Questo documento, prodotto su una piccola serie di moduli appositi e tariffato in aggiunta alal tariffa della letetra, scritto dal mittente e accettato dalle poste, accompagna la lettera fino al destinatario che la firma, la restituisce al postino che gli consegna l’invio e che le Poste ritornano al mittente. Ciò garantisce al mittente che la corrispondenza è stata certamente consegnata a destino, che il ricevente l'ha accettata e che quindi è a conoscenza del contenuto della lettera. Fin dalle origini dei servizi postali la "ricevuta di ritorno" o attualmente "l'avviso di ricevimento o di riscossione" (nome completo) è un modello di servizio stampato a cura e spese delle Poste che deve essere compilato da chi desidera documentare la spedizione e ottenere la garanzia del ricevimento (sempre che la lettera non venga respinta dal destinatario). Nel tempo le ricevute di ritorno hanno avuto forme diverse e sono diverse per le spedizioni per l’interno e per l’estero. Per oltre 80 anni hanno in Italia la forma (modello 23-I) di una cartolina in cartoncino colorato di colore paglierino, mentre per l'estero è di colore rosso mattone scuro o arancio. Dal 2000 circa il modello per l’interno è stato modificato (diverse dimensioni e alette adesive al dorso della lettera) ed offre la scelta di un ritorno ordinario (A.R.) o di un ritorno più veloce effettuato col servizio prioritario (A.R. Prioritaria)  Questi particolari invii fanno parte degli oggetti postali tariffati in quanto richiedono una rispedizione ed un servizio apposito. Nel tempo questa tariffa è stata inizialmente pareggiata a quella delle cartoline scritte, mentre successivamente a quella delle lettere. Nel passato l'affrancatura delle ricevute poteva esser addizionata a quella delle lettere che accompagnavano o indifferentemente applicata sulla cartolina stessa, mentre dal 1998 il porto della lettera + quello della ricevuta deve esser applicato interamente sulla lettera. Quelle dirette all'estero, per norma, sono sempre state affrancate con francobolli o surrogati applicati interamente sull'invio che accompagnano.
Le ricevute di ritorno,avendo tariffa propria e norme particolari, sono oggetto di attivo collezionismo storico postale e di studi filatelici approfonditi. Alcune cartoline di questo tipo sono rare (dipende dal periodo e dall'affrancatura) e compongono talvolta collezioni specializzate complesse e di grande pregio.

RICHIESTA - Sostantivo e aggettivo contemporaneamente. La richiesta è una domanda effettuata spesso per iscritto al fine di ottenere qualcosa, mentre coem aggettivo si può riferire a qualsiasi sostantivo (ad esempio lettera, corrispondenza, ecc.). Le Poste italiane ad esempio applicano un bollo lineare negli uffici del fermo Posta alle corrispondenze non consegnate in quanto i destinatari devono recarsi per richiederle. Se le corrispondenze dopo il regolare periodo di giacenza non erano richieste da nessuno e non portavano su di esse il nome e l'indirizzo del mittente per potergliele ritornare, si applicava in molti casi sul loro frontespizio il lineare "non richiesta", per giustificare la successiva destinazione della missiva, ossia l'invio al macero.

RICOGNIZIONE - Sostantivo. Parola del linguaggio giuridico che indica una operazione adatta ad accertare un fatto o a riconoscere cose e persone. Questo vocabolo ha avuto nel passato italiano anche significato filatelico perché le Poste avevano ed hanno ancora l’obbligo di accertare la validità delle firme delle persone che effettuavano operazioni (dal ritiro di corrispondenze pregiate alla riscossione dei vaglia ecc.) agli sportelli postali. Nel 1873 furono quindi preparati dei "Libretti detti di Ricognizione postale" contenenti ciascuno 10 foglietti che dovevano consentire alle poste di riconoscere la firma depositata di colui che compiva l'operazione postale. Ogni foglio firmato serviva per una operazione in quanto le Poste lo strappavano dal libretto e lo archiviavano a documentazione certa dell'operazione effettuata. Ogni foglio dal 1873 al 1889 doveva essere completato dall'applicazione di una marca (non un francobollo) da 10 c. detta appunto "marca di ricognizione postale" che rappresentava una tassa addizionale per ogni operazione che richiedeva il riconoscimento della persona. Dal 1 agosto 1889 le marche furono sostiuite con i segnatasse e dal 1 aprile 1927 i libretti furono aboliti e rimpiazzati con la "Tessera di Riconoscimento postale" a tassa unica, una tantum. Le marche di riconoscimento postale sono rare ed hanno valori di mercato interessanti sia allo stato di nuovo che usato, mentre i libretti ancora esistenti completi o parzialmente usati (privi di qualche foglio) sono rarissimi e di grande valore economico.

RICORSO - Sostantivo. Atto scritto da chi si appella all'autoritaà costituita e competente per materia e territorio affinchè gli sia resa giustizia per un torto subito o gli sia riconosciuto qualche diritto negato. Anche alle Poste è possibile fare "Ricorsi" per ottenere per esempio la detassazione di una tassa ingiusta applicata alla corrispondenza  o il riconoscimento di una data postale poco visibile ma necessaria per qualche questione giuridica. I ricorsi postali non devono essere confusi con i "Reclami" (vedi voce apposita), che in genere si riferiscono a semplici proteste per ottenere risarcimenti di danni, ad esempio per corripondenze pregiate non consegnate o per ritardi , ma in casi meno comuni si trasformano in veri e propri ricorsi con conseguenze anche legali e penali al fine di ottenere giustizia o il riconoscimento di diritti discussi o contestati.

RICUPERARE/TA - Verbo e aggettivo derivato. Vedi "Recuperare/ta" di cui sono alternativi identici.

RIDOTTO/A - Aggettivi o anche sostantivi (il ridotto - teatro,la ridotta – carrozza ferroviaria militare) L'aggettivo m. o f. si lega in genere a numerosi altri sostantivi, tra cui uno di grande rilevanza postale, quale "tariffa". Le tariffe ridotte hanno per il collezionismo storico postale grande importanza perché non sono comuni e appartengono tutte la passato (fino al 1998). Le Poste Italiane hanno riconosciuto ad alcune categorie di utenti postali delle riduzioni tariffarie consistenti, in genere pari al 50% della tariffa normale, per favorire alcuni rapporti parentali o educazionali. Ai militari di basso rango (fino al caporale compreso e appunto fino all’agosto 1998) è stato riservato il diritto di ricevere posta ordinaria, uindi senza servizi aggiuntivi, da chiunque con la tariffa ridotta del 50% per qualsiasi porto spedito, a patto che l'indirizzo del destinatario fosse all’interno di una struttura militare (caserma, distretto ecc.). Ciò fu fatto per favorire il rapporto dei soldati, lontani dagli affetti, con le famiglie e gli amici. Per favorire la cultura e l’apprendimento, alle case editrici e alle librerie per la spedizione di libri e pubblicazioni fu ugualmente riservato il trattamento tariffario ridotto del 50%, servizi addizionali compresi. Questo privilagio è stato ugualmente eliminato, come per la posta diretta ai miltari, nel 1998 ma da quel momento sono state create tariffe speciali ed esclusive per la categoria. Fino agli anni '60 del secolo scorso anche i sindaci, quali ufficiali di governo, nonchè tutti gli uffici pubblici disponevano di tariffe ridotte del 50% sugli invii ordinari, ma tale trattamento da quella data fu ampliato per la concessione della franchigia attiva totale. Tale situazione perdurò fino all'aprile 1997 quando la trasformazione delle Poste italiane in SpA impose la cessazione di ogni forma di franchigia ed il pagamento totale della posta spedita dagli enti pubblici, compresi i sindaci. La spedizione di libri sottofascia tra privati non era una tariffa ridotta, ma  una tariffa a se stante (eliminata dal 1998, trasformando le spedizxioni in pacchi). Anche la tariffa speciale per l'invio di pubblicità politica in caso di elezioni, non è una tariffa ridotta, ma una tariffa speciale autonoma e a se stante. In materia tariffaria assimilabile ma non equivalente è necessario ricordare che i non vedenti non hanno tariffe ridotte ma l'esenzione dal pagamento delle tariffe postali ordinarie. Nel correre degli anni sono esistite infine anche molte altre tariffe ridotte, anzi ridottissime, pagate in abbonamento postale che fuerono utilizzate ad esempio dagli editori per la spedizione di quotidiani, giornali, mensili, stampe in quantità ecc.. Oggi "l'abbonamento postale" per la spedizione di giornali riviste e altra editoria, è stato aggiornato a cifre più consone all’economia dei trasporti postali, rappresenta comunque una tariffa ridotta ma è il frutto di una trattativa tra aziende, una di trasporto, le Poste, le altre di stampa, gli editori, che vengono stabilite su una base di quantità, se le spedizioni sono continue, costanti e quantitivamente piuttosto grandi. Una forma tariffaria ridotta, suddivisa in varie forme, ancora diversa deriva da spedizioni di stampati con o senza indirizzo in quantità una tantum o saltuarie ; per questi invii postali esistono particolari tariffe a se stanti ma di basso costo rispetto al corriere ordinario in relazione al numero dei pezzi da spedire, alle località di destino, al prelavoro di separazione degli invii che i mittenti possono fare prima di consegnare le spedizioni alle poste e ad altri parametri occasionali che il sistema postale prevede nelle sue offerte.

RIDUZIONE – Sostantivo - Diminuzione di una quantità, di un numero, di un valore, di una dimensione ecc.. Sostantivo che se connesso (in materia postale) all'aggettivo "tariffaria", indica la concessione da parte delle Poste di tariffe ridotte postali per la spedizione di particolari oggetti effettuata da specifiche categorie di enti o cittadini. Le riduzioni tariffarie di questi tipi sono completamente cessate dal 1998, ma in compenso sono state ammesse spedizioni a tariffe minori sulla base di quantità crescenti per chi spedisce grandi quantità di posta, ripetitivamente, secondo condizioni contrattuali in genere prestabilite (vedi "ridotto/a").

RIFILARE - Verbo. Oltre al significato corrente di dare ad un altro qualcosa che contiene qualche difetto o vizio (che in filatelia ha quasi sempre un senso), significa anche tagliare con precisione, con forbici o strumenti adatti, sottili strisce o frammenti irregolari sporgenti da oggetti cartacei (posta, francobolli con bordi di foglio, ecc.) con margini difettosi o sfrangiati. Molto spesso le corrispondenze chiuse vengono aperte a mano, senza l'aiuto di strumenti ed i margini presentano rotture, sfrangiature, frastagliamenti della carta che stonano con l'insieme. In questi casi,nei limiti dell'estetica, dell'armonia,della centratura del francobollo e delle scritte, è possibile,  anzi consigliabile, ridurre i danni presenti sui margini con abili sforbiciate e rifilature della carta per una migliore conservazione futura e per rendere più gradevole il documento postale. Nel caso della conservazione di grandi plichi, di buste di grandi dimensioni o nella loro presentazione nelle collezioni, potrebbe essere utile eliminare con tagli idonei parti della carta non occupata da scritte, da affrancature e da bolli. Ciò deve essere fatto in funzione estetica, ma con oculatezza per non perdere parti significative del documento postale. Facilmente infatti in questi casi si dimentica il retro degli involucri su cui possono esistere bolli e informazioni utili alla classificazione del pezzo e si perde pertanto una parte della documentazione. Se la sforbiciatura e la rifilatura per questa causa non possono raggiungere lo scopo è più corretto affidarsi a ripiegamenti della carta, che, sebbene scomodi per la presentazione a causa del maggiore spessore dell'insieme, permettono di conservare il documento postale nella sua completezza.

RIFIUTARE/TO/A - Verbo ed aggettivi derivati. Vedi "respinto" con cui ha in materia postale significato simile, ma non identico. Se infatti rifiutare una corrispondenza significa solo non accettarla, il respingerla significa rifiutarla e reinviarla al mittente, con una azione effettuata prima di leggerne il contenuto, al momento della consegna. Quindi il rifiutare una lettera, se automaticamente per la posta vuol dire non accettarla e ritornarla al mittente, per l'utente ha solo significato di non accettazione che può essere accompagnata o no da una dichiarazione specifica applicata sulal lettera stessa indicante la restituzione al mittente.

RIFORMA - Sostantivo. Nel significato che ci interessa indica un nuovo ordine delle cose a scopo di miglioramento e di aggiornamento in relazione a diverse esigenze o a correzione dell'ordine precedente. Più esattamente le riforme tendono a rinnovare ordinamenti burocratici e normativi scritti esistenti, in modo da correggere errori evidenziati col tempo e da aggiornare le prassi esecutive per adeguarle alle nuove tecnologie nel frattempo nate. La prima grande riforma postale della storia del mondo fu scritta ed attuata nel 1839/40 in Inghilterra con l'introduzione del francobollo, mezzo che modificò radicalmente il concetto del servizio. L'Italia ebbe la sua riforma con venti e più anni di ritardo dopo l'unificazione del territorio, della moneta e delle leggi postali (nel 1861 le istruzioni postali erano contenute in 760 articoli) che rimasero però provvisorie ma unitarie per circa un anno. Nel maggio 1862 venne approvata la legge sulla riforma postale ed il relativo regolamento (in settembre).
Le modifiche alle leggi da quel momento in poi sono infinite e tendono ad aggiornare, per molti anni a seguire, le varianti istituzionali e tecnologiche del trasporto postale e l'introduzione di nuovi servizi via via più complessi e veloci nati col tempo. Si può affermare che un assestamento delle norme postali in Italia giunge solo dopo oltre 60 anni dalla fondazione dello Stato (dopo il 1928). Nuove importanti varianti postali si verificano dopo la fine della II guerra mondiale col mutamento di regime, con l'inflazione economica, con l'uso comune del telefono, col boom economico e con l'incredibile avanzamento delle tecnologie della comunicazione sopravvenute successivamente. Crediamo di poter dire che nuove vere e proprie riforme postali in Italia non si sono più verificate fino al 1997 quando il gestore dei servizi postali, il Ministero delle Poste, ha ceduto la maggior parte dei servizi postali stessi ad una Società per Azioni concessionaria, Le Poste Italiane Spa, nata utilizzando le stesse ed obsolete strutture ministeriali, tutte da reinventare e convertire. La nuova riforma è tuttora in atto (2006) perchè il passaggio da pubblico a privato è ancora incompleto e richiedera' ancora tempo per stabilizzarsi. A complicare la questione italiana (e di altre nazioni europee) c'è stata tra l’altro e contemporaneamente la costituzione dell'Unione Europea, l’unificazione monetaria, e sta ancora oggi studiando sistemi di comunicazione scritta e verbale per l'interno e per l'estero unificati, servizi postali comuni o almeno simili e fondare e strutturare enti sovranzionali che dovranno regolamentare la Posta Europea, le tariffe postali e lo scambio internazionale con l’estero extraeuropeo.

RILASCIARE - Verbo. Oltre all'azione di mettere in libertà persone o animali prigionieri, per quanto ci interessa intende il consegnare un documento richiesto. In linguaggio burocratico (e postale) viene rilasciato un documento, un permesso, una ricevuta dietro una specifica richiesta o in molti casi semplicemente per norma. La ricevuta delle raccomandate per es. viene rilasciata d'ufficio dalle Poste per permettere allo speditore di documentare l'avvenuta spedizione degli invii pregiati.

RILIEVO - Sostantivo. Parte sporgente da una superfice piana che per questo motivo è visibile, specialmente in luce radente e che talvolta caratterizza un manufatto artistico. In filatelia l'arte della stampa a rilievo fu utilizzata per realizzare alcuni francobolli del lontano passato, anche dell'area italiana (Regno di Sardegna e Italia). In questi francobolli la parte centrale presenta in rilievo, sporgente dalla superfice piana della carta, la sagoma ed il profilo del volto del sovrano regnante. In questi e in altri casi, l'operazione di sbalzo viene realizzata a secco (o anche ad umido) a mezzo della compressione di un punzone contenente il disegno in negativo e in rilevo che si vuole riprodurre, appoggiandosi ad una superfice di bassa durezza. Le fibre della carta si stirano secondo la sagoma del rilevo del punzone e su di essa appare il disegno senza colore riportato sul punzone. I francobolli così realizzati sono dei bassorilievi dalla lieve rugosità rilevabile dai polpastrelli delle nostre mani. Il metodo a rilievo nei francobolli è stato abbandonato  e sostituito con altri processi di stampa a causa del suo alto costo e della difficoltà tecnica di allineare tanti punzoni a sbalzo per realizzare fogli con numerosi francobolli perfettamente identici fra loro.

RIMANDARE - Verbo. Mandare di nuovo. In relazione ad una persona o ad una cosa significa rinviarla al luogo da cui proviene o a respingerla, mandarla indietro. Oltre a significati diversi del linguaggio corrente, in quello postale può significare alternativamente e in relazione all'argomento"rispedire","respingere","rifiutare","restituire","differire", ecc.,con tutte le modalità con cui queste azioni vengono effettuate dagli uffici postali (applicazioni di bolli, moduli, etichette, regolamenti ecc.).

RIMESSA - Sostantivo. Oltre a numerosi significati tra cui alcuni di carattere sportivo, in linguaggio postale sta a significare la spedizione di qualcosa, in genere denaro in pagamento di merci o di servizi. Le rimesse estere sono le spedizioni di denaro che gli emigranti effettuano verso i paesi d'origine con vaglia postali o altri pagamenti d'uso, ma nella maggioranza dei casi si riferiscono alla spedizione o al ricevimento di vaglia postali.

RINASCIMENTO - Sostantivo. Il rinascere il rifiorire delle arti, delle scienze, della vita ecc. Il "Rinascimento" è la definizione di un periodo storico dell'Italia che va dagli ultimi decenni del XV secolo ai primi decenni del XVI caratterizzato dal rifiorire della cultura classica, da un rinnovato interesse per l'uomo, di cui si esalta l'autonomia della ricerca filosofico-scientifica, e da un'intensa produzione artistica che, ispirandosi ai canoni della bellezza classica, adornò e arricchì chiese e  palazzi signorili dell'area italiana. Molti francobolli italiani nelle loro vignette fanno spesso riferimento a personaggi o a opere artistiche riconducibili a questo straordinario periodo storico italiano detto appunto “Rinascimento”.

RINFUSA – Sostantivo, spesso aggiunto alla particella "Alla". "Alla Rinfusa" indica la sistemazione di una gruppo di oggetti raccolti, gettati, appoggiati ecc. in modo caotico, disordinato e indistinto. Sinonimo di confusamente, caoticamente ecc.. In linguaggio postale la raccolta della posta ordinaria si esegue alla rinfusa sia nelle cassette postali che agli sportelli, e solo nei centri di raccolta si compie la selezione e la separazione per distinguerne tipi e destinazioni. In qualche nazione estera (p.es. Svizzera) molti grandi utenti spediscono la propria posta non pregiata secondo un contratto speciale a tariffa favorita o comunque ridotta per la posta consegnata "alla rinfusa", denominazione che viene anche riportata nei riquadri prestampati sui frontespizi degli involucri postali affidati alla Posta. Questa corrispondenza non è affrancata ed ha perciò scarso interesse per la filatelia, ma da qualche anno i collezionisti di storia postale hanno iniziato ad avere ineteresse anche per questo tipo di invii e questa dicitura o altre simili (vedi contratti postali, abbonamenti ed altro), iniziano ad avere presenza anche nelle collezioni in sezioni o capitoli appositi.

RINVIO - Sostantivo sinonimo di rimando, di nuovo invio ecc.. Spesso indica il ritardo di una scadenza prevista ma che non può essere o non è stata rispettata e che quindi prevede una nuova scadenza. Talvolta le emissioni filateliche per numerose cause possono essere rinviate a nuova data stabilita, e perfino ad una data incerta, ancora da stabilire, successiva a quella prevista (vedi p.es. emissione per lo Scià di Persia). I rinvii inducono spesso in confusione e in errore gli interessati alla scadenza  specialmente quando si effettuano a posteriori ricostruzioni storiche, come nel caso delle emissioni filateliche. I buoni cataloghi segnalano le data prevista dall'ente di emissione o dalle Poste e quella veramente corrispondente data di distribuzione dei francobolli da parte degli uffici postali al pubblico. Alcuni rinvii delle date di emissione di francobolli italiani portarono anche a distribuire ed utilizzare alcuni di essi prima del tempo consentito in quanto non sempre i responsabili degli uffici postali sul territorio lessero in tempo le circolari interne delle Poste (p.es. Antichi Stabilimenti balneari). Esistono pertanto numerosi francobolli usati sciolti e su busta che presentano un annullamento precedente alla loro effettiva ed ufficiale data di emissione che sono attivamente ricercati dal collezionismo e che possiedono un sensibile plusvalore, tanto maggiore quanto più vecchia è l’emissione.

RIPARARE/RAZIONE/TO - Verbo, sostantivo e aggettivo connesso. Nel significato che ci interessa è un'operazione delicata, talvolta molto difficile, con cui si tenta di “aggiustare” palesemente o anscostamente un francobollo o una busta danneggiato/a, o meglio si tenta di ripristinarne l'aspetto, ripresentandolo nelle condizioni più vicine alle originali. La riparazione di francobolli e di oggetti postali per restituir loro un aspetto decoroso, o per ingannare altri filatelisti non è frequentissima, ma è stata utilizzata insidiosamente di anscosto molte volte per riciclare ad un prezzo maggiore del materiale difettoso, di scarto e di ben minore valore. Se la riparazione è evidente e dichiarata, la riparazione può esser definita un restauro conservativo al fine di restituire lo splendore perduto ad un oggetto prezioso e raro ; se invece la riparazione è nascosta, non dichiarata e richiede l'opera di specialisti per essere scoperta, è il frutto di un imbroglio o di un raggiro. In filatelia si scopre abbastanza spesso che francobolli rari e costosi, danneggiati da qualche incidente, ritornano in commercio dopo abilissime operazioni di ricostruzione e di aggiunta delle parti mancanti (p.es. dentelli, gomma ecc.) e molte buste e cartoline hanno subito modifiche in alcune parti che ne aumentano l'interesse collezionistico (modifica di scritte, aggiunta di bolli e/o francobolli, ricostruzione di parti mancanti, ecc.). Tali operazioni purtroppo sono effettuate nascostamente e infiniti sono gli esempi della reimmissione in commercio di materiale presentato anni prima in un modo e poi in un'altro. Spesso solo i periti sono in grado di scoprire l'inganno e di denunciare la riparazione nascosta,invisibile all'occhio inesperto.
Le riparazioni evidenti o conservative (che incidono sul valore del materiale stesso, non sono pericolose perchè sono in genere effettuate in modo visibile e sono accettate dal commercio e dal collezionismo molto avanzato solo se il materiale è veramente raro, se le parti aggiunte sono molto evidenti e sopratutto dichiarate (nelle expertises e nelle descrizioni all'interno delle collezioni).

RIPULIRE - Verbo. Pulire di nuovo o anche pulire a fondo con molta cura. Questa operazione è possibile anche in filatelia poichè alcuni francobolli e molta posta vengono trovati sporchi per cattiva conservazione o perchè portano tracce di segni, note ecc. che non hanno riferimenti o interese al collezionismo filatelico. I francobolli usati sporchi possono essere ripuliti con un bagno in acqua addizionata ad ipoclorito di sodio (2 cucchiai per litro) e poi lavati in acqua corrente. Note a matita nera o colorata senza significato filatelico o storico postale sulle buste possono essere eliminate con la gomma da matita di media durezza, mentre la polvere o lo sporco possono essere tolti con un lieve sfregamento con la gomma pane (molto morbida) su tutta la superfice. Operazioni di ripulitura su francobolli nuovi di valore sono sconsigliate al filatelista e sono riservate a specialisti di grande abilità. Altrettanto si può dire per l'eliminazione di scritte addizionali inutili, deturpanti e spesso postume riportate a penna sulla posta che richiedono la perfetta conoscenza dell'azione di composti chimici non comuni e difficili da utilizzare senza creare danni maggiori. Si può concludere dicendo che, a parte azioni lievi con gomme da matita per l'eliminazione di polveri e macchie su francobolli e posta, è meglio lasciare le cose come stanno oppure rivolgersi a specialisti del trattamento della carta.

RIQUADRO - Sostantivo. Porzione di una superfice contenuta all’interno di una serie di sottili linee che definiscono una figura geometrica (quadrangolare, triangolare, trapezoidale, rotonda ecc.). Nel caso dei francobolli, in genere si riferisce alla porzione di francobollo che contiene la vignetta, quando contenuta in una sequenza continua di linee perimetrali oppure a più piccole aree interne alle stesse vignette. In molti casi il riquadro segue il perimetro del francobollo stesso ed assume la sua forma geometrica. I riquadri hanno spesso interesse per  localizzare piccole aree nella descrizione delle varietà e quindi questa parola ricorre spesso in numerosi testi filatelici specializzati.

RISCHIO/ARE - Sostantivo e verbo connesso. Pericolo probabile che può succedere ad un’azione. Esistono azioni a basso rischio ed altre ad alto rischio e in relazione al livello di rischio le persone e le cose vengono assicurate in modo e a costo variabile da Compagnie di Assicurazione che possiedono i parametri di calcolo del rischio relativo. Anche le spedizioni postali possono correre dei rischi che sono tanto più alti e probabili quanto più preziosi sono i contenuti dei pacchi e delle lettere affidate alle Poste o ai trasportatori. Per il maggior rischio nel trasporto delle corrispondenze contenenti valori o denaro, è stata inventata l'assicurazione delle corrispondenze che,in relazione al contenuto ha diversi livelli di corrispondenza tariffaria. Nel caso specifico connesso con la parola "rischio", le Poste italiane hanno inventato nel 1913 l'assicurazione "contro i rischi di forza maggiore" che fino al 1998 rappresentò il massimo dell'assicurazione possibile per le nostre poste. Successivamente a questa data l’assicurazione contr i rischi di forza maggiore è stata abolita. Per rischi di forza maggiore si intendono quei rischi imprevedibili e casuali legati a gravi incidenti (crash, deragliamenti, incendi ecc.) o a gravi calamità naturali (alluvioni, terremoti ecc.) che possono distruggere irrimediabilmente la posta ed il loro contenuto. In questi casi, se il mittente aveva chiesto l'assicurazione contro i rischi di forza maggiore e pagato l'alta tariffa corrispondente connessa con il valore dichiarato sul fronte delle lettere (che deve corrispondere realmente al contenuto) le poste, attraverso la loro Compagnia di assicurazione, pagava al mittente il contenuto o meglio il valore dichiarato sull'involucro. Le lettere assicurate contro i rischi di forza maggiore avevano uno speciale trattamento sia nel confezionamento delle spedizioni (sigilli,legature ecc.) che nella trasmissione di mano in mano lungo il percorso, fino a destino (sacchi speciali,descrizione, firme ecc.).(vedi "Assicurazione").

RISCONTRO - Sostantivo. In linguaggio postale indica una risposta scritta contenente una conferma o un controllo effettuato su una lettera ricevuta. Praticamente è una risposta ad una lettera sul cui contenuto il destinatario deve dire di averne conosnoscenza, un’opinione, una conferma o effettuare un controllo.

RISCOSSIONE - Sostantivo. A parte significati non inerenti la nostra materia, nel linguaggio corrente, nonché postale, può sostituire imprecisamente la parola "pagamento", in relazione a questioni monetarie. La parola "riscossione" è stata adottata da tempo dalla Poste Italiane sui documenti che si riferiscono al trasferimento di denaro effettuato per conto terzi. In realtà le Poste pagano i loro fornitori ed utilizzano in questo caso la parola pagare, ma quando effettuano pagamenti per conto di altre persone (con vaglia, c/c ecc.), ossia trasferiscono delle somme di denaro da un punto all'altro della nazione o del globo, preferiscono utilizzare la parola riscossione (da risquotere = incassare) in quanto i destinatari ricevono denaro dalle Poste che è di proprietà altrui. Anche gli Avvisi di Ricevimento (A.R. o R.R. del passato) portano aggiunta la frase "o di Riscossione" perché possono contenere anche l’avviso di recarsi all'ufficio postale per riscuotere in genere del denaro spedito da altri.

RISERVATEZZA - Sostantivo. Qualità del comportamento o un  comportamento di persone e di enti che rispettano e non invadono la sfera di competenza altrui per pura cortesia o per obbligo. E’ il comportamento, ad esempio di colui che sa ma che non dice e non fa commenti su fatti e conoscenze di interesse altrui.  In materia postale la riservatezza è il nome di un diritto fondamentale che garantisce l’inviolabilità delle corrispondenze chiuse. Nessuno, nemmeno le poste stesse, può aprire e leggere le corrispondenze d’altri senza violare il diritto alla riservatezza (privacy postale) delle corrispondenze contenuto nelle leggi postali internazionali garantite dall’UPU in tutti gli stati membri. Soltanto in casi particolari il diritto alla riservatezza può essere infranto : si tratta dell'impiego delle censure civili, amministrative e militari, ammesse solo con legge o ordinanza dello Stato, che in particolari periodi storici (guerre, sommosse ecc.)o in particolari casi di polizia giudiziaria, possono consentire a persone comandate per servizio ad aprire le corrispondenze e i pacchi e a leggerne o a controllare i contenuti. In tempo di pace non è consentita alcuna forma di censura se non in casi palesi ed evidenti di offesa alle istituzioni o di pericolo per l'ordine pubblico o di oscenità  di vario tipo in corrispondenze aperte e da tutti leggibili (fax e telex pubblici compresi). La storia della posta racconta di corrispondenze criptate nel timore della violazione della riservatezza postale e di mille altri artifici di chiusura per evitare che occhi indiscreti potessero leggere le parole contenute nelle lettere, ma la riservatezza è un diritto riconosciuto dalle leggi postali di tutto il mondo civile e le normali chiusure delle corripondenze la garantiscono in modo mediamente sufficiente. Azioni nascoste di apertura delle lettere, sempre possibili per sottrarne o per leggerne il contenuto (forse scabroso o riservato) da parte di chiunque ma sopratutto da parte degli impiegati postali è un reato che era perseguito d'ufficio fino al 1998 e che ora rimane tale solo se effettuato da dipendenti postali che invece viene perseguito su denuncia privata se effettuato da altri, essendo pareggiato al furto.

RISIEDERE - Verbo. Abitare in un luogo e possedere in quel luogo un indirizzo di reperimento che l'autorità pubblica, ma anche altri, utilizzano per rintracciare le persone fisiche e giuridiche.(vedi "residenza").

RISMA - Sostantivo. Pacco di carta contenente un numero stabilito di fogli, adatto alla stampa e alla vendita. In relazione alla qualità ed al tipo, le risme di carta hanno un numero di fogli variabile, da 5 della risma scolastica per la carta protocollo, a 500 o 1000 o più, per la carta industriale da fotocopiatura, da battitura, da computer ecc..

RISPOSTA - Sostantivo. In genere è una frase verbale o scritta che si dice o si scrive dopo una domanda tra interlocutori, ma nel caso postale principale che ci interessa è una lettera che si scrive in relazione ad una lettera ricevuta che pone un quesito. Questa parola però ebbe in passato un impiego postale particolare su un numeroso gruppo di interi postali : si tratta degli interi con risposta o con risposta pagata che in Italia ebbero scarso utilizzo tra il 1874 e il 1966. Queste Cartoline Postali di Stato erano cartoncini prestampati doppi, composti da due sezioni separabili, ciascuna con l’impronta valore già stampata, una delle quali veniova scritta e l’altra, lasciata in bianco, serviva per consentire al destinatario di spedire una risposta senza pagare il costo della risposta. Le cartoline con Risposta pagata nacquero in Italia nel 1882 in vari tipi (per l'interno e per l'estero)  e per esse furono stabilite alcune limitazioni e particolari regole d'uso. Le cartoline con risposta pagata non furono più ammesse nel servizio internazionale dal 31.12.1971 e soppresse definitivamente anche nel corso interno dal 10.5.1976.

RISTAMPA - Sostantivo. Rifacimento di un prodotto di stampa senza alcuna modifica dei testi o delle illustrazioni. La ristampa anastatica è la riproduzione esatta di un prodotto di stampa antico, utilizzando gli stessi caratteri e lo stesso modo di stampare, possibilmente anche la stessa carta su cui il testo originario fu prodotto. In editoria quando un libro viene esaurito per il successo di vendita ottenuto, l'uso della ristampa è frequente. In Filatelia specialmente nel secolo scorso invalse l'uso di ristampare alcuni francobolli con l'autorizzazione dell'Ente di emissione, ma da molti decenni, a causa della forte somiglianza degli originali alle ristampe e delle possibili truffe che possono essere perpetrate, questo uso è stato proibito o comunque impedito. Nella storia filatelica dell'Italia furono perfino ristampati con l'autorizzazione delle Poste i famosi "Cavallini" sardi nel 1870 dal sig. Usigli, senza contravvenire alle leggi sulla stampa di valori postali. In qualsiasi caso le stampe in similitudine agli originali di francobolli per l'uso filatelico è consentita all'interno di pubblicazioni o di cataloghi, ma la riproduzione di esemplari per la vendita ai collezionisti in sostituzione degli originali (francobolli  detti "tappabuchi"), anche se dichiarata, è ai limiti della legge o addirittura contro la legge nel caso in cui la ristampa venga spacciata per l'originale. La ristampa di francobolli effettuata per necessità di consumo postale dall’Ente di emissione su disposizione delle Poste, assume il nome di “tiratura”. Quando ciò avviene la ristampa dovrebbe sempre avere le stesse identiche carateristiche della prima stampa, ma molto spesso molte nuove tirature dello stesso francobollo permettono di risalire, per delle piccole differenze o modifiche migliorative o produttive impiegate, di riconoscere la tiratura e risalire al tempo  della nascita della ristampa. Nel caso dei francobolli ordinari definitivi, le ristampe, o meglio le tirature, si susseguono nel tempo senza alcun preavviso in relazione al fabbisogno postale e i francobolli prodotti, nella maggioranza dei casi, non si riconoscono facilmente se non esiste qualche modestissima variante grafica o di stampa. Il riconoscimento delle successive tiarature dello stesso francobollo è un passatempo filatelico spesso perseguito dai collezionisti che permette la realizzazione di collezioni specializzate e la stesura di studi molto apprezzati, riservato in genere solo a filatelisti avanzati. 

RITAGLIO - Sostantivo. Parte di un documento, di un pezzo di carta o di qualsiasi altro materiale che viene tagliato e separato dal resto per altro utilizzo. Talvolta equivale anche a "sfrido" ossia parte di scarto di un materiale lavorato. In filatelia questa parola viene usata per indicare una parte degli involucri postali (detti più esattamente frammenti) e principalmente di parti rilevanti degli interi postali. In quest'ultimo caso la parola è specifica poichè per "ritaglio di intero" si intende il  frammento di cartolina  postale che  contiene  l'impronta valore che viene ritagliata in genere perchè nuova o ancora nuova se è sfuggita all'annullamento postale. In passato gli interi passati per posta ma sfuggiti alla bollatura si ritagliavano per ottenere un simulacro di francobollo con cui affrancare altra posta. Mentre nel passato il recupero di impronte valore di interi passati per posta e non bollati era relativamente frequente e tacitamente tollerato (anche se proibito), nel recente questa abitudine di recuperare le impronte valore per affrancare altra posta è praticamente sconosciuta o strettamente filatelica in quanto l’uso degli interi è praticamente dimenticato. Specialmente negli anni 20/30 del secolo scorso, quando gli interi postali avevano un uso molto frequente, il ritaglio di intero postale ebbe il suo maggior uso su altre corrispondenze. La posta così affrancata e ritrovata, tassata o no, è oggi considerata non comune e di discreto valore economico ed offre la possibilità di realizzare collezioni specializzate.

RITARDARE/TO/A - Verbo e aggettivi derivati. Sinonimi pressochè equivalenti di differire e derivati, ossia di traslare nel tempo successivo una scadenza, una consegna, un obbligo. Gli aggettivi ebbero uso postale anche in alcune diciture di bolli che indicavano appunto che le corrispondenze su cui furono applicate ebbero un ritardo di avviamento, di trasporto o di consegna per qualche motivo documentato. I motivi dell'applicazione di questi bolli possono essere stati molti, diversi e spesso occasionali : tra questi ricordiamo gli incidenti e le calamità naturali e alcune normative speciali e temporanee adottate in tempo di guerra per motivi di sicurezza (per esempio, i soldati italiani durante il primo conflitto mondiale dovevano scrivere sulle cartoline e sulle lettere il proprio nome e l'indirizzo postale del reparto di appartenenza, per evitare ricerche, accertamenti, censure ecc. e quindi ritardi di spedizione).

RITIRARE - Verbo dai numerosi significati. In linguaggio postale e filatelico, si utilizza nel senso di richiamare a se, richiedere, prendere o altro simile, qualcosa che ci spetta, come ad esempio lo stipendio, la delega ecc., o più semplicemente anche la posta. "Ritirare la posta" significa andare a prendere della posta a noi indirizzata presso un ufficio postale, o dal postino che l’ha portata fino al nostro indirizzo o anche più comumente nella cassetta postale nell'androne di casa. Il mancato ritiro della corrispondenza presso gli uffici postali ove può rimanere in giacenza (per esempio corrispondenze fermo posta o inesitate per assenza dei destinatari ecc.) comporta, quando possibile, la loro restituzione ai mittenti ma nella maggior parte dei casi la loro distruzione dopo un periodo di giacenza prestabilito.

RITORNARE/TO/A - Verbo e aggettivi derivati. Sinonimi di "Tornare/to/ta". Il verbo indica complessivamente l'azione di tornare indietro e gli aggettivi indicano che gli oggetti a cui sono connessi sono tornati indetro. In gergo postale il verbo e gli aggettivvi indicano in genere il ritorno al mittente di corrispondenze per vari motivi (respinta, destinatario non trovato, per migliore indirizzo, ecc.). In realtà per le Poste gli oggetti "ritornati" vengono "restituiti" ai mittenti con qualche specificazione, spesso applicata con bolli lineari o con etichette apposite diverse in relazione al motivo per cui la corrispondenza torna indietro. Nei primi anni del Regno, fino al 1878, le corrispondenze "tornate" al mittente erano tassate perchè il costo del ritorno doveva essere pagato. Ciò con alcune gravi complicazioni per le corrispondenze non affrancate in partenza, per le quali la perdita delle Poste era doppia e la tassa di restituzione applicata era due volte il porto (o anche 4 volte il porto dal momento in cui l’affrancatura fu obbligatoria in partenza). Oggi le corrispondenze interne ed internazionali non consegnate tornano senza tassazione ai mittenti, quando il servizio non le abbandona per mancanza di dati di restituzione, ma ciò si verifica solo se l’affrancatura originaria è completa e perfetta ; altrimenti vanno al macero.

RITORNO - Sostantivo. L'azione, il movimento del tornare indietro, di ripercorrere la strada per rientrare in qualche luogo da cui si era partiti. La parola ha un particolare ed importante significato postale se collegata alla parola "ricevuta". La "Ricevuta di Ritorno", detta in epoca recente anche "Avviso di Ricevimento" è un particolare oggetto postale con tariffa propria, che, compilata dal mittente, accompagna alcune corrispondenze pregiate (raccomandate, assicurate, contrassegno) e che deve essere controfirmata dal destinatario della corrispondenza accompagnata, per ritornare al mittente originario, al fine di dimostrare l’avvenuta consegna della corrispondenza, nonché per garantire che il destinatario l'ha accettata personalmente. La necessità di queste due garanzie nacque nel Lombardo Veneto ed in Austria prima della costituzione del Regno d'Italia e da quel momento rimase e rimane tuttora nelle prerogative del Servizio postale italiano, alla sola condizione che le corrispondenze con riscontro postale di ritorno siano pregiate. Essendo un oggetto temporaneamente connesso (pinzato) con la lettera che accompagna ma separato da essa, da staccare al momento della consegna, e che quindi ritorna da solo al primitivo mittente, la sua spedizione richiede il pagamento di una tariffa specifica, che nel correre del tempo si è più volte modificata insieme alle altre tariffe (spesso fu pareggiata alle cartoline, più recentemente alle lettera) ad ogni cambiamento tariffario. Attualmente, essendo nato in Italia il servizio Prioritario, anche l’A.R. può tornare più celermente al mittente se viene utizzato il modello e la tariffa del servizio prioritario stesso. Per il servizio le poste hanno sempre predisposto dei moduli o delle cartoline apposite su cui è necessario riportare solo i dati della spedizione, e su cui devono essere apposti i bolli e la firma del destinatario. La tariffa, comprendente il costo del modulo o della cartolina, in passato poteva essere pagata sulla ricevuta stessa in francobolli o in surrogati (bolli di P.P.) oppure aggiunta all’affrancatura della lettera che accompagnava. Dal 2000 l’A.R. per l'interno non può più essere afrancata e l’ammontare deve essere aggiunto all’affrancatura della lettera accompagnata. Modelli di Ricevute di ritorno speciali sono utilizzate per le corrispondenze raccomandate dirette all'estero. In questi casi l'affrancatura da sempre deve essere applicata esclusivamente sulla lettera e non sulla ricevuta. Il collezionismo e gli studi postali sulle Ricevute di ritorno o avvisi di ricevimento si sono oggi molto evoluti e sono state realizzate recentemente anche collezioni specializzate dedicate solo a questi invii. Particolarmente pregiate in Italia sono le R.R. o gli A.R. affrancate/i con francobolli commemorativi, poichè quando si affrancavano, quasi sempre il compito applicare i francobolli a questi oggetti postali fu degli sportelli postali accettanti che disponevano sopratutto di francobolli ordinari definitivi, di bolli di pagamento e non di francobolli commemorativi.

RITRATTO - Sostantivo. Opera pittorica, grafica, o anche fotografica che riproduce, in forma assolutamente reale o anche trasformata dall'occhio dell'autore, la figura di una  persona o parte di essa. I ritratti sono essenzialmente riproduzioni artistiche di un volto o del busto di una persona che rimane a memoria della persona stessa. Molti francobolli contengono i ritratti di persone famose del passato (francobolli commemorativi) o di persone viventi (fr. celebrativi) che in passato (fino al 1910 in Italia) furono esclusivamente proposte sui francobolli per rappresentare il massimo potere nazionale, come i re o le regine.  

RIVENDITA - Sostantivo. Indica un luogo ove si può acquistare qualcosa che qualcuno produce, ma che non vende direttamente e che concede alla vendita attraverso altri, spesso in esclusiva. Non soltanto prodotti commerciali di grande importanza come automobili, televisori ecc. vengono venduti da rivenditori specilizzati ed esclusivi, titolari delle rivendite, ma sopratutto i prodotti di Stato o controllati dallo Stato utilizzano questa via di vendita perchè non possiedono negozi propri, ma solo intermediari. I tabacchi, il sale, i francobolli, le marche da bollo,le carte bollate, i valori di stato, i giochi controllati dallo stato ecc. sono sottoposti al regime delle rivendite esclusive ossia sono venduti da persone garantite, titolari di licenze e di concessioni esclusive all’interno di negozi strategicamente distribuiti sul territorio in modo da permettere a tutti i cittadini di usufruire dei loro servizi, necessari alla vita sociale. In Italia i rivenditori di francobolli e di altre merci di Stato, sono titolari di negozi sulla pubblica via denominati "Rivendita n. ... di ......." e le persone cocessionarie sono particolarmente garantite e continuamente controllate per evitare frodi o inganni possibili attraverso il rapporto privilegiato che i concessionari hanno con gli enti produttori di Stato e del Parastato.

RIVISTA - Sostantivo dai vari significati. Quello che ci interessa in qesta rassegna, si riferisce all'editoria, poichè è la denominazione di un giornale periodico specializzato che tratta in genere argomenti monotematici (per es. filatelia, sport, computer, cronaca rosa, attualità, ecc.).

ROCCA - Sostantivo. Tra i diversi significati indica una costruzione fortificata, sviluppata maggiormente in altezza che in larghezza, costruita nei secoli passati in un luogo elevato in genere roccioso e oco accessibile per difendere passaggi stretti, strade o per vedere da lontano pericoli che si avvicinano. Altrimenti è anche una parte dell'interno di un castello, quella più elevata in altezza e più difficilmente espugnabile. Il nostro paese è particolramente ricco di antiche rocche divenute oggi monumenti di interesse storico e turistico, ma anche testimonianze di un passato travagliato. Alcuni francobolli di molte nazioni contengono nelle vignette il disegno fotografico o stilizzato di antiche e famose rocche ed anche l'Italia oltre ad altri francobolli del passato ha praticamente di recente dismesso (1980/1998) una emissione ordinaria famosa e ricca di numerosissimi esemplari diversi dedicati proprio ai Castelli e alle Rocche disseminate sul suo territorio.

ROTATIVA - Sostantivo. Macchina da stampa impiegata per la produzione di grandi quantità di editoria, in grandi tirature. Il nome deriva dal fatto che i principali organi che provvedono alla stampa sono cilindri in rotazione continua ad alta velocità che ripetitivamente riproducono sulla carta proveniente da una bobina continua, lo stesso foglio di stampa, utilizzando uno alla volta i diversi colori che lo compongono. Una rotativa è riassuntivamente composta da un gruppo fisso portabobina, da una serie di rulli per il controllo del nastro di carta, da uno o più unità di stampa, ciascuno costituita da un cilindro portaimpronta e da un cilindro di pressione e da un sistema di controllo per l’allinemento delle stampe successive. La carta su cui si stampa una pagina alla volta, passa sotto i diversi cilindri più volte (una volta per ogni colore), viene poi tagliata realizzando la pagina o la facciata, producendo tante pagine uguali tra loro quante volte il cilindro ha girato sulla carta e prodotto una stampata.

ROTOCALCO - Sostantivo. Modo comune di denominare un giornale o una rivista prodotta da macchine rotocalcografiche da stampa, adatte a produrre grandi quantità di copie, in genere di giornali  e quotidiani di media o bassa qualità e di basso costo. Per la filatelia "il rotocalco" è un metodo di stampa di molti francobolli dalla grande tiratura e di grafica modesta, molto utilizzato per produrre ripetutamente nel tempo francobolli di qualità modesta come per es. gli ordinari definitivi, quelli di tutti i giorni comunemente utilizzati sulle corrispondenze quotidiane.
Il metodo Rotocalcografico di stampa è definito "incavografico" poichè proviene dalla rotazione veloce e continua di cilindri con tracce di parole e disegni incavati in cui si deposita l'inchiostro di stampa (che invece viene accuratamente rimosso dalla parte non incavata) e che viene trasportato per contatto sulla carta che scorre a contatto del cilindro. La stampa in rotocalco è meno nitida di quella prodotta col metodo offset o col metodo tipografico perchè il trasferimento dei caratteri e dei disegni sul cilindro ha sempre la necessità di un retino che sfuma l'incisione. In compenso consente una grande velocità di stampa a qualità media costante per tirature molto grandi, le sole convenienti con questo metodo.

ROTOCALCOGRAFICO – Aggettivo. Si connette a sostativi che hanno riferimenti alla rotocalcografia, come “stampa” o “metodo”, per indicare che la stampa o il metodo applicato per la produzione di giornali, riviste o francobolli è la rotocalcografia, o più brevemente il rotocalco.

ROTOLO/LINO - Sostantivo. Involto di qualsiasi materiale sottile e lungo che partendo da un estremo si avvoge su se stesso assumendo una forma cilindrica di dimensioni ridotte, più facile da trasportare di quanto lo sarebbe se ripiegato o alla rinfusa. La stoffa e la carta sono materiali che si conservano bene e si trasportano facilmente in rotoli. Quando i rotoli sono piccoli si dicono "rotolini". Alcuni francobolli vengono realizzati e venduti in rotolini, meglio detti bobine, perchè in un piccolo volume possono esser conservati, venduti o trasferiti centinaia di francobolli. Dalle bobine inoltre possono essere prelevate facilmente quantità diverse di pezzi srotolando la bobina e creando rotolini più piccoli e corti. La produzione di francobolli in rotoli e rotolini è diversa da quella dei francobolli realizzati in fogli poichè le bobine provengono da fogli, già stampati, molto lunghi a loro volta riarrotolati che vengono tagliati a fette (come un salame) ciascuna contenente una striscia unita di tanti esemplari quanti sono contenuti in ogni fila orizzontale dei fogli prodotti. La produzione di francobolli in rotoli (1000 pezzi) e rotolini (200 pezzi) in Italia ha avuto inizio nel 1959 (con un prova sperimentale nel 1928) con scarso successo contrariamente a quanto avviene invece in altre nazioni. Il problema è legato alla difficoltà di distribuzione attraverso macchine distributrici automatiche non assistite da personale che spesso si sono guastate e che ancor più spesso sono state danneggiate per rapina essendo syìtate dislocate  in luoghi pubblici non sorvegliati.
I francobolli in bobina italiani inizialmente furono dentellati sui 4 lati (Mercurio 1928 – Siracusana 1959) ma in epoca più recente sono stati dentellati solo su due lati verticali in quanto gli altri due sono già tagliati dalla fresa che separa le bobine l'una dall'altra. Il foglio da cui provengono quelli dentellati su due soli lati lungo da 200 a 1000 esemplari, è stato stampato su 11 file parallele orizzontali di esemplari. I primi francobolli di questo tipo furono denominati "per distributori" poichè l'amministrazione postale pensò che poteva esser più comodo per i tabaccai ed i rivenditori disporre di un rotolo di più file orizzontali di francobolli dentellati su tutti i lati lungo almeno 1000 pezzi piuttosto dei fogli. Tale rotolo doveva essere infilato in una bacchetta imperniata su un supporto appoggiato sul tavolo del rivenditore che permettesse lo srotolamento in relazione della richiesta degli utenti. Qualche anno dopo fu pensato di realizzare distributori automatici (macchine) non assistiti che contro l'introduzione di monete, distribuissero un esemplare per volta sulla pubblica via o in luoghi di forte passaggio poco serviti da Poste e tabaccherie. Ogni esperimento di realizzazione di macchine distributrici per francobolli in bobina in Italia è praticamente fallito (l'ultimo è del 1988) e successivamente non sono stati più compiuti tentativi del riavviamento del sistema di distribuzione non assistito da personale. I francobolli in bobina sono ancora stati prodotti saltuariamente nell'autunno 1999 e venduti fino ad esaurimento agli sportelli filatelici delle Poste.

ROTTURA - Sostantivo. Sinonimo di spaccatura. Definisce l'atto di rompere qualcosa o indica il punto, l'area, la zona in cui una cosa si è rotta. Ogni cosa può subire una  rottura, anche gli oggetti piu' duri e resistenti. Secondo una legge fisica,  quanto più duro è il materiale con cui è realizzato l’oggetto, tanto più fragile diventa per cui gli oggetti molto duri devono essere maneggiati con cura e non devono subire colpi o cadute (vedi p. es. il vetro). Il materiale che nel contesto in cui ci trovaimo più ci interessa, ossia la carta, non è un materiale duro, anzi nelle forme di maggior uso è molto elastica e flessibile, e quindi se sottoposta a modeste forze, sopratutto trasversali rispetto alla lunghezza delle fibre vegetali di cui è composta, tende facilmente a rompersi o meglio a strapparsi. I prodotti in carta sottile come francobolli e involucri postali sottoposti a incidenti, traumi e tensioni si rompono facilmente e non è possibile ripararli rendendo la ricongiunzione invisibile. In genere i francobolli che hanno subito rotture e strappi sono da eliminare. Soltanto francobolli rotti di grandissimo valore e rarità possono avere ancora interesse per il collezionismo filatelico e le possibili riparazioni effettuate per ricostituirne l'unità devono essere dichiarate. Anche la carta delle buste può facilmente strapparsi durante l'apertura o per incidenti durante il loro spostamento e le rotture, specialmente quando ampie, sono in genere considerate deturpanti nei pezzi inseriti nelle collezioni. In conseguenza buste e cartoline complete e senza strappi o rotture hanno maggior valore collezionistico di equivalenti con strappi e lacerazioni. Se però tali corrispondenze hanno subito danni in conseguenza a incidenti di viaggio (crash) noti ed in genere dichiarati con bolli o scritte sul loro fronte, hanno pregio e interesse così come si trovano. Questi pezzi nelle collezioni devono avere descrizioni che giustificano le rotture e i bolli su di esse applicati dalle Poste. Secondo il principio generale adottato oggi nei restauri conservativi,la riparazione o la riduzione delle rotture deve essere visibile e dichiarata per evitare sopravalutazioni di oggetti non più integri.

ROVESCIO - Sostantivo o aggettivo dai diversi significati. Quello che ci interessa è la denominazione di una delle due facce di un oggetto piatto, una delle quali è quella diritta o il dritto, mentre quella opposta è quella che sta dietro e che si dice rovescia o il rovescio. Il rovescio di un francobollo è la la parte opposta alla vignetta oppure in altre parole la faccia gommata del francobollo stesso, che in un modo d'espressione più comune è anche detto il retro o il verso.

RUBRICA - Sostantivo dai molteplici significati. Più comunemente è un quaderno, un libretto con pagine divise a gruppi secondo delle lettere dell'alfabeto,dei numeri o dei disegni che permettono di registrare e separare molti dati che possono poi esser ritrovati facilmente seguendo la chiave che l'autore ha impiegato per separarli (per esempio Codici alfabetici, alfanumerici, grafici ecc.). In un intendimento diverso è una sezione di una rivista, di un giornale, di un mensile, di una trasmissione radio o video che tratta costantemente nel tempo un solo argomento (rubrica dello sport, la posta dei lettori ecc.).                                          

RUBRICARE - Verbo. Scrivere, registrare dei dati in una rubrica.

RUGGINE - Sostantivo. Oltre ad essere il nome di un Colore, è più comunemente una polvere di colore bruno derivata dall'ossidazione del ferro. Più precisamente la ruggine è il frutto della corrosione naturale delle superfici ferrose per la combinazione chimica dell'acqua o dell'umidità contenuta nell'aria col ferro stesso che si trasforma in carbonato basico o idrato di ferro (tatraossido o sequiossido di ferro).  In un altro significato è anche il nome di varie malattie delle piante provocata dall'attacco di funghi o altri parassiti la cui azione produce una plvere bruna. Esiste infine, in similitudine a quest'ultimo significato, una Ruggine della Carta che è una malattia della carta anch'essa sottoposta, come le piante da cui deriva, ad attacchi di funghi e microorganismi parassiti che aderiscono alla sua superficie, favoriti da alcune condizioni ambientali facilmente presenti nelle abitazioni e negli archivi. Questo tipo di Ruggine attacca anche francobolli e carte postali che per questo motivo presentano macchie brune difficilmente eliminabili. La rugine filatelica insorge su francobolli e posta conservati/a in ambienti in cui esiste un ceppo di funghi e di microorganismi della carta che si sposta da oggetto a oggetto o si impianta in relazione a determinati parametri ambientali. La condizione che favorisce la crescita di questi parassiti e l'espandersi delle macchie brune è un elevato livello di umidità relativa accompagnato da un’alta temperatura media. Come per i funghi alimentari, la crescita dei funghi e dei saprofiti della carta si verifica sopratutto verso la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno quando forti piogge o cambiamenti improvvisi del tempo si accompagnano ad ancora alte temperature ambientali o ancora quando la località di conservazione è tropicale o subtropicale, o anche molto vicina al mare, a laghi o a terreni paludosi. I dati ambientali che devono essere evitati per impedire l'espandersi della Ruggine sono temperature superiori ai 24/26 °C in presenza di umidità relativa maggiore al 65/70 % che perdurano insieme per un periodo prolungato (p.es. piu' di 10/15 giorni). Non esiste una cura specifica per la ruggine filatelica, ma è possibile limitare danni ulteriori attraverso l'esposizione prolungata del materiale danneggiato ai vapori di alcune sostanze chimiche complesse (timolo, cloramina T) o anche a mezzo di pennellature di acqua fortemente diluita con ipoclorito di sodio o potassio. L'effetto sbiancante degli ipocloriti però è temporaneo e le macchie brune ricompaiono nella stessa area dopo alcuni anni dalle pennellature. I materiali fortemente rugginosi a macchie sono in realtà perduti, quelli con macchie poco visibili e disperse possono subire qualche trattamento per l'arresto del processo di crescita dei parassiti, ma devono essere isolati dal materiale ancora indenne e tenuti sotto lunga osservazione.
Il fenomeno della ruggine non deve esser confuso con il Foxing,ossia dell'imbrunimento complessivo della carta per colpa della luce e dell'inquinamento ambientale, ma ove si verifica il fenomeno del foxing, spesso e volentieri si innesca anche il processo della Ruggine. Secondo studi condotti col Microscopio elettronico a scansione e con la diffrattometria a raggi X, i parassiti che attecchiscono sulla carta concentrano, a causa del loro ciclo biologico, il calcio e altri elementi chimici contenuti nella carta che, ossidandosi con l'aria umida, formano le macchie brune. Il miglior consiglio che si può dare ai collezionisti di carta e di francobolli per evitare la ruggine è di conservare le collezioni in ambienti secchi (umidità relativa non superiore al 50%) e non troppo caldi (temperatura media 18/22 °C), al riparo dalla polvere e dalla luce in armadi chiusi ma da aprire spesso per cambiare aria,sfogliando le collezioni, in giornate non particolarmente o eccezionalmente umide. Il processo biologico della Ruggine è lento (alcuni anni) ma implacabile ; colpisce particolarmente alcune aree della terra (p.es. il sud America) da cui è quasi sempre negativo far arrivare materiale postale, francobolli o carta in genere.

RUOTA - Sostantivo. Componente meccanico di forma circolare con un mozzo che consente movimenti rotatori estremamente utili alle macchine di qualsiasi tipo. L'invenzione della ruota fu una delle prime dell'uomo e rappresentò una svolta decisiva per i trasporti. In linguaggio filatelico è il nome di un tipo di filigrana dalla carta filatelica italiana inventato dopo la caduta del Regno per sostituire la filigrana "corona" che fino a quel momento era stata quasi esclusivamente utilizzata per i francobolli italiani. L'uso della filgrana "ruota" si avvio' nel maggio 1945 per produrre i francobolli della Luogoteneza ed ebbe sviluppo fino alla nascita della filigrana a tappeto di "stelle" nel 1955. La filigrana Ruota è quindi caratteristica del primo periodo della Repubblica. Possiede tre varianti a causa della sostituzione delle matrici effettuata nel correre di alcuni anni. I tipi sono distinti da simboli alfanumerici : la Filigrana Ruota alata 1 detta R1 (con ruota a sviluppo più verticale), la Ruota alata 2 detta R2 (con ruota a sviluppo più appiattito) e la Ruota alata 3 detta R3 (con ruota più rotondeggiante). Questo tipo di filigrana fu prodotto con metodo di lavorazione in piano (R1 ed R2) e con metodo di lavorazione in tondo (R3) dalle cartiere di Fabriano (R1 ed R3) e di Pioraco (R2), ambedue del gruppo Milani di proprietà del Poligrafico e Zecca dello Stato. La definizione del disegno della ruota alata è nitido e preciso solo nel tipo R3, mentre gli altri due tipi hanno disegni più sfumati, talvolta anche un poco confusi. In relazione alla presentazione della carta alle macchine da stampa,la posizione delle ruote rispetto al dritto dei francobolli può variare 8 volte : filigrana verticale normale destra, normale sinistra, capovolta destra, capovolta sinistra, destra bassa, destra alta, sinistra alta e sinistra bassa. In relazione alla rotazione della ruota esistono quindi filigrane normali ed altre meno comuni o rare che sono oggetto di studio e di collezionismo specializzato in qualche caso anche molto costoso.

RURALE - Aggettivo qualificativo di oggetti di origine campagnola o comunque che si possono riferire all'agricoltura, al lavoro dei campi o anche a servizi o oggetti che si utilizzano solo in campagna. Secondo questa definizione, nei decenni a cavallo del 1900 molti uffici postali italiani distribuiti in località di campagna furono distinti da quelli cittadini a causa dello scarso servizio che effettuavano per la scarsa alfabetizzazione della popolazione : furono denominati Collettorie postali. Questi uffici erano aperti in località rurali ad ore, affidati a personale anche non postale, avevano servizi limitati che garantivano essenzialmente la raccolta e la distribuzione della posta presso la propria sede. Tali uffici con gli anni si sono rarefatti, fino ad essere eliminati intorno al 1915 ; disponevano talvolta di bolli datari ma sempre di bolli lineari con caratteri corsivi con la denominazione della località. Questi bolli distinguevano e distinguono ancora oggi gli uffici rurali di quel periodo dagli altri uffici. Le collezioni realizzate in passato raccogliendo i bolli delle Collettorie sono state nel tempo numerose ma oggi sono trascurate, dimenticate e considerate superate essendo di prevalente tipo marcofilo; alcune corrispondenze o frammenti che presentano alcuni corsivi poco utilizzati sono comunque ancora oggi rare/i e ben valutate/i. In altre nazioni, in genere dal territorio molto vasto e poco abitato, come ad esempio la Russia imperiale, la posta rurale ebbe maggiore importanza che in Italia e le collezioni ad essa dedicate sono straordinarie e complesse perchè composte da materiale molto raro e in parte ancora da studiare.

 

il postalista