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Collettorie e Servizi Rurali

  a cura di Roberto Monticini
Le "divise uniformi" degli impiegati
delle Poste Granducali - 1835

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AREZZO FIRENZE GROSSETO LIVORNO

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- Candeli, un nuovo Corsivo

 

LUCCA MASSA PISA SIENA
- GUAMO (CAPANNORI)
- NOZZANO

 

Collettoria. Servizio di raccolta e distribuzione della posta iniziato nel febbraio 1864 – e sperimentalmente dal settembre 1863 – nei comuni “situati lungo le linee percorse dalle ferrovie, dai corrieri e procacci dell’Amministrazione” a mezzo di speciali agenti di posta rurale. Inizialmente questi agenti non disponevano di alcun bollo, spettando all’ufficio cui facevano capo indicare sulle corrispondenze ricevute dal collettore la loro esatta origine, mediante appositi bolli lineari o, in mancanza, anche a penna: ma, a parte i primi tempi, queste indicazioni sono abbastanza inconsuete poiché la maggior parte delle corrispondenze era d’ufficio – e il bollo del Comune era più che sufficiente per indicare l’origine – e dal 1866 erano previsti due bolli diversi per ogni lettera affrancata, e un terzo era di troppo! Solo nel 1871 i bolli indicanti la collettoria vennero forniti direttamente ai collettori: non trattandosi di bollo a data, non esistevano rischi di uso fraudolento per le poste. Dal 1883 le collettorie furono gradualmente ammesse al servizio delle raccomandate, dei vaglia e infine dei pacchi, e pertanto dotate di annulli a calendario, inizialmente di forma particolare. (vedi La bolzetta che vien dalla campagna, di Franco Filanci, su Storie di posta vol. 8, 9 e 10 / speciale cf nn. 12, 13 e 14)
Il Postalista, prima parte, seconda parte, terza parte.


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