il postalista | storia postale toscana | ASPoT | Arezzo la nostra storia | Pistoia, una storia antica | CATALOGHI DI TOSCANA |
Posizioni Ricorrenti dei francobolli del Governo della Toscana |
|||||||||||||||
© Tiziano Nocentini 2025 all rights reserved | |||||||||||||||
Le "divise uniformi" degli impiegati delle Poste Granducali - 1835 |
PERCORSO: le schede > Francobolli di Toscana > questa pagina
Abbiamo già introdotto il concetto delle Posizioni Ricorrenti dei francobolli toscani stampati su filigrana del Secondo Tipo in un articolo dedicato. Il fenomeno della ricorrenza delle varietà in determinate posizioni del quadro di stampa riguarda sia i francobolli granducali (cosiddetti Marzocchi) che quelli emessi dal Governo della Toscana (Stemma dei Savoia). Ad oggi abbiamo già mostrato alcuni esempi di Posizioni Ricorrenti dei francobolli granducali in precedenti articoli (link1, link2, link3, link4) ed alcuni di francobolli del Governo della Toscana (link5, link6). Con questa pubblicazione vogliamo descrivere brevemente un altro caso interessante di Posizione Ricorrente di questo ultimo tipo di francobolli.
Abbiamo già descritto la varietà V-17 dei francobolli emessi dal Governo della Toscana in un precedente articolo. Questa è caratterizzata da due deformazioni principali che abbiamo denominato Dt243, ovvero una serie di graffi presenti in basso a destra dello stemma crociato dei Savoia all'interno del vessillo e Dt244, ovvero una piccola falla a forma di mezza luna localizzata in basso a destra subito all'esterno del perimetro inferiore del vessillo. Riportiamo in basso in figura 1 come appaiono questi elementi nei francobolli.
Al momento in cui presentammo per la prima volta questa varietà, avevamo raccolto solamente 4 esemplari di questo tipo. Ad oggi abbiamo riscontrato la varietà V-17 in 14 esemplari in 5 dei 7 valori emessi dal Governo della Toscana, ovvero del valore da 5 centesimi (4 esemplari), da 10 centesimi (4 esemplari), da 20 centesimi (3 esemplari), da 80 centesimi (2 esemplari) e da 3 Lire (1 esemplare). Questi francobolli sono riportati nella figura 2 che segue.
Per tre dei 14 esemplari nella varietà V-17 riportati in figura 2 è possibile risalire in modo inequivocabile alla posizione che occupavano nel quadro di stampa, grazie allo studio della filigrana o agli elementi tipografici. Per il valore da 10 centesimi a destra della seconda riga dall'alto di figura 2 siamo in possesso di una scansione del verso, che ci permette di studiare la filigrana, che riportiamo nella figura 3 che segue. Questa è del tipo fil-let e si può osservare chiaramente gran parte di un carattere 'E'. Data l'orientazione del carattere si deduce che la configurazione della filigrana è del tipo AS-BD.
Confrontando quindi il pattern della filigrana con la tavola di riferimento S05, deduciamo che la posizione occupata dal francobollo nel quadro di stampa era la 225, come dimostrato in figura 4. Questa particolare posizione riguardo alla filigrana è quella che abbiamo denominato Angolo di foglio 'e'.
Anche per il primo francobollo a sinistra del valore da 20 centesimi (terza riga dall'alto) dei 14 riportati in figura 2 disponiamo di una scansione del verso che ci permettere di osservare la filigrana che è del tipo fil-let (figura 5). Esattamente come nel caso dell'esemplare da 10 centesimi descritto precedentemente, anche nella filigrana di questo francobollo da 20 centesimi si osserva un carattere 'E' dello stesso tipo.
La filigrana è quindi nella configurazione AS-BD e siamo anche in questo caso di fronte ad una posizione Angolo di foglio 'e'. Sempre confrontando con la tavola di riferimento S05 deduciamo la posizione che il francobollo occupava nel quadro completo, ovvero la 225, come mostrato in figura 6.
Consideriamo ora il francobollo del valore da 5 centesimi in alto a destra della figura 2, esemplare perfettamente marginato che mostra sul lato sinistro la riga di composizione completa. Questo esemplare non è del tipo fil-let, ovvero la sua filigrana mostra solamente linee ondulate verticali intrecciate e nessuna traccia dei caratteri della dicitura 'II E RR POSTE TOSCANE'. La filigrana non è quindi in grado di fornirci indicazioni sulla posizione che questo francobollo occupava nel quadro di stampa. Tale informazione ci viene fornita però in questo caso dagli elementi tipografici visibili al recto del francobollo. La linea di composizione completa sul lato sinistro ci dice che l'esemplare occupava una delle posizioni nella prima colonna a sinistra delle 16 che componevano il quadro di stampa. Inoltre la particolare forma a freccia che assume la linea di composizione nella sua estremità inferiore, ci comunica che la posizione del francobollo era quella d'angolo in basso a sinistra, ovvero la 225. È noto infatti che le estremità delle linee di composizione in prossimità dei quattro spigoli del foglio, assumono una forma particolare simile a quella ritracciata in giallo nella seguente figura 7, ovvero raggiungendo il termine della riga questa prima si ispessisce leggermente per poi chiudersi con una forma curva fino a spessore nullo. La forma tipica appena descritta della riga di composizione in prossimità dello spigolo del foglio, si può osservare in altri esemplari mostrati in un articolo a cura di Danilo Vignati.
In questa pubblicazione abbiamo mostrato 10 ulteriori esemplari di francobolli emessi dal Governo della Toscana nella varietà V-17, oltre ai 4 già mostrati in precedenza. Abbiamo dimostrato come la varietà V-17 ricorra in posizione 225, ricorrenza dimostrata per 3 diversi valori da 5, 10 e 20 centesimi. Per gli ultimi due la posizione di provenienza è stata ricavata dallo studio della filigrana, che per entrambi è del tipo AS-BD e posizione Angolo di foglio 'e'. Per il primo la posizione è stata dedotta dallo studio degli elementi tipografici del francobollo, ovvero dalla presenza della riga di composizione e della particolare forma dell'estremità inferiore. Ad oggi abbiamo censito 9 francobolli emessi dal Governo della Toscana che certamente occupavano la posizione 255 del quadro di stampa, dei quali 3 sono nella varietà V-17 e 6 non sono attribuibili, per una frequenza di ricorrenza quindi del 33%. In questo caso siamo di fronte a quella che definiamo come Ricorrenza Minore, ovvero quei casi in cui la ricorrenza è inferiore al 50%. Durante lo studio delle Posizioni Ricorrenti abbiamo notato che in determinate posizioni del quadro di stampa ricorrono normalmente due varietà, di solito una con frequenza marcatamente maggiore dell'altra, fino ai casi più estremi in cui si osserva esclusivamente la ricorrenza di una varietà (in questi casi parliamo di Ricorrenza Esclusiva) o se ne riscontrano più di due, ovviamente limitatamente agli esemplari fino ad oggi esaminati. Parliamo quindi di Ricorrenza Maggiore nel caso delle varietà che ricorrono in una determinata posizione con frequenza superiore del 50% e di Ricorrenza Minore nel caso di quelle varietà che ricorrono in una determinata posizione con frequenza inferiore al 50%. Riteniamo che i casi di Ricorrenza Esclusiva fino ad oggi osservati (solo per francobolli granducali, ovvero la Mc3 (49) Grande Macchia in 34 e la A4 (H23) in 106) siano in realtà Ricorrenze Maggiori per le quali non si è ancora riscontrato alcun caso della corrispondente Ricorrenza Minore. © Tiziano Nocentini 2025 Riferimenti 1. Granducato di Toscana - I francobolli e le varità di cliché, Emilio Calcagno, Vittorio Morani, 2014, edizioni Unificato 2. Il Marzocco e i difetti costanti, Luigi Guido, 2019, edizione privata 3. Sito di riferimento per la Filatelia Toscana: I Cinquecento Leoni di Toscana
|
||||||||||||||
|
il postalista | storia postale toscana | ASPoT | Arezzo la nostra storia | CATALOGHI DI TOSCANA | |