Seconda edizione

Riveduta, corretta ed ampliata

Pubblicazione didattica del CIFO - Collezionisti italiani di francobolli ordinari
 

LESSICO FILATELICO ITALIANO

 Vocabolario dei termini e dei modi di dire del linguaggio filatelico italiano

  

A cura di Giovanni Riggi di Numana

Copyright ©2003 Giovanni Riggi di Numana


     
il postalista

PREMESSA

Lettera
"A"
"B"

"C"
 "D"
"E"
"F"
"G"
"H"
"I"
"J"
"K"
"L"
"M"
"N"
"O"
"P"
"Q"
"R"
"S"
"T"
"U"
"V"
"W"
"X"
"Y"
"Z"

 


 

"G"
 

GABELLASostantivo – Antico termine che indicava una tassa, un’imposta, un tributo ecc. che doveva esser pagato in tutte quelle occasioni inventate dai potenti per ricavare del denaro; essenzialmente indicavano il pagamento di un diritto rivendicato da un sovrano, ad esempio, per l'entrata o l'uscita di persone e di merci dalle città stato, o per l'attraversamento di passaggi o ponti, una specie di dazio o diritto doganale ante litteram, essendo questo un buon sistema per ottenere del denaro anche da persone dal reddito infimo. Il diritto di privativa di stato per il trasporto della posta fu quasi certamente inventato anche per far pagare la gabella alla merce/posta che transitava di città in città o di stato in stato. Per molti secoli infatti le lettere non fluivano secondo  accordi interstato e non esisteva la possibilità del pagamento anticipato e fisso del porto perché le gabelle da pagare lungo il tragitto erano numerose, indefinite ed incerte e quindi si preferiva un pagamento a destino sommando i diritti pagati per le successive tratte più i costi dei diversi corrieri che si erano adoperati per trasportarle. Anche se fin dall’origine in alcuni antichi stati (vedi ad es. Regno di Sardegna), oltre al controllo della cultura sul territorio, il diritto di privativa sul trasporto postale richiedeva il pagamento di gabelle, dal 1720 circa questo termine fu sostituito da tassa (che pagava un servizio), e poi da tariffa o da diritto e altre simili per distinguere la posta del servizio pubblico dalle altre merci.

GALOPPOSostantivo - Andatura veloce del cavallo con o senza cavaliere. Era la velocità richiesta ai corrieri postali per il trasporto delle missive espresse nel lontano passato e poiché cavalli e cavalieri hanno a questa andatura una autonomia limitata (circa 10/15 Km.) per questo motivo furono inventate le Poste, ossia dei luoghi ove venivano cambiati cavalli e cavalieri su un percorso stabilito, al fine di mantenere sul tragitto una costante velocità di corsa. Le Poste, i cavalieri ed i postiglioni, insieme a cavalli e carrozze furono l'ossatura iniziale dei primi trasporti organizzati di posta, in cui la condizione richiesta dal pubblico era la velocità del trasporto e quindi il galoppo o il trotto veloce dei cavalli destinati al servizio erano necessari per espletare il servizio. Ricordiamo che sul frontespizio di molte antiche lettere erano riportati disegni e scritte per incitare i cavalieri a correre al galoppo (Cito, Cito,…- Per staffetta volando – disegni di staffe – minacce al corriere se non correva – ecc.)

GALOPPARE - Verbo - Indica l'andare veloce dei cavalli e dei cavalieri. Sinonimo di correre veloce, nel passato anche sostituito in gergo postale col verbo "Volare", ossia correre talmente veloce da non toccare quasi terra. Su alcune pregiate lettere del 1400 e secoli successivi furono apposte formule come "Cito,Cito,...Citissime" e "Volando, Volando" per indicare l'urgenza della consegna della lettera trasportata da corrieri a cavallo che dovevano percorrere il tragitto al galoppo, con la maggiore velocità possibile. Negli studi e nelle collezioni storico postali le lettere con queste formule sul frontespizio sono considerate i precursori degli attuali Espressi, sono poco  comuni ed hanno prezzi da amatore specialmente se disegni e formule sono multiple e ben realizzate. (vedi anche “galoppo”)

GARANZIASostantivo -  Mezzo per far rispettare un impegno o una condizione contrattuale. In genere,  tutte le merci pregiate, come gioielli, automobili, elettrodomestici e numerose altre merci tecnologiche, compreso il materiale filatelico di pregio, richiedono una garanzia che in questo caso è rappresentata da un documento chiamato Certificato che dichiara l’originalità del materiale venduto (certi-ficato d’origine) e la mancanza di difetti d’origine (Certificato di garanzia contro i guasti), che spesso condiziona il costo d’acquisto degli oggetti stessi. I Certificati di garanzia di francobolli e di documenti postali sono sempre richiesti quando il valore del materiale è elevato ed allorché è noto che esistono copie e falsi assai simili agli originali. La realizzazione dei certificati di garanzia o soltanto l'apposizione di firme di garanzia direttamente su materiale di minor pregio, è devoluta ai periti filatelici o a persone notoriamente abili nello stabilire l'originalità e lo stato del mate-riale. (vedi "Perito" ed "Esperto").

GARIBALDINO/A - Aggettivo - riferibile ad azioni o a persone con caratteristiche di impeto e coraggio, come era uso per G. Garibaldi ed i suoi seguaci. In un altro intendimento, se riferito ad oggetti e a cose, indica una origine legata a Garibaldi o alle sue vicende, come ad esempio corrispondenze, cimeli, autografi ecc. Nei cataloghi d'asta filatelici, le lettere Garibaldine o gli scritti derivati dalle vicende garibaldine sono appunto documenti postali riferiti direttamente o indirettamente a G.Garibaldi e alle sue imprese ed hanno per alcuni collezionisti specializzati particolare interesse documentario e collezionistico.

GEMMA – Sostantivo - Pietra preziosa adatta ad essere montata su un gioiello. In filatelia è parola usata da commercianti per indicare pezzi preziosi e molto rari che sono i gioielli delle collezioni.

GENERALITA' Sostantivo - Per quanto interessa questo testo è la denominazione complessiva dei dati del destinatario e del mittente sulle corrispondenze, ossia tutte le indicazioni precise sull’identità delle persone o degli enti che utilizzano la posta per le comunicazioni scritte. Le generalità sono sempre state estremamente importanti per l'accettazione ed il ricevimento delle corrispondenze pregiate ed in alcuni casi lo furono anche per quelle ordinarie, quando, ad esempio, per legge, intorno al termine del II conflitto mondiale in Italia fu necessario riportare sulle corrispondenze dirette all'estero i dati del mittente, ricavati da un documento di riconoscimento o valido, in genere la carta di identità, presentato di persona agli sportelli postali. Se ciò non avveniva, perché la lettera veniva imbucata sulla pubblica via, la corrispondenza era rimessa al mittente e lo speditore veniva indagato.

GENUINO/AAggettivo – Sinonimo di non sofisticato, non alterato, puro, naturale. In qualche caso, ma con una certa improprietà di termini, si può riferire anche ad una caratteristica degli oggetti postali. La posta genuina è per qualche collezionista la posta che non è connessa con la filatelia, ossia che è stata spedita senza tenere in nessun conto l'aspetto filatelico collezionistico dell’invio ed è quindi considerata la più indicata, giusta ed interessante per il collezionismo storico postale. Anche se il senso è comprensibile, molti obiettano che anche la posta spedita con interesse filatelico, purché abbia viaggiato regolarmente ed abbia rispettato le regole postali, è anch'essa genuina. In un intendimento più corretto, si può affermare che le corrispondenze realmente spedite secondo le norme postali, viaggiate e giunte a destinazione ma affrancate e trattate a scopo filatelico possono esser meglio definite come "provocate". A nostro avviso, essendo rispettate tutte le norme postali ed essendo più difficile il loro ottenimento nelle migliori condizioni collezionistiche, la posta provocata ha la stessa dignità di quella naturale o genuina che dir si voglia. Potendo però scegliere tra due corrispondenze identiche ovviamente è preferibile quella naturale, ma ai fini commerciali ed espositivi, quella provocata può perfino avere maggiore valore e significatività, oltre che un aspetto estetico mediamente più gradevole.

GERENTESostantivo - Persona che ha la direzione e l'amministrazione di una azienda, di un esercizio, di un ufficio pubblico e quindi la responsabilità di fronte alla legge della gestione dell'attività. Il gerente oggi non è in genere il Proprietario dell'attività o dei locali ove si svolge ed è chiamato gestore o anche amministratore per non confonderlo appunto col proprietario. In passato anche alcuni uffici postali erano in gestione privata, ossia erano di proprietà delle Poste pubbliche ma affidati come un'impresa a persone non dipendenti direttamente dall'Am-ministrazione postale pubblica. Costoro erano chiamati "gerenti" ed avevano provvigioni sul giro di affari procacciato alle Poste. Questa situazione, esistente originariamente in Italia anche in forme complesse, col passare degli anni è andata via via riducendosi, fino a cessare completamente col passaggio delle Poste italiane da pubbliche a private tra gli anni 1997 e 2002, da quando la nuova situazione normativa imposta dal Governo e dal Ministero delle Comunicazioni a partire dal 1995 considerò le Poste come un concessionario ossia un gerente del sistema postale pubblico e si riservò di crearne altri a suo piacimento se rispondenti a determinati criteri e scopi. Questa nuova situazione impedisce alle Poste italiane di subappaltare il proprio lavoro e quindi a creare gestori di servizi e di uffici postali, ma li deve espletare o condurre esclusivamente in proprio.

GEROGLIFICONome proprio – Nome dei segni dell'antica scrittura egiziana e correntemente, per similitudine, anche di altri popoli antichi. Anche se non hanno praticamente interesse nella posta o nei francobolli del nostro paese, nel linguaggio corrente indica simbolicamente un sistema di scrittura o caratteri non comprensibili o di difficile decifrazione come ad esempio quelli dei nostri stessi antenati. Gli antichi documenti postali mostrano spesso scritture incerte, segni, grafie, modi di dire, vocaboli dimenticati e spesso anche formule di riduzione delle parole non più utilizzate e comprensibili ai giorni nostri che richiedono l’interpretazione di specialisti in lingue antiche. La traduzione di testi postali e di documenti medioevali è realizzata con fatica e notevoli costi da esperti di estrazione universitaria in facoltà umanistiche. Le traduzioni di testi antichi, di lettere del lontano passato che nel linguaggio volgare possono esser scambiati o definiti come scritti in caratteri sconosciuti o lingue morte o altrui, sono redatti da questi specialisti su documenti denominati "Regesti". Poiché l'importanza del contenuto di molte lettere e di antichi documenti di interesse filatelico modifica sensibilmente la valutazione del materiale è perciò sempre utile disporre di regesti, anche approssimati, delle lettere più antiche contenute nelle collezioni che, come i certificati, debbono sempre accompagnare gli scritti a cui si riferiscono.

GESTORE Sostantivo - Vedi "gerente".

GIACERE/ENTE - Verbo ed aggettivo -  Indicano lo stato di fermo o di immobilità di qualcosa in qualche luogo. Nel campo postale stabiliscono in modo inequivocabile che una corrispondenza, una pratica, sono ferme in attesa di sviluppi, di comunicazioni o di consegna presso un ufficio postale. Se ciò si verifica, il mittente o il destinatario vengono avvisati con uno speciale modulo lasciato in buca, in modo che l'oggetto postale possa esser rimesso in movimento dopo che l’interessato si è presentato presso l'ufficio postale indicato nel modulo stesso. L’aggettivo è nella maggior parte dei casi riferibile alle corrispondenze pregiate non potute consegnare dai postini per assenza dei destinatari o per le corrispondenze a lungo lasciate nelle caselle postali, ma esistono numerose altre occasioni per definire una corrispondenza o un documento giacente presso la posta o presso altri uffici connessi con la posta (accertamenti doganali, fiscali, ecc.). Vedi anche “Giacenza”

GIACENZASostantivo - Aggettivo sostantivato connesso con altri sostantivi per indicare lo stato di fermo temporale in cui si trovano. Nel campo postale la parola connessa è in genere “tempo”, “ufficio”, “tassa”, ecc.. Il “tempo di giacenza” è il periodo in cui l'oggetto giacente rimane a disposizione del destinatario per il ritiro presso un ufficio postale. Il ritiro dell'oggetto in questione può esser effettuato nell’”ufficio di giacenza” dal destinatario o da un suo delegato, presso l'ufficio postale indicato nell'avviso appositamente inviato, all'interno di un “tempo di giacenza” stabilito dalla Poste, in genere 30 giorni, ritiro che si può effettuare dopo il pagamento di una “tassa di giacenza” richiesta dalle Poste per il lavoro in più che la giacenza ha provocato. La tassa di giacenza è paragonabile ad un diritto tariffato che viene pagato con l’applicazione di francobolli o surrogati sulla lettera all’atto del ritiro. In questa ottica anche l'istituto del Fermo Posta usufruisce di appositi uffici attrezzati per la giacenza delle corrispondenze, presso i quali tutti coloro che usufruiscono di questo servizio, devono andare per ritirare la propria posta, pagando il servizio.

GILDANome proprio – E’ il nome di alcuni disegni e sigle esistenti sui frontespizi di molte lettere del 1500/1600 accanto all’indirizzo del destinatario, che rappresentavano i simboli della categoria mercantile e/o sociale (corpo-razione) dello scrivente in cui la società dell’epoca era suddivisa in alcuni piccoli stati medioevali e che quindi indicavano ai corrieri e ai controllori dei dazi e delle gabelle ai confini delle comunità e degli stati stessi il censo del mittente e l’importanza della missiva. Spesso le Gilde rappresentavano il lasciapassare per far proseguire la corsa del corriere fino a destino. Le lettere che presentano gilde sul frontespizio sono poco frequenti, se ne conoscono molte relegate in alcuni archivi storici e poche nelle collezioni private e sono quindi più pregiate di quelle senza segni distintivi dei mittenti.

GIORNALESostantivo - Libro su cui si annotano obbligatoriamente le cose ed i fatti accaduti nella gior-nata detto anche diario/giornale. Nell'intendimento più comune però è una pubblicazione a stampa in genere quotidiana che riporta e commenta le notizie e gli avvenimenti di interesse pubblico di ogni tipo del giorno prima. Il giornale quotidiano è divenuto nel corso del tempo la principale fonte di informazione e di lettura della gente comune e come tale è considerato uno dei veicoli principali della cultura. Per questo motivo la spedizione postale dei giornali quotidiani, dei giornali periodici, dei bollettini associativi e di altro assimilabile, spediti in quantità dagli editori, ha tariffazione particolare, molto minore rispetto a quella di altri invii anche molto numerosi, meno voluminosi e identicamente urgenti. Se si sceglie la via postale pubblica che richiede da parte delle poste un grosso sforzo di velocità e puntualità, la tariffa giornali dopo un periodo originario in cui fu assolta con soli bolli passò ad affrancature con francobolli (talvolta applicati sulla carta anche preceden-temente alla stampa del giornale stesso in quanto la data del giornale era quella di bollatura e le parole stampate cadute sul francobollo servivano ad annullarlo e a datarlo). Dall’inizio del 1900 è stata prevalentemente assolta col pagamento di un l'abbonamento postale (senza affrancatura). In questi casi l'editore paga per conto ed in nome dei destinatari, il porto alle Poste e si rivale sugli abbonati aumentando il prezzo del giornale del costo del trasporto. Per motivi organizzativi le poste possono consegnare i giornali quotidiani nella tarda mattinata, ma chi desidera riceverlo prima, deve stipulare contratti speciali con l'editore stesso o con corrieri privati, pagando un prezzo di trasporto superiore a quello offerto dalle poste. I giornali spediti di seconda mano (tra privati) fino al 1999 erano pareggiati a stampe e dovevano esser affrancati come tali; a partire dall’agosto 1999 sono considerati e tariffati come lettere.  

GIORNALIEROAggettivo – Si riferisce a qualcosa che avviene regolarmente tutti i giorni. Corsa, passaggio, consegna, ecc. giornaliera/o, magari effettuate più volte, erano un tempo la norma del movimento postale sia in partenza che in arrivo ma con l'andar del tempo e con il riconoscimento dei diritti dei lavoratori, i movimenti della posta nella seconda metà del secolo scorso sono divenuti giornalieri (una sola volta e spesso non sempre) solo nei giorni lavorativi, mentre nei festivi, fino al 1999, erano condizionati da particolari norme (funzionavano per l'accettazione solo pochissimi uffici aperti al pubblico o in ricevimento, esclusivamente per la consegna di espressi e telegrammi). Dal 1999 non esistono prati-camente più uffici aperti al pubblico nei giorni festivi (salvo quelli speciali distaccati per manifestazioni o avvenimenti occasionali) e la Posta non viene più lavorata tra la mezzanotte del sabato o dei prefestivi e le 22 della domenica o dei giorni infrasettimanali festivi.

GIORNATASostantivo - Sinonimo di “Giorno”, ma la variante sottintende spesso l'unione a qualche altra parola per dare un significato diverso al periodo di 24 ore che scandisce la più comune unità di tempo dell'uomo (giornata di festa, di lavoro, di sole, ecc.). Nel campo filatelico in genere per “giornata” si intende un giorno particolare che festeggia la filatelia o il francobollo, al fine di ricordare e di pubblicizzare l'attività filatelica di una nazione. Giornata del Francobollo e G. della Filatelia, sono in Italia e in molte nazioni europee scadenze annuali di una festa filatelica caratterizzata da un concorso, da una esposizione e da scambi tra collezionisti in uno o più  luoghi stabiliti. 

GIUBILEO Nome proprio - L'insieme di solenni festeg-giamenti promossi da organi ufficiali per onorare fatti, avvenimenti e persone di grande rilievo accaduti 25, o talvolta, anche 50 anni prima. Per la Chiesa cattolica il Giubileo si festeggia ogni 25 anni per la durata di tutto il 25mo anno dalla commemorazione. In filatelia è il nome di una emissione Italiana del 1925/28 commemorativa del 25mo anniversario del regno di Vittorio Emanuele III.

GIUDICARE -  Verbo - Indica l'azione e il lavoro del giudice, ossia l'opera di valutare, esaminare ed esprimere un parere autorevole ed insindacabile da parte di una persona esperta ed addestrata, nonché conoscitore di regole scritte, su un fatto, una azione, un crimine, un concorso ecc. Anche i giudici dei concorsi filatelici, più comunemente detti giurati, compiono l'azione di giudicare le collezioni iscritte ed esposte in concorso. I loro giudizio è insindacabile, anche se talvolta è di parte o errato.

GIUDICE Sostantivo - Magistrato che pronuncia sentenze su cause civili, penali ed amministrative. In senso più lato è persona che ha l'incarico di giudicare una azione, una lite, un crimine ed anche una gara sportiva o intellettuale. In filatelia esiste la figura del Giudice per valutare le collezioni in concorso filatelico, che si preferisce chiamare giurato.(Vedi “giurato” e “giudicare”).

GIUDIZIOSostantivo – Atto di valutazione di persone, di lavori, di prodotti di elaborati e di altro, ivi comprese le collezioni filateliche, effettuata da giudici (in genere magistrati) o da specialisti riconosciuti nella materia, spesso iscritti ad un albo. I giudizi filatelici sono suddivisi in 3 livelli di valore crescenti in relazione all'esperienza del collezionista concorrente e alla novità della collezione. Una collezione esordiente, di nuova creazione, realizzata anche da un filatelista esperto, deve esser inizialmente presentata in concorsi di basso livello per poi salire al livello superiore se il giudizio ottenuto è buono, fino a raggiungere il livello massimo (giudizio in concorsi internazionali) se ha superato con un giudizio medio alto il precedente giudizio. Secondo le classificazioni internazionali i livelli di giudizio sono espressi in punti secondo una suddivisione delle caratteristiche delle diverse classi collezionistiche. I concorsi inoltre possono essere di livello Regionale o interregionale, Nazionale e Internazionale in relazione alla loro impor-tanza. Le valutazioni delle collezioni ottenibili in concorsi Regionali, nazionali ed internazionali si ottengono da Giurati sempre più esperti, nominati dalla Federazione Naz. di Filatelia, rispettivamente di livello regionale, nazionale ed internazionale secondo ilo loro valore riconosciuto nell’albo nazionale in cui sono iscritti. Per consentire alla collezione di esser sottoposta ad un giudizio di livello nazionale è necessario ottenere un buon punteggio (esiste un limite minimo) nel concorso regionale di primo livello. Per ottenere un giudizio internazionale è necessario ottenere nuovamente un buon punteggio (esiste un limite minimo) attraverso un giudizio più severo per avere qualche speranza di una buona valutazione al massimo livello. Come già detto i giudizi vengono espressi dai giurati in punti, che equivalgono a livelli di medaglia (diploma di partecipazione, bronzo, bronzo argentato, argento, argento grande, vermeil, vermeil grande, oro, oro grande, gran premio), che sono la somma di almeno 5 diverse valutazioni separate (sinteticamente : presentazione, ricerca e sviluppo, stato e conservazione del materiale, valore e rarità, importanza della collezione), con diversa espressione in relazione alla Classe filatelica in cui è inserita la collezione e al livello del concorso. In questa diversa scala di valori, ovviamente più è importante il concorso, più elevate sono le pretese dei giurati e più severi sono i punteggi assegnati alle collezioni. In questa complessa materia il breve riassunto riportato non è certamente esaustivo ; chi volesse approfondire notizie e dati sui giudizi riservati alle collezioni presentate nei concorsi deve leggere i regolamenti di ciascuna classe filatelica internazionalmente riconosciuta, contenuti in pubblicazioni specializzate edite dalla FIP e dalle Federazioni nazionali di filatelia, a cui si possono richiedere nelle versioni aggiornate. 

GIUNGERE Verbo - Sinonimo di arrivare. In gergo postale e filatelico si usa nell'analisi della posta per indicare un elemento importante ma non sempre presente di un invio. Un oggetto postale è sicuramente giunto in un luogo se porta su di se le tracce del suo passaggio in quel luogo, ossia se possiede l'impronta del bollo di transito o di arrivo della località. Non sempre gli invii presentano, raramente sul fronte più spesso sul retro, il bollo di arrivo che per trascuratezza premura o per disposizioni postali può esser mancante, ma il bollo di arrivo o di transito è la dimostrazione che l'invio è realmente giunto in quel luogo. E' importante distinguere, specialmente nella descrizione dei pezzi, se l'oggetto è giunto nel luogo di destinazione o se è soltanto stato indirizzato in quel luogo in cui potrebbe non esser mai giunto. Se il bollo di arrivo non è presente è giusto dire, p.es.,"Busta partita da.... e diretta a...." piuttosto che "Busta da.... a...." poiché molte volte non è certo che sia giunta a destino. La questione è comunque divenuta sempre incerta per la posta ordinaria italiana dal 1999 in poi, da quando cioè i bolli di transito e di arrivo non sono più stati applicati alle corrispondenze ordinarie per accelerare la lavorazione e ridurre i tempi di viaggio. La mancanza di questi fonda-mentali dati è purtroppo la conseguenza di una riduzione del personale postale e della richiesta del rispetto dei tempi di consegna stabiliti dalle norme di legge sui servizi postali accelerati.

GIUNTO/AAggettivo - Sinonimo di arrivato/a. Si dice di un oggetto postale realmente arrivato in un luogo e che possiede perciò segni postali del passaggio nell'ufficio postale più vicino al luogo di destinazione, in genere l'impronta del bollo della località di arrivo stessa, apposta sul retro o sul fronte dell'invio. Purtroppo negli ultimi decenni in Italia non sempre furono apposti i bolli di transito e/o di arrivo (che dal 1999 sono stati eliminati) ponendo talvolta il dubbio sul reale arrivo della corrispondenza a destino. Precedentemente al 1960 le corrispondenze viaggiate che giungevano a destino senza bolli di transito e di arrivo erano pochissime e quindi in questi casi è ragionevole pensare che le corrispondenze non siano viaggiate e che siano prevalentemente costruzioni filateliche, anche d'epoca, dal minor valore venale e documentario di quelle che lo possiedono. Al contrario la mancanza di bolli di transito e di arrivo dopo il 1960 porge il fianco e dubbi che infine si riducono col passare dei decenni successivi, quando questi bolli furono eliminati dall’uso. (vedi anche “Giungere”).

GIURATOSostantivo - Persona che sotto giuramento o in ragione di un impegno morale, incaricato da un ente o da un ufficio sovrano, spesso insieme ad altri suoi pari, esprime un giudizio su una questione di interesse pubblico. In filatelia i giurati sono persone che, incaricate dalla FIP o dalle Federazioni Filateliche Nazionali, giudicano le collezioni esposte nei concorsi filatelici ufficiali. I giurati devono conoscere ed attenersi ad appositi regolamenti nazionali ed internazionali (dipende dal livello della manifestazione) e valutare in valore assoluto e non relativo gli elaborati filatelici esposti in concorso, assegnando su una apposita scheda punteggi ed esprimendo talvolta un commento breve per giustificare il proprio verdetto. I giurati vengono nominati dalle Federazioni nazionali di Filatelia tra le persone che si sono distinte in precedenti concorsi e/o in letteratura, devono effettuare un tirocinio quali allievi giurati in alcuni concorsi cui vengono aggregati per sperimentarne la capacità di giudizio e la conoscenza dei regolamenti e devono esser iscritti nell’albo nazionale dei giurati filatelici tenuto dalla Federazione. In relazione alle capacità e all'esperienza, i giurati si dividono in Regionali, Nazionali e Internazionali e possono giudicare in manifestazioni rispettivamente locali, nazionali e internazionali. L'allievo giurato dopo alcune giurie regionali, se esaminato positivamente dai giurati effettivi del concorso, viene promosso giurato nazionale e dopo aver partecipato a numerose giurie nazionali può esser proposto come G. internazionale, se oltre a buone capacità di giudizio, ha ricevuto almeno un vermeil internazionale con una propria collezione e se conosce almeno una delle 4 lingue accreditate presso la Federazione internazionale. Non esistono scuole per divenire giurato, ma presso le federazioni nazionali ogni tanto vengono effettuati seminari di studio per giurati che devono esser frequentati da coloro che hanno maggiori probabilità di esser scelti nel futuro e la voglia di esporsi con i propri giudizi. Anche se la soddisfazione di divenire giurato filatelico e gli inviti a giudicare in genere sono sempre graditi, la fatica per imparare il "mestiere" (si fa per dire) è lunga e faticosa e gli impegni per l'aggiornamento sono pressanti, continui e spesso tali da ridurre il tempo per dedicarsi al collezionismo.(vedi anche "giuria", "giudice", ecc.). 

GIURIASostantivo - Insieme di giudici, di giurati o di specialisti, in altre parole una commissione giudicante, nominati e chiamati da una autorità competente per fornire un parere su una specifica questione. Anche in campo filatelico, allorché le manifestazioni filateliche sono a concorso, le giurie appositamente nominate dalla Federazione Filatelica devono valutare e giudicare le collezioni, assegnando premi e riconoscimenti secondo regole universali stabilite da precisi regolamenti scritti. Per effettuare il loro lavoro nella sede del concorso le giurie sono ospitate, raramente retribuite, dai comitati organizzatori dei concorsi ed hanno perciò spese personali ridotte o nulle. Le giurie, come i concorsi, hanno vari livelli (regionali, nazionali, internazionali) ; di conseguenza le giurie devono esser composte da giurati specializzati per classe filatelica e per livello. Al gruppo di giurati scelto ed idoneo per ogni livello di manifestazione, la Federazione può aggiungere 1/2 giurati di livello immediatamente inferiore con la qualifica di allievi giurati senza diritto al voto per permetter loro di vedere come persone più esperte giudicano le collezioni e quindi per effettuare un addestramento. Durante i lavori gli allievi possono essere interrogati dai giurati sulle collezioni in concorso e quindi lavorano solo per esser giudicati idonei ad entrare in giurie del primo livello o in giurie di livello superiore a quelle in cui fino a quel momento hanno operato. Gli allievi giurati, sobbarcandosi tutte le spese di viaggio e di soggiorno presso la manifestazione filatelica, hanno in genere necessità di entrare più volte in giurie più qualificate per poter accedere al rango superiore. Il lavoro delle giurie è spesso molto complesso poiché devono giudicare in relazione ai regolamenti, conoscendo la materia ed i risultati ottenuti dalle collezioni già precedentemente presentate in concorso, ed equilibrando il giudizio in relazione al livello del concorso stesso. In qualsiasi caso le giurie esprimono un giudizio assoluto su ciascuna collezione e non un giudizio relativo alle collezioni presentate, ossia le collezioni non sono in competizione tra di loro ma ottengono un punteggio (trasformato in un rango di medaglia) che le classifica e che le rende idonee a partecipare ad altri concorsi anche di livello superiore se il punteggio ottenuto supera una quota stabilita. Solo in qualche caso e in particolari occasioni viene richiesto alle giurie di esprimere un voto unico per assegnare alla collezione migliore tra quelle presentate un solo premio. In questi casi la collezione vincente è quella che ha ottenuto il maggior punteggio regolamentare assoluto e in caso di parità, ottiene la preferenza secondo una o più votazioni successive dei giurati in conclave, in relazione alle opinioni della maggioranza dei giurati. Il giudizio delle giurie è insindacabile e non contestabile, ma i filatelisti giudicati possono chiedere spiegazioni sul giudizio ottenuto, comunque e sempre senza proteste. (vedi anche “giurato”, “giudice”, ecc.)

GIURISDIZIONE Sostantivo - Sinonimo di "competenza", "spettanza", "autorità", "ambito" entro il/la quale una persona, un ente o un semplice ufficio esercitano un proprio potere riconosciuto pubblicamente. Le poste locali hanno ad esempio competenza giurisdizionale entro limiti territoriali ristretti (locali, regionali). Un giudice o un giurato ha autorità e competenza giurisdizionale o giurisdizione in relazione al proprio incarico ed entro confini di spazio, tempo e materia prestabiliti.

G.N.R.Sigla – Iniziali delle parole Guardia Nazionale Repubblicana. Questa sigla fu utilizzata per sovrastampare numerosi francobolli italiani tra il 1943 ed il 1944 dopo gli avvenimenti politico-militari che il 15 settembre 1943 portarono Mussolini alla creazione della Repubblica Sociale Italiana, nell’Italia centro settentrionale. La R.S.I. governò questa parte d’Italia convenzionalmente fino al 25 aprile del 1945. Le prime sovrastampe G.N.R. nacquero a Brescia nel dicembre 1943 su iniziativa della locale Guardia Nazionale Repubblicana e poi, su autorizzazione delle Poste repubblicane, proseguì a Verona con più ampie tirature. I francobolli con questa sovrastampa non sono comuni, specialmente in alcuni tagli, furono utilizzati soprattutto nel Nord Italia insieme ad altri del regno e cessarono di validità il 15 agosto 1944 pur continuando ad esser utilizzati sulla posta quotidiana anche oltre il 25 aprile 1945 in periodo luogotenenziale. Molti francobolli dell’emissione e soprattutto molti loro usi devono essere certificati dai periti filatelici sia per l’esatta loro classificazione che per l’esistenza di falsi e di numerosi trucchi filatelici.

GOMMANome proprio - Sostanza naturale o sintetica che sotto forma solida ha capacità elastiche e ammortizzatrici e che sotto forma liquida ha un notevole potere adesivo. La gomma ha infinite applicazioni nel mondo industriale e qualcuna anche nell’ambito filatelico e postale. Ricordiamo ad esempio l’impiego nella realizzazione di bolli (gomma solida e poco elastica) e di liquidi di varia origine adatti ad incollare carta e cartone. Il principale uso comunque rimane quello di utilizzarla in forma liqui-do/secca al verso dei francobolli per renderli facilmente adesivi. I bolli in gomma per il sistema pubblico postale sono sempre stati usati poco perché inadatti ad un uso continuo e permanente; ebbero perciò usi occasionali, speciali e brevi, specialmente in sostituzione provvisoria di bolli in acciaio. La gomma liquida, in varie formule realizzate solo per gli uffici postali, ha invece avuto ed ha tuttora un parziale uso in molte occasioni quotidiane come come ad es.  l'applicazione delle etichette di raccomandazione, di assicurazione ecc., chiusura di involucri e altri casi simili ma tende ad essere eliminata da nuovi sistemi adesivi quali da es. le carte pregommate autoadesive. Il principale uso però della gomma in filatelia è la realizzazione di liquidi in formule efficaci e riservate, adatte a rendere i francobolli adesivi alla carta e ad altri materiali piani ma con superfici lievemente porose. Polveri di origine animale, vegetale, sintetiche e non velenose vengono diluite quasi esclusivamente in acqua (rare sono le gomme filateliche che utilizzano un altro solvente) ed il liquido lievemente viscoso che ne deriva, viene spalmato in strato sottile sul retro dei francobolli con dei cilindri spugnosi o pelosi. Il liquido, a rapida essiccazione, distribuito equamente su tutto il retro dei fogli prima della dentellatura, ha la capacità di "rinvenire" a contatto con acqua o saliva e permette perciò ai francobolli nuovi di aderire alla carta.

Nel corso della storia del francobollo ed in relazione alle diverse culture e tecnologie nazionali, le gomme prodotte per rendere i francobolli adesivi hanno avuto varie origini e formule. Per la nostra storia, la gomma filatelica del secolo scorso era di origine naturale e proveniva essenzialmente da resine prodotte da piante africane ed asiatiche (vari tipi di Acacie). Aveva colore bruno, odore acuto e penetrante, era facilmente attaccabile da insetti, funghi e batteri ed aveva come solvente l'acqua in grande quantità. In altre nazioni ebbe maggior uso gomma di origine animale, sempre idrosolubile, e gomme di origine chimica con solventi talvolta sconosciuti. Nel corso del tempo, fin dai primi decenni del nostro secolo, si iniziarono a realizzare in Italia nuove gomme di origine vegetale, più chiare, più igieniche e più adatte all’impiego nei francobolli. Soltanto tra il 1950 ed il 1960 iniziò la sostituzione della gomma arabica con gomma vinilica sintetica, cosa che avvenne totalmente dopo il 1970 durante il periodo di validità della Siracusana. Dopo il 1990 venne anche proposta nella produzione filatelica italiana una nuova gomma (già applicata da altre nazioni ai francobolli) di tipo vinilico a lenta essiccazione con solvente segreto, comunque a base acquosa, che fu applicata ai primi francobolli autoadesivi italiani nel 1992. L’esperimento che richiedeva francobolli prodotti e venduti su un supporto da carta siliconata antiadesiva ebbe un discreto successo iniziale e quindi negli anni successivi comparvero altri esemplari simili (francobolli per il servizio prioritario). Al contrario dei collanti vegetali animali e vinilici che hanno dimostrato una tenacia secolare, alla data odierna (fine 2003) non si conosce la durata della proprietà adesiva dei collanti di questi francobolli autoadesivi sugli invii cartacei su cui furono applicati e perfino sui supporti siliconati su cui furono venduti; si pensa che dopo alcuni anni, forse decenni, questi i francobolli autoadesivi tenderanno a staccarsi dalle buste e dalla carta siliconata e che quindi avranno necessità di un riposizionamento con linguelle o con collanti tradizionali.

La gomma è uno degli elementi caratterizzanti dei francobolli nuovi e quindi, se difettosa o mancante, deprezza l'esemplare e lo relega a esemplare difettoso, di scarto o da sostituire. Anche un piccolo difetto nella continuità della superficie, conseguente, p. es., all'applicazione della linguella, penalizza gli esemplari e li fa classificare a parte con quotazione inferiore ad equivalenti esemplari con gomma perfetta.

GOMMATO/AAggettivo - Deriva da gomma e si riferisce a oggetti e cose che hanno come componente fondamentale o distintivo la gomma. Tra gli oggetti gommati esistono i francobolli che vengono prodotti fin dalla loro origine col retro gommato per poterli applicare facilmente alle corrispondenze e che quindi è una delle caratteristiche principali del francobollo nuovo. Il francobollo si dice gommato quando l'esemplare è munito di gomma al verso e permette l'incollatura su carta con la semplice umidificazione o staccandolo dal supporto siliconato (se si tratta di un autoadesivo). Per la filatelia un francobollo nuovo non gommato o con gomma parziale è un francobollo incompleto e di minor valore rispetto ad un equivalente con gomma integra e quindi per il collezionismo tradizionale, la presenza, la qualità e l’integrità della gomma al verso dei francobolli condiziona il loro prezzo e l'interesse dei collezionisti. In alcuni casi i cataloghi stessi presentano quotazioni fortemente variabili per lo stesso francobollo perfettamente gommato e con gomma assente o difettosa. (vedi anche “gomma”)

GOMMATURA Sostantivo – In filatelia indica l’operazione di spalmatura della gomma sul retro dei francobolli effettuata all'interno dell'Ente si produzione durante il processo di fabbricazione. La gommatura avviene dopo la stampa dei fogli di francobolli e prima della dentellatura in modo che la gomma fluida non imbratti le vignette trafilando dalle perforazioni della dentellatura. (vedi anche “Gomma” e “Gommato”)

GOVERNOSostantivo - In genere è l'organo politico ed amministrativo a cui spetta la guida e il potere di una nazione, ma può anche esser riferito ad entità minori come aziende e società. In relazione al tipo di governo (democratico, assoluto, dittatoriale, provvisorio ecc.) la guida spetta ad una o più persone e dalle loro idee e principi dipende il corso delle vicende politiche ed amministrative della nazione o dell’ente governato, ivi compresa per gli stati sovrani anche l'immagine del paese espressa attraverso i francobolli. I governi quindi caratterizzano lo stile e la politica filatelica ed i francobolli che nascono sotto diversi tipi di governo permettono facilmente di riconoscerne il periodo in cui furono prodotti. In filatelia questa parola aggiunta a “provvisorio” è stata anche utilizzata per indicare un particolare gruppo di francobolli prodotti in alcuni brevi periodi per soddisfare il servizio postale durante un trapasso di potere o anche di emissioni di alcuni antichi stati italiani, prodotte durante il passaggio di potere dalle antiche dinastie che li governavano al potere centrale del Regno sardo e poi del regno d’Italia che li annetteva. Molti di questi francobolli dal breve uso sono rari e particolarmente pregiati, soprattutto quando nell’uso si trovano accostati con emissioni precedenti o successive.

GRADAZIONESostantivo - Distinzione per gradi successivi di qualsiasi caratteristica merceologica o fisica. In filatelia si può riferire ad es. alla classificazione delle sfumature dei colori dello stesso francobollo prodotto in epoche diverse o in tirature successive. Specialmente nel passato, ma anche ai giorni nostri, francobolli ristampati a distanza di tempo o con pigmenti di diversa origine o con diversi metodi di stampa, non presentano lo/i stesso/i colore/i permettendo ai collezionisti di costruire pagine di esemplari con colori e sfumature cromatiche gradualmente diverse. Attraverso la Scala cromatica internazionale che fornisce campioni di colori standard, o più spesso attraverso campioni certi, si può spesso risalire alla data di produzione dei francobolli e quindi alle tirature. Lo scopo di questi lavori filatelici non è solo legato ad una  classificazione specializzata degli esemplari ma serve spesso per definire il valore commerciale di molti francobolli, specialmente del lontano passato che anche dai cataloghi è stabilito in funzione al colore e alle varie gradazioni di tono delle tinte con cui furono prodotti. Purtroppo recenti acquisizioni nel campo dell'ottica che fanno della scala e delle coordinate colore la loro bandiera e classificano senza ombra di dubbio qualsiasi colore attraverso numeri, indicano che le tonalità e la brillantezza dei colori cambiano col tempo e sono funzione dei sistemi di conservazione o di operazioni di carattere fisico che si possono compiere sulle superfici colorate. L'esposizione alla luce di esemplari nuovi, la bollitura in acqua semplice o addizionata con qualche reagente, l'immersione diretta in reagenti chimici ed altri trattamenti simili di francobolli usati, possono modificare completamente e artificiosamente l'aspetto dei colori e di conseguenza possono influire sulle classificazioni e sui prezzi di catalogo. Questa situazione pone in dubbio molte classificazioni cromatiche effettuate nel passato e riducono l'interesse collezionistico di molte emissioni classi-che, anche se è storicamente dimostrato che colori diversi furono certamente utilizzati per le diverse tirature di molti importanti e preziosi francobolli del lontano passato. In queste nuove osservazioni emerge che i colori caldi (gialli aranciati, rossastri ecc.) sono quelli più sensibili alle manipolazioni o ai fenomeni fisici involontari, accidentali o provocati che possono accadere nella lunga vita dei francobolli, mentre quelli freddi (blu, violetto ecc.,) hanno maggiore resistenza alla varianti indotte. Resta comunque un grande divertimento realizzare scale cromatiche graduate dei più comuni francobolli di qualsiasi tempo e paese se i realizzatori sono certi che gli esemplari scelti non sono stati manipolati e non abbiano subito incidenti di qualsiasi tipo.

GRAFFIOSostantivo - Piccolo solco lasciato dallo scorrimento di una punta su una superficie liscia e che, in relazione alla pressione con cui la punta preme sulla superficie è più o meno profondo e visibile. Anche le polveri, specialmente se dure, possono essere abrasive e provocare danni alle superfici liscie di qualsiasi materiale, anche alla carta filatelica. Graffi provocati da polveri o punte sulla superficie liscia del recto o del verso dei francobolli possono rendere gli esemplari difettosi e quindi di minor valore ed interesse. Special-mente le emissioni prodotte in carta patinata, patiscono di questo tipo di danno poiché la perfezione della superficie del recto ottenuta con un agglomerato di micropolveri è facilmente rigata e scalfita da polveri abrasive e da punte premute anche con modesta pressione. Un insieme molto fitto di modesti graffi può, al contrario, esser utile alla carta, anzi è uno dei più recenti ritrovati per migliorare la carta filatelica italiana. Dal 1983 infatti la carta filatelica non è più perfettamente liscia, ma è “matt” ossia lievemente graffiata in modo fitto, uniforme e continuo per assottigliarla e per renderla piana, con facce contrapposte parallele, in modo da rendere possibile la stampa di microscritte senza fallature e vuoti, in genere creati da avvallamenti della superficie di stampa e da una irregolare planarità delle due superfici contrapposte della carta filatelica. 

GRAFFIATURASostantivo - Sinonimo di "graffio" (vedi “graffio”).

GRAFIASostantivo - Modo di scrivere manualmente parole e testi, che è caratteristica di ciascuna persona. Una grafia chiara e pulita facilita la lettura e la comprensione del testo da parte di chiunque mentre una grafia irregolare o deformata mette in difficoltà i lettori e la chiarezza dei concetti esposti. In genere la grafia diventa personaliz-zata pur seguendo una moda ed un insegnamento scolastico, ma si può affermare che ogni tempo e periodo ha avuto le sue caratteristiche grafiche e calligrafiche e diversi tipi di insegnamento, spesso dipendenti dalla lingua in cui si scrive (vedi l’italiano maccheronico, l’alto tedesco, il cinese, il cirillico ecc.). La grafia delle firme è caratteristica personale e permette il riconoscimento delle persone che le hanno effettuate su carte, lettere e documenti anche per la legge. Naturalmente esistono abili falsificatori di scritti e di firme, estremamente pericolosi anche in filatelia perché, imitando stili e firme, possono creare su supporti adatti materiale collezionistico raro del passato, falsificando anche le firme dei periti. Esistono comunque specialisti del riconoscimento della grafia e delle firme, detti grafologi, il cui lavoro è spesso richiesto dai tribunali e dai periti di altre specialità per riconoscere l'autenticità di documenti e firme.

GRAMMONome proprio - Unità di peso nel sistema metrico decimale MKS che ha anche importanti riferimenti nel campo storico postale poiché il peso delle corrispondenze ha sempre condizionato il costo delle spedizioni postali. In Italia infatti è sempre accaduto che le tariffe postali per inoltrare corrispondenze dello stesso tipo ma di peso diverso, variano in relazione agli scaglioni di peso, misurati in grammi, stabiliti dal servizio postale. Ad esempio, dal lontano periodo Sardo che dette origine al nostro sistema postale, il primo porto lettere nel nostro paese passò dai 7,5 gr. ai 10, poi ai 15 ed infine ai 20 gr. attuali. Difficoltà di trasformazione dei pesi unitari del porto lettere si ebbero con altre nazioni che non adottarono il sistema metrico decimale contemporaneamente all’Italia (come ad esempio l'Austria al tempo del regno sardo, o la Gran Bretagna fino a qualche anno fa). Con il passare del tempo si è comunque giunti all'unificazione internazionale dei sistemi di peso ed il sistema decimale in grammi è stato scelto, anche con molte resistenze e difficoltà, quale unità di peso postale (e d’altro) in tutte le principali e più avanzate nazioni del mondo.

GRANDUCALE/GRANDUCATOAggettivo e sostantivo – Come aggettivo qualifica cose e questioni di un Granduca o di un Granducato e come sostantivo indica un tipo di governo e di stato. Nella filatelia ha interesse per l’antica esistenza di alcuni stati ormai estinti, definiti come Granducati, il cui esempio italiano è il Granducato di Toscana le cui Poste sono ancora oggi definite Granducali, gestite o concesse ad altri dai funzionari del Granduca. Il Granducato di Toscana ebbe francobolli propri dal 1851 al 1859, poi nel 1860 francobolli del governo provvisorio che sostituì quello del Granduca ed infine quelli sardi e poi italiani dopo l’annessione del G. al Regno Sardo e al Regno d’Italia.

GRATIS - Avverbio - Senza spesa, gratuitamente. (vedi “gratuito”.

GRATUITO - Aggettivo in genere connesso con l'azione di acquisire qualcosa o qualche servizio senza spesa. I servizi gratuiti sono forniti senza contropartita in denaro anche dalle Poste pubbliche nazionali, ma se qualche anno fa erano pochi e limitati, dopo il 2000 sono stati praticamente tutti eliminati. Rimangono ancora gratuite la modulistica (limitatamente ad una o poche unità – se in quantità anche la modulistica è invece tariffata) e le informazioni.

GRAVAREVerbo - Sinonimo di pesare, opprimere, caricare, spesso impiegato in gergo postale per indicare una spedizione dispendiosa o tassata o con spese aggiuntive ecc. "Invio gravato di spese" indica una spedizione postale in cui le spese di tassazione, d’incasso o d’altro devono esser pagate in più dal destinatario. In genere gli invii gravati di spese sono consegnati agli sportelli postali e non dal portalettere (escluse, quando esistevano – prima del 1999 - le lettere semplici tassate per insufficiente affrancatura) dopo l'arrivo di un avviso, spedito dalle Poste, per chiamare il destinatario a pagare e per spiegare i motivi della spesa stessa.

GRIGLIASostantivo - Termine generico che indica telai di vario tipo e dimensione molto spesso realizzati in materiale robusto (per es. in barre di ferro incrociate e tra loro saldate) adatti a proteggere oggetti, locali, finestre, aperture ecc., e che contemporaneamente, permettono di vedere quanto sta al di là e di far passare aria o piccole cose, ma non consentono il passaggio di animali di media e grande taglia e di persone. I disegni delle griglie (a quadri, a rettangoli, a rombi, a volute, a barre parallele diritte e inclinate ecc.) sono stati in passato anche ripresi ed imitati per realizzare bolli annullatori postali poiché attraverso le maglie dell’intreccio delle righe, permettevano di vedere le scritte o i francobolli colpiti. I bolli a griglia ebbero uso nel periodo filatelico antico: quello tipico è un bollo a forma romboidale contenente all'interno barre parallele inclinate (secondo l'inclinazione dei lati inclinati), che fu inventato dallo Stato Pontificio per le proprie corrispondenze ma che ebbe anche la sorte di annullare francobolli sardi ed italiani.

GRINZASostantivo – Corrugazione o anche piccola piega di qualsiasi materiale piano e sottile come pelle, stoffa e carta, che produce un leggero e quasi impercettibile ispessimento e non consente la perfetta continuità della superficie. La carta filatelica presenta talvolta lievi grinze superficiali naturali, non provocate da malaccorte manipolazioni umane, su una delle due facce del francobollo ma spesso non sull'altra. In questi casi, se la grinza naturale è presente sul lato stampato ed è poco rilevante, non comporta deformazioni sensibili della stampa, mentre in altri casi se  è rilevante o si tratta di un ripiegamento su se stesso del foglio di carta permette una stampa imperfetta, che si evidenzia con la distensione della piega. La piega distesa mostra un'area non stampata, una deformazione della vignetta e una variazione del formato del francobollo. Le grinze di questo tipo sono anche chiamate "plie d'accordeon" alla francese, poiché la carta si presenta come una delle pieghe del mantice di una fisarmonica. A parte i Plie d'accordeon che sono vere e proprie varietà pregiate, le grinze naturali non distensibili, spesso solo presenti su una delle facce del francobollo, sono soltanto dei difetti di scarsa rilevanza o varietà modestissime poco apprezzate da periti e collezionisti.

GRUMOSostantivo - Piccola quantità di materiale solido rappreso dall’essiccazione di una sostanza liquida composta da più sostanze o ancora contenuto in un liquido. Nel campo filatelico essendo le sostanze liquide assai limitate, i grumi sono solo riferibili all'applicazione della gomma al verso dei francobolli. La miscela gommosa contenente polveri e liquidi, realizzata in grandi recipienti dagli enti di emissione, non sempre sono perfettamente rimescolate e disciolte e quindi permettono la formazione di grumi che talvolta raggiungono anche il verso dei francobolli che, all’essiccazione della gomma, mostrano rigonfiamenti, ondulazioni o ispessimenti al verso. Grossi grumi presenti al retro di francobolli possono rendere gli esemplari varietà, non molto ricercate, ma insolite. Alcuni grumi trovati al retro dei francobolli possono anche esser stati prodotti da corpi estranei o da sostanze insolubili cadute accidentalmente durante la fabbricazione della gomma o durante la produzione dei francobolli stessi.

GRUPPOSostantivo -  Insieme di più cose o persone, in genere dello stesso tipo, tra loro riunite secondo una  logica. Nell’antico linguaggio postale prefilatelico italico aveva uno specifico significato poiché il "Gruppo" indicava un pacchetto o un sacchetto contenente denaro.  Diciture come "con Gruppo", "con Grupeto", "con Gruppetto marcato a fuoco" ed altre simili, si trovano scritte sui frontespizi di molte lettere oggi ritrovate e stavano ad indicare che le lettere accompagnavano un involucro chiuso e particolarmente protetto contenente denaro. Queste lettere, insieme al pacco o al sacchetto di denaro (molto spesso monete), seguivano linee di trasporto postale diverse (anche solo amministrativamente) da quelle delle lettere poiché erano affidate al servizio della Posta Cavalli e non a quello della Posta Lettere, con altra tariffazione, diversa responsabilità delle poste, con scorte armate e con consegna personale. Insomma le lettere con “Gruppo” erano le assicurate dell’epoca e quelle ancora rimaste non sono comuni e sono particolarmente ricercate dal collezionismo prefilatelico.

GUARENTIGIA Sostantivo - Parola superata dai tempi con significato solenne, sinonimo di "Garanzia", "Assicurazione". Si può trovare riportata talvolta in antichi documenti prefilatelici o nelle convenzioni postali del lontano passato.

GULLER Nome proprio – Denominazione di un tipo di bollo manuale postale circolare, con data centrale, disposta su una riga, con elementi numerici variabili a mezzo di rocchetti rotanti. E’ in realtà il bollo che, in varie forme e dimensioni, ha avuto ed ha ancora il maggior uso postale di tutti i tempi. Il suo nome deriva dal suo inventore o meglio dalla ditta svizzera che li brevettò e che li iniziò a costruire nel lontano 1845 (la Guller Sohne A.G. di Huttikon, Sv.). Nel 1866 furono adottati dalle Poste di Berna e dall’anno successivo da tutte le poste Svizzere. Successivamente molte altre aziende del mondo su richiesta delle Poste, iniziarono a produrre questo tipo di bolli perché la comodità e rapidità di variazione delle date effettuata con operazioni meccaniche elementari fu adottata dalle poste di numerose nazioni, tra cui anche l’Italia.

 

il postalista