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Rubrica tematica
a cura di
Odino Grubessi

 
il rubino



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Secondo un'antica leggenda persiana le gemme sono frutto dell'ingegnosità del diavolo.
"Dio -racconta- non creò nulla di inutile: il demonio, invece, avendo notato quanto la prima donna fosse attratta dai magnifici fiori che crescevano attorno a lei, ne imitò a perfezione i colori usando dei minerali e creò così le prime pietre preziose che continuano a costituire fino a oggi una diabolica sorgente di cupidigia, di sofferenze e di malvagità."

Rubini

Sri Lanka, 1976 - Scott 510

Thailandia, 1972 - Scott 624

Generalità
Conosciuto da migliaia di anni, per molte antiche culture è stato un simbolo sacro e come tale veniva utilizzato per adornare statue e idoli. Dai re veniva utilizzato per abbellire le corone e gli scettri.

Il termine rubino, identifica la varietà rossa del corindone Al2O3.

E' la più rara fra tutte le pietre usate in gioielleria perché sporadico è il rinvenimento di cristalli trasparenti e ben colorati di buone dimensioni.

Rubino

Germania, 2012 - Yvert &Tellier 2727

I rubini possono avere tutte le sfumature del rosso, dal rosso-rosato al rosso-porpora, al rosso-bruno in relazione alla quantità di cromo e di ferro, che in piccole percentuali sostituiscono l'alluminio nell'edificio cristallino. La colorazione, sovente mal ripartita, contrariamente a quanto succede per gli zaffiri, risulta stabile al riscaldamento.

La durezza è inferiore solamente a quella del diamante ed è una gemma molto resistente. I cristalli hanno abito prismatico esagonale con terminazioni piramidale o appiattite.

Rubino tal quale su matrice e tagliato

Kenia, 1977 – Scott 111
Rubino tal quale su matrice

Tajikistan, 1998 - Scott 132

 

Provenienza
I rubini si trovano nelle rocce ignee e metamorfiche o in depositi alluvionali.

Recenti depositi, importanti in prospettiva, sono stati scoperti a Snezhnoye, Pamir Mts., Tajikistan. Cristalli di rubino sono stati trovati a Jagdalak, 50 km da Kabul, Laghman prov., Afghanistan, ed in molti siti nella Hunza Valley, a Nord di Gilgit, Northem Areas, Pakistan.

Rubino tal quale su matrice e tagliato

Afghanistan, 1988 - Scott 1300
Rubino "Navata" tal quale

Myanmar, 1991 - Scott 306

Ottimi cristalli di rubino provengono dal marmo dolomitico da Chumar e Ruyil, entrambi nel Dhading dist., vicino a Katmandu, Nepal.

Senz'altro i migliori rubini del mondo provengono invece dal distretto di Mogok, 120 km NE di Mandalay, e recentemente rubini molto grossi sono stati raccolti a Mong Hsu, 300 km E of Mandalay, Shan State, sempre nel Myanmar.

Il marmo è anche la roccia madre di bellissimi rubini in cristalli piramidali a Luc Yen, Yen Bai prov., Vietnam, e nell'area di Morogoro, Uluguru Mts., Tanzania.

Rubino tal quale e tagliato

Viet-Nam, 2001 – Scott 3041
Rubino tal quale e tagliato

Viet-Nam, 2001 - Scott 3042
Rubino tal quale e tagliato

Tanzania 1986 - Scott 314

Sempre in Tanzania a Longido si trovano grossi cristalli di rubino opaco nella zoisite.

Rubino tal quale

Comore Is. 1998 -Scott 930

 

I rubini creati
La bellezza e la preziosità dei rubini hanno da secoli stimolato la creatività di molti uomini. Già in antichissimi papiri egiziani si trovano antiche formule per colorare di rosso le gemme naturali e farle diventare simili al rubino. Sono state anche ritrovate paste vitree fuse, di aspetto simile al rubino, incastonate in alcuni gioielli micenei ed egiziani.

Rubini creati con
il metodo Verneuil

Israele, 1981 – Scott 811

Ma le prime sperimentazioni per ottenere un vero rubino creato di cui si abbia testimonianza, furono effettuate nel 1869 da Gaudin, che riuscì a produrre minuscole lamelle di rubino cristallizzato in un crogiuolo di argilla. L'esperienza non ebbe alcuna rilevanza commerciale, ma di fatto era l'inizio della storia delle gemme create per uso gioielleria.

Nel 1878 i chimici francesi Frémy e Feil annunciarono la creazione di cristalli di rubino di grandezza e trasparenza tali da poter essere utilizzati in gioielleria. Il metodo di Frémy consisteva nel fatto di sciogliere ad alta temperatura i componenti del rubino in un crogiolo in modo da ottenerne, dopo una lenta crescita, il cristallo.
 
Il metodo con crogiolo con sali fusi non sfociò mai in un successo commerciale, ma un altro chimico francese, Auguste Verneuil - e il suo nome rimarrà famosissimo nel campo delle gemme create - subentrato a Fremy e Feil, sviluppò dalle loro ricerche un processo nuovo e rivoluzionario che brevettò nel 1891 e annunciò ufficialmente nel 1902.
 
Nel metodo Verneuil, detto anche di fusione alla fiamma, il monocristallo cilindrico di rubino - chiamato boule - si forma, in un forno, più velocemente, grazie alla caduta di una polvere dall'alto con un procedimento che ricorda la formazione delle stalagmiti. Questo metodo, negli elementi essenziali, viene usato ancora oggi per la produzione di molte pietre create, perché rapido ed economico.

I rubini ottenuti con questo metodo hanno una forma cristallina caratteristica, sono trasparenti e il loro aspetto ricorda quello del vetro. Vengono usati per articoli da bigiotteria, orologi e apparecchi scientifici.

Dopo Verneuil, la sfida per ottenere rubini creati perfetti continuò, e nel 1917 Czochralski scoprì un metodo - che porta il suo nome - per produrre cristalli di qualità migliore dei Verneuil.
 
Nei primi anni sessanta si svilupparono nuovi studi per ottenere risultati ancora più soddisfacenti. Uno dei primi metodi brevettati - e siamo nel 1963 - fu quello dello statunitense J.P. Rameika. Fino al 1980 si scoprirono oltre trenta differenti processi di crescita di cristalli di corindone risultanti da una miscela di sali fusi denominata genericamente metodo flux o da fondente.

Il premio Nobel C. V. Raman,
inventore della spettroscopia raman

India 1971 - Scott 548

Lo studio di questi metodi era comunque inizialmente finalizzato ad applicazioni industriali sofisticate, come laser o semiconduttori, ma nei primi anni '80 cominciarono ad affermarsi anche produttori che creavano gemme da impiegare in gioielleria come Chatham o Kashan negli USA, Knischka in Austria, Douros in Grecia e Kyocera, con la brand Inamori, in Giappone. All'inizio del 1983 fu dato ufficialmente l'annuncio della nascita di un nuovo rubino creato con il metodo flux dalla Ramaura, divisione della Overland Gems Inc. di Los Angeles, California.

In conclusione:nulla può sostituire una splendida pietra naturale, ma un bellissimo frutto di laboratorio può valere ben più di un brutto prodotto della natura.

 

I rubini nei francobolli
Non sono molti gli stati che hanno emesso francobolli sui rubini; non sempre sono paesi produttori e non sempre i francobolli sono belli. Qui avete visto i migliori: gli altri li potete trovare sul mio sito www.geostamps.eu/minerali